I cellulari funzionano, Julia stava andando a lavorare. “A lavorare? Si lavora?” “No, non lavora nessuno, ma noi ci andiamo lo stesso“.
Tra ieri sera, quando si diffondevano le voci di saccheggi e lei, per la prima volta da quando la conosco, era spaventata e pensava di rinforzare la sua sottilissima porta di casa piazzandoci davanti tavole e sedie, fino alla telefonata di questa mattina, dentro di lei è scattato qualcosa di profondo e che va oltre l’impasto di rispetto e gratitudine che conosco tanto bene e che ho sempre sentito a mia volta per l’Egitto e per la sua gente.
“Hanno aperto le prigioni, capisci, e liberato i detenuti affinché saccheggiassero la città. Poliziotti e delinquenti, assieme, che cercano di seminare il caos, ma la gente si è organizzata in un modo incredibile, dovresti vedere. Hanno fatto posti di blocco, messo assieme cataste di pietre in ogni angolo e tutta la gente è nelle strade a proteggere il quartiere: perquisiscono le macchine, controllano che non ci siano armi, qui non passa nessuno. Bastawi è lì, anche lui a farsi il culo sopra e sotto, sono tutti lì e stanotte scendiamo anche noi, andiamo a portare cibo e sigarette a chi fa la notte.”
“Scrivi che sono orgogliosa di vivere tra questa gente – cribbio, mi viene da commuovermi – e che noi non andiamo da nessuna parte, rimaniamo qua. Gli americani se ne vanno, e pure altri, gli austriaci, non so chi altro. Noi rimaniamo: anche dove abitava Juan si sono organizzati, e i colleghi che ci sono adesso rimangono, stiamo tutti qua. Mia madre si è arrabbiata, al telefono, ma io non abbandono il paese come un topo. Non dopo avere visto quello che sta facendo la gente. Guarda, i cittadini si sono messi addirittura a dirigere il traffico, ce n’è uno davanti a me adesso. Devo fare foto, è gente incredibile.”
“Ci hanno tagliato internet, le comunicazioni? E noi ce ne fottiamo! Ci sono tutte le moschee del quartiere e, con gli altoparlanti, presidiano, segnalano i pericoli, danno indicazioni, ci si organizza senza cellulari grazie a loro! Che taglino le comunicazioni che vogliono, ne facciamo a meno!”
“Che non si creda, che nessuno creda che sono i manifestanti, a saccheggiare! Cercano di diffondere questa voce per screditarli ma è falso da far schifo. Hanno persino detto che i Fratelli Musulmani istigano al saccheggio, che è una roba che non ci crede manco un idiota. Fanno schifo, ché basta guardarsi attorno, vedere la gente e sentire il cuore che si gonfia di orgoglio.”
“Ecco, per piacere, scrivilo: scrivi che io sono orgogliosa di vivere qui, con questa gente. E’ un onore. E’ un orgoglio.”
Mubarak ha deciso di chiudere nel disonore i suoi 30 anni di governo. Non se la merita, la sua gente, e la sua gente non merita lui.
Chissà quante volte l’ho raccontato, su questo blog, cosa sono gli egiziani, e quanto questo popolo riesca ad essere assurdo, disarmante, commovente e, soprattutto e prima di tutto, perbene. Profondamente, irrimediabilmente, immensamente perbene.
Che si porti via con sé i suoi saccheggiatori, il dittatore disonorato.
(Foto: Women of Egypt)
evviva la democrazia, auguri e forza, ciao anna
Forza Julia!
Forza Egito!
We all are supporting you.
The whole world is watching.
Don’t give up now.
Che bella definizione: gente perbene.
che post emozionante …. mi è scappata pure una lacrimuccia.
Sono stata da venerdì appiccicata al pc per seguire tutto il possibile. Ho amici al Cairo. Anche loro mi hanno detto che si sentono tranquilli nonostante tutto.
Se avessimo solo la metà della forza di questa gente, non ci ritroveremmo a dover sopportare la derisione del mondo intero.
Ho letto il post e sono scoppiata a piangere….. quoto barbara2 in toto, NOI abbiamo molto da imparare DA LORO
Profondamente, irrimediabilmente, immensamente perbene
già.
due giorni che torno qui a rileggermelo, e come riesci a dire tu una cosa in due parole, non ci riesce nessuno…stessa cosa che ho capito io, ma sai quante parole ho sprecato e forse non mi sono spiegata mai?
io dico che è per questo che noi invece stiamo andando alla merda, perchè non siamo quella cosa lì , nel cosiddetto occidente (parola che detesto, a occidente di dove?? ma la terra non era rotonda? boh)
Capire il mondo cambia… « Briciole caotiche
[…] che racconta quotidianamente (questo il post di ieri) l‘evoluzione della situazione con molte testimonianze dirette e link. Sulla Tunisia il blog di Alaska (la trasmissione di Radio Popolare) con diversi link a […]
Capire il mondo che cambia… « Briciole caotiche
[…] che racconta quotidianamente (questo il post di ieri) l‘evoluzione della situazione con molte testimonianze dirette e link. Sulla Tunisia il blog di Alaska (la trasmissione di Radio Popolare) con diversi link a […]
quando si tratta di scegliere e di andare « Voglio vivere come se…
[…] Io invece mi chiedo chi vorrà parlare dell’incredibile situazione di autogestione di una città da 25 milioni di abitanti, come il Cairo, dove i manifestanti dirigono il traffico, fanno ronde antisaccheggio e sventano i tentativi di furto dentro al Museo egizio autorganizzando un servizio d’ordine. E le stesse cose succedono ad Alessandria, come racconta il direttore della Biblioteca. Mentre da noi le biblioteche si occupano di tutt’altro. Ho passato non più di 15 giorni in giro per il Cairo, in tutta la mia vita – ma diversi per strada, o ai tavoli del Fishawi o in giro per il mercato di Kahlili… e mi sento anche io, da qua, orgoglioso per quella gente. […]
Scrivi che anche io sono orgoglioso di loro.
Che siamo tutti orgogliosi di loro.
Orgolioso di esserlo, orgoglioso della gioventu’ che ha retto l’urto vile e violento, orgoglioso della gente, tutta la gente che incrocio o, vedo per TV (al Jazzira of course) che mantengono l’ordine per le strade, puliscono le piazze, orgoglioso di questo benedetto esercito che ci tutela, tutela i manifestanti e dichiara che mai sparera’ sulla folla che esercita il suo sacrosanto DIRITTO pacificamente… volevo dire… Grazie Julia e, grazie Lia per il tuo impegno che seguo da tanti anni… teniamo duro!
un abbraccio
confermo tutto quello che scrive Lia, io abito ad alexandria, e anch’io rimango, anche qui siamo tutti in strada 24 ore al giorno , quando scatta il coprofuoco fanno posti di blocco per controllare chi entra nei vari quartieri controllo documenti ecc… chi non e’ in regola o sospetto viene condotto verso i punti dove stazionano gli uomini dell’esercito. Alla sera tanti, con scope e palette, puliscono le strade raccolgono i sacchetti dei rifiuti poi arrivano dei camion a raccogliere tutto. Alla notte preparo panini e the’ per i ragazzi in strada. Sono orgogliosa anch’io degli egiziani e della loro determinazione, BRAVI MOLLARE MAIIIII ciao a tutti spero che internet continui a funzionare