Io: “Mah, stasera c’è SMP che mi porta a Nizza a mangiare la bagna cauda, ma non è la Nizza col mare ma l’altra.”
Mio padre: “Eh??? Nizza Monferrato?? Ma c’è la nebbia, ma cos’è questo nuovo pazzo che ti sei trovata??? Prima ti porta a vedere la grandine e mi passi una settimana raffreddata, adesso c’è la TV che sta dando un allarme nebbia in tutto il nord e quello ti porta a Nizza Monferrato???? Ti proibisco di andare!!!”
Io: “Ma la bagna cauda…”
Lui: “A te non piace la bagna cauda!! Te lo dico io, lo so!! E’ una robaccia con le acciughe che non piace a nessuna persona normale e comunque i piemontesi non sanno cucinare!! Sanno fare solo i fritti e, infatti, poi li rovinano mettendoci dentro le mele! Stai lontana dal Piemonte!! Vai alla trattoria sotto casa, ché sei ancora raffreddata e lo sbalzo di temperatura tra la macchina e l’osteria del Monferrato può esserti fatale, e comunque c’è la nebbia ed è un anno bisestile, aspetta che passi questo scorcio di dicembre prima di affrontare la nebbia, e poi si è capito dal giorno della grandinata, che quest’uomo ignora le previsioni del tempo!!!!”
Io: “No, è che è un tipo atletico, il clima non lo spaventa…”
Lui: “E si facesse una bella corsa per i vicoli, invece di portare te nella nebbia!!! Digli di farsi una corsa e poi andate a mangiare! Ma è possibile che non posso stare mai tranquillo???”
E adesso sto immaginando che lo chiamo e gli dico: “Senti, non posso venire a Nizza Monferrato perché c’è la nebbia e mio papà non vuole.”
Poi dice che una sa sorprenderli, gli uomini.
Angelo
Vacci a Nizza, vacci! Le colline sono bellissime — e ora con la neve anche di piu’. Certo pero’ che proprio ora in Monferrato dovevi decidere di venire — che noi ci siamo trasferiti!
Quanto alla bagna caoda e al fatto che i piemontesi non sanno cucinare — e alla storia che rovineremmo il fritto con le mele — beh, in altri tempi tuo padre sarebbe stato sfidato a duello per queste affermazioni ;-))
manlio
Non sono piemontese ma chi disprezza la bagna caoda, anche se è tuo padre, credo che sia sempre andato a mangiare al MAC.
Pensierini sulla felicità » Orientalia4All
[…] sempre di ottimo umore, Marco che mangia maluccio con le bacchette, ma fa delle foto stupende, Lia che si è convertita alla genovesità integrale, il Bubbo Grasso che è sempre bubbo e felice e, […]
lia
Ci sono andata, è bello e c’era un sacco di neve, cosa stranissima a solo un’ora da Genova.
Perché sabato sera una sta in mezzo alla neve nel Monferrato, e domenica mattina prende il sole sulla spiaggia di Camogli.
E’ un pezzetto d’Italia portentoso, questo.
Il Barbera era da svenimento, i formaggi pure.
La bagna cauda (o caoda?), è interessante e certo buona ma, ha ragione mio padre, non è un piatto per cui farei chilometri.
Ci abbiamo il cromosoma partenopeo, chennesò.
Comunque vale la pena esplorarlo più a fondo, ‘sto menù piemontese. Ho pure preso il bonet, ricordando un vecchisimo post di Comida che si intitolava, credo, “Il Bonet è difficile da fare” e ricordo che l’avevo letto, dall’Egitto, chiedendomi di che parlasse.
Ho scelto il dolce pensando a lei, insomma. :)
BMV-Pedrita
da pugliese trapiantata in piemonte da tempo immemore dico: la cucina piemontese è meravigliosa.
la bagna caoda è molto buona ma certo sì, capisco, non è che valga farci dei kilometri.
e comunque tuo padre che dice “ma questo non si può fare una corsa per i vicoli” mi ha facca sganasciare dal ridere.
cioè mi immagino uno che, con la faccia seria, dice questa frase e non posso non ridere :-)
Mitì
Quando tuo papà viene da queste parti avvisami eh?, che devo fargli un cazziaton…ehm…un discorsino a proposito della cucina piemontese. Umpf.
;-*
lia
Io invece mi ripromettevo da giorni di ringraziarti per la tua ricetta del Polpettone di Nonna Tina.
L’ho fatto l’altra sera a SMP e mi sono presa i complimenti al posto tuo. :)
Per chi legge, la ricetta è qua:
http://www.placidasignora.com/2008/06/03/il-polpettone-di-nonna-tina/
Broccoli
Io più che altro ragionavo su una possibile affinità linguistica tra Piemontesi e Polacchi, per via di quel “cauda” che sembra un “calda” scritto con la “ł” sbarrata polacca.
Sono cose da prendere sul serio e che spiegherebbero anche che cosa ci stanno a fare i Polacchi assieme agli Italiani nell’inno del (genovese, ma la zona è quella) Mameli:
“Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò”.
O vuoi vedere un po’ che WojtyŁa era di Nizza Monferrato e ci hanno contato su un sacco di balle?
Mitì
Son contenta che tu abbia ricevuto i complimenti! In fondo il polpettone lo hai fatto tu, io l’ho solo raccontato. E dirò a Nonna che il suo polpettone ha un che d’elisir d’amore ;-*