Sulla via del ritorno natalizio in Italia, ho pensato di fare uno scalo di qualche giorno in Messico per vedere com’era ‘sta Riviera Maya. E ieri sera, mentre mangiavo una meritata pizza da Romeo, qui a Playa del Carmen, in piedi accanto a me c’era questa ragazzina accanto a un tizio tracagnotto tutto lindo e pinto, con la classico polo da italiano al mare, e aspettavano che si liberasse un tavolo e li ho notati perché lui ha dato una banconota a certe bambine che chiedevano l’elemosina e io li detesto, i turisti che fanno l’elemosina ai bambini, e l’ho guardato storto con una certa intenzione di cazziarlo.
Io, poi, vengo da Cuba. Di conseguenza, quando vedo una coppia con una lei esotica molto più giovane di lui, ormai guardo altrove, corrucciata. “Però siamo in Messico“, ho pensato. “E lei non si direbbe messicana“, ho pensato ancora. Così l’ho guardata meglio, per indovinarne la nazionalità, e il pensiero successivo è stato: “Oggessù, ma questa è Ruby, com’è piccolo il mondo.”
Ho inforcato gli occhiali, perplessa, ma non c’era proprio dubbio. Le sopracciglia depilate in quel modo lì, suvvia. E quindi me la sono guardata bene, e quello che vedevo una una giovane fenicotterina, con un prendisole grigio corto corto e delle croc gialle e queste gambe magre magre e lunghe lunghe, tutta esile e spilungona, carina, con l’aria della ragazzetta problematica mentre lui pareva un ragioniere di Milano assai protettivo.
La dinamica dell'”Io ti proteggerò” la conosco e mi è parso di vederla per tutta la sera. Lei che chiedeva vino rosso, lui acqua minerale liscia. Lei che si alzava ogni secondo per andare a fumare voluttuose Marlboro rosse, lui che la accompagnava senza fumare. Io che cercavo di non guardare la succulenta Marlboro rossa. Lei che parlava sempre, fitto fitto, seria, e lui che annuiva compunto. E poi lei che bamboleggiava, ma tanto, imitando mosse da bambina piccola, bronci, piccole corse a passettini goffi, e lui inteneritissimo che l’abbracciava, cose così. Molto affettuosi, parevano volersi un gran bene. Poi niente, ho finito la pizza e me ne sono andata, ché il mio albergo è giusto lì accanto, e solo un po’ di ore dopo ho pensato che avrei potuto fotografarla e vendermi le foto, santo cielo. Il mio senso degli affari non si smentisce mai, non c’è che dire.
Comunque si mangia bene, da Romeo. Se sei un italiano che ha nostalgia dei carboidrati nostrani, forse è il miglior posto dove trovarli in tutta Playa del Carmen.
E quindi ho pensato che la cosa più imperdonabile di tutta ‘sta vicenda di Berlusconi, dello scandalone mondiale, della storia d’Italia trascinata nel ridicolo e così via, sta nel “Tutto qua?” che ti viene da pensare quando ne contempli i protagonisti, nel sapore piccolo, nella prevedibilità assoluta dei sogni e dei gusti degli interpreti di tutto ciò.
Cercate la pietra del nostro scandalo governativo? La trovate, assieme a migliaia di altri italiani, nella più turistica delle località di mare della stagione, a mangiare nel più italiano dei posti. Inutile sprecare immaginazione: è un Re Mida della banalità, Berlusconi, e se Ruby non avesse scelto Playa del Carmen l’avreste sicuramente trovata a Sharm o giù di lì.
gattasorniona
Sto ridendo, cara Lia, un mucchio di giornalisti avrebbero dato chissà che cosa per essere lì! (ps Son questi i post che mi fanno amare i blog!) :-)
lia
ciao, Gatta!
E’ che il mondo è un posto strano, che ci dobbiamo fa’.
katia
http://www.corriere.it/politica/12_dicembre_23/ruby-vacanza-messico_bfc6e5d0-4d3c-11e2-83d8-cd3029dc7d61.shtml
guarda, io non oso neanche pensare a quanti soldi avranno dato a ‘sti turisti. Senti: la prossima volta, se non vuoi farlo per te stessa, pensa all’Universita’ di mia figlia!!! ;)))))
mirella
…e dei miei due ;))
Giulioromano
Com’è piccolo il mondo! Buon Natale Lia.
Mammamsterdam
a me ha fatto tenerezza il particolare delle croc gialle, quelle cose che si osano giusto all’ estero mi sa.