Immagino sia superfluo specificare che, da queste parti, non ci si unirà all’orwelliano coro di santificazione di Sharon come uomo di pace.
Immagino sia inutile anche spiegare perché: i motivi sono evidenti a chiunque segua la tragedia del popolo palestinese con un minimo di cognizione di causa ed onestà. Gli altri, si arrangino, ché qui si è stanche.
Credo nella responsabilità individuale: se un cittadino maggiorenne e con diritto al voto decide di abbeverarsi alla fonte della propaganda e di consegnarsi a mezzi di informazione manipolatori e distorcenti come i nostri, faccia pure. Essere bovi è una scelta come un’altra.
Ho già letto in giro perle come: “Sharon ha comunque ordinato il ritiro delle truppe dai Territori Occupati”. Degno risultato di tanta informazione, direi, e certo opinione diffusa in tutta Italia: se andassimo a intervistare la gente sui tram e nei supermercati, sai quanti si direbbero convinti che questo è ciò che veramente è successo? Che davvero Sharon ha ordinato il ritiro dai Territori?
Un mondo folle.
Lo si è detto, lo si è ripetuto, c’è mezzo mondo che si sgola: “No. Sharon ha tolto 7000 coloni dalla Striscia di Gaza, trasformata in regione liberamente bombardabile, e li ha per lo più spediti ad aggiungersi ai 440.000 coloni dei ben più ampi Territori Occupati di Gerusalemme est e Cisgiordania. Attraverso uno spaventoso muro più volte dichiarato illegale da qualsiasi organismo internazionale, ha poi annesso ad Israele l’80% delle sue altrettanto illegali colonie e il 40% di pura e semplice terra palestinese, compresa di sorgenti d’acqua che vanno a destinarsi, ovviamente, all’agricoltura israeliana. Ha intrappolato 237.000 palestinesi dentro il muro e ne ha messi fuori altri 160.000. Tutti loro destinati, dentro o fuori dal muro, a vivere tra torri di guardia e filo spinato. Questo è ciò che è successo.”
Fiato sprecato.
Sotto la direzione d’orchestra di prodigiosi mezzi d’informazione tra cui brillano per zelo gli italiani, il cittadino medio occidentale è convinto che Sharon abbia “ordinato il ritiro delle truppe dai Territori Occupati.”
Prodigioso.
Prodigioso, poi, per modo di dire: l’assoluto capovolgimento della realtà che va in onda in Palestina è reso possibile dal più banale dei motivi: che i palesinesi sono arabi, e gli arabi non ci piacciono. Non ci sono simpatici. Sono più simpatici gli israeliani, li immaginiamo più “come noi”.
Questo è tutto.
Banale razzismo, a sostegno della migliore macchina propagandistica dell’universo mondo. Altro che Hollywood.
Sinergia perfetta.
Mentre Sharon, inshallah, si prepara ad essere finalmente giudicato da un tribunale meno condizionabile di quelli terreni, qui si ha voglia di ricordare piccoli episodi. Dettagli.
Una festa al Cairo, dove c’era la corrispondente RAI di un paese che non mi va di citare. E sospira, lei, e mi racconta di avere lavorato in Palestina per molti anni. Fino a quando Minum, guarda caso, non l’ha rimossa perché “troppo filopalestinese” e sostituita con un collega più compiacente.
Si perde il posto, a raccontare l’altra faccia delle cose.
O il mio ingenuo stupore a Gerusalemme vecchia, la prima volta che ci andai, quando ancora non sapevo nulla e me le bevevo serenamente anch’io, le balle che ci raccontavano.
Sei nella zona araba della città vecchia e ti muovi a fatica, tra stradine strettissime piene di botteghe e di gente. E, nel mezzo di un budello, i soldati israeliani 24 ore su 24, a rallentare e ostacolare il passaggio, a mostrare manganelli e mitra tra una bottega e una pasticceria: c’è la casa di Sharon, lì.
O meglio: una casa di Sharon.
In cui Sharon non vive, non ha mai vissuto e non vivrebbe mai: la tiene lì per il gusto di esporre i simboli di Israele nel cuore del quartiere musulmano, presidiati da un’inutile postazione militare piantata in mezzo a un vicolo di passaggio, e tu devi passare piano, a fatica e sotto la bandiera.
Così, per sfregio.
Senza altro fine che quello di piazzare l’ennesima tracotante provocazione, l’ennesima inutile complicazione nella vita dei palestinesi che hanno sempre vissuto lì.
