Io non ci ho il fisico per andare in giro di notte, in gita nei weekend e a scuola la mattina.
Però è venuto a trovarmi il mio ex coinquilino del Cairo, Pepe, e quindi abbiamo fatto esattamente questo: andare in giro di notte, in gita nel weekend e – io da sola – a scuola di mattina, col povero Pepe che si alzava – lui – per tirarmi giù dal letto, visto che da sola non c’era verso di obbedire alla sveglia e di riscuotermi, certe mattine.
Tipo sabato scorso, che poi sono tornata a casa e ho dormito sei ore fino alla cena e poi altre dieci dopo un po’, ché sennò morivo.
C’è di buono che si sciupava pure lui, non solo io, e certi giorni li abbiamo passati a lagnarci all’unisono dei rispettivi mal di testa con grande sollievo della mia autostima, ché una si secca parecchio a vedere negli spagnoli picchi di resistenza agli stravizi che qua manco ci ricordiamo più cosa siano.
No, invece: era umano pure Pepe, per quanto spagnolo, e abbiamo condiviso gemiti e occhiaie con tutta la sintonia di due ex coinquilini rodati.
Perfetto.
Genova ha fatto un figurone e ne verranno narrate le meraviglie in quel del Cairo, quest’inverno.
Dice Pepe che non se la aspettava così bella e monumentale e piacevole e civile e piena di cose. Gli ho spiegato che i genovesi stanno assai zitti in proposito e che pure io ero assai sorpresa quando arrivai. Lui ha riflettuto per tutta la settimana sul trasferircisi, e dice che se qui ci fosse un centro Cervantes lo farebbe senz’altro.
Dice che la gente ha l’aria serena, qua, e lo penso anch’io.
Piace ai prof del Cairo, ‘sta città. E’ ufficiale.
Poi gli è piaciuta Malpensa. A Pepe, dico.
Dice che lui si aspettava un aeroporto grande e moderno, atterrando a Milano. “Invece è così modesto, ricorda quello di Damasco o quello di Atene prima che lo rinnovassero. Simpatico.”
E poi ieri eravamo a mollo in mare, da qualche parte lungo il sentiero azzurro delle Cinque Terre, e lui non ci poteva pensare che fossimo così beatamente in acqua addì 8 ottobre, e nemmeno io. Abbiamo parlato a lungo della qualità della vita intesa come fissa comune, e ci siamo congratulati l’uno con l’altra per i risultati ottenuti nel campo, ognuno a modo proprio.
E per quelli che avremmo in mente di ottenere in futuro, inshallah.
Galleggiando come due paperi nel mare delle Cinque Terre, era un bell’argomento di conversazione.
E il Mediterraneo italiano, che ti devo dire, fa sempre il suo figurone con gli spagnoli: per quanto io sia poco patriottica, la verità è che il nostro è più bello del loro.
C’è poco da fare.
Uno stranissimo esercizio di sintesi, vedere cenare in casa di Pier, o a spasso con Marzia, l’amico con cui abitavo al Cairo.
Bello.
Il mondo ti pare meno dispersivo, quando contempli cose così.
Per chi è abituato a zingareggiare, è una sensazione notevole.
Io lo sto scrivendo a letto, ‘sto post.
Qua urge un ramadan di noialtri, con acqua fresca e insalatina per un mese.
Minimo.
Non ci ho il fisico, no.
Ho giusto quello che mi serve per gozzovigliare, per meglio dire.
Quello per riprendermi, maledizione, viene meno.
Vedo che il tema “mi metto a dieta, giuro, da domani. Sì dai domani è il giorno giusto” che abbiamo iniziato via gtalk, con la variante “eh, però gli aperitivi in riva al mare, cazzarola!” continua ad essere uno dei leit motiv della tua vita :D
Baci
Pedrita
PS: invidiosissima per il tuo bagno l’8 Ottobre!
Lia l’ultimo fine settimana di questo mese vieni anche tu in Svizzera? Adunata (si fa oper dire: una manciatina ma…eccellente) da me e da Deli/Mel di amici e amiche blogger svizzero-italici.
Acc, Mirella: verrei stra-volentieri, ma quel weekend lì sono a Valencia dalla Pupetta.
La prossima volta sì, però.