Qui forse è meglio chiarire un punto, ovvero che la PRIMA persona a minacciare di fare scoppiare uno scandalo sulla cocozza di Piccardo, all’alba di settembre scorso, non fui io (che peraltro non l’ho mai fatto e sono stufa di ripeterlo) ma Dacia Valent.
Spiego.
A settembre scorso, invece di starmene nella comoda casa di Marzia, io me ne ero andata nella mia neo-casa di Genova, senza mobili e senza linea internet, perché non volevo avere più contatti con l’ex il quale, sebbene ex, era un po’ troppo a portata di chat.
E l’avevo pregato di interrompere i contatti con me, appunto, ché – come tutti sanno – certi strascichi sono complicazioni da evitare.
Un bel giorno lui mi chiama, invece, e lo fa per chiedermi aiuto.
Era successo che lui aveva consigliato a una persona di uscire dalla IADL – e di corsa – poiché, per motivi che non sta a me spiegare, questa persona rischiava di finire con lo stipendio pignorato qualora ci fosse rimasta dentro.
La Valent, imbestialita per quello che era l’ennesimo atto di un allontanamento politico netto di Piccardo da lei, telefonò al presidente dell’Ucoii e minacciò di fare scoppiare uno scandalo sulle vicende sentimentali di Piccardo, qualora questi non avesse smesso di “metterle contro” questa persona dallo stipendio pignorabile.
E così lui mi chiamò per dirmelo.
Ed io, che me ne stavo praticamente accampata pur di non sentirlo, fui molto contrariata per questa richiesta di aiuto.
Tanto più che la Valent mi chiamava cento volte al giorno, in quel periodo, e si ciacolava e sembrava tanto simpatica.
Gli espressi la mia contrarietà, quindi, spiegandogli anche che la Valent mi aveva intanto informato di cose francamente spiacevoli: che la tale moschea si rifiutava di darmi il nome di un qualche traslocatore marocchino che mi portasse – a pagamento – un materasso dentro casa, per esempio, perché in quanto sua fresca ex, era “meglio che nessuno della comunità andasse da Lia”.
Si comprenderà come mi lasciasse allibita, una cosa del genere, mentre me ne stavo senza manco il materasso in una casa vuota.
E quindi mi scocciai parecchio.
Poco me ne fregava delle gabole economiche della IADL (di cui non capivo manco niente) e molto me ne fregava, invece, di una situazione parecchio imbecille in cui mi sentivo cacciata e che mi presentava un islam che – per questo e per molti altri esempi – mi faceva girare le scatole non poco.
Ho cominciato ad incazzarmi lì.
Mentre lui e Dacia si incazzavano, intanto, per cose che nulla c’entravano con me.
Quindi NON è che Dacia fosse amica sua, in quel momento. Lei vedeva la sua IADL messa in pericolo da lui, piuttosto.
La mia incazzatura crebbe in modo esponenziale, in quei giorni, per diversi ottimi motivi che non sto a elencare semplicemente per non appesantire il racconto, e finalmente decisi che la dovevo affrontare, questa pagliacciata di regole pseudo-islamiche che facevano da pezza d’appoggio nel tenermi in una situazione che definire delirante è poco.
Il discorso era: “Vuoi fare il musulmano? Bene: fallo, ma sul serio. Non è possibile che tutte ‘ste regole abbiano, come risultato, una situazione tanto assurda per una donna. Non mi torna. Non funziona così. Vediamo come funziona dal mio punto di vista, piuttosto.”
Andò così.
Tutto questo, io lo vissi in diretta telefonica con Dacia, con la quale si ragionava a mo’ di brain-storming.
E in quelle ore e ore di telefonate, certo, ci dicemmo pure che Magdi Allam capitava a Genova proprio il 13 ottobre, data assai simbolica. E ci si chiedeva pure quanto avrebbe dato, Allam, per mettere le mani su una cosa simile.
E Sherif che teorizzava che l’avrebbe pagata anche 50.000 euro, il Magdi, e io che esclamavo “Perbacco!”
Era un clima scherzoso, come è evidente.
Queste cose, a casa mia, si chiamano chiacchiere.
Tu pensa cosa ne è stato fatto, in seguito, di due chiacchiere serali con un’amica.
Rimane il fatto che io volevo potere continuare a parlare di islam senza farmelo andare di traverso, l’islam, con quello che mi stava capitando.
E quindi decisi che lo volevo vedere applicato sul serio.