E cercare, con il tempo, di mandarli via.
La vita degli sfortunati “vicini di casa” di Sharon è descritta nell’ultimo paragrafo di questo link.
O qui.
Ed è che l’arte di dispensare al prossimo uno stillicidio di malvagità gratuita vita natural durante, in Israele, raggiunge livelli realmente sopraffini.
“Ci vuole fantasia”, pensavo. Un livello di cattiveria medio non basta.
Credo che Ariel Sharon sia stato, come persona, un essere realmente spiacevole.
Scrissi, tempo fa, di un suo ritratto in Volti di Israele, di Avishai Margalit.
Leggendo il capitolo dedicato a Sharon, si apprende che:
* Dopo la guerra del ’56, il vice di Sharon, Yitzhak Hoffi (futuro generale e capo del Mossad, attualmente amministratore della Compagnia israeliana dell’elettricità) dichiarò ai servizi segreti che Sharon soffriva di paranoia e aveva bisogno di cure psichiatriche.
In effetti, il comando militare ne fermò l’ascesa nell’esercito e lo spedirono per un anno in Inghilterra.
* Torna in patria e sua moglie si schianta in macchina.
Gli amici di famiglia considerano l’incidente un suicidio: la moglie aveva appena scoperto che Sharon aveva una relazione con sua sorella minore, Lily, con la quale si sposa poco dopo.
Dopodichè muore suo figlio di 11 anni, Gur.
Era a casa assieme a un amichetto, trovarono un fucile di Sharon e partì un colpo.
Sharon accusò l’altro bambino di avere ucciso volontariamente, e costrinse il ragazzino e la madre (che era la vedova di un pilota) ad abbandonare casa e città e a fuggire.
* Nel 1970, quando faceva il comandante a Gaza, per fare stare buoni i palestinesi faceva così: ordinava che i genitori o i parenti dei bambini colti a lanciare pietre venissero espulsi dai Territori (illegalmente) occupati e mandati nel deserto con una borraccia e un po’ di pane azzimo.
Si vede che l’idea gliel’aveva data la Bibbia.
* E’ stato definito un ‘pericolo per la democrazia’ sia da Golda Meir che da Begin.
E per dirlo loro…
* Un ufficiale dei paracadisti racconta che Sharon, faceva questo bel discorso strategico: “Immaginate di voler prendere la collina X, ma il governo vi autorizza a prendere solo la collina Y. Voi, naturalmente, prendete la collina Y, poi mandate un reparto in ricognizione alla collina X, per assicurarvi che “sia tutto a posto”. Il reparto “cade sotto il fuoco nemico” della collina X, voi notificate al governo che il reparto è in pericolo e chiedete l’autorizzazione per soccorrerlo. E così, finalmente, potete attaccare e prendere pure la collina X.”
E questa è la storia di tutta la carriera di Sharon.
* Dopo Sabra e Chatila, quando venne rimosso dal ministero della Difesa, cominciò a sentirsi più perseguitato del solito.
L’autore del libro lo definisce “pazzo, cattivo e pericoloso”.
Chissà.
Cattivo e pericoloso, certamente sì.
“Pazzo”, di questi tempi, non significa nulla. Siamo in un momento storico in cui la personalità paranoide è politicamente vincente e i libri della Fallaci sono best-sellers. Discorsi ed azioni che sarebbero parsi deliranti solo 10 anni fa, oggi godono di consenso sociale.
Astuto, sicuramente.
La brutalità dei soldati israeliani che controllavano la “casa di Sharon” nella Gerusalemme araba aprì il mio primo viaggio in quella città e inaugurò il processo della mia presa di coscienza su quanto accadeva in Medio Oriente.
Ne avrei vista altra, di brutalità, come tutti: credo che sia impossibile passeggiare per Gerusalemme anche un solo giorno senza vedere soldati che picchiano palestinesi.
Sono tornata altre volte, in Israele, e ci ho portato mia figlia.
Mi raccontava, poco tempo fa, che ciò che più le è rimasto impresso di quel viaggio è, manco a dirlo, la scena del pestaggio di un palestinese in strada.
Più delle mura della città, più del Santo Sepolcro, del Muro del Pianto, della Moschea della Roccia, di Al-Aqsa.
Più dello Yad Vashem e della nostra ricerca di nomi italiani e spagnoli tra gli ulivi che ricordano i Giusti.
