Il concetto e’ un po’ quello di Napoli: una lunga strada panoramica che, invece di dare sul mare, da’ sul Nilo.
E cosi’ come a via Caracciolo, lungo la passeggiata, sorgono alcuni circoli (chesso’: il Savoia o l’Italia), pure qui ce ne sono diversi.
Uno e’ quello dei prof dell’universita’.
Li’, un paio di volte alla settimana, io e Nour facciamo lezione di italiano (io a lei) e lezione di arabo (lei a me).
Lezioni all’aria aperta, sedute ai tavolini davanti a un’aranciata e a questo Nilo:
Nour e’ una dottoranda in letteratura italiana, giovane, carina, musulmana-con-hijab e desiderosa di migliorare la propria pronuncia; facciamo conversazione, dunque, e mentre la faccio parlare, mi faccio raccontare il suo Egitto, il suo Islam e, anche, la sua Europa: quella che studia, che ha visitato, le cose che ama e quelle che rifiuta…
Giocamo alle Lettres Persanes di Montesquieu, o alle Cartas Marruecas, e vediamo i nostri paesi attraverso gli occhi dell’altra, della straniera.
Ma, soprattutto, lei mi guida nel suo mondo, ed e’ un bel farsi guidare.
“Mi piace il rapporto piu’ diretto e cameratesco che c’e’ tra maschi e femmine, in Italia. Quello che non mi piace, e’ che si possa finire a letto insieme dopo due giorni. Due giorni? Ma dopo due giorni non c’e’ amore, non c’e’ nemmeno amicizia… cos’e’, che senso ha? Capirei dopo due anni, anche senza essere sposati… ma, almeno, vorrebbe dire che in due anni si e’ costruito un rapporto raffinato…”
Ha detto proprio cosi’: un rapporto raffinato.
Non intenso, non solido, non profondo… raffinato, ha detto.
C’e’ un mondo, dietro la lingua della gente…
come sar? un rapporto raffinato. mi da la sensazione di continuo controllo..dove l’imprevedibilit?…la passione ,sono messi un p? al bando….ma forse ? semplicemente l’espressione di un linguaggio di chi sta imparando la nostra lingua e non conosce tutte le sfumature che questa ha.
Per?…al mio orecchio ,la cosa mi risulta piacevole. Ho deciso ..da oggi vorr? solo rapporti raffinati.
Parlando di cose serie:ho scritto …e non mi ha ancora risposto. che devo da fa??????un bacio moracchiona.
capirete perch? rimango anonima (almeno spero). Volevo solo testimoniare a ‘S’favore dei rapporti raffinati in Egitto. Ho conosciuto un uomo egiziano e mi sono innamorata: ho resistito alle sue avances fino a 1 settimana ma lui a letto ci sarebbe finito anche subito. Alla faccia della raffinatezza, ed eravamo al Cairo. Questo ci insegna ancora una volta quanto sia variegata e personale la cultura egiziana. Questo ragazzo (fedele e innamoratissimo da mesi ormai) non piacerebbe per niente a Nour, vero?
Embe’…?
Mica l’ho capito, cosa vuoi dire con questo messaggio…
Non ho nemmeno capito perche’ rimani anonima, a dire il vero.
D’altra parte, anche le culture individuali sono variegate e personali…:)
Guarda, Anonima: io non vorrei sembrarti brusca, ma il fatto e’ che io non sto dando ricette, ne’ credo che le dia Nour.
Per me e’ ovvio, che si finisca a letto con uno dopo una settimana o, magari, un quarto d’ora, e che poi possa nascere una storia, in Egitto o in Norvegia.
Pero’ so, e lo sai anche tu, che per una ragazza araba, di solito, la cosa non e’ affatto ovvia.
Mi interessa scoprire il perche’, semplicemente. E scoprirlo da lei.
O vogliamo passare la vita a bearci nell’illusione che loro, in fondo, ci invidiano tanto e lo farebbero di corsa, se solo non glielo impedissero con la forza?
Questa mania occidentale di considerare le donne arabe delle povere schiave e pero’, nel contempo, togliere loro la parola ogni volta che dicono cose che non ci piacciono, io non la capisco.
