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Invece di rincasare con un chilo di pomodori e le sigarette, stasera sono rincasata con quattro armadi e un letto. Ereditati dall’amica, i quattro armadi e il letto, ché lei si trasferisce in una casa grandissima e le avanzavano.

Me li hanno portati a casa due ecuatoriani che pensavo fossero fuggiti con i miei mobili nuovi, a un certo punto, ché li aspettavo sotto casa e non arrivavano. Poi sono arrivati, infine, e mi hanno spiegato che avevano fatto tardi perché si erano fermati a mangiare un cocco.

“Un cocco..?”, faccio io. “Sì, ne vuole un po’?”, fanno loro. E poi niente, poi mi hanno portato su i mobili e adesso ho una casa piena di armadi al punto che non sono manco molto sicura di dove metterli, e domani verrà uno scienziato a montarmi il letto (sì, e visto il mio difficile rapporto con il bricolage non mi aspetto nulla di meno che uno scienziato, per montare il letto) e, intanto, ho deciso di farmi largo tra i mobili, spalmarmi la faccia con le creme nuove (stasera ho ricevuto un sacco di doni, pure un salvadanaio a forma di porcellino, e non è manco il mio compleanno) e andarmene a dormire felice in mezzo al casino più totale fantasticando sull’ordine prossimo venturo, ché non prendo una giacca da un armadio da un anno e rotti e l’idea di tornare a farlo mi diverte assai, dopo tanto arredamento minimalista.

Va’ che è strano, da queste parti, pensare che ho tanti mobili che non so dove metterli.