(Nota: la pericolosa estremista zapateriana che ho per figlia inizia la sua collaborazione con l’Haramlik, come corrispondente dalle elezioni che tutti preferiremmo avere: quelle spagnole.)
L’altro giorno sono andata alla posta per informarmi su come votare a distanza: in Spagna il 9 marzo ci saranno le elezioni e, dato che sono riojana attualmente cittadina a Valencia, mi toccherá votare per posta.
Mi metto in fila, emozionata perché a me votare piace, e calcolo che, dato che ci sono solo tre persone davanti a me, ci metteró poco. Ingenua, non avevo fatto i conti coi postini di “barrio“, quartiere, che conoscono tutti quelli che vivono nel raggio di un kilometro e approfittano per spettegolare un pó.
Mezz’ora dopo, indignatissima, riesco finalmente a chiedere al postino come funziona il voto per posta. Lui, candido, mi guarda e dice “Facilissimo, mi dici chi vuoi votare e ti dico se mi piace“… Io ricambio il suo sguardo candido con uno dei miei sorrisi piú dolci e gli sussurro “Guardi, non credo che conoscerá nessuna con le idee piú chiare delle mie in questo senso: voto il ‘Partido Socialista Obrero Español’ e non ho bisogno di approvazioni.” Lui: “Be’, almeno non é il Partido Popular” e inizia a porgermi vari fogli da compilare. “E cosí sei sicurissima del tuo voto, eh?!“, ed io “Sí, assolutamente, perché, lei chi vota?” “Ah, io non voto! Sono tutti uguali ‘sti politici, nessuno che pensi alla gente come noi, alla gente normale…“. “Argh!!” penso io, e subito entro all’attacco: “Ma scusi?? Ma come sarebbe a dire che non vota?? E a parte, non é per dire ma le potrei citare una decina di leggi sociali fatte apposta per gente come noi in quest’ultima legislatura!” Ed inizio ad elencargliele, lui mi interrompe e risponde che, sí, va bene, ma le case costano sempre di piú, i mutui sono cari etc… Lo guardo, guardo la fila dietro di me che aspetta, e ribatto “Guardi, ne potremmo discutere, ad ogni modo se crede che tutti i partiti l’abbiano delusa voti in bianco, cosí manda un messaggio, almeno!” A questo punto lui dice che se vota in bianco il voto va alla maggioranza e che assolutamente no.
Ecco, questo non l’ho capito. So che é un’idea estesa, ma non capisco su cosa si basi, sinceramente. Uno vota in bianco, uno Zapatero e uno Rajoy, risultato: o-1-1. Perché dovrebbe andare alla maggioranza il voto?? Vabbe’.
In tutto questo la conversazione scivola su toni meno simpatici e, mentre la fila é lí ferma che attende, io e il postino siamo ormai in pieno dibattito: “Sono tutti uguali!“, “Ma propio per niente, scusi!“, “Cosa fanno per me?” ,”Ma questo questo e quell’altro!“, “Solo per i giovani, le donne e gli anziani“, “Ma le pare poco? Guardi che per approvare una legge ce ne vuole! Un governo mica fa miracoli, e poi compari con la legislatura precedente“, “L’economia!!” “L’economia???? Ma di che parla? La Spagna é uno dei paesi che sta andando meglio, perdio!“…e intanto la fila aspetta, silenziosa. Alla fine ho preso i miei fogli e sono andata a compilarli su un tavolino a parte. Finita l’operazione glieli restituisco con espressione truce. Lui li prende con l’aria scocciata ed io non posso stare zitta: “Spero che mi arrivi tutto quello che deve arrivarmi a casa… arrivederci!”
Ecco, io capisco il discorso “sono tutti uguali” in un paese come l’Italia di adesso (e nemmeno, tutto sommato, perché uguali non sono: magari pessimi sí, ma ogni gruppo ha, o dovrebbe avere, una propia specificità) peró in Spagna non lo accetto, un discorso del genere, e forse è proprio perché vengo dall’Italia, che non lo accetto.
In Spagna abbiamo una sinistra e una destra ben definite, ciascuna con un programma elettorale totalmente in linea coi principi che ti aspetti da entrambi, e puoi essere d’accordo e votarli o non essere d’accordo e votare l’altro, ma hai una base concreta in ognuno dei due. Che poi, é chiaro, se sei progressista, se sei una persona aperta, se ti interessa una visione cosmopolita delle cose o, chessò, se sei gay (questi ultimi direi che per un 80% socialisti o di IU), sicuramente voti socialista, in Spagna. Non a caso, l’altro giorno é nata una piattaforma pro Zapatero formata da attori, presentatori, cantanti, poeti, scrittori, scienziati etc. In totale, 5000 artisti e gente della cultura in generale.
In Italia la cosa é diversa, probabilmente a causa della legge elettorale, sicuramente perché ci sarebbe bisogno di un reciclaggio profondo nelle fila dei politici italiani. Gli elettori di destra piú o meno sanno chi votare, anche se credo che a volte anche loro abbiano provato imbarazzo per certe uscite di Berlusconi. Gli elettori progressisti o di sinistra invece… ecco, giá lí la cosa si complica e si tinge di assurdo. Prodi é un democrata-cristiano, é chiaro che non ci si puó aspettare da lui politiche sociali come quelle zapateriane e che sono, credo, quelle che un votante di sinistra spera.