E Dacia ebbe l’idea dei testimoni e me li portò nel telefono, in una di quelle telefonate a tre e a quattro che fa lei.
Per me fu motivo di immenso stupore, vedermi sbucare Miguel come aspirante testimone.
Glielo chiesi anche, come mai lo volesse fare.
“Perché penso che tu abbia delle ragioni”, mi disse.
Glielo ricordo anche, quel mio stupore, nelle email che gli chiedo il permesso di pubblicare.
No, perché a leggere la sua ricostruzione sembra che io lo abbia pregato di partecipare, anziché rimanere basita nel vedermelo spuntare.
Ero sul terrazzo dell’ufficio di Marzia e lo raccontai, sorpresissima, a Marzia e a Pier. Me lo ricordo come se fosse adesso, quel “Perché penso che tu abbia delle ragioni”.
Sherif era a sua volta più amico di Dacia che mio (avevamo pure fortemente litigato all’epoca delle bombe a Dahab, sui rispettivi blog), ma la sua partecipazione mi parve meno sorprendente perché, francamente, mi pareva – e ancora ne sono convinta, come sono convinta che non abbia inoltrato alcuna email – che condividesse il mio punto di vista sulla stranezza di questa italica applicazione dell’islam.
Era egiziano, santo cielo.
La cosa è nata così ed è partita così.
Dacia, che era quella che aveva rapporti con il presidenti dell’Ucoii, gli spiegò il caso e Piccardo si ritrovò in una situazione abbastanza spigolosa che, ahimé, non gestì bene.
Dacia si ritrovò in una situazione contrattuale abbastanza forte, invece, lì per lì.
Ne era molto fiera: osservò che Piccardo era solo tattico, mentre lei era strategica.
Io, dal canto mio, mi preoccupavo della sostanza di quello che andavo dicendo.
Ripeto: poco me ne fregava, delle loro beghe di IADL.
Per quanto possa sembrare sciocco, a me interessava il discorso dell’islam, non le loro menatine politiche.
Questa storia, in realtà, è nata attorno alla IADL e là si conclude.
Perché poi – e ne parlerò nel prossimo post – non c’è altra spiegazione logica, a quello che ha portato fino al Corriere e all’impasse di adesso.
Non c’è altro motivo perché ci si ostini a non volere aprire certi cassetti, a non volere guardare in certi armadi.
E’ così comodo, dipingere me come una col mal d’amore che si vendica dell’ometto: perché andare a fare altri discorsi?
Ci vuole una certa buona fede, per capire che se fossi stata la donnettina vendicativa col mal d’ammore o con la brama di soldi io lo avrei cavalcato, lo scandalo, invece di spegnerlo.
Se uno è intellettualmente onesto, lo capisce.
Se non lo è, non lo capisce.
Ed io, su questo, poco ci posso fare.
Ma alzare un attimo il livello del discorso, e fare presente che qui si stanno raccontando un po’ di balle, io lo posso fare eccome.
Di più: lo devo fare, mi sa.
;) ..beh Silviù, se appena ti guardi intorno per strada ti accorgerai che parcheggiare il suv sui marciapiedi, negli spazi riservati ai disabili o sulle strisce pedonali [se son davanti a una scuola poi, è il top!] è sinonimo di “uomo forte”, “uomo arrivato”, “da ammirare”. – pensa che in Inghilterra sono arrivati a porre un cartello che avvisa i menefreghisti che “la stupidità non è mai stata un handicap”. [in italia invece.. http://www.sosfirenze.it/node/79 – tanto per dire che la legge è soggetta a infinite interpretazioni date per assolute e che se, invece di avallare i gavettoni di fine anno, a scuola usassero aprire ogni tanto quel benedetto testo di educazione civica che resta troppo spesso intonso.. insomma, la corrispondenza privata tra persone è cosa loro e non può venir resa pubblica senza il loro consenso preventivo, punto. e se per qualsiasi motivo qualcuno riesce a metterci il naso può anche farcisi una sega ma.. in totale solitudine. e, in ogni caso non può renderla pubblica attribuendola a delle persone fisiche. – ..ché una mail non è un post su un blog o su un forum e neppure un pvt fra nick sconosciuti.. e a me spaventa questa incapacità di distinguere i piani che sta dilagando.
Lia scusa, ma ‘sta gente l’hai conosciuta tutta per caso oppure hai fatto un casting?