La violenza del presente.
Con Sharon si è chiuso il mio ultimo viaggio in Israele.
Eravamo appena tornati da Gerusalemme quando lui, circondato da uno schieramento di soldati, fece la famosa “passeggiata” derisoria sulla Spianata delle Moschee.
Scoppiò la II intifada, poi la carneficina, l’assedio ad Arafat.
Tutto l’orrore degli ultimi anni.
La distruzione.
Per me, la perdita definitiva del mio senso dell’innocenza da straniera, del desidero – sempre più disperato – di equidistanza. E della speranza, certo.
Persi il passaporto con tutti i suoi timbri israeliani.
Ne ebbi un altro, su cui oggi spiccano due anni di permesso di residenza in Egitto. Volevo essere libera di viaggiare in Medio Oriente. Dare le spalle a Israele, alla distruzione e all’orrore.
Non tornarci più.
Non dargli più una lira, i centesimi di una cartolina.
Finito.
Sono capitata in Medio Oriente 12 anni fa, al solo scopo di conoscere Israele.
Per poi scoprire che mi ero sbagliata, che ciò che era importante conoscere era proprio il Medio Oriente, invece. Quello che non mi avevano mai raccontato. E ho cominciato a conoscerlo da lì.
Mi ha cambiato la vita, Israele. Se non avessi visto i Territori, non sarebbe successo.
Ho capito che quel lutto era anche mio, che la distruzione di un intero pezzo di mondo distruggeva anche un pezzo di me.
Muore la Palestina e muore la storia, muoiono paesaggi, tradizioni, ulivi e deserti, popoli.
La nostra umanità, muore. La mia. In cambio di muri e filo spinato, protervia e razzismo, bugie.
Uno scempio infinito, inarrestabile.
Irrimediabile.
E per cosa, poi.
Manco fossero immortali, loro.
Gli assassini, dico.
Ciao Lia, sono assolutemente d’accordo con te. Sei riuscita a spiegare a parole quelle che penso, ma che non riesco a dire. Un assassino muore e io sono contenta. Non provo pietà , ma rabbia perchè non penso che con la sua morte le cose cambieranno…Chissà se cambieranno mai…
a proposito di sbrodolamenti televisivi, oltre a quello su sharon stasera c’era pure uno special sulla “dinastia” agnelli su rete4, sarà che lapo sta per tornare in patria?
cmq sono curioso: com’è che la pensavi prima, lia? prima del viaggio in israele, intendo
Suzukimaruti
Dico la mia su Ariel Sharon
"Ariel Sharon", col nome di battesimo uguale ad un detersivo e il cognome che ricorda la biondona destrorsa de "I ragazzi della terza C", potrebbe anche sembrare un nome innocuo, perfino uno che – prossimo alla morte – è…
Bello questo post, sottoscrivo tutto.
Bisogna che passi più spesso dal tuo blog.
Salaams.
Tiziano (Salahuddin)
Avevo cominciato a scrivere qualcosa di lungo e articolato a commento del tuo post. Ma poi mi è venuto in mente che quando ho sentito dello stato di Sharon il primo pensiero è stato “ce lo siamo tolto dai coglioni”. Scusa per la crudezza del termine. Sai che non sono sempre d’accordo con te. Ma io non so nulla di quei luoghi e quei popoli a parte quello che leggo e che qualcuno mi racconta. Come te.
E comunque post come questo mi fanno star male, pensando a quanto sangue scorrerà ancora prima di trovare non dico la pace, ma almeno una soluzione che possa ritenersi equa.
