Abdennur Prado è una delle teste pensanti del mondo islamico spagnolo, nonché uno dei fondatori di Webislam (a tutt’oggi il miglior sito web islamico che io conosca) e direttore del Congresso Internazionale di Femminismo Islamico che si tiene annualmente a Barcellona. Per quello che lo conosco io, mi è parso una persona lucida e onesta. Direi anche che agisce in un contesto di più ampio respiro rispetto a quello italiano, e i frutti del suo lavoro lo dimostrano.
Ricevo e pubblico, quindi, l’invito al prossimo congresso che si terrà a Barcellona a fine Ottobre. E ricordo, visto che ci siamo, che in occasione del II Congresso, quando questo blog faceva notare certe questioncelle sulla coerenza tra teoria e pratica nel tema dei diritti delle musulmane (questioncelle che altri, poi, avrebbero svilito a schifezza con l’entusiastico appoggio di Magdi Cristiano Allam), la responsabile delle questioni femminili dell’italica UCOII chiese di andarci, a ‘sto congresso. E le dissero che non c’erano soldi. Cento euro, sarebbe costato il suo biglietto aereo, e non glieli diedero. Inutile dire che, una settimana più tardi, un altro caporione dell’UCOII era giustappunto a Barcellona a fare tutt’altro. Cose importantissime, dobbiamo pensare. Mica uno sciocco congresso internazionale per donne.
Due anni dopo, leggo che Tariq Ramadan si sta esprimendo sul tema. Direi che ‘sti italiani non possono proprio più esimersi dal mandare qualcuno, quindi. Al massimo, ‘sti benedetti cento euro glieli si può pure fare avere. Una li mette in una busta e glieli manda.
Anche se, diciamocelo, l’ideale sarebbe che non se ne impadronissero ‘sti politicanti ambiguetti, di certi discorsi, ché credo che lo farebbero solo per disattivarli dall’interno. Sarebbe bello se ci andassero ragazze musulmane – e ce ne sono – slegate da questo ambiente. Le alternative bisogna pur costruirle, dico io, e il programma di questo evento (leggetelo) è molto, molto interessante. Io spero che a qualcuno/a fischino le orecchie…
Tercer Congreso Internacional de Feminismo Islámico
Barcelona, del 24 al 27 de Octubre del 2008
El Congreso estará centrado en la problemática de las mujeres musulmanas en la era de la globalización, enfrentadas a una doble opresión: económica (neoliberalismo) y política (fundamentalismo religioso). Se analizará las respuestas desde el feminismo islámico a esta situación, y su contribución a la construcción de una nueva sociedad civil planetaria, basada en la cultura de los derechos humanos y en valores centrales al Mensaje del Corán como son la democracia, la justicia social, la libertad de conciencia y la igualdad de género.
Entre los asistentes, se encuentran personalidades como la Ministra Siria para los Refugiados y candidata al Premio Nóbel de la Paz, Bouthaina Shaaban, y la Baronesa Uddin, la primera mujer musulmana en entrar en la Cámara de los Lores en Gran Bretaña.
Está prevista la asistencia de intelectuales musulmanas de primer orden, como Amina Wadud, Penda Mbow, Fatou Sow, Asma Barlas o Norani Othman. También asistirán Siti Musdah Mulia, presidenta del Muslimat Nahdlatul Ullama de Indonesia, la mayor organización social islámica de Indonesia, con más de 40 millones de miembros; y Subhashini Ali, presidenta de la rama femenina del Partido Comunista de la India, con más de 10 millones de mujeres afiliadas.
Se darán a conocer la campaña contra la lapidación en Irán, la lucha por la participación política de las mujeres en la Península Arábiga, o las estrategias para la mejora de los derechos de las mujeres musulmanas en países como Marruecos, Senegal, Pakistán o Malasia.
En total, una veintena de ponentes provenientes de Marruecos, Siria, Omán, Arabia Saudí, Pakistán, Irán, India, Senegal, Malasia, Indonesia, EEUU e Inglaterra.
El Congreso ha sido organizado por la Junta Islámica Catalana y cuenta con el patrocinio de la Agencia Española de Cooperación al Desarrollo (AECID), la Generalitat de Catalunya (Agencia Catalana de Cooperación para el Desarrollo, Dirección General de Asuntos Religiosos e Instituto Catalán de las Mujeres), del Instituto Europeo de la Mediterránea (IEMed) y del British Council (BC).
El Congreso tendrá lugar en el Hotel Alimara: www.alimarahotel.com
Programa completo e inscripciones: www.feminismoislamico.org
Contacto: info@feminismeislamic.org
Cara:
Me encanta lo que escribes y como lo escribes… bueno, eso creo; al final el italiano no es tan “facile e divertente” como nos habían dicho ;)
Te vas y Cairo se desmorona…
http://www.lavanguardia.es/lv24h/20080906/53534734157.html
Professoressa,
aquí el link prometido:
http://www.flickr.com/photos/14761435@N02/sets/72157603797883780/
(Lamentablemente estrenaba cámara y no tenía puñetera idea de cómo usarla… ;) .)
SALUD!
