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Ricapitoliamo: io ho espresso delle critiche sul Campo Antimperialista per la prima volta in occasione dell’appello Gaza Vivrà, giacché non mi era parso corretto che il fatto che detto appello partisse da loro non venisse dichiarato esplicitamente.

Si scatena un mezzo putiferio in cui apprendo che costoro dichiarano pubblicamente di “tenermi d’occhio“. Non piace il fatto che io abbia sollevato la questione del “rossobrunismo” riferita a loro e parte un can can in cui c’è chi minaccia di dire che io mi spogliavo nella tipografia di Orion, chi dice che andrei metaforicamente eliminata, chi si mette a pubblicare i miei dati dandomi della puttana, chi diffonde tali scritti sui forum e così via.

Io, a quel punto, prendo due iniziative: da una parte vado a fare regolare querela alla Polizia Postale spiegando che gestisco un blog, appunto, in cui da anni mi occupo anche di tematiche mediorientali. Che avevo ricevuto un appello a favore di Gaza da firmare e che in un primo momento lo avevo fatto. Che poi, resami conto che dietro tale appello c’erano personaggi legati all’organizzazione Campo Antimperialista, avevo ritirato la mia firma spiegandone i motivi e che da ciò era nata una polemica culminata in scritti fortemente calunniosi che, ovviamente, allego alla querela.

Dall’altra, dedico un po’ di post alla questione del rossobrunismo, appunto, citando pubblici scritti, libri ed altro che confermano la mia tesi. E, per quanto mi riguarda, direi che il messaggio è chiaro: non mi interessa scadere in scritti beceri e in insulti a sfondo sessuale come quelli che mi sono risolta a denunciare. Mi interessa sollevare la questione dell’ambiente politico che gravita attorno a certe tematiche, e cerco di farlo nel modo più documentato possibile. Punto.

Senonché, un paio di settimane fa mi viene segnalato un comunicato di detto Campo Antimperialista che mi riguarda, e che risale nientedimeno che al 16 gennaio 2007. Mesi prima del mio post critico nei loro confronti, quindi, ma uscito lo stesso giorno del famoso articolo del Corriere dedicato a questo blog. E, indovina un po’? Sì, hai indovinato: mi danno della “puttana“. Ed è che io non lo vedevo da quando avevo 14 anni, un ambiente sessuofobo e fissato con la morale sessuale come questo. Non parlano di altro, non conoscono altri insulti. Sono monotematici, ma davvero!

Stufa di dedicare post a ‘sta gente, prendo e scrivo al Campo, nonché ai dirigenti Moreno Pasquinelli e Leonardo Mazzei, la seguente email:

Gentili signori,

scopro solo adesso un vostro comunicato di gennaio 2007 che mi riguarda personalmente e che è presente a quest’indirizzo del vostro sito:

http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=5002&Itemid=68

Vi segnalo che tale comunicato contiene menzogne, calunnie e insinuazioni gravemente lesive della mia persona, perfettamente riconoscibile anche se non nominata esplicitamente, laddove recita:

Hamza Piccardo, da sempre bersaglio dei suoi strali in quanto credente musulmano e deciso antimperialista, sarebbe in realta’ un poligamo, che dico un poligamo, un puttaniere. E chi sarebbe la “puttana”? Ne pubblica, senza rispetto alcuno pur di fare scoop, nome e cognome sulla prima pagina del suo Corriere della Sera di oggi. Dove sta lo scandalo? Che i due sarebbero convenuti a nozze con rito religioso islamico, mentre Hamza Piccardo era in realta’ gia’ coniugato. Doppio scandalo, poco dopo Lui decide di lasciare lei. Così lei s’incazza fino a tal punto che decide di vuotare il sacco. Indovinate a chi? Ma si! Proprio al Magdi Allam il quale spiattella il tutto sul quotidiano piu’ diffuso della penisola. […]
Un interrogativo ci frulla per la testa: quanti euro sono occorsi per allestire questa squallida messa in scena?

Ora:

1) Né l’articolo del Corriere, né la discussione che lo aveva preceduto (e che aveva avuto luogo in termini interessanti e costruttivi su diversi blog e forum facenti capo al mondo islamico italiano) si sono mai espressi in termini di “puttanieri” e “puttane”. Il tema del contendere era di tutt’altra natura e fu affossato dall’articolo strumentale e disonesto di Magdi Allam. I termini da voi scelti per raccontare la vicenda mi paiono più sintomatici di una vostra pruderie insospettabile, tra gente che si dice di sinistra, che di un desiderio di informare correttamente i vostri lettori. Suppongo che lo stesso Piccardo avrebbe difficoltà a spiegare cosa abbia a che fare un matrimonio islamico, monogamico o poligamico che sia, con l’essere puttanieri o puttane.

