34 milioni di spagnoli alle urne per i Comuni e le Comunità Autonome, e il clima mi pare essere il seguente:
Secondo Aznar, sono elezioni – referendum sul suo operato. Visto che c’era, ha chiesto agli spagnoli di non consegnare il paese ai socio-comunisti.
Per gli indipendentisti baschi, una splendida occasione per far vedere al mondo quanto sono oppressi; voteranno scheda nulla con i simboli dell’indipendentismo, poi porteranno gli osservatori stranieri a fare il giro dei vinitos e dei pinchitos. L’osservatore straniero, sbronzo e frastornato dai canti e dal bacalao al pil-pil, constaterà che, effettivamente, sono molto oppressi.
Per i baschi non nazionalisti, oggi, è la giornata in cui si proclama “lo stato di indignazione generale in memoria delle vittime che nei Paesi Baschi muoiono per la libertà”.
I candidati non nazionalisti che rischiano la vita (a dimostrazione che persino uno del PP può essere un eroe…. miracoli baschi.), e i loro elettori clandestini.
Diffuso giramento di scatole per la messa al bando dei simboli pacifisti attorno ai seggi elettorali.
Dalla Galizia, un manifesto collettivo con i Mille Motivi per non votare il PP, detto PPrestige. Appello per andare a votare portando magliette, spille e bandiere di Nunca Máis.
Il leader dell’opposizione cita il cantautore J.M. Serrat e dichiara che Oggi può essere un gran giorno.
(Questi pallini rosa non c’entrano niente, ma li metto per scaramanzia)
Leggo ora su internet che il partito di Aznar ha avuto meno voti dello Psoe. Come referndum sul suo operato non mi pare che sia andato granch? (anche se comunque il 33,5 per cento mi sembra ancora troppo). Dopo Blair e Aznar, toccher? anche al nostro simpatico nanerottolo?
Sarebbe ora che gli italiani si dimostrassero maturi. Certo che con questo centro-sinistra…
Un po’ da palla al centro, ‘ste elezioni spagnole.
Non mi parlare del centro-sinistra….:((