caffe

No, ma dimmi tu: arriva in Italia Zapatero, leader di un paese dove Berlusconi è definito in televisione come un “vecchio porco” da destra e sinistra in insolita sintonia, e dove mia figlia manco lo dice più, che è per metà italiana, ché i pragmatici spagnoli sono ormai giunti alla conclusione che ognuno ha il premier che si merita e che noi, evidentemente, ci meritiamo questo.

Arriva Zapatero, dicevo, e si sorbisce lo show del nostro tarantolato presidente, una brutta minaccia fatta sotto il suo naso al maggiore quotidiano spagnolo che, incidentalmente, il suddetto presidente-editore sta pure cercando di comprare e, ciliegina sulla torta, l’affermazione che “le donne sono un regalo di Dio agli uomini” rivolta a due ministre del suo governo. Incassa tutto come può e, alla fine, gli viene proposto un caffè. La villa del presidente è vicina, rifiutare sarebbe una chiara allusione agli scandali e così il povero Zapatero ci va. Senza pubblicità, senza clamori, senza la compagnia della sua delegazione, di corsa e pronto a svignarsela subito. E così fa: beve un caffè e poi – con un sospiro di sollievo, immaginiamo – attraversa la frontiera e approda in Francia, tra gente normale.

E cosa ti scopre, lì? Che è cascato in una trappola, giacché il Giornale della famiglia Berlusconi – unico a dare la notizia – racconta di ‘sto benedetto caffè e lo fa in questi termini:

C’è una sinistra che non ha paura di aprire quel cancello. È una sinistra che parla un’altra lingua e non si vergogna di togliere i sigilli della censura alla villa del peccato. È una sinistra curiosa di visitare Villa Certosa e vedere l’effetto che fa. È una sinistra capace di ridere alle battute di Berlusconi senza imbarazzo. È una sinistra che ha la faccia divertita e curiosa di Zapatero.
Che colpo per la sinistra italiana che da mesi dipinge la Certosa come un set del «Satyricon» di Fellini.

Ecco, gli mancava solo questa. Dopo essersi visto minacciare il maggiore quotidiano del suo paese sotto al naso, e in diretta TV. Ma cosa gli viene in mente al Giornale, dico io? Come gli viene in mente a Berlusconi di permettere un simile articolo, mi domando. Ma che è, il caffè di Sindona? Ma ce ne sono di caffè senza veleno, in Italia, o bisognerà portarselo da casa, per ‘sti poveri stranieri?

E quindi la stampa spagnola lo mette in croce, ‘sto povero Zapatero, con l’articolo del Giornale ripreso in mezza Spagna e tutti a chiedergli spiegazioni e lui costretto a spiegare l’ovvio, che ha agito per “cortesia istituzionale”, e comunque ciò non lo scagiona del tutto dalla figuraccia che gli ha fatto fare Berlusconi. E così la racconta El Pais:

Zapatero visita di nascosto Villa Certosa. Il quotidiano della famiglia Berlusconi afferma che la sua visita legittima la villa.

E continua:

Berlusconi ha invitato Zapatero a prendere un caffè nella sua villa e questi, per motivi “di cortesia” secondo quanto ha spiegato ieri – ha accettato quella che poi si è rivelata essere una trappola. […]
Il primo ministro italiano, assediato dagli scandali da mesi, non ci ha messo neanche 24 ore a fare fruttare la sorprendente visita. Ciò che non era stato raccontato da fonti governative lo ha raccontato ieri Il Giornale, proprietà della famiglia Berlusconi, in prima pagina e con questo titolo: “Il mito dei progressisti legittima Villa Certosa”.

E quindi si è dovuto scusare, Zapatero, e mi sa che la cosa non finisce neanche qua.

Ed è buffo leggere che la stampa italiana – Repubblica compresa – racconta della presa di distanza di Zapatero in termini generali, senza dare peso al trappolone. E spiegano che Berlusconi è lì che si chiede: “Ma cosa avrà voluto dire?” davanti alla presa di distanza zapateriana. E che adesso “teme il gelo delle cancellerie”.

Ma va’?

prensa

Rassegna stampa: El Periodico de Catalunya: “Berlusconi si vanta di avere portato Zapatero nella sua villa
Estratto dell’articolo: “Attraverso uno dei suoi mezzi di comunicazione, il quotidiano milanese Il Giornale, Berlusconi ha voluto che si sapesse, con un articolo pieno di commenti beffardi, che il capo del Governo spagnolo aveva trascorso 20 minuti, giovedì, a Villa Certosa, la villa privata sospettata di essere usata come un lupanare dal premier italiano.