Non riesco a capisco l’atteggiamento sprezzante delle altre persone coinvolte in questa storia, mi sono letto i loro blog e trasudano disprezzo e offese da tutti i pori. Più sono sprezzanti e ingiuriosi più sembra che vogliano nascondere qualcosa. Il grande segreto sarà che qualcuno di loro si é fidato di qualcun’altro e magari non sa neanche chi é.
Da buon genovese ti dico sfogati, “battitene un belin in sci scoggi” e vatti a prendere un gelato a Boccadasse o in passeggiata a Nervi alla faccia loro.
Un abbraccio
Roberto
OT, ma per una buona causa
TUTTA la piattaforma-blog noblogs.org è stata messa offline perchè alcuni sottodomini (blog) ospitavano il gioco “Operazione Pretofilia”. Al di là del merito della decisione, peraltro incongruente con i motivi addotti, sarebbe come chiudere splinder. com perchè ospita robaccia del genere http://antizog.splinder.com/
qui i dettagli http://mazzetta.splinder.com/post/12920603
La cosa davvero più incredibile (giuro!) è il casino che succede dal Martinez. Sono ormai 350 commenti! E buona parte fuori di testa, di gente che niente (o quasi) ha letto a suo tempo della storia. Ne ho letto una settantina…e ho trovato pure uno che difende il diritto del Salam a pubblicare la tua mail. Con Paniscus a difenderti!
Sono sbigottito. E qui a Milano piove proprio alle cinque e col cavolo che posso farmi una nuotata nella tua “disprezzata” Romano…
certo che il comportamento di certi ” testimoni ” è abbastanza strano ,sembra non gli importi nulla sapere chi sia la ” talpa ” ..
ahah, jcm m’è molto piaciuto!
Il problema, nel comprendere questa storia, è che è stata vissuta dentro un microcosmo che non è assolutamente comprensibile agli astanti. Regole, non detti, cose risapute, pettegolezzi. Troppo casino.
Le cose che tu dici tornano. L’unica cosa che non capisco è perché, se tanto sapevi chi fosse la talpa, hai richiesto le liberatorie. Cioè, tanto ormai si sta già dicendo chi ha faxato la mail e chi l’ha inoltrata. Quindi la richiesta delle liberatorie mi sembra melodrammatica, una caduta di stile, insomma. E’ comprensibile e anche giusto, in fondo, che non te la firmino. Habeas corpus e quelle robe lì, insomma…
Spost: ho dovuto per forza chiedere le liberatorie perché la talpa è oggettivamente coperta dagli altri.
Io non ho prove inoppugnabili su Tizio o Caio, al di là dei particolari contenuti nelle email del Martinez: certo, so bene chi voleva uno scandalo e come, ma non ho visto con i miei occhi ciò che è successo.
Di fax e simili mi ha parlato Miguel. Altrimenti non saprei manco quello.
Ma se non avessi chiesto la liberatoria, in questo momento non si starebbe facendo nessun nome.
Perché questa gente l’ha sempre coperta,’sta talpa.
Quando uno ti dice per email che sa chi ha mandato il fax al Corriere e poi, in pubblico, appoggia chi intanto dice che la talpa sei tu, cosa puoi fare?
O lanci accuse o chiedi chiarezza.
Io ho preferito chiedere chiarezza.
In fondo, fanno chiarezza anche negandola.
Lia al corso di giornalismo un Prof diceva che tu puoi raccogliere un’infinità di elementi per la tua inchiesta, e ti accorgerai, ad un certo punto, che potrebbe non aver mai fine, la ricerca. Ed è lì, diceva il Prof, che bisogna CHIUDERE: tutto quanto c’era da capire s’è capito, e il resto (come direbbe mio figlio , non come direbbe il Prof) “in mona”. Lia, abbiamo capito. Andiamo Avanti?
Un abbraccio, di quelli caldi e sinceri, che mi piace condividere con le persone che lo senti che hanno l’onestà ben radicata dentro, fino al midollo.
Lurker di lungo corso, in tempi non sospetti mi (e ti) chiesi cosa diavolo avessi a che fare tu con persone obnubilate da una concezione fanatica o strumentale (anche se non sembra i due termini non sono contraddittori)della religione.
Ecco, sono ancora qui che me lo chiedo, ma spero che nel frattempo la risposta tu te la sia data.
