Le TV arabe stanno mostrando un disastro, danni notevoli e corsie di ospedali piene di ricoverati. Di egiziani, ché dove sono ricoverati gli europei non le avranno fatte entrare, le telecamere.
Ho assistito a interviste fatte a feriti che giacevano in coppia nello stesso letto singolo. Altri feriti cercavano di scacciare i giornalisti, e li capisco. Lavoratori, camerieri e commercianti di Sharm, a dividersi i letti d’ospedale, due per letto.
Al momento sono 61 i morti e 150 i feriti. La zona del mercato pareva bombardata, vista in TV. Il Ghazala sull’orlo del crollo. Gli attentati sono tecnicamente riusciti, non c’è che dire.
Lì è pieno di nostri studenti che vanno a lavorarci d’estate e a fare pratica di italiano con i clienti. L’ultima volta che ci sono stata in questa stagione, il “Salve, prof!” non mi stupiva manco più. Suppongo che bisognerà aspettare settembre, per essere certa che stanno tutti bene. Meglio che non ci pensi.
Qui le bombe serie ce le aspettavamo a settembre, in linea di massima. Per le elezioni, si diceva. Sono arrivate in anticipo, invece, e giusto nell’anniversario della rivoluzione di Nasser, come NileTV ripete incessantemente.
Pare tra l’altro che il Presidente avesse dichiarato giusto ieri, davanti ai militari in parata, la sua intenzione di non abbandonare mai e poi mai il proprio ruolo, anche in nome della sicurezza nazionale. Non che si nutrissero dubbi, ma queste dichiarazioni davanti all’esercito schierato hanno sempre un loro impatto simbolico.
Qui c’è una situazione interna complicata, vale la pena ricordare, che a questo punto si fa ancora più fosca.
Vedremo.
E certo aveva ragione il Tale, quando diceva “Dio ci salvi dalle epoche storiche interessanti”, o qualcosa di simile. Questa è interessantissima, non c’è dubbio, sempre che non si salti in aria prima di vedere che altro succederà.
Non so quanta gente potranno ancora arrestare. Sono mesi, che ne arrestano a centinaia e migliaia. Non finisce più. E’ un pozzo di San Patrizio di possibili detenuti, ‘sto paese.
Su NileTV, un esperto diceva che sì, i danni al turismo, ma il terrorismo è imprevedibile ed evitare l’Egitto come meta per poi ritrovarsi a Londra, mettiamo, che non è che risolva molto.
Non ha tutti i torti.
E poi c’era un docente di studi geopolitici di Al Azhar che diceva che sì, la lotta al terrorismo, ma l’ingiustizia che regna sovrana nella regione alimenta un flusso inarrestabile di aspiranti bombaroli e, insomma, la repressione certo che sì (e l’Egitto fa scuola, proprio non lo si può accusare del contrario) ma se intanto facessero il piacere di fare qualcosa a proposito di Iraq e Palestina, le “alte sfere del mondo”, male non farebbero. Darebbero una mano, ecco. Diciamo così.
Altro non so.
Vedremo più tardi che aria tira.
Ormai non mi emoziono neanche più, mi dispiace e basta.
E’ evidente che andrà sempre peggio; tanto vale risparmiare in emozioni.
Aggiorno: giusto per dire che su NileTV va in onda l’Italia che approva il mantenimento delle truppe in Iraq, e l’applauso dei nostri parlamentari.
Sotto le immagini scorrono gli aggiornamenti del numero di morti e feriti (200) a Sharm. Non è un bel vedere.
aladin & the genius
già, non è un bel vedere.
anche se più passa il tempo meno ritengo forte il legame tra ingiustizie e attacchi suicidi.
capisco il palestinese senza prospettive che si immola, ma faccio capire il giovane di leeds che le prospettive le ha tutte. non basta nemmeno il concetto di identificazione. penso sempre di più ai giovani kamikaze come ai tossicodipendenti. e tutti questi attentati, in iraq per esempio, fanno più morti tra i musulmani che altro.
c’è qualcosa di malato in questa lotta. se in passato si potevano individuare ragioni e obiettivi perlomeno condivisibili, adesso sembra vivere di sola morte ed effetto mediatico. non importa chi muore, non importa chi ne pagherà il prezzo.
sconfortato, tuo..
a.
Anna
Lia, sono a Sharm…
l’ho scampata per un pelo, non so descriverti il mio stato d’animo…ho ancora in testa le 2 esplosioni, le immagini del fumo e della gente che scappa, le ambulanze.
Qui si voleva mirare agli egiziani, non ai turisti….la scelta di compiere l’attentato in alta stagione egiziana (ieri sera Naam bay era pieno di egyptians…pieno), bassa per gli stranieri che vengono a sharm, la coincidenza con la festa nazionale.
Non avrei mai immaginato di trovarmi in questa situazione.
Ti tengo aggiornata.
Anna
lia
Anna: grazie. Lo dicono anche qui, che hanno puntato agli egiziani. Erano stati esplicitamente minacciati, del resto, dopo la bomba di Londra.
