C’è un interessante articolo su Al-Ahram Weekly a proposito dei fatti di Taba e Nuweiba, delle teorie da complotto che girano qui, delle analisi occidentali su come sono fatti gli arabi e così via.
L’autore, Hani Shukrallah, mena calcioni a Oriente e Occidente e dice un po’ di quelle cose logiche e sensate di cui il mondo, tutto, ha ultimamente un gran bisogno.
Cito solo una frase che mi è piaciuta, sullo stato del “pensiero musulmano” e pure di quello occidentale.
Il resto dell’articolo è qui e, comunque, Al-Ahram andrebbe letto, ogni tanto.
Social and political phenomena are explainable. This is a fundamental tenet of rationalism, be it of Western or Moetazalite roots. But to identify causal connections between particular events or phenomena implies very little, if anything at all, in terms of justification, whether on moral, legal or political grounds. If the relentless, tedious debate testifies to anything, it is to the failure of both the Western and the Arab/Muslim “minds”.
Di teorie da complotto discutevo giusto ieri in classe.
Uno studente cristiano era disposto a scommettere la mamma sulla colpevolezza del Mossad, una studentessa musulmana sbuffava e faceva notare che, se Israele avesse davvero voluto distruggere il turismo egiziano, la bomba l’avrebbe messa a Sharm: “Con tutti quegli italiani a disposizione, perchè avrebbero dovuto uccidere gente del loro paese??”
Interessante notare come, comunque, da Israele ci si aspetti davvero di tutto, a queste latitudini. Quel che si dice ‘farsi una buona reputazione’.
Ne è venuta fuori una spiegazione del termine italiano “dietrologia” e, come mi aveva ricordato un’amica al telefono pochi giorni prima, ho raccontato di quando per anni, in Italia, molta sinistra avrebbe scommesso la mamma sulla non esistenza di un nonsense politico e strategico, oltre che morale, come le Brigate Rosse.
Che poi esistevano, invece, e la rivelazione gettò nello sgomento un mucchio di gente.
“Stateve accuorte!”, gli ho detto in pratica “ed esprimete sicurezze quando le potete basare su fatti e non su desideri.”
Una deve vegliare sulla sensatezza dei pensieri dei propri bimbi.
Chi sia stato, comunque, non si sa.
Dice una cosa intelligente, secondo me, chi fa notare che “Al Qaeda” è più un’idea che un’organizzazione.
Qui gira voce che siano stati degli impiegati dell’albergo stesso, e a me pare la più verosimile tra tutte le ipotesi che ho sentito.
Se aveste visto il Sinai quest’estate sembrerebbe verosimile anche a voi.
La vera novità, secondo me, continua ad essere la più che probabile complicità dei Beduini nell’accaduto. Nella vendita dell’esplosivo, per essere precisi.
Altrimenti, arrivare dall’Egitto carichi di esplosivo – e senza il loro aiuto – è davvero esageratamente rischioso, con i mille posti di blocco che ci sono.
Mi pare che abbia pienamente ragione chi dice che si fa prima a farlo passare da Israele, l’esplosivo – se lo fa un Beduino, ovvio – che farlo arrivare dal Cairo.
Non c’è storia.
Pensa, chessò, agli stupefacenti, ché in Sinai c’è tutto un ‘guardie e ladri’, in proposito: mica arrivano dal Cairo, lo sanno tutti.
C’è anche da dire che, se davvero i Beduini hanno capovolto a tal punto i loro rapporti con Israele, sarà meglio che se lo facciano ben alto, il loro muro, gli israeliani. E facendolo passare anche attorno alla loro Eilat e dintorni, altro che nei soli Territori.
Se le fanno fritte, le semplici frontiere, con loro.
Ma poi, dai, non ci credo.
Quelli avranno venduto l’esplosivo come ti venderebbero la nonna.
Tra un beduino bombarolo per convinzione e un ufo in salotto, continua a sembrarmi più probabile il secondo.
