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Non è che mi divertano molto, certe polemiche, e la bizzarra vicenda del tipo che vorrebbe cancellare dalla faccia della terra chi non ama Sharon l’avrei volentieri chiusa col post precedente.

Tra l’altro, come è evidente dagli ultimi mesi di questi blog, io starei anche facendomi un mucchio di affari miei da quando ho lasciato il Cairo, ché la nostalgia mi fa stare lontana dalle notizie provenienti dal Medio Oriente e la mia attenzione è presa dal sole mancante e dal timballo, e di questo tendo a parlare.
Sharon è stato un’eccezione, ma mica tutti i giorni muore Sharon.
Dico io.

Senonché, un lettore di questo blog mi ha appena inoltrato la seguente email:

—– Original Message —–
From: mmax@mmax.org

To: sinistraperisraele@yahoogroups.com

Sent: Monday, January 09, 2006 9:48 PM
Subject: Re: [Sinistra per Israele] Dacia Valent

scusate, scrivo qui perchè non ritrovo la mail originale. Massimo, accanto
alla Valent, ha citato anche il blog di Lia:
http://www.ilcircolo.net/lia/, nella realtà si chiama [
nome e cognome],
che insegna in una scuola milanese. Vi invito anche io a dare un’occhiata a
questo blog. Non ne sottovalutate l’importanza mediatica, è un blog molto
visitato e nella classifica dei blog italiani è il 33° nell’afflusso di
lettori. Spesso viene citato dal portale di Libero; in breve è letto
veramente da molta gente.
E’ nota come esperta – sul web – del mondo mediorientale, e ha vissuto per
un paio d’anni in Egitto, e ha uno dei siti più perfidamente antisemiti che
si possano trovare sul web italiano.

carmen

Bene: io sono allibita e pretendo di sapere chi diamine è questa signorina Carmen, da dove ha tirato fuori il nome e cognome che segnala, cosa le dà la certezza che quei dati siano i miei e, soprattutto, cosa diavolo crede di fare inviando a una mailing list indicazioni di questo genere, su come si chiamerebbe una, dove lavora e via dicendo.
Che roba è?
Che vogliono?

Io non so chi sia Sinistra per Israele.
So per certo, invece, che questo modo di comportarsi è incivile e mafioso, riflesso di una società malata e di una più che allarmante involuzione della coscienza e del normale vivere della gente di questo paese.

Non è possibile che nominare Israele, criticare Sharon debba equivalere a sentirsi minacciati, spiati da gente che si interroga sul mio nome e sul mio posto di lavoro, in balia di qualsiasi fanatico faccia parte di una mailing list.
Non è possibile.

Non è normale.

E io non ho nessuna intenzione di subirlo come se fosse una cosa normale.
Ho, al contrario, intenzione di denunciarlo con la massima forza e mi aspetto – insisto: mi aspetto – che le persone perbene che si identificano con la causa di Israele prendano le distanze da questi metodi intimidatori, mafiosi e delinquenziali.
Non è possibile credere nella nobiltà di una causa e poi portarla avanti con simili, vergognosi sistemi.
E ciò che chi scrive questa roba dovrebbe provare è questo: vergogna.

La blogosfera è piena di gente che mi conosce personalmente, che sa dove abito e dove lavoro, che mi telefona e con la quale esco a cena.
Per una persona civile, normale, non c’è alcuna difficoltà a rintracciarmi e a sapere chi sono e cosa faccio.
Coloro che si muovono come topi nelle mailing list, che frugano alla ricerca di dati personali e che ritengono che io “vada tenuta d’occhio” perché ho osato criticare Sharon non sono né civili né normali.
Sono personaggi estremamente inquietanti che andrebbero isolati da qualsiasi contesto civile, e sfido chiunque a sostenere il contrario.

Qui siamo arrivati alla follia. Questo clima va denunciato perché è, semplicemente, scandaloso.