Un saluto affettuoso
paolo
ULTIMAMENTE HO UN’ABITUDINE: VEDERE COSA SCRIVI SUL TUO BLOG… E LO SAI PERCHE’? PERCHE’ (ED E’ TRISTE AMMETTERLO) FRA LE CENTINAIA DI PERSONE CON CUI PARLO OGNI GIORNO ( E SONO CENTO VERAMENTE LAVORANDO IN UN NEGOZIO PER 14 ORE AL GIORNO) ED AVENDO UN MARITO UN PO’ COLORATO (SAI COME SONO GLI EGIZIANI) SENTO PARLARE CONTINUAMENTE DI: BAMBINI ADDESTRATI PER UCCIDERE PER LA GUERRA SANTA, CHE IN MEDIORIENTE SE MOSTRI UNA CROCE TI CHIUDONO IN PRIGIONE E TI DANNO CENTO FRUSTATE, CHE LA DONNA MUSSULMANA DOPO ESSERE PICCHIATA SI DEVE AVVOLGERE NEL VELO PER NON FAR VEDERE I LIVIDI, E ALTRE STRONZATE DI QUESTO GENERE, SENTO DIRE DA TE COSE SANE E PENSO: MA IL CERVELLO VIENE ATTIVATO ALLA NASCITA A POCHI ELETTI (E QUESTO NON MI PIACE PERCHE’ FAREI DISCRIMINAZIONE ) O ALTRIMENTI E’ COSI’ FACILE CREDERE A CHI INSIEME AD UN DISCORSO DI BERLUSCONI TI PROPONE UNA BELLA PUBBLICITA’ DI UNA MEGA AUTOMOBILE RAMPANTE? ED IL DUBBIO PIù ANGOSCIANTE E’ QUESTO: MA SE IN TELEVISIONE FANNO VEDERE UN ASINO LA GENTE CI CREDE? SE PORTA LE SCARPE DI PRADA SI!!!
CIAO E SPERIAMO CHE DIO, QUALSIASI ESSO SIA CI AIUTI
No Lia, non sei sola.
Anche io è da stamattina che ho la nausea, a sentire del mondo che si stringe intorno a Sharon – intorno al suo collo magari sì – e che piange e prega per un “ENERGICO FAUTORE DELLA PACE”.
Scusa, ma copio e incollo una parte del tuo post e lo metto nel mio blog – attribuendoti i meriti, ovviamente!
Un bacio
Pedrita
anzi scusa l’ho copiato tutto. :-)
Lia, in questo paese c’è anche di peggio: la cricca formata da ebrei locali (di cui ho pena) ormai col cervello lavato dalla propaganda israeliana del “o con noi o contro di noi” e i manipolatori faziosi (di cui ho disgusto) che li usano per le loro agende politiche filoisraeliane e filoamericane. Personaggi come le fiammenirenstein sono ovviamente aldilà di qualsiasi classificazione.
Li sentirai tutti ai talk show, sui giornali, a commentare nei prossimi giorni. Non ci si riesce più a godere nulla.
d’accordissimo su tutta la linea.
mi permetto di segnalare una lettura in proposito che mi ha aiutato a farmi un’idea sull’argomento.
http://www.broderie.it/pages/pagesPolis/joeSacco.htm
ciao
VogliadiTerra
Essere pronti
Tutte le testate giornalistiche importanti incaso che muoia un VIP tengano pronto un necrologio premeditato e pronto al uso, e a volte lo pubblicano quando il personaggio ? ancora in vita, per averlo sul giornale in tempo reale (esiste il tempo irreale…
One More Blog
La realt? capovolta
Sotto la direzione d’orchestra di prodigiosi mezzi d’informazione tra cui brillano per zelo gli italiani, il cittadino medio occidentale ? convinto che Sharon abbia “ordinato il ritiro delle truppe dai Territori Occupati.” Prodigioso. Prodigioso, poi, …
One More Blog
La realt? capovolta
Sotto la direzione d’orchestra di prodigiosi mezzi d’informazione tra cui brillano per zelo gli italiani, il cittadino medio occidentale ? convinto che Sharon abbia “ordinato il ritiro delle truppe dai Territori Occupati.” Prodigioso. Prodigioso, poi, …
non solo francyc, ma morendo non paga nemmeno per tutte le porcate che ha fatto.
è esattamente come dice la vignetta.
Talmente d’accordo che non sono riuscito a scrivere niente di mio (salvo un po’ di improperi) e ho linkato il tuo post. :-)
Ua assassino è un assassino, mi viene da pensare, ma un uomo è un uomo, e poi ci sarebbe il discorso della pietà , e il fatto che qualsiasi morte dovrebbe diminuirmi…
Poi mi ricordo di Sabra e Chatila.
Te lo chiedo da vero ignorante: pensi che il dopo-Sharon sarà meglio?
che sharon sia stato un teppista, ahimé armato di carroarmati e kalashnikov invece che di fionda come un normale teppista, mi pare indiscutibile.
Tuttavia, sarà che sono bove, ma a me pare che togliere 7000 coloni dalla striscia di gaza sia stata una decisione storica della quale bisogna rendergli merito e dire che l’unica conseguenza di questa decisione è che gaza è liberamente bombardabile mi sembra veramente riduttivo.