Colgo peraltro l’occasione per dichiararmi anch’io frequentatore della Romano, assolutamente non disprezzabile per noi milanesi …
a parziale “discolpa” di Lia, devo dire che certi personaggi non c’è bisogno di cercarli, ti trovano loro quando sentono l’odore giusto, in genere quello della maldicenza da rimestare. Se sia per ottenere visibilità, per stronzaggine costituzionale o perchè animati da (pessimi) interessi occulti, poco importa, il risultato delle loro incursioni è sempre una simpatica pozza di guano. Anche l’ingenuità e l’imprudenza a loro modo sono colpe, ma mi pare che Lia le abbia scontate più che a sufficienza. A questi poi importa poco, oggi Allam fa il suo spettacolo e non sembra patire le disavventure o il disprezzo che raccoglie tra le persone intellettualmente oneste.
Per JCM. Il casting l’ha fatto Dacia Valent per conto suo. Poi l’ha mandato tutto all’indirizzo di Lia. Puoi credermi perchè sono stata testimone della frenetica attività della signora.
Complimenti a Dacia: neanche al Grande Fratello (che ha un’equipe di psicologi che sceglie gli aspiranti)
sarebbero riusciti a mettere insieme un tale campione di disperati che si arabbattano nel sottobosco dell’Islam versione bricolage.
sorrido al “parziale discolpa” di “mazzetta” e mi vien la solita voglia di far l’avvocato del diavolo.. perché allora anche Allam è stato ingenuo ed è caduto in trappola – e anche peccando deontologicamente non poco per il mio punto di vista – lasciandosi ingolosire da qualcosa che non avrebbe neppure dovuto prendere in considerazione [pubblicare una mail privata senza il preventivo assenso di chi l’aveva scritta intendo. ché il blog invece è di dominio pubblico e su questo avrebbe anche potuto ricamare ma..] e che però gli permetteva lo scoop, il nome che Lia non faceva. e questa macchia ora, è tutta sua, di Allam, e per quanto paradossalmente abbia fatto il suo mestiere. del resto, “qualcuno” gliel’aveva giurata a Allam, non è vero..? e fors’anche a Lia per quello che ne so. oppure Lia è stata considerata solo un strumento di “strategia”.. come anche – forse! – la stessa “talpa” lo è stata. al solito ciò che importa è annientare l’avversario, la sua credibilità, nevvero..? e costi quel che costi. [;) ..posso dire che Tocqueville insegna..?]
Vedo che, in questi procellosi marosi, sta nascendo il “Club degli amici della Romano”. Mi sembra comunque un bel risultato e, anche solo per questo, accetta il mio ringraziamento!
E il mio immutato affetto.
Beh, Silviù, visto che sei la prima che l’ha citata, ti spetta di diritto il titolo di presidentessa del “Club degli amici della Romano” …
Oggi sono andato al Saini (la Romano è chiusa il mercoledì), ma dopo 15 vasche mi hanno fatto uscire, perchè è arrivato un temporalone.
Domani Romano!
Un saluto
E’ arrivato il momento di dire da che parte stiamo; scommetto che un sacco di gente legge e rimane sconcertata…senza parole, perchè quello che dici è talmente chiaro e non si capisce perchè ci possano essere persone, sia tra i nominati nella faccenda, che tra i lettori di questo o degli altri blog che ancora non hanno capito. Lia stavo pensando di non scrivere nulla perchè ciò che avevo da dire è talmente ovvio… a no, bisogna dire cosa si pensa.
E’ avvilente vedere così tanti voltafaccia. Direi che questa rete non ti merita(ma spero che non ci lascerai mai).
Il grande Mauro Biani ha chiesto che sia tolta la sua vignetta manipolata dal trio firmante… anche questo atto non dimostra mica correttezza da parte di chi l’ha usata!!!!
Lia, il mare pulisce… vai e levati tutta questa lordura che hanno cercato di buttarti addosso.
E’ stato chiarito ufficialmente che il Corriere ha agito contro le regole.
Sugli altri rimane il sospetto…
Per me è tutto più che chiaro: tu ne esci pulita, perchè sei pulita. Che gli altri continuino a scrivere e dicano quello che vogliono… non cambia la verità.
Che la forza sia con te.Io sicuramente sono con te, qualsiasi decisione tu prenda.
Riguardo ai rapporti tra Picardo e la Iadl sbaglio o sul sito ” islam online ” è scomparso ogni accenno alla Iadl stessa ?
Mirella: andiamo avanti sì, ma prima lasciatemi finire il discorso, ché era da un po’ che avevo delle cose da dire e, come è noto, reprimersi fa male alla pelle e poi vengono i brufoli.
