Non mi sfugge, purtroppo, quello che succede in altre parti del mondo, ma io in questo momento sono in Messico da due notti, dopo quasi tre mesi a Cuba, e sto per salire su un bus da cui scenderò tra altre due notti. Sono un essere umano composto da una persona sola, però, e, con […]
La Palestina, la sinistra ufficiale e il silenzio
Notavo, prendendo spunto da quello che leggo sui vari socialini, che la visione più politicamente corretta sul conflitto palestinese è, attualmente, il silenzio. Un silenzio anche rivendicato, come unica risposta alla complessità, come generosa ripartizione di torti e ragioni che non può non tradursi in afasia e che, anzi, deve farlo. In omaggio a una […]
Io, Cuba e ‘sta serata a spasso
Stasera un tizio (uno che lavora in Rai, non a caso) mi ha detto una cosa illuminante su uno dei miei maggiori problemi a Cuba. Io gli dicevo che di fronte a qualsiasi bella immagine, pure quella del nero che suona il sax da solo sul Malecon, sento di averla già vista in mille film […]
(A proposito) Il processo Valent: qualche conclusione
E’ da qualche mese che dovrei raccontare come è andata a finire la mia causa contro la Valent. Non riassumerò gli antefatti: sono da qualche parte e comunque non ne ho voglia. Questo post è per i “vecchi” di questo blog e lo scrivo perché le storie devono avere una loro completezza, non sta bene […]
Verso L’Avana, inciampando in Varadero
Continuo ad andare verso Occidente, con calma. Sto comunque lavorando, non c’è bisogno che mi scapicolli per arrivare all’Avana. Trascorro a Camagüey altri due giorni assolutamente analoghi a quelli dell’andata, con l’unica differenza che la gente si ricorda di me e mi saluta, nei locali in cui ritorno. Da qui all’Avana è ancora lunga, devo […]
Di nuovo a Las Tunas

E poi sono tornata a Las Tunas che, senti, ha un suo perché. E’ piccolina, rurale e tranquilla e tuttavia ha l’unico internet cafè vero che io abbia visto a Cuba, aperto fino alle 11,30 di sera e con una linea degna di questo nome mentre a Santiago, per dire, ti colleghi da due Etecsa […]
Ay, Santiago

Santiago mi porta sfiga, è un dato di fatto. Se all’andata ero stata azzoppata da un ragno, stavolta mi si rompe addirittura lo schermo del netbook. Non so come sia stata possibile, non ricordo assolutamente che abbia preso colpi: in tutti gli spostamenti, è sempre stato nello zainetto, infilato a forza tra la felpa e […]
Di nuovo a Santiago

Dopo lunga osservazione, capisco come si prende un taxi a Santiago: si fa un cenno ai motociclisti che sfrecciano con un casco di riserva appeso al manubrio. La moto si ferma, tu indossi ‘sto casco che è più da fantino che da motociclista, monti attenta a non scottarti col tubo di scappamento e via. Dopo […]