Storie di me
E\’ da leggere
A me sembra che ultimamente i media ci stianofacendo endovene di stupidate, e noi risultiamo più o meno consciamente impossibilitati a filtrarle.
Niente, ce le sparano direttamente in vena, tramite il rincoglionimento che ci induce lo stato…
Lia, correggimi se sbaglio, ma credo che anche i bambini israeliani sanno che prima o poi i coloni se ne dovranno andare dai territori occupati. Altrimenti la situazione non migliorerà mai.
Sharon non ha fatto altro che ritirarsi nel modo più lento possibile.
Il problema è che storie come quelle del “ritiro” bisognerebbe riuscire a vederle senza la lente deformante messa in opera dalla stampa nostrana. E Lia ha ragione quando dice che basta sforzarsi un po’ e che se uno vuole essere preso in giro sono affari suoi. Al pari della fonte RAI “innominata” citata da Lia, vi ricordate di Remondino, che veniva spacciato per filo-serbo perché semplicemente spiegava cosa succedeva a Belgrado nel ’99?
Sharon è un criminale di guerra, punto. Questa dovrebbe essere la prima cosa che viene detta in ogni servizio sulla sua agonia. Se non altro per par-condicio con Arafat, del quale i nostri equi ed imparziali giornalisti ricordavano continuamente le passate nefandezze, vere o presunte.
Sulla persona di sharon non spendo una parola di difesa, non lo conosco personalmente come te.
Resta il fatto che in Israele potresti sostenere quello che dici, nell’immaginario stato palestinese no.
Ti leggo da ormai tanti mesi, e non ho mai commentato. Stamattina, leggendo questo post, ho finalmente capito: tu, ed è il motivo per cui piaci a molti, sei una grande, consolatoria semplificatrice. Non ti poni come tale, ovviamente: sei una che, sul posto, dice la sua. Ma sei, indubitabilmente, una semplificatrice. Interessante perchè, senza menerla troppo con la bugia di un’impossibile obiettività , ci racconti la vita vista dall’altra parte: e fastidiosa perchè, altrettanto spesso, infili terribili banalità e ragionamenti lisi, facilmente contestabili da chiunque aspiri a pensieri un poco più complessi, anche se magari espressi senza una prosa piana e semplice come la tua.
Probabilmente, per molti lettori “o è bianco o è nero” che affollano questi commenti, sarò un pasdaran di sharon, del quale peraltro non mi è mai fregata una cippa: ma tant’è. Del resto, è così facile e lineare liquidare un groviglio di dolorosi chiaroscuri con pochi post netti e bene assestati! Mica vorremo correre il rischio di una complessità che potrebbe diventare una pappa noiosa, didascalica e così poco bloggarola, no?
Bruno: come la pensavo? Come molti: confusamente intimidita dalla complessità della cosa, non mi veniva manco in mente di mettere in discussione la liceità del sionismo e speravo che Oslo fosse il rimedio di tutti i mali. E la parte più istintiva di me temeva gli arabi e ne diffidava. Ero il perfetto prodotto dell’informazione di cui sopra: quindi, ero molto ignorante. Entrare nei Territori, “attraversare lo specchio” per me fu traumatizzante per questo: mi ritrovai, sbalordita, a contemplare l’abisso delle cose che non sapevo, che non mi erano mai neanche venute in mente, che mi erano state taciute o raccontate in modo totalmente diverso rispetto a ciò che vedevo con i miei occhi. Al ritorno mi sentii male, infatti. Dovettero mettermi a letto. Il fatto di non essere andata lì con una visione ideologica precostituita mi lasciò senza difese, suppongo.
Giavasan: no.
Roberto: ciò che penso del ritiro da Gaza è qua: http://www.ilcircolo.net/lia/000849.php
http://www.ilcircolo.net/lia/000863.php
Ritengo che sia stato un ottimo sistema per vincolare definivamente la Cisgiordania sotto il naso dell’Occidente tutto. Cisgiordania che, cartina alla mano, è infinitamente più vasta e appetibile. Voi guardate Gaza, invece di guardare il Muro. Vi concentrate su sei colonie sgombrate invece di inorridire per quelle nuove, per quelle ampliate. Di conseguenza, non vedete. I palestinesi sono invisibili. Il problema è questo.
Paolo: Sharon è avanzato, non si è ritirato. I palestinesi hanno perso, la causa palestinese è finita. Rimane da assistere agli sgoccioli del loro suicidio, temo.