Decidiamoci, una buona volta: possono esprimersi, o devono dire solo quello che noi vogliamo sentire?
No, non hai capito. Il mio intervento cercava di far capire a chi ? artigliato alla convinzione che gli arabi sono incomprensibili per noi che invece a volte ci somigliano tanto. E che, anche tra loro, c’? chi la pensa un po’ “all’antica” e chi no.
Mi spiace di averti infastidita, io adoro Egitto ed egiziani e il mio intento non voleva certo essere accusatorio.
Io mi sono beccata gli insulti di una donna-con-hijab per aver passeggiato abbracciata al mio ragazzo per strada e la mia prima reazione ? stata quella di togliere il braccio, non di risponderle. Rispetto la loro cultura, ma devo lottare ogni giorno con i pregiudizi di tutti quegli italiani che credono che siano tutti uguali, retrogradi, schiavisti. Cercavo solo di dire che non ? sempre cos?.
Probabilmente il mio post non era cos? chiaro, ma sappi che rispetto te e Nour, e tutto questo blog.
E fai la brava, per favore, che io sono dalla tua parte, davvero. Solo che non mi so spiegare bene come te.
Scusami. Uno di questi giorni imparero’ a contare fino a 10, prima di rispondere…:)
Sono diventata un po’ troppo reattiva, con il tempo, su quest’argomento.
Pero’.
Io rifiuto l’idea stessa di “avanti” e di “indietro”, o di “retrogrado”.
Voglio dire: capisco te, e la tua storia. Se io avessi una storia con un’egiziano funzionerei nello stesso modo.
Pero’ c’e’ un piano piu’ generale, ed e’ che noi, in fin dei conti, stiamo semplicemente vivendo un esperimento che esiste da pochi decenni.
Pochi decenni, nella Storia, sono una caccola.
La nostra ridefinizione del rapporto uomo/donna, la liberta’ sessuale, tutte le faticose conquiste degli ultimi decenni, sono state un esperimento per costruire una societa’ in grado di rendere la gente piu’ felice, ma l’esperimento non si e’ concluso.
La generazione che per prima l’ha portato avanti a livello di massa, e’ ancora viva e vegeta, persino giovane.
Noi non possiamo fare bilanci.
Non possiamo giurare sulla testa di nessuno, che funzioni e che, davvero, garantisca un maggior livello di felicita’ generale.
Quando una donna che appartiene a una societa’ diversa dalla mia mi dice che, per lei, questa non e’ felicita’, io non me la sento di rispondere in termini di “progresso”.
Specie se ho davanti una di 28 anni, dottoranda, intelligente etc.
L’altro giorno riflettevo che, per fare bingo, una dovrebbe stare in Occidente tra i 15 e i 35 anni, e in Oriente il resto della vita, prima e dopo. Perche’ il nostro modo di intendere la liberta’ e’ senz’altro divertente, appassionante e semplifica un mucchio di cose.
Pero’, poi, lasciamo soli i bambini, lasciamo soli gli anziani, lasciamo addosso alle donne sole delle fatiche e dei vuoti terrificanti…
C’e’ qualcosa che non funziona, nel nostro mondo, e non funziona in modo grave.
I giovani “conservatori”, qui, sanno tutto di noi.
Da decenni.
Non e’ che si debbano illuminare verso il progresso… le ragazze erano senza velo PRIMA e si velano ADESSO.
Piu’ o meno consapevolmente, e’ un progetto “politico”, il loro. Un rifiuto di un nostro esperimento sociale che, secondo loro, non funziona.
Allora pace fatta: sono davvero contenta. Perch? io ti “venero” ed ero un po’ triste al saperti arrabbiata con me.
E sappi che la tua reazione mi somiglia molto.
