Gli è piaciuto, ai libanesi, mandare via l’esercito siriano e tenersi il proprio esercito mignon, le proprie quattro pistole?

Che gliela vadano a spiegare adesso, a tutta la parte di popolazione che avrebbe preferito tenersi i siriani, la storiella della “sovranità nazionale”.

(Qui, come sempre, gira il tam tam dei prof sparsi. E si guarda la tv chiedendosi “chissà se Marta ce l’ha fatta a raggiungere la Siria?” e arrivano brevi email alla collega per dire che stanno tutti bene, quelli a Beirut, e che la gente è spaventata, va via la luce e allora è meglio tenere il pc spento per non consumare la batteria, ché i telefoni non vanno e funziona solo internet, male ma funziona. Si guarda la tv e l’unica frase che viene da dire è “figli di puttana”, in tutte le lingue europee. Che altro vuoi dire? Poi l’Europa, quella vera, tace. O pigola. Ed io me l’ero quasi dimenticato, quanto ci si sente poco rappresentati stando qua.)

.jpg)
Ciao Lia, è da un po’ che non commento qui, troppo dolore, troppa pena per sto cazzo di mondo infame. Intanto ha emesso i suoi primi vagiti karletto marx, uno strumento di lotta senza quartiere, speriamo bene.
E bravo Putin, ci voleva!
Ansa – […] Infine il tema della democrazia, sul quale entrambi i leader se la sono cavata con poco più di una battuta, ma indicativa delle distanze.
Per Bush “La Russia non è l’America”, per Putin “nessuno meglio della Russia può discutere della sua democrazia”, e comunque Mosca “non vuole che la sua democrazia sia come quella irachena”.
http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200607151626249754/200607151626249754.html
Qualche giorno fa «Cheney parla come spara»
Ouverture scoppiettante per il G8 di sabato prossimo a San Pietroburgo. Il padrone di casa, il presidente russo Vladimir Putin, dà il benvenuto agli ospiti a stelle e strisce con un attacco al numero due della Casa Bianca, Dick Cheney, che, dice il signore del Cremlino, ha «sparato storto ancora una volta». È stata la battuta centrale di una intervista alla rete televisiva americana Nbc in cui Putin ha ironizzato pesantemente sul vicepresidente Usa indicandolo come l’esempio e il capofila dei nostalgici della Guerra Fredda.
la mia di marta torna oggi. con la morte nel cuore. anche il mio si spezza di fronte a tutto questo. L.
certo che è brutto essere deboli ed avere vicini potenti e prepotenti
Ciao Lia, volevo segnalarti che nel tuo sito il link per il feed RSS e’ errato.
Invece che essere http://www.ilcircolo.net/lia/index.rdf e’ http://www.ilcircolo.net/lia/%3C$MTBlogURL$%3Eindex.rdf.
Piovono volantini israeliani su Beirut: “Hezbollah è un cobra”
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/volantini-cobra/afp85300851507094032_big.jpg
http://multimedia.repubblica.it/home/335961
ma li prendono per scemi ?!
Censura a parte mi domando e dico: perché cavolo lamentarsi della cacciata dei siriani?
Intendo dire: Israele (ripeto, a mio avviso con metodi sbagliati) vuol cacciare le milizie Hezbollah o come c***o si chiamano quei cerebrolesi, i quali rappresentano una sorta di neoplasia interna al quel grande paese che fu il Libano.
Dubito Israele ci tenga ad accoppare i soldati Libanesi veri e propri…
JZ
Hezbollah, caro John, è un movimento che può non piacerti ma che è l’unico in grado di difendere il Libano, al momento.
Trascrivo di seguito un commento di Enrico Galoppini tratto dalla lista Apriti Sesamo.
Io non ho molta voglia di sprecare fiato.
“Una delle attuali indefinite mistificazioni fatte circolare per difendere Israele è l’utilizzo improprio delle parole “rapimento” e “sequestro”. Nessuna tv o giornale “autorevole” fa eccezione, quando invece si dovrebbe parlare di militari “prigionieri”. Ma questo sarebbe prentendere troppo, perché significherebbe che al nemico vien riconosciuto lo stato di belligerante, mentre è considerato alla stregua di una “anonima sequestri”: i “rapimenti” e i “sequestri” non li fanno, appunto, dei volgari banditi?