2) Il Corriere non pubblicò il mio nome e cognome ma il mio nick e l’indirizzo del mio blog. I miei dati vennero invece pubblicati da Libero, il giorno dopo l’uscita dell’articolo del Corriere NONCHE’ DEL VOSTRO COMUNICATO dal giornalista Andrea Morigi che lo aveva saputo da persona vicina alla vostra organizzazione e che fece precedere tale pubblicazione da una telefonata insinuante e minacciosa dalla quale decisi di non farmi intimidire. Curiosa, questa preveggenza del vostro comunicato che mi pare un lapsus più che un semplice errore.

3) Che io non avessi avuto alcun tipo di comunicazione con Magdi Allam è un fatto noto ed evidente fin dal momento dell’uscita dell’articolo a cui vi riferite; vi rimando ai seguenti link:

http://gattostanco.diludovico.it/archivio/2007/01/20/dalla-parte-di-lia-7-ultimi-link/
http://liberoblog.libero.it/attualita/bl5958.phtml (mia intervista contro Allam sul portale Libero)
http://www.ilcircolo.net/lia/1244.php (Intervista a Vita)
http://www.ilcircolo.net/lia/1241.php (sentenza del Garante della Privacy)

4) La vostra bassissima insinuazione sui soldi ve la rimando al mittente, invitandovi a pensare ai vostri dirigenti che fanno raccolta di fondi per la SCORE Italy, già condannata per avere distratto fondi destinati agli immigrati. Per quanto mi riguarda, ho rifiutato denaro, interviste e quant’altro all’unico scopo di non prestarmi a strumentalizzazioni antislamiche e di spegnere uno scandalo che gente della vostra organizzazione contribuiva ad alimentare.
Non solo: se la solidarietà nei miei confronti e contro Allam che era sorta in rete subito dopo l’articolo del Corriere è stata soffocata da calunnie e insinuazioni che hanno spuntato le armi della blogosfera, e non solo, contro l’operazione vile e strumentale condotta da quel giornale, questo si deve solo a:
1) Una delle promotrici dell’appello Gaza Vivrà, ovvero Dacia Valent
2) Un vostro dirigente, ovvero Miguel Martinez
3) Voi stessi, a quanto vedo dal vostro comunicato.

Siete stati gli unici a coprire, direttamente o indirettamente, Magdi Allam, giacché è evidente anche a un cretino che insinuare falsamente che io fossi stata la sua informatrice faceva apparire legittima la sua scelta di pubblicare quell’articolo.
Non si capisce se siete dei “volponi” o dei semplici doppiogiochisti, francamente. Propendo per la seconda ipotesi.

Intanto, provvederò ad informarmi presso il mio avvocato sulla possibilità di querelarvi per calunnia nonostante siano passati i tre mesi canonici dalla pubblicazione del vostro comunicato diffamatorio.
Purtroppo l’ho scoperto solo adesso, come vi ho detto, e mi auguro che questa circostanza, nonché il fatto che tale comunicato sia ancora pubblico presso il vostro sito, mi permetta di chiedervene conto nelle sedi adeguate.

Tanto vi dovevo.

Fulvia De Feo / Lia di Haramlik

Bene: sono passate più di due settimane e quel comunicato è ancora là.

Da un punto di vista politico, questa cosa mi pare una pubblica confessione di malafede e mancanza di intelligenza politica. Malafede perché lo sanno benissimo, che hanno scritto delle sciocchezze, eppure non hanno problemi a continuare a tenerle online. Così, giusto per disinformare un po’.

Mancanza di intelligenza politica, perché nemmeno si accorgono di dare ragione a Magdi Allam e torto a Piccardo, con questa loro becerissima lettura delle cose: se fossi stata io, a parlare con il Corriere, Magdi Allam avrebbe fatto cosa assolutamente lecita nel pubblicare il suo scritto. Se così non è, e se lui e il Corriere sono stati denunciati da Piccardo, oltre che da me, è perché la loro lettura dei fatti è falsa. Non mi stupirei se, a questo punto, la difesa di Magdi Allam si facesse sostenere da ‘sta gente.

Da un punto di vista legale, invece, mi sono consultata con il mio avvocato e lui mi ha spiegato che una querela può essere proposta fino a tre mesi dalla conoscenza del fatto. Io ho scoperto il loro comunicato a maggio, quindi ho tempo fino ad agosto. Siccome, però, devo dimostrare che non l’ho saputo prima, facciamo così:

io comunico di nuovo, e stavolta pubblicamente, che questo comunicato del Campo Antimperialista è ingannevole, calunnioso e contenente chiare ed oggettive menzogne facilmente dimostrabili con due click su internet. E chiedo di nuovo, stavolta pubblicamente, che i responsabili del Campo Antimperialista lo rimuovano dal proprio sito, specificando che, se lo avessi visto prima, lo avrei chiesto prima.

Sappiano che, se si ostinano a mantenerlo pubblicato, non solo provvederò senz’altro a denunciarli, ma vorrò sapere con tutti i mezzi a mia disposizione il motivo per cui lo fanno, e quale fine presuntamente politico credono di perseguire comportandosi in siffatta maniera.

Una cosa è sicura: quando si ha a che fare con persone civili, queste cose non succedono.