ramir.jpg

Mi sentivo particolarmente fiera della mia efficienza, mentre marciavo in treno verso la Svizzera, ché ero riuscita a comprare il cappotto senza perdere il treno (acquisto per il quale mi sono auto-congratulata a lungo, in quel di Lugano) e mi pareva di avere una borsa da viaggio insolitamente perfetta e parevo persino impercettibilmente meno scarmigliata del normale.
Poi, quando già ero in Lombardia, mi sono accorta di avere lasciato i documenti a casa.
Vabbe’.
Ho passato la frontiera confidando nel mio tesserino dei musei di Genova.

Alla fine ero una specie di immigrata clandestina in Svizzera che, tuttavia, faceva cose interessantissime, visto che ero lì per partecipare a una puntata del programma di Mirella De Paris su RTSI il cui titolo era nientepopodimenoché “Il blog di Lia“, nel senso del mio, e non si parlava nemmeno di divorzi islamici, per una volta, ma semplicemente di blog.
E si è chiacchierato, assieme ad Alessandro Zanoli, di Egitto e di piattaforme per blog, di certificati di esonero da Milano e di antidoti agli scontri di civiltà, di rapporti tra uomo e macchina e tra blogger e giornalisti e poi ho parlato bene di Genova e male di Gianni Riotta e, insomma, mi sono divertita al punto che mi sono persino scordata che non potevo fumare.
Bello.

E poi ho conosciuto Mirella. E Deli. E Claude.
Ce lo si riprometteva da un pezzo, questo incontro col clan svizzero.
Ci voleva.

Grazie, ragazze.