Immagino che ai tuoi studenti tu abbia detto anche che il terrorismo, da qualunque parte arrivi, va combattuto senza tregua n? giustificazioni; e che non basta dire “? tutta colpa di Israele” perch? il problema sia risolto. O no?
Ciao Lia, scusa l’OT. Volevo segnalarti una bellissima canzone “impegnata” di Roger Waters (ex Pink Floyd). Si intitola “Leaving Beirut”. Si pu? ascoltare in streaming qui:
http://www.roger-waters.com/
Le parole sono qui:
http://www.roger-waters.com/lyricsbeirut.html
Sono splendide, ne riporto due brani:
Are these the people that we should bomb
Are we so sure they mean us harm
Is this our pleasure, punishment or crime
Is this a mountain that we really want to climb
The road is hard, hard and long
Put down that two by four
This man would never turn you from his door
Oh George! Oh George!
That Texas education must have fucked you up when you were very small
Is gentleness too much for us
Should gentleness be filed along with empathy
We feel for someone else’s child
Every time a smart bomb does its sums and gets it wrong
Someone else’s child dies and equities in defence rise
America, America, please hear us when we call
You got hip-hop, be-bop, hustle and bustle
You got Atticus Finch
You got Jane Russell
You got freedom of speech
You got great beaches, wildernesses and malls
Don’t let the might, the Christian right, fuck it all up
For you and the rest of the world
Lia l’ho appena scritto sul Calegari, quindi ti risparmio il discorso nel dettaglio, ma non pensi che l’ipotesi che dietro l’attentato ci sia il Mossad sia pi? che possibile?
Ora te fai bene a dire ai tuoi allievi che per accusare ci vogliono prove, ma se uno non si dedica nella vita a indagare sugli attentati, non gli resta che far lavorare la testa per rimanere sveglio e dove non ci sono i fatti occorre creare dei percorsi logici e forse qualche volo pindarico.
Non si costruiscono prove ma mi pare un buon esercizio mentale.
Certo, Anna: e poi ho aggiunto anche che non ci sono pi? le stagioni di una volta, che i giovani di oggi non hanno valori e che l?, un tempo, era tutta campagna.
Lo spessore acquisito dalla discussione, a quel punto, era tale che sembrava di leggere un tuo commento.
Ti ho letto, sul Calegari.
Guarda, no.
Non perch? li consideri ‘moralmente’ incapaci di fare cose simili, se gli servisse.
Semplicemente perch? manca completamente un vantaggio che valga la vita di vittime israeliane.
A me piacciono le spiegazioni semplici: con quello che ? successo negli ultimi mesi in Israele, la presenza di tanti israeliani nel Sinai era sempre pi? innaturale e provocava reazioni emotive che io stessa ho sentito e raccontato su questa pagina, pi? volte.
Invece di andare a scomodare una fantomatica Al Qaeda che non si capisce cosa e dove sia, a me sembra pi? naturale pensare a qualcuno che abbia voluto punire, in un sol colpo, gli israeliani in questione e un governo egiziano la cui politica nei confronti di Israele non sempre gode di grande popolarit?, diciamo cos?.
La dietrologia? Non hai tutti i torti, in quello che dici, fino a quando non diventa una scappatoia del pensiero o una contraddizione logica del tipo: “Hanno fatto bene, ma ? stato il Mossad.”
L’articolo che ho postato lo spiega bene.
Per i miei studenti, la dietrologia pu? essere una trappola che li porta a perdere tempo dietro pensieri autoconsolatori che servono a poco o a niente. La lucidit? va messa in pratica a partire da casa propria, non da quella del vicino.
antisionista=antisemita che non ha il coraggio di ammetterlo.
Israele: assicurazione sulla vita degli ebrei.-visto che sia adesso che in passato NON sono stati molto amati.
Lia adesso mi risponderai di non leggerti e che se le hanno prese qualcosa avranno pur fatto.
Adesso si arriva la punto di pensare che le bombe negli hotel (kenia, etc), i martiri di allah che si fanno esplodere a destra e a manca, sono in realt? operazioni del Mossad che tende a screditare i poveri palestinesi.Per?!..capperi che fantasia! un p? come quello che si castra per far dispetto alla moglie.