Ma oggi abbiamo solo Usa, GB e Israele a potersi fregiare a pieno titolo del rango di Stato, mentre gli altri son tutti potenzialmente oggetto di “operazioni di polizia internazionale” (escludo volutamente i Paesi dell’UE, poiché le recenti vicende dell’Austria [pressioni a non finire all’epoca del “caso Haider”] e della ex Jugoslavia [attacco a Belgrado, processo farsa a Milosevic ecc.: ricordo che l’unico aviatore serbo che riuscì ad abbattere un aereo della Nato è stato torchiato giudiziariamente come un volgare “terrorista”] sono più che mai istruttive).
Conosco anche l’obiezione degli ipermediatizzati “avvocati d’Israele”: che Hezbollah “non è l’esercito libanese”. Ma nell’atipica situazione libanese va detto che esso rappresenta l’unica garanzia d’intangibilità del territorio del Libano. E non lo dico io, lo dimostrano i fatti recenti del Libano. La verità è che la piega che si voleva far prendere agli eventi in seguito all’assassinio di Hariri non è quella desiderata dai suoi mandanti: Hezbollah, oltre ad aver ottenuto 14 parlamentari non ha smobilitato le sue milizie, e questo non perché si è imposto unilteralmente sui desideranti un “Libano libero” (e “arancione”), ma perché almeno mezzo Libano (compresi settori cristiani) si è reso conto che disarmare Hezbollah equivaleva ad un suicidio nazionale.”
EG
dicono che la maggior parte dei razzi utilizzati a partire da giovedi’ scorso dagli Hezbollah verso Haifa siano dei Fajr3 e Fajr5, di fabbricazione iraniana ( su consulenza nordcoreana). Questi razzi sono un po’ piu’ precisi dei vecchi katiusha sovietici, ma la loro precisione e’ relativa, ha un margine d’errore – nei 30 -40 km di percorso dal confine ad Haifa – di circa un km di diametro.
In altri termini lanciare salve di questi razzi su obbiettivi non mirati e’, come si direbbe a Roma, lanciarli ‘ndo cojo cojo.
Che significa un’azione militare di questo genere da parte di Hezbollah? Cosa si propongono di fare?
Psalvus, non lo so. Quello che so è che sarebbe bello che il Libano disponesse di un ottimo esercito e di missili precisissimi: non avrebbe bisogno di implorare un inesistente intervento internazionale, se così fosse.
A me pare che chiedersi quale sia la strategia di chi non mantiene la posizione supina nei confronti di Israele, equivalga appunto a questo: a chiedersi perché mai non se ne stanno in ginocchio, non se ne stanno supini.
Non dico che sia una domanda sbagliata. Dico che non ce la faccio a pormela, in questo momento. Se nessuno interviene, se nessuno ferma Israele, ogni missile è buono per difendersi.
Io oggi penso solo questo.
Sono emotiva, lo so.
Lia:
da donna intelligente quale ti conosco sai benissimo quel che intendo dire.
Vorrei che il Libano avesse un SUO esercito.
Non doversi far rappresentare (e difende) da un movimento che rappresenta SOLO una parte del Paese (perdipiù una di quelle parti che, a livello culturale/religioso, l’ha sfigurato e rimodellato a proprio piacimento).
Baci
JZ
Un amico ebreo che è stato molte volte in Israele e conosce bene il territorio e la politica del posto mi ha detto: “E’ un disastro. Olmert non aspettava altro e Nasrallah gli ha porto il fianco, togliendo a Olmert l’incombenza di trovarsi una scusa per invadere il Libano”.
Ho scritto un post su cosa penso.
E intanto sono felice che tu sia lì in Egitto: sei rinata dentro e si capisce leggendo.
Un bacione grande
Pedrita
Diario di bordo
Coesistenza
mpossibile Coesistere ?
Davvero e’ una caratteristica umana il non riuscire a trovare un’accordo
in caso di conflitto con un nostro pari?
Piccole considerazioni di quello che e’ il Medio Oriente…ma
che e’ solo il caso piu’ eclatante di quello che si…