Ieri nel País citavano Veltroni… che ne pensate, italiani?
Intanto propongo l’intervista di Gabilondo a Zapatero.
(Tutti a votare, sempre e comunque.)
Alejandra
bafio81
Io sto vivendo a Madrid e ho la stessa identica sensazione: politicamente sembra un paradiso. Persino la destra ha un senso e i politici sembrano politici.
Gli spagnoli con cui ho parlato invece si lamentano di continuo. Forse è normale, fa parte della natura umana. Inoltre non posso concepire che molti vedano il pericolo (fondato?) di una sconfitta di Zapatero.
In ogni caso se fossi uno spagnolo mi leccherei le dita, e magari anche le mani e i polsi.
Quanto bisogna aspettare per poter votare in spagna e farsi così passare la nausea tipica dell’italiano di sinistra alle urne?
Mari
Stella ma il postino accidioso aveva ragione!
se vota scheda bianca il voto va a chi ha la maggioranza nel seggio (te lo dico perchè ho fatto lo scrutatore diverse volte)è così in Italia e probabilmente anche in Spagna.
sono daccordo con te sul andare a votare comunque, è un dovere prima che un diritto,soprattutto per noi donne e una forma di ringraziamento a tutte quelle che prima di me hanno combattuto perchè venissimo considerate esseri senzienti.E se proprio non ci piace nessuno, scheda nulla!
andrea branco
se voti scheda bianca il voto non va a nessuno, ma non dai neppure un segnale. ti sfoghi, quello sì. nei verbali si indica il computo totale dei voti validi, le schede bianche e le nulle. comunque meglio annullare una scheda che lasciarla bianca, secondo me, ad una bianca basta un disonesto nel seggio per metterci il voto che vuole lui al momento dell’estrazione delle schede. vero anche che ci sono tanti controlli per cui, a meno di una compravendita di un intero seggio elettorale e dei rappresentanti dei partiti che assistono al conteggio delle schede, è impossibile che una scheda bianca sia cambiata in un voto valido. aldilà di tutte queste improbabilità, comunque, per dare un segnale alla classe politica ci vorrebbero milioni di schede bianche, mentre di solito si va a votare tappandosi il naso (anche perché ci sono cabine in materiale gommoso che si scaldano e puzzano…ma questa è un’altra storia).
comunque sono contento perché politiche e amministrative saranno fatte in giorni diversi grazie a berlusconi, altri 400 milioni di euro spesi così. grazie. tanto non sono i suoi.
informazione:
ma è difficile diventare spagnoli? perché, in fondo, potrebbe essere una buona idea.
vabbé. sintesi!!! scusate.
Alis
Io ieri sentendo Zapatero parlare mi sono commossa..
Credo che Veltroni stia tentando di copiare la politica della concordia di Zapatero. A parole, per lo meno. Non credo che passera’ ai fatti :)
Ma in Italia credo che anche Rajoi sarebbe una manna, nonostante le idiozie che dice.
(Io abito a Barcelona da due mesi)
Lizaveta
a me, in generale, quando sento parlare di una destra che ha un senso, mi prende uno sconforto tanto a guardare la mia Italia.
E mi vengono anche le lacrime
:(
Pupi
Scheda bianca o voto nullo, va benissimo qualsiasi dei due, purché si voti, che non credo sia demagogico dire che i nostri nonni o genitori (nel caso della Spagna), hanno sudato parecchio per potercelo permettere, e che tra l’altro, se non voti (qualsiasi cosa, non dico che debba essere per forza Zapatero-anche se dai, sarebbe il caso-) non hai diritto a lamentarti ed esigere dopo. Ok, una vocina a poco serve, ma se le vocine che decidono di non esprimersi fossero tante i paesi non avanzerebbero, non crescerebbero…. sarebbe un triste silenzio di rassegnazione che ci impoverirebbe come nazione.
Almeno cosí é come la penso io.
chiara
A me non piace neanche la destra spagnola, anche se è meglio di quella italiana (sai che consolazione!). Di Veltroni penso che sia troppo fumo e poco arrosto, secondo me non è proprio all’altezza.
Zapatero, vuoi per circostanze, vuoi per scaltrezza ha saputo approfittare del suo momento e ha fatto bene. Spero sia premiato.
PaoloB
“Gli elettori progressisti o di sinistra invece… ecco, giá lí la cosa si complica e si tinge di assurdo. Prodi é un democrata-cristiano, é chiaro che non ci si puó aspettare da lui politiche sociali come quelle zapateriane e che sono, credo, quelle che un votante di sinistra spera.”
Sì e no. A parte il neologismo da incorniciare (democrata-cristiano è bellissimo) Prodi, rispetto a Zapatero agiva in una situazione radicalmente diversa.
L’economia spagnola sta decisamente bene, i bilanci sono in ordine, e quindi ci si riesce ad occupare di una politica di diritti sociali anche di forte contrasto, ma senza particolari problemi.