Lo so che “avanti” e “indietro” non funzionano tra Italia e Egitto, o tra Occidente e Oriente, e sto imparando che la societ? in cui cresci ti inculca idee che non sono tue, ma che diventa difficile scrollarsi di dosso. Io, ad esempio, ho ancora l’inconscio terrore che (in un mio ipotetico futuro in cui io sarei sposata con bambini) il mio “uomo egiziano” si svegli un bel giorno con l’idea di rapire i miei figli per andare a nasconderli in chiss? quale paesiello in Egitto. A mia insaputa. E tutto grazie ad una TV che in Italia ti lascia vedere solo questo, e ti spaventa pensando che in questo modo non ti avvicinerai mai a nessuno di loro. Grazie ad amici e parenti IGNORANTI che pensano di poterti insegnare la cultura araba, mettendoti in guardia dai mille sotterfugi dell’uomo arabo che, come ? risaputo, all’inizio SEMBRA buono, e poi diventa cattivo. Sempre.
E finisci col non sorridere se per caso, in un momento di intimit? lui scherza dicendoti “I will kill you”, perch? ti viene in mente la faccia di tua madre, con quel cavolo di dito alzato che ti dice “Te l’avevo detto io”. (Mi definiresti “avanti”?)
Mentre lui mi adora cos? come sono, magari anche perch? sono diversa, ma impara a capire quando venirmi incontro (ad esempio se parlo al telefono con un mio amico “maschio”) e mi insegna come ci si comporta nel suo mondo per non imbarazzare nessuno. Con semplicit?. (Lo definiresti “indietro”?)
Perci? io sono dell’idea che la persona venga prima della cultura. Finch? non mi sar? imposto l’hijab, o non mi rapiranno i figli che ancora non ho, penser? che questa cultura ? affascinante e, se ripetta me, io la rispetter?.
Pace…:)
Mi fai venire in mente che, l’anno scorso, una mia collega spagnola che aveva avuto un figlio da un collega americano (si nota che insegno lingue?) si e’ lasciata ed e’ precipitata in una specie di incubo, con lui che minacciava di portarsi il bimbo negli USA e lei, che non era neppure sposata, ossessionata dal terrore che lo facesse davvero.
Alla fine, e’ stata lei ad andarsene in Spagna, e adesso sono cavoli dell’americano.
E del bimbo.
Far figli con uomini stranieri comporta sempre la possibilita’ di strappi e lacerazioni varie… dillo a me, che ho una figlia che si e’ auto-rapita e se ne e’ andata nella sua patria paterna…:)
Poi, pero’.
Non so se leggi il Circolo: a Luglio, una mia amica e’ stata uccisa dal marito straniero, che poi si e’ suicidato. Motivo? Lei non gli faceva vedere i figli.
Lui non era arabo e non era musulmano, vorrei dirlo.
L’idea di essere estromesso dal proprio ruolo di padre, pero’, l’ha fatto impazzire.
Ed e’ una tragedia, personale ma non solo.
E’ anche culturale, certo.
A me, al corso abilitante, insegnavano che i nostri studenti sono “i figli della societa’ senza padri”.
E i nostri ex mariti, in genere, sono lieti di non prendersi l’incombenza dei pargoli.
Qui no, qui molti ci tengono.
Non mi pare che sia un difetto.
Pero’ puo’ essere un problema, certo.
Ma come lo risolviamo?
Mica la vedo, una soluzione… non so se un ex marito italiano che non ti passa gli alimenti e se ne fotte dei figli e’ meglio.
Il colmo sarebbe incappare addirittura in un ex marito arabo italianizzato che, pure lui, non ti passa gli alimenti e se ne frega dei pargoli. Da incazzarsi, direi…:)
Qui c’e’ il carcere, per gli ex mariti morosi, a proposito.
Questo paese ha aspetti adorabili, gia’..:)
E i figli piccoli li affidano alle madri.
Fanno parecchia letteratura, i nostri media, e parecchio scandalismo, come al solito.
(Probabilmente, comunque, l’unica e’ cercare di non separarsi fino a quando i figli sono piccoli… ma questo vale anche se sposi uno di Frosinone…:) )
P.S. Sottotitoli per lettori non-capenti di passaggio: questo blog non afferma che il 100% degli uomini arabi vive seriamente il proprio ruolo di padre. Afferma, pero’, che molti lo fanno. Attenti, su altri blog, a non battere i tasti troppo furiosamente nel comporre la periodica denuncia della sottoscritta: va a finire che vi si scassa la tastiera.