E va bene, Lia, capisco che stare in Egitto, percepire uno stipendio superiore a quello di una qualsiasi insegnante in Italia, mettici pure l’ottimo cambio e il dolce sapore dell’esilio-tanto sai che mica sei egiziana …-possa dare alla testa. ma Israele sta diventando una tua fissa.
bye
ruby
Sulla dietrologia sono completamente daccordo con te, anche se ? strano come ci si ponga a parlare diversamente del tema in base agli interlocutori. Mi spiego: davanti ad alcuni amici anch’io mi ritrovo spesso a dire che la dietrologia ? come un film: i riferimenti a fatti e persone reali sono tutte da dimostrare e, per amor del vero, non conviene impuntarsi a dimostrare una tesi elucubrata dalle nostre idee politiche. Ma ? anche vero che quando ti trovi in mezzo a gente che si pappa tutto cos? come gli viene scodellato e nemmeno si pone il problema di revisarlo con altre fonti o (magari..) con la propria testa, ti verrebbe da insinuare il dubbio sul probabile complotto dei fruttivendoli del tuo quartiere.
Non so se mi spiego.
In merito alla questione dell’attentato non ho davvero elementi per giudicare, ascolto le opinioni di persone pi? informate, come puoi essere te, Sherif e il mio amico indiano. Alcuni elementi come la ‘facilit?’ dell’arrivo dell’esplosivo da Israele e le ultime vergognose incursioni dell’esercito nei territori di Gaza mi sembravano elementi plausibili per sospettare un coinvolgimento di Israele, ma non mi dimentico che sono solo supposizioni.
Sui beduini invece non so niente e sulla possibilit? da parte degli impiegati dell’Hotel di procurarsi 500 kg di esplosivo rimango perplessa.
Se hai novit? informami.
Ruby: il mio “stipendio superiore a quello di una qualsiasi insegnante in Italia” ammonta esattamente a 702 Lire Egiziane al mese che, al cambio di oggi, fanno 92.26 Euro.
Ma non ti accorgi che abilito i tuoi commenti non per “la tua libert? di espressione”, di cui non me ne frega niente, ma perch? mi divertono le castronerie che dici? :)
Che gente, che siete.
Nel caso che qualcuno volesse risalire all?archivio di Haaretz, ecco i dati dell’articolo, che sotto riporto tradotto, in inglese: Haaretz Sun., October 17, 2004 Cheshvan 2, 5765 Killing children is no longer a big deal By Gideon Levy
Haaretz Domenica 17 ottobre 2004 Cheshvan 2, 5765
Uccidere i bambini non ? pi? una faccenda tanto importante di Gideon Levy
Pi? di trenta bambini palestinesi sono stati uccisi nelle prime due settimane dell?operazione “giorni di penitenza” nella striscia di Gaza. Non c?? da meravigliarsi che molte persone definiscano l?uccisione di bambini su larga scala ?terrore?.
Mentre nel considerare l?insieme delle vittime dell?intifada il rapporto ? di tre palestinesi per ogni israeliano ucciso, quando si contano i bambini il rapporto ? di cinque a uno. Secondo la B?Tselem, organizzazione per i diritti umani, anche prima dell?attuale operazione a Gaza, 557 minori palestinesi (al di sotto dei 18 anni) sono stati uccisi contro 110 minori israeliani.
I gruppi palestinesi per i diritti umani parlano di numeri persino pi? alti: 598 minori palestinesi uccisi (fino ai 17 anni) secondo il gruppo di monitoraggio palestinese per i diritti umani, e 828 uccisi (fino ai 18 anni) secondo la Mezzaluna Rossa (n.d.t.: Red Crescent ? l?equivalente della Croce Rossa). Prendete nota anche dell?et?. Secondo B?Tselem, i cui dati sono aggiornati a circa un mese fa, 42 dei bambini che sono stati uccisi avevano 10 anni; 20 ne avevano 7 e 8 avevano 2 anni quando sono morti. Le vittime pi? giovani sono 13 neonati che sono morti ai checkpoints durante la nascita.
