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Rimango fino a tardissimo nell’internet cafe’, a parlare su msn con la mia Pupi o con Fant, e perche’ non ho fretta di tornare in albergo.
Poi, pur di non dover battagliare con i taxisti anche di notte, rincaso a piedi.
Non e’ vicinissimo, saranno 15 minuti a piedi, camminando di buon passo.
Mi faccio la mia passeggiata e, intanto, rifletto.

Il Cairo ha 16 milioni di abitanti, e’ una delle megalopoli piu’ grandi del mondo e la capitale del mondo arabo, nonche’ dell’Africa.
Io sono una donna sola, straniera, e in borsa ho, prevedibilmente, una somma che equivale a diversi stipendi mensili egiziani.
Non sono temeraria: tengo d’occhio la strada, mi rilassa vedere che passa un taxi ogni due minuti e che, se mi sentissi poco sicura, potrei fermarne uno e saltarci dentro.
Pero’ non sono nemmeno allarmata. A Milano lo sarei infinitamente di piu’.

Incrocio dei poliziotti assonnati qui e la’, e mi fanno l’occhiolino piu’ per dovere di macho che per convinzione, ed io, per dovere di femminuccia, faccio finta di non vederli, anche se in strada ci siamo solo noi.
Incrocio dei passanti, scavalco della gente che dorme. Qui c’e’ un sacco di gente che dorme in strada.
Di notte, curiosamente, mi lasciano stare piu’ che di giorno: siamo in pochi, nessuno vuole vendermi niente, ed e’ gia’ una discreta differenza.
Ma nessuno cerca di adescarmi, soprattutto, che pare implicito che, a quest’ora, non sarebbe il solito gioco delle parti, ma qualcosa di piu’ minaccioso.

Le 2,30 di notte tra due giorni feriali e, tra i negozi chiusi, le uniche vetrine accese che vedo sono quelle dei negozi di scarpe.
Ancora.
Qualcuno me lo dovra’ spiegare, prima o poi, cosa ci fanno tutti questi negozi di scarpe in servizio notturno, in tutto il Cairo… peggio delle farmacie, mi pare incomprensibile.

Ma la vera domanda e’ come mai, in una citta’ cosi’ immensa e con tanta miseria, io cammino da sola, di notte, e non ho paura.
Non e’ per la polizia, non e’ per la durezza delle leggi.
L’America Latina e’ piena di polizia e di regimi repressivi, ma io potrei morire di paura, se questa fosse una strada di Caracas…
E’ perche’ nessuno beve, qui.
Non ci sono ubriachi.
Sono 16 milioni di persone in una megalopoli africana, di cui la stragrande maggioranza sotto qualsiasi soglia di poverta’.
Ma sono sobri, tutti quanti.
Fa una bella differenza, di notte…