Mtt: ma tu lo sai che i palestinesi erano i più colti e i più laici tra i mediorientali, fino a qualche anno fa? O credi che il disastro di adesso sia dovuto a fattori “genetici”, più che allo strangolamento di cui sono stati vittime?
Mark: nulla ti impedisce di esporre la tua complessità , per meglio sostenere la critica al mio semplicismo.
Non nasconderti, però, che in pochi conflitti come in questo i richiami alla “complessità ” hanno svolto l’utile funzione di cortina fumogena dietro cui si è potuto perpetrare di tutto, sotto il naso di un’opinione pubblica internazionale intimidita e confusa.
paolo27, “anche i bambini israeliani sanno che prima o poi i coloni se ne dovranno andare dai territori occupati”? Vorrei solo ricordare che oggi Pat Robertson (capo della “Christian Coalition”, repubblicani conservatori importanti per Bush, e già candidato alla presidenza) avrebbe dichiarato che la malattia di Sharon è una punizione divina per aver tentato di dividere la terra d’Israele. E qquesto è un politico americano neanche tanto estremista (!) ti lascio immaginare cosa circoli tra politici e popolazione in una minoranza non piccola di israeliani.
D
L’assassino pi
Mark: A me piacciono le cose semplici, specialmente quando ci sono di mezzo vite umane e principi da difendere. Se quelle di Lia ti sembrano delle semplificazioni sara’ perche’ esprimono principi primordiali come il bene o il male, mettici tu il colore che vuoi.
Tutte quelle alambiccherie propagandistiche a cui ricorrete per esprimere il vostro punto di vista e/o interesse, difficile da digerire per la maggior parte dell’umanita’, lo rendono addirittura indifendibile.
Io non so chi sei o che faccia hai, dovrei forse conoscerti per giudicarti meglio, ma posso anche fare tranquillamente a meno delle tue convinzioni. Portero’ invece per sempre, nella mia testa e davanti ai miei occhi, il viso di quel ragazzo al km 101.
Si cÂero anche io li e so bene come andarono le cose, noi ragazzini egiziani, studenti di 17 18 anni, avevamo appiedato Sharon e i suoi.
Quel ragazzo egiziano, Giorgio si chiamava, era già da tre giorni nella buca vicina alla mia quando, sentendo la voce di uno degli Âeroi di Sharon, che, da una buca vicina, chiedeva una sigaretta, gliene lancio subito una, anticipando, in questo gesto, anche me.
Dopo neanche tre minuti gli è arrivato, come ringraziamento, diritto in testa, un confetto da 82mm.
Questa, amico mio, e’ la differenza che ci separa. Si chiama lÂessere umanamente consapevoli di vivere in mezzo alla gente, anche se sono ostili verso cio’ che pensiamo.
alessio: non ho motivo di dubitare di quanto scrivi, e d’altronde tra i repubblicani americani ci sono di quei dementi che ci si può aspettare di tutto.
Avevo forse omesso che magari la maggior parte degli israeliani si sarebbe un po’ rotta le scatole di vivere in uno stato di guerra permanente. E l’unico modo per sperare di evitare questo stato è quello di ritirarsi entro i confini.
Lia: anche io penso che potrebbe essere anche peggio, anche se è difficile immaginare un peggio di questo.
Lia,
avevo letto a suo tempo i tuoi post, e l’unica, o quasi unica, cosa sulla quale sono d’accordo è il fatto che i coloni andrebbero buttati via a calci nel sedere, senza spendere nemmeno un cleenex.
solo che non si può.
io continuo a pensare che smantellare le colonie di gaza sia stato un passo in avanti importante. sicuramente non decisivo, sicuramente timido, sicuramente non sufficiente, sicuramente accompagnato da altri passi indietro. ma sta di fatto che è un passo in avanti. o era meglio lasciarli i 7000 ladri di terra a gaza?
vabbé, oggi purtroppo non ho tempo per scrivere qualcosa di sensato, ma una cosa ancora te la vorrei chiedere.
scrivi “Voi guardate Gaza, invece di guardare il Muro”.