Con delle statistiche orribili come queste la domanda di chi ? un terrorista avrebbe dovuto da lungo tempo diventare molto angosciosa per ogni israeliano. Anche se non ? all?ordine del giorno. Gli uccisori di bambini sono sempre palestinesi, i soldati sempre e solo difendono noi e loro stessi, e al diavolo le statistiche.
Il fatto evidente, che deve essere chiaramente enunciato, ? che il sangue di centinaia di bambini palestinesi ? sulle nostre mani. N? le contorte spiegazioni dell?ufficio del portavoce delle Forze di difesa israeliane (n.d.t.: IDF, cio? l?esercito di Israele) o dei corrispondenti militari circa i pericoli che i soldati corrono per via dei bambini, n? le dubbie scuse dei funzionari delle relazioni pubbliche al Ministero degli Esteri sull?uso che i palestinesi stanno facendo dei bambini potranno cambiare questo fatto. Un esercito che uccide tanti bambini ? un esercito che non ha freni, un esercito che ha perso il suo codice morale.
Come dice M.K. Ahmed Tibi (Hadash), in un discorso particolarmente commovente nella Knesset (n.d.t.: il parlamento di Israele), non ? pi? possibile affermare che tutti questi bambini sono stati uccisi per errore. Un esercito non fa giorno dopo giorno pi? di 500 errori di identit?. No, questo non ? un errore, ma il disastroso risultato di una politica condotta soprattutto con una spaventosa facilit? di sparare e della disumanizzazione dei palestinesi. Sparare a ogni cosa che si muove, inclusi i bambini, ? diventato un comportamento normale. Perfino il momentaneo mini-furore che si scaten? per la conferma dell?uccisione di una ragazzina di tredici anni, Iman Alhamas, non consider? il vero aspetto della questione. Lo scandalo avrebbe dovuto essere generato dall?atto di uccidere in s? stesso, non solo da ci? che ne segu?.
Iman non fu la sola. Mohammed Aaraj stava mangiando un sandwich di fronte alla sua casa, l?ultima prima del cimitero del campo profughi di Balata, a Nablus, quando un soldato lo colp? a morte a distanza molto ravvicinata. Aveva sei anni al tempo della sua morte. Kristen Saada era nell?auto dei genitori, di ritorno a casa dopo una visita di famiglia, quando i soldati colpirono la macchina con una raffica di proiettili. Aveva 12 anni al tempo della sua morte (n.d.t: di questa ragazzina, di cui ho visto la fotografia sui muri di Bethlehem, ho parlato pi? volte nel mio diario Nel caso che qualcuno volesse risalire all?archivio di Haaretz, ecco i dati dell’articolo, che sotto riporto tradotto, in inglese: Haaretz Sun., October 17, 2004 Cheshvan 2, 5765 Killing children is no longer a big deal By Gideon Levy
Haaretz Domenica 17 ottobre 2004 Cheshvan 2, 5765
Uccidere i bambini non ? pi? una faccenda tanto importante di Gideon Levy
Pi? di trenta bambini palestinesi sono stati uccisi nelle prime due settimane dell?operazione “giorni di penitenza” nella striscia di Gaza. Non c?? da meravigliarsi che molte persone definiscano l?uccisione di bambini su larga scala ?terrore?.
Mentre nel considerare l?insieme delle vittime dell?intifada il rapporto ? di tre palestinesi per ogni israeliano ucciso, quando si contano i bambini il rapporto ? di cinque a uno. Secondo la B?Tselem, organizzazione per i diritti umani, anche prima dell?attuale operazione a Gaza, 557 minori palestinesi (al di sotto dei 18 anni) sono stati uccisi contro 110 minori israeliani.
