Io me ne rendo anche conto, che dovrebbero esserci dei limiti all’autoreferenzialità di un blog. Però, senti: pazienza. Io, le foto della “soffitta vicino al mare” che ho per casetta le posto lo stesso, ché mi sento come la gatta della canzone e faccio le fusa uguale.
Perché, per esempio, la foto qui sotto mica è una foto qualunque:
E’ quello che si vede dalla finestra della futura camera da letto di questo blog.
Per forza, poi, una passa la giornata a canticchiare su soffitte e gatte.
Ah, la finestra è questa:
E poi dall’altra parte c’è un soggiorno e, dal soggiorno, si arriva al microbalcone più strano del mondo.
Accomodarsi sulla scaletta, prego:
Ti arrampichi là sopra e finisci qui:
Sì, è un balcone. Mignon.
Io lo trovo bellissimo.
Poi non è fatta solo di finestre, la casetta: prima o poi ci sarà una cucina, più o meno in questa stanza vuota qua:
E dovrebbe arrivare ad esserci persino un bagno che, in fondo, ha una porticina che porta a quello che io definirei un ripostiglio ma che i genovesi, Dio sa perché, chiamano “dispensa”. Di conseguenza, io avrò una dispensa in bagno:
Poi c’è tutto un articolato sistema di travi, nella casetta. Dalla camera da letto, per dire, oltre a vedere i tetti di Genova si vede questa cosa qua:
E poi basta, ché ne posterei altre ventisei, di foto, ma il residuo di persona seria che c’è in me mi dice che sto esagerando.
Però, cavoli, sono contenta.
Anche perché – diciamolo – mi costa meno dei miei 25 metri quadri di Milano, tutta ‘sta roba qua. No