“voi” chi?
perchè quando si parla di israele e palestina scatta automaticmante un meccanismo di noi-voi?
a quale “voi” mi stai associando?
paolo27,
prova a guardare sul sito israele.net (procurati un po’ di maalox, perchè è una lettura che rischia di essere profondamente irritante)cercando “insediamenti” e vedrai che ci sono adulti israeliani che non si rassegnano all’idea di lasciare le colonie (ma penso che sia vero che i bambni israeliani l’abbiano capito)
io ti linko alla vignetta di Khalil Bendib!
Scusa, Roberto. Volevo semplicemente dire “voi che leggete il ritiro da Gaza come un passo avanti per i palestinesi”. Mi sono espressa male.
grazie del chiarimento
oggi ho visto la repubblica: solo in un intervista a Bertinotti si accenna a Shabra e Chatila. Per il resto ci sono 4 pagine di giornale dove la biografia di Sharon è riportata in maniera assolutamente parziale: non viene riportato niente di negativo su questo maiale assassino. Non oso poi pensare al corriere o al Giornale e ai vari Tg in televisione: con questa informazione siamo assolutamente nella merda.
Correte amici, correte.
Suzukimaruti ha avuto la brillante idea di dire quasi la stessa cosa di Lia.
Lo ha fatto in un modo piu’ sanguigno e si trovato degli interessanti commenti, rimarchevole quello di Corrado e il sempre interessante commento di Harry, che da molto apprezzo per la sua tetragona difesa dell’ignoranza.
Andate pure a vedere perche’ ci si puo’ stupire ancora della stupidita’ umana.
Non e’ necessario essere di destra o di sinistra: chiunque puo’ essere stupido in maniera incommensurabile e quei commenti ne sono la prova.
Signori, segnalo anche John Zorn tra i commentatori.
Sono incerto se si tratti di un troll ma la mia lunga esperienza mi fa purtroppo pensare che si tratti di un vero idiota.
Il John Zorn è passato pure di qua, poretto. Ha lasciato una roba confusa piena di parolacce e ora è lì che strepita perché non lo pubblico e non sono democratica.
Lo confesso: immaginare questa gente mentre si impegna, lingua tra i denti, a scrivere anatemi spaventosi salvo poi scoprire che sono stati inghiottiti dal nulla, è una delle cose che più mi divertono del tenere un blog.
Furiosi, diventano.
Concordo con molte delle tue opinioni, parli a ragion veduta avendo visitato i posti a differenza mia che posso solo informarmi coi giornali e internet, della Tv attuale diffido molto, comunque ti invito a non stupirti, è successo più o meno lo stesso quando è venuto a mancare Arafat, e anche in questa occasione si è scritto e parlato a sproposito per un po’ ricordando i fatti della vita, il premio nobel per la pace, ma anche il fatto che avesse qualcosa come un miliardo di dollari in giro per il mondo, investite anche in attività collegate ad ebrei.
Purtroppo questo è il tipo di informazione che abbiamo attualmente, poi ognuno sulla situazione mediorientale ha la sua opinione!
Lia hai fatto bene a buttare nel cess…ehm a censurare le risposte di John Zorn. Vedessi che ca**ate ha scritto sul blog del suzukimarito.
Comunque anche io penso che la Palestina non sia destinata a sorgere mai. Lo vorrei tanto ma non ho più tante speranze.
Carroarmati che spianano gli uliveti palestinesi, coloni che arraffano e palestinesi che vivono sempre più in condizioni penose.
Non solo. Ma con la scusa di “abbattere presunti terroristi” sono stati arrestati e ammazzati i cervelli di quel paese, coloro che, in un ipotetico futuro, avrebbero potuto guidarlo, esserne i ministri, gli insegnanti.
Roberto: No, non ti illudere. Ci ero cascata anche io, ma il ritiro da Gaza (uno sputo di terra, rispetto alle dimensioni di Israele e per di più non particolarmente fertile) è stato solo un eccellente diversivo.
Nel frattempo i progetti come aumentare le colonie in Cisgiordania e costruire il Muro sono andati avanti e per suo volere.
Buoni ragazzi, non sputate su John Zorn.
Io l’ho subito appellato come “mezzo uomo”. Lui ha postato un commento civile, io l’ho apprezzato, lui mi ha sputato in faccia (metaforicamente e non per l’apprezzamento), io l’ho cazziato di nuovo, lui mi ha risposto e, miracolosamente, ora si parla come tra persone civili.
Magari non andremo mai d’accordo ma si parla.
Io mi pongo sempre in una posizione di mediazione; Lia no.
Lei fa bene, io difendo e sostengo il suo modo di gestire il blog e capisco le motivazioni.