I gruppi palestinesi per i diritti umani parlano di numeri persino pi? alti: 598 minori palestinesi uccisi (fino ai 17 anni) secondo il gruppo di monitoraggio palestinese per i diritti umani, e 828 uccisi (fino ai 18 anni) secondo la Mezzaluna Rossa (n.d.t.: Red Crescent ? l?equivalente della Croce Rossa). Prendete nota anche dell?et?. Secondo B?Tselem, i cui dati sono aggiornati a circa un mese fa, 42 dei bambini che sono stati uccisi avevano 10 anni; 20 ne avevano 7 e 8 avevano 2 anni quando sono morti. Le vittime pi? giovani sono 13 neonati che sono morti ai checkpoints durante la nascita.
Con delle statistiche orribili come queste la domanda di chi ? un terrorista avrebbe dovuto da lungo tempo diventare molto angosciosa per ogni israeliano. Anche se non ? all?ordine del giorno. Gli uccisori di bambini sono sempre palestinesi, i soldati sempre e solo difendono noi e loro stessi, e al diavolo le statistiche.
Il fatto evidente, che deve essere chiaramente enunciato, ? che il sangue di centinaia di bambini palestinesi ? sulle nostre mani. N? le contorte spiegazioni dell?ufficio del portavoce delle Forze di difesa israeliane (n.d.t.: IDF, cio? l?esercito di Israele) o dei corrispondenti militari circa i pericoli che i soldati corrono per via dei bambini, n? le dubbie scuse dei funzionari delle relazioni pubbliche al Ministero degli Esteri sull?uso che i palestinesi stanno facendo dei bambini potranno cambiare questo fatto. Un esercito che uccide tanti bambini ? un esercito che non ha freni, un esercito che ha perso il suo codice morale.
Come dice M.K. Ahmed Tibi (Hadash), in un discorso particolarmente commovente nella Knesset (n.d.t.: il parlamento di Israele), non ? pi? possibile affermare che tutti questi bambini sono stati uccisi per errore. Un esercito non fa giorno dopo giorno pi? di 500 errori di identit?. No, questo non ? un errore, ma il disastroso risultato di una politica condotta soprattutto con una spaventosa facilit? di sparare e della disumanizzazione dei palestinesi. Sparare a ogni cosa che si muove, inclusi i bambini, ? diventato un comportamento normale. Perfino il momentaneo mini-furore che si scaten? per la conferma dell?uccisione di una ragazzina di tredici anni, Iman Alhamas, non consider? il vero aspetto della questione. Lo scandalo avrebbe dovuto essere generato dall?atto di uccidere in s? stesso, non solo da ci? che ne segu?.
Iman non fu la sola. Mohammed Aaraj stava mangiando un sandwich di fronte alla sua casa, l?ultima prima del cimitero del campo profughi di Balata, a Nablus, quando un soldato lo colp? a morte a distanza molto ravvicinata. Aveva sei anni al tempo della sua morte. Kristen Saada era nell?auto dei genitori, di ritorno a casa dopo una visita di famiglia, quando i soldati colpirono la macchina con una raffica di proiettili. Aveva 12 anni al tempo della sua morte (n.d.t: di questa ragazzina, di cui ho visto la fotografia sui muri di Bethlehem, ho parlato pi? volte nel mio diario
Non so chi c’? dietro gli attentati, e la consistenza della sua organizzazione terroristica… Una cosa ? comunque certa: IL LAUTO STIPENDIO DI LIA!!!
Sono convinto che ? una vergogna erogare stipendi del genere.
Non ho idea quanto costi un affitto di un appartamentino, un Kg. di pane,in Egitto, anche se qu? in Italia non c’? da ridere per quanto riguarda gli stipendi in ragione del costo della vita.
Oggi, abbiamo una “novella” buona:
Il Ministro Sirchia, ha ribassato il prezzo del vaccino anti-influenzale, da ? 11.50 ad ? 8.50. Solo che in Spagna continuano a venderlo intorno ai 2.5 euro e nel resto d’Europa intorno 4/5 euro… SIAMO SEMPRE I PIU’ CARI AL MONDO!
Cari in senzo di buoni(sti)!