Appena ho due secondi lo finisco e, inshallah, completo e archivio ‘sta categoria del mio blog.
Sperando che le prossime siano migliori. :)
Comunque cara Lia il commento numero uno è…FANTASTICO, è da ieri che rido. E quando tornerai in Sguisera ci faremo una giornata di risate e di aneddoti, pregusto già :-)
Ecco, questo volevo sentire. Non farti fermare, non farti intimidire. Scrivi tutto quello che è accaduto, la verità non può essere nascosta a lungo, prima o poi trionfa.
Ed è un bene che la rete sappia con chi ha a che fare. Siamo in mondo in cui gli “amici” sono molto più pericolosi e cattivi dei nemici.
Fede
# Apis: grazie per il femminile (che considero un complimento)ma resto maschio (se non altro perché alla mia età…). E per Lia, oltre a tutte le altre nefandezze, ci appioppiamo anche la presidenza dei “Detrattori della Romano”. Tanto mica è costretta ad abitare a Milano, lei!
si
sfogati se ne senti il bisogno
Allam è un professionista e si atteggia a politico, dire che è stato usato fa ridere o al massimo considerarlo un fesso se si crede davvero all’ipotesi
il caso è molto simile a quello recente di Molleindustria
un politico professionista (Allam, Volontè) riceve una “dritta” da una fonte deficiente (la talpa, la Cadl), parte a testa bassa, infrange la legge (diffamazione nei due casi) e fa dei danni
può’ questi invocare la fonte deficiente senza essere considerato inadatto?
no
quindi Allam come Volontè si succhieranno la figuraccia in silenzio e un giorno lontano la racconteranno come pare a loro
Barbara: “Che la forza sia con te.”
Barbara, è un lapsus hollywoodiano oppure Lia ha traviato anche il Maestro Yoda?! ;)
Ieri, mentre a Roma Magdi Allam riuniva alcune centinaia di persone, compreso lui, un rabbino, Fini, Buttiglioni e la Santanchè e …c’era anche Berlusconi(mica gira solo lui!), a Torino scendevano in piazza in 100.000 per la nuova FIAT 500. Ma non sarebbe stato meglio per Allam organizzare la sua manifestazione a Torino insieme ai fan della 500?
Ora si dirà che Roma, oltre che ladrona, è anche anticristiana.
Jmc: cosa intendi? Sbaglio o individuo un certo sarcasmo nelle tue parole. Ho detto qualcosa che non va nel mio intervento precedente? Se ti devo delle scuse, perchè ti ho offeso in qualche modo, dimmelo…anzi agisco subito preventivamente anche se non ho mai mangiato sale insieme a te… scusa… ed io ti perdono, se per caso volevi essere sarcastico.
per mazzetta: ragionando per assurdo ma non troppo, penso che non sia molto difficile contraffare una mail prima di inoltrarla e, per quello che ne sappiamo, Allam avrebbe anche potuto credere di avere un’autorizzazione della scrivente. naturalmente – se così fosse – avrebbe dovuto almeno accertarsene prima di, anche dato che – come scrive Lia stessa – altri professionisti non hanno avuto difficoltà a trovare il suo numero [di Lia]. ora non fraintendermi però ché non lo sto difendendo, dico solo che – forse – il “regista” è qualcun altro. e il “corriere” può anche cancellare tutto dalla versione online e anche dalla banca dati ma non può cancellare dalla memoria il cancan mediatico/virtuale e la voluta confusione che ora vien fatta da chi si sente chiamato in causa. questo sì permetterà a tutti – non solo a Allam – di affermare la loro verità anche se ciascuna sarà discordante dalle altre. tanto verran letti tutti solo dai sodali. regista compreso. – e Lia? probabilmente Lia è stata considerata solo il tramite di un senso di onnipotenza, il suo strumento da usare tout court. Lia ha tutte le ragioni di dir la sua ma senza troppe illusioni di venir letta con attenzione o “capita”, è più facile che trovi molti muri di indifferenza mista ad “autoprotezione”, così comuni in questo sistema marcio ma autorigenerante.
@Silviù: ehm, che figura … ma in Internet capita di equivocare sul genere … scusa comunque.
Devo peraltro confessare che spero che questo intermezzo perlomeno faccia sorridere Lia, che se preferisce la riviera ligure alla Romano, beh posso anche capirla!