Abbiamo pero’ visto come sugli argomenti legati al medio oriente Lia sia ortica (non come l’ortica ma proprio ortica).
E’ sufficiente che lei citi la questione medioorientale e tutti si irritano.
Penso che sia una reazione automatica e io cerco di spiegarlo; so che a Lia non interessa e le chiedo scusa se le provoco fastidio.
Io provo a farlo per favorire la comprensione.
Ci provo e a volte riesco a riportare la discussione su livelli civili.
Lia, a volte quando ti leggo mi viene voglia di strozzarti. Poi penso al fatto che mi sollevi dal dire cose con la testa e quindi posso andare di “viscere”. Sei assolutamente fantastica.
Dacia
Strozzarmi, Dacia?
Ohibo’, pure tu? ;)
Baci.
Ciao Lia,
era da un po’ che non passavo, problemi miei, dopo il tg5 di stasera sono venuto a vedere che dicevi.
Inutile dire che sottoscrivo.
Sollevo solo una piccola perplessità , assodato che il fatto che Ariel Sharon tiri le cuoia non possa essere considerata una tragedia per la pace in palestina, quelli che sono dietro di lui pronti a prendere il suo posto come dovremmo considerarli?
Insomma, l’unica cosa che mi spiace di tutta questa situazione è che l’uscita di scena di quest’uomo non significa comunque niente di buono per i palestinesi.
Ammesso che qualcosa di veramente buono per i palestinesi sia immaginabile giunti a questo punto.
ho avuto modo di “conoscere” il “mastino” nel ’67,nel ’71 e nel ’73,capisciamme’…
me ne sono ritornato perche’ “servo USA per servo USA” ho preferito continuarlo a fare in Italia.
Oggi pero’ mi sento piu’ che mai di considerare ” il dito e la luna “.
Credo che il pezzo allegato di OZ sia il meglio di quanto io non riesca ad esprimere.
Un abbraccio alla tua “intelligenza”.
giovanni
Lia concordo pienamente con quanto hai detto qui e altrove.
Credo inoltre che su omb abbiano veramente inaugurato “l’era degli scherzi”.
Qualsiasi commento in quei luoghi così ameni, è una perdita di tempo, insomma un cadere in una elementare e tristissima trappola, depistante per giunta.
Anch’io ho segnalato l’articolo sul mio blog!
Voi dimenticate che una guerra e’ una guerra.
E che gli eroi di guerra, da un lato e da un altro, sarebbero in condizioni normali spesso dei comuni criminali.
Che guevara strangolava il nemico a mani nude, i tedeschi venivano nelle nostre case e si levavano il cappello, poi portavano i nostri nonni nei campi di concentramento, i comunisti in yugoslavia buttavano gli italiani nei crepacci…
Non esiste il giusto o il meno giusto: di sicuro c’e’ solo che chi decide la guerra difficilimente ne paga il prezzo, chi la combatte difficilmente ne conosce il reale motivo.
Se poi ci fa simpatia sempre il piu’ debole e’ un altro discorso.
Sta muorendo un uomo, niente id piu’ o di meno, ne muoiono tanti e non sono tutte brave persone…
Ma voi guardate l’indice di chi indica la luna..il problema e’ molto diverso dai buoni e cattivi del far west.
Cosa avrebbero fatto gli indiani se avessero avuto i fucili?
Cosa farebbero i palestinesi con un esecito vero?
Quello che fanno schifosamente tutti: abuserebbero della propria forza.
La soluzione non ce l’ho e non credo ci sia…ma le vere domande da fare sono queste, che poi un moribondo venga fatto passare per eroe o diavolo, poco importa, il vero giudizio arriva dopo, per chi ci crede.
Interessanti anche questi links: http://electronicintifada.net/bytopic/people/110.shtml” target=”_news”
– http://www.indictsharon.net/” target=”_new
Ok, depennare il parametro target :)
E’ che quando mi postate i link completi di tag, poi non appaiono. Quindi lo tolgo io a mano e qualcosa sfugge. ;)
Nano: ti ho letto di là . ;)
Credo che OMB si proponga come blog rivolto a un pubblico abbastanza composito. La cosa comporta dei prezzi, in quanto a qualità dei commenti, anche se mi pare di capire che Alberto è attento al problema.
Io intervengo poco persino nei miei commenti, figurati in quelli degli altri. Però, quando ci vuole ci vuole…