Sharm pare bombardata, dalle immagini in TV. E’ così anche da lì?
ritael
Ma io non ci credo mica, a ‘sta storia dei kamikaze… quelli di Leeds sicuramente no, in Egitto probabilmente nemmeno.
Finora gli unici kamikaze veri sono quelli della Palestina (che guarda caso lasciano di solito almeno una lettera d’addio alla famiglia, o un video…quelli inglesi invece niente
di niente, non è per nulla credibile).
Secondo me si tratta di una nuova “strategia della tensione”, fatta magari in collaborazione coi servizi segreti filo-USA.
Antonello Leone
Forse, in Geografia non sono mai stati delle grandi cime, questi qua!!
Pandemia
L’egitto visto da un blog: Haramlik
Oggi ? il giorno giusto per leggere Haramlik. Sul blog di Lia c’? un commento sui fatti accaduti stanotte da una italiana che in Egitto ci vive da tempo. Un punto di vista diverso da quelli dei grandi media. Link:…
Network Games
Le tre sconfitte del terrore
Stiamo ai fatti.
Tony
L’Egitto non ha truppe in Iraq eppure ci sono morti e feriti (200) a Sharm. Non è un bel vedere.
lia
Senti, Tony: informati un po’ sulla politica estera e interna dell’Egitto, e poi – se proprio devi – ripassa.
Che oggi non tira proprio aria.
bluedanube
E tu che pensavi che (i terroristi) avessero sbagliato obiettivo!
Ci pensa Magdi ha (ri) contare lordine dei paesi bersaglio:
La dimensione internazionale di Sharm el Sheikh emerse già all’indomani dell’11 settembre 2001, quando venne individuata come un possibile bersaglio «italiano».
http://www.legnostorto.com/node.php?id=32618
Questo sito è una raccolta di tutte le idiozie aggiornate dei media italiani.
Spherik
Mi sono documentato. L’Egitto non ha soldati in Iraq.
lia
Commovente ‘sto tizio che, pur di lasciare qui la sua cazzatina, si è persino registrato su TypeKey, visto che l’avevo trovato troppo sciocco per pubblicarlo.
Allora: io dovrei forse spiegare che l’Egitto è stato il primo paese arabo (e al momento l’unico, mi pare) a legittimare l’attuale governo iracheno, quindi lo stato dei fatti in Iraq, nominando un ambasciatore.
Mossa più che gradita agli USA ma assai discutibile, visto che legittimare un governo sotto occupazione è molto vicino al legittimare un’occupazione. E che è entrato in forze nei giochi economici in atto in quel paese, peraltro: punta a controllare telecomunicazioni e cemento, mi consta.
E siccome è anche notoriamente un prezioso alleato arabo degli USA (che al popolo egiziano la cosa piaccia o no), insistere col “pappappero” del “non ha truppe in Iraq” è stupido: le cose sono un po’ più complicate di così, e ad insistere nel voler sbandierare ‘sta pensata come se fosse il frutto di un’analisi fulgida, si rischia di passare per cialtroni.
E’ evidente che in MO la situazione si va radicalizzando sempre di più, e il governo dell’Egitto, sia per il suo appoggio agli USA che per l’appoggio CHE RICEVE dagli USA (alla vigilia dell’ennesima vittoria elettorale di un presidente che, come dire, potrebbe non essere espressione di un’effettiva sovranità popolare) è in una situazione vulnerabile.
Piuttosto: come le spiegano, ‘ste bombe, i fautori della guerra di religione e dello scontro di civiltà? Non sono musulmani, gli egiziani? Non fanno parte del mondo arabo?
E certo, “il confronto con chi la pensa diversamente etc.”, ma ci sono anche argomenti che non meritano né considerazione né energia, abbiate pazienza. Io non sono Madre Teresa di Calcutta e non ho intenzione di dare retta, sul mio blog, a chiunque parli senza avere nulla da dire.
Insistere nel volere vedere pubblicate a tutti i costi le proprie frasettine sciocche in casa mia è un comportamento che trovo alquanto penoso.
Detto questo: la guerra in Iraq, la sua occupazione e la situazione in Palestina tolgono legittimità politica e morale a qualsiasi discorso antiterrorista fatto da un Occidente che si sente molto più “buono” di quanto venga recepito qui.
E’ chiaro il discorso? Non lo dico “per ideologia”, ma semplicemente perché è ciò ce mi sono sentita ripetere da centinaia di ottime persone, nei due anni trascorsi qui.
Questo non vuol dire che l’arabo medio sia felice di vedere saltare in aria Londra, Madrid e tantomeno Sharm.
Però vuol dire che se ne può anche fottere, se saltano in aria, perché di cose fatte saltare in aria da USA e affini, in Medio Oriente, ce ne sono state francamente troppe.
Su cosa, poi, ci sia EFFETTIVAMENTE dietro la complicata galassia dell’integralismo islamico, c’è poco da fare analisi sportive e propagande a slogan: non si sa. Il giorno che qualcuno mi spiegherà perbene cosa stia combinando l’Arabia Saudita, io lo ascolterò con infinita attenzione.
E le mie personali inquietudini vanno verso i punti in cui gli interessi USA e gli interessi sauditi coincidono.
