Succede in contemporanea: il dato ormai acquisito (ci è arrivato persino Frattini) del pesante coinvolgimento dell’apparato di Mubarak negli attentati in Egitto e i nuovi scontri con nuove vittime tra i cristiani.
Mentre Repubblica, nonostante quello che sappiamo, si limita a parlare di misteriosi musulmani salafiti, come se fosse normale per i salafiti andare in giro con le pistole ad aggredire i cristiani, da Arabawi c’è, tra gli altri, un video di ieri che mostra cristiani e musulmani che formano insieme il corteo che sarebbe andato a manifestare sotto la TV di Stato, e un altro video molto amatoriale, girato in serata a piazza Tahrir dopo l’assalto di un gruppo di provocatori armati di molotov e bastoni.
Il timore, ovviamente, è che tutto questo sia orchestrato per dare modo ai militari di imporre la legge marziale e porre fine a tutto ciò che si è conquistato finora. Gli apparati di sicurezza egiziani, del resto, hanno sempre lavorato così. Non si vede perché dovrebbero smettere proprio adesso.
Mentre, peraltro, gli egiziani fanno quello che possono, e da soli, per mantenere legalità e sicurezza in un paese dal quale la polizia è apparentemente svanita.
(Vedi anche State security: a scorpion’s tale su Al Ahram Online e la pagina di Facebook dove vengono pubblicati i documenti rinvenuti nella sede della Sicurezza di Stato: è in arabo, ma Google Translator aiuta.)
Aggiornamento: bon, pare ormai certo che abbia sparato l’esercito. Evidentemente la cosa gli è sfuggita di mano. Bel casino.
Un post che forse c’entra il giusto, ma è tanto per capire quella società: non sono mai stato in Egitto (peccato!): mi dicono che nella carta d’identità egiziana (o il documento di riconoscimento che ne fa le veci) è annotata anche la religione. Se è vero che significa?… E’ di una qualche utilità pratica o cosa?
Che io sappia è perché il diritto cambia, a secondo della religione, per le questioni riguardanti divorzio, successione e altro.
Scusa Lia, ma poi come ci si fa a lamentare del Vaticano in Italia se leggendo il tuo commento il diritto di uno stato cambia in base alla religione dell’individuo? Non ci vedo grandi differenze se non in negativo. In confronti noi Italia siamo la Francia.
Sir Percy, che vuoi che ti dica: finchè sta bene a loro, gestirsi certe cose secondo il credo di appartenenza, io non me ne faccio certo un cruccio.
No tu no, stavo solo notando l’incongruenza di una certa parte politica italiana.