In Italia il bilancio dello Stato era a pezzi, e la competitività delle imprese stava andando a remengo. Quindi Prodi ha dovuto impiegare tutto il consenso che aveva per politiche fiscali e di bilancio pesanti, come far pagare le tasse. Cosa su cui in teoria sono tutti d’accordo, ma in realtà è una cosa che colpisce tutti anche in modo pesante.
Prodi, riducendo il debito e ricreando l’avanzo primario ha posto le condizioni per garantire ai nostri figli condizioni di vita migliori.
Quanto ai politici italiani “tutti uguali”: no, non sono tutti uguali. Alcuni hanno fatto i condoni (Tremonti), altri hanno fatto pagare le tasse (Visco). Alcuni hanno difeso la scuola pubblica (Fioroni) altri l’hanno smantellata (Moratti).
Io riesco ancora a fare qualche distinzione.
Marco
Che bella novità i post di Alejandra! Spero di leggerne molti altri. Ciao, Marco
GIULIA
Ci piace, ci piace la tua figlia!!!
Amedeo
Vai piccola Alejo, anche tu dei nostri! Un abbraccio dallo zio Amedeo. Mi mandi una foto tua con il PSOE? Ciao
Amedeo
Io – Anni – ero stato – via da Casa –
Ed ora – davanti alla Porta –
Non osavo aprire – per paura che un volto
Che non avevo mai visto prima
Fissasse vacuo il mio –
E chiedesse cosa Cercavo là –
Cercavo – solo una Vita che lasciai –
Forse – risiedeva ancora là?
Cercai confusamente di farmi forza –
Scrutai da sopra alle Finestre –
Il Silenzio – come un Oceano rotolò –
E s’infranse sul mio Orecchio –
Risi di un Legnoso riso –
Che io – potessi temere una Porta –
Colui che il Pericolo – e i Morti – aveva affrontato –
Ma mai vacillato – prima –
Accostai al Chiavistello – la Mano –
Con trepidante Cura –
Per paura che la Tremenda Porta scattasse all’indietro –
E mi lasciasse – sul Pavimento –
Tirai via le dita, cautamente come Vetro –
E mi chiusi le Orecchie tra mani – e come un Ladro
Mi dileguai – ansimando – dalla Casa.
jcm
PD o muerte!
Giulioromano
In Italia, le schede bianche e nulle se le ripartiscono in modo proporzionale, tra tutti i partiti. Perchè considerano queste schede come una espressione di voto ( c’è una legge in proposito). Solo la non partecipazione elettorale non permette a questi signori di attribuirsi il voto.
Alle prossime elezioni, voterò a sinistra, per difendere il mio paese da chi lo vuole dividere, da chi vuol farci pagare le sue tasse, da chi vuole farci uscire definitivamente dall’Europa, e perchè ho una visione laica dello Stato e della vita.
Askatua
Sicuramente inSpagna la politica è migliore che in Italia, però per lo meno in Italia non esiste una legge tanto antidemocratica come la Ley de Partidos…
P.S. scrivo ciò perchè ho vissuto in Euskadi.
Pupi
Ma dico io, ma prima di fare un’affermazione del genere l’hai letta? Perché guarda che é grave.
http://noticias.juridicas.com/base_datos/Admin/lo6-2002.html#a1
Non era antidemocratica affatto. LA ley de Partidos quello che pretendeva era una cosa fondamentalmente: che i partiti indipendentisti, come tutti i partiti in generale, si distanziassero con un comunicato esplicito dalla politica delle armi e della violenza dell’ETA. Batasuna non l’ha fatto, e un governo democratico non puó permettere che un partito non candanni la violenza, per cui é stata illegalizzata, non trovo nulla di antidemocratico.
A me va benissimo che esistano partiti indipendentisti, in Cataluña ce ne sono vari e mi sembra democraticamente ok, cosí come in Galizia, VAlencia, e pure in Andalusia se é per questo. Quello che non puó essere e la non condanna della violenza. Punto. Soprattutto in un paese che ha sofferto durante 30 anni un susseguirsi di stragi per una causa che, in realtá, la maggioranza dei Baschi non approva.
No, guarda. Quanto hai vissuto in Euskadi? Un anno? 5? Lo dico perché i giudizi affrettati sono facile e le confusioni ancora di piñu. Dall’estero si tende a vedere ETA come un movimento di liberazione… vorrei tanto che queste persone leggessero la storia di Spagna per capire su cosa si basino i baschi indipendentisti quando chiedono di essere una nazione, che studino l’evoluzione della banda durante questi decenni e la politica che ha portato avanti, i risultati, i morti, le giustificazioni che ha dato…Si potrebbe discutere a lungo ed io potrei scrivere per ore perché é un tema che mi tocca nel profondo, ma adesso, il concetto, tornando alla Legge é uno: non é concepibile permettere che un partito entri nel gioco politico se non rispetta almeno le basi democratiche del gioco politico. Questo é quello che dice la legge alla fine.
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[…] mio post della settimana scorsa una persona ha risposto: “Sicuramente in Spagna la politica è migliore che in Italia, però per lo meno in Italia non […]