Ovviamente non sono d’accordo! :)
Ritengo la partecipazione al convegno una responsabilità Ucoii e poi anche di eventuali organizzazioni nuove che potrebbero formarsi nell’immediato futuro (si spera presto)che con l’Ucoii potrebbero e dovrebbero collaborare comunque.
D’altra parte l’ucoii è l’unica organizzazione ampiamente riconosciuta dai musulmani in Italia e, pur con i suoi limiti, ha dietro un sacco di gente. Un’associazione islamica – femminista o meno – in grado di rappresentare solo le idee dei suoi membri fondatori non sarebbe – come non è – la stessa cosa.
Al volo.
Monica, hola! :)
Consiglio caldamente una visione delle foto che Monica linka, prese al confine con Gaza quando i palestinesi sconfinarono in Egitto. Sono molto belle.
Todo bien por El Cairo, desmoronamientos a parte? Un besazo.
Khadi: è che forse le idee dell’Ucoii andrebbero un attimo esplicitate, e non è detto che possano coincidere con quelle portate avanti dal congresso. Quando lo facciamo, il lavoro di elencarle?
Del resto, due anni fa, io feci una testa così a Patrizia perché ci andasse. E, ripeto: non la mandarono. Un motivo ci sarà, ed è appunto frutto delle idee “rappresentative” di cui parli.
Se non si affronta la contraddizione di questa situazione, non si va avanti.
Forse la cosa ti lascerà perplessa ma da quello che vedo attorno a me le donne Ucoii costituiscono “l’avanguardia del femminismo islamico italiano”!!
Eh!
Poi forse all’interno dell’organizzazione non vengono ascoltate più di tanto, però sono dinamiche, hanno idee, consapevolezza rispetto a situazioni di margine e di necessità e una voglia di cambiare la situazione che, dentro alla comunità, non mi è facile ritrovare altrove.
Poi, si sa, dentro all’Ucoii ci sono pure i soggettoni che, mentre sui giornali si alzano polveroni sul pericolo anticostituzionale del matrimonio islamico, rilasciano interviste sull’importanza del regolarizzare la poligamia in Italia, solo perchè magari proprio lui è uno degli otto poligami italiani musulmani. E a questa gente si dà voce, a costo di dover poi scomparire dalla scena per la vergogna per sei mesi o giù di lì. Ma questa è un altra storia di cui abbiamo ripetutamente parlato.
per KHADI: mamma mia a volte sembra proprio che si viaggi su binari paralleli, senza capirsi mai.
Tu dici “…le donne Ucoii costituiscono “l’avanguardia del femminismo islamico italiano”!!…Poi forse all’interno dell’organizzazione non vengono ascoltate più di tanto…”
Ma non ti rendi conto che Lia sta dicendo la stessa cosa?
L’UCOII non degna di attenzione le femministe all’avanguardia al suo interno contraddicendosi.
Ti sembra sensato? difendibile?
E se c’è una questione importante da affrontare e l’UCOII fa spallucce bisognerà trovare un’altra strada da percorrere, no?
Scusate, ma i fraintendimenti mi danno alla testa. ^_^
Appunto.
Qual è la linea portata avanti dall’Ucoii? Tra l’altro ricordo che Prado e compagni non hanno contatti con la nostra Ucoii, e non a caso, ma proprio per una questione di linee di pensiero (e di prassi!!!) diverse.
Quanto alla poligamia, io ancora rido quando ripenso al tale che, per decenni, era stato il teorico della poligamia nell’islam italiano nonché l’invidiato modello di tutti i maschi del pollaio, con le sue tre mogli di cui una “in sonno”, qualunque cosa questa definizione significhi.
E la teorizzava alla grande, prescrivendola pure come terapia per non so quanti disturbi (era medico) e presentandola con un impianto teorico di tutto rispetto.
Fino a quando non è finita sui giornali, la storia della sua poligamia.
Le cronache successive narrano di una moglie ignara di tutto che ancora un po’ e lo butta dalla finestra, il Poligamo Italiano per eccellenza, e lui che, affannato e in preda al panico con moglie e figlie furibonde, corre a smentire in giro per giornali: “Hanno fatto passare mia moglie per cornuta!! Io parlavo solo in teoria, non la tradirei mai!!”
Alberto Sordi non avrebbe saputo fare di meglio, ed io ho sacrificato alla discrezione i post migliori della mia vita, maledizione. :D
Davvero dicevamo la stessa cosa?
Ah.
Sì, lo ammetto che sto un po’ svalvolata e il tema richiederebbe un analisi che, a corto di glucosio e carboidrati, non si può fare.
Tanto ci torneremo su all’infinito, fino a quando, in qualche modo, non si smuove qualcosa.
Da dentro, da fuori, da di lato, o ancor meglio dall’Alto.
Mica si può continuare così!
:)
A presto presto.
Di smalto, telepatia, musulmane italiane e ossigeno » Haramlik
[…] quando, l’altro giorno, scrivevo a proposito del Congresso di Femminismo Islamico di Barcellona che sarebbe stato bello se ci fossero andate “ragazze musulmane – e ce ne sono […]