Come Aladdin, anch’io penso che si stia diffondendo qualcosa di malato – e manipolante – in giro. L’investimento propagandistico dei sauditi – e non è la prima volta che lo scrivo – è, dal mio punto di vista, una zona d’ombra i cui effetti mi sembrano poco sani e per nulla utili.
Spherik
Sono registrato da un bel po’ a TypeKey e utilizzo lo spazio di libertà da te concesso per dire la mia. Non ci vedo anomalie e non pensavo affatto che avessi voluto censurare un commento.
Trovo anche un po’ sgradevole che, malgrado si sia a “casa tua” la mia “tiziesca” opinione garbatamente espressa venga definita “cazzatina”.
Anyway, non ho ben chiaro quanto si possa parlare di scelte democratiche ed etichettarle con un “non è bel vedere” brandito molto faziosamente e utilizzato in contesti veramente diversissimi. L’Italia vota la missione in Iraq: “non è un bel vedere”. Mubarak viene votato un po’ alla filibustiera: “non è un bel vedere”. 8 milioni di iracheni eleggono i loro rappresentati: “non è un bel vedere”. Lia, il “bel vedere” è la libertà e la possibilità di votare democraticamente anche se tu non sei d’accordo con la maggioranza.
Le bombe in Egitto si spiegano con la pericolosità degli integralisti che vanno schiacciati, in Europa come in Medio Oriente.
In bocca al lupo e buon rientro in Italia.
lia
1. Lo spazio di libertà è la rete. Haramlik è casa mia e la cazzatine come un “L’Egitto non ha truppe in Iraq” ripetute un messaggio dopo l’altro a mo’ di scritte sul muro ti consiglio di inciderle sul bagno di casa tua, non da me. Perché, appunto, sono cazzate. Come ho già spiegato.
Il termine “opinione”, di questi tempi, si è stiracchiato come un chewing gum ma, mi dispiace, tra un’opinione e una cazzata c’è differenza. Che ti piaccia o no.
2. Che “democraticamente” si decida di occupare un paese sovrano, e che un paese voti “democraticamente” mentre è sotto occupazione la dice lunga sullo stato in cui è ridotta la percezione della democrazia nell’italiano medio. Dispiace vedere la parola “democrazia” ridotta in questo stato. Peggio della parola “opinione”, ed è tutto dire.
3. Integralista non è sinonimo di terrorista, se non per un certo popolo bue che non ha idea di quello che dice quando tocca questi temi. Nemmeno un po’, proprio. Si può essere “integralisti” ed essere pacifici, tranquilli e concentrati nell’obiettivo di essere ottime persone.
Io devo avere avuto qualche centinaio di studenti integralisti, in Alto Egitto. Se tu ritieni che dovrebbero “essere schiacciati”, io ritengo che la gente come te sia un foruncolo sul pianeta, e la mandante morale di una politica omicida i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.
E siccome non vi considero un bel vedere, desidero non ospitarti sul mio blog.
Grazie e arrivederci.
sabrina
ciao lia….sabato mattina mi sn svegliata con una telefonata, che mi avvertiva dei fatti accaduti a sharm…non puoi capire che paura..vedere che la bomba era espolsa dove lavora mio padre e mio fratello…fortunatamente loro stanno bene..ma tutto e’ distrutto…
ovviamente di lavoro non ce ne’ e di sicuro non ce ne sara’ per un bel po’…
che dire non ci sn parole veramente….
si stara’ a vedere..
un’abbraccio
sabrina
fabio
Una persona che usa ” ..attendere moderazione..” per pubblicare un commento nel mondo dei blog non puo prorio parlare di democrazia . Sei figlia diretta del comunismo più becero e dell’integralismo peggiore : a proposito per “integralisti” cara pippasotutto si intendono quei musulmani che applicano “integralmente” le regole del corano , una tra tutte l’eliminazione dell’infedele, cioè noi . Se insegni in quei paesi e non hai capito nemmeno questo…….
lia
Sarò paziente.
1. Un blog è un sito personale. Io mi pago il mio spazio sul server, esercito la mia libertà di espressione, mi faccio i fatti miei e decido cosa ospitare e cosa no.
Se tu vuoi esercitare la tua libertà di espressione, fa’ pure. Su un tuo sito, come faccio io, e gratis o pagando, come faccio io.
Non pretendere di esercitarla dicendo cose che aborro sul sito che pago io.
2. Che “il Corano abbia come regola l’eliminazione dell’infedele” è un incubo che attribuisco al fatto che tu abbia mangiato troppi peperoni.
Cerca di stare più leggero, la sera.
luciano giustini
Tony, Lia ha ragione. Non radicalizzare il discorso sull’Iraq e le truppe, la tua intelligenza non lo consente. Lo so, a destra le cose si vedono diversamente. Ma la ragione ed il buon senso non hanno alcun colore politico, e la capacità di analisi internazionale, men che meno.
(che poi, io sono uno di quelli del “Aridatece Andreotti” -come ministro degli esteri, intendo. Almeno ci capiva qualcosa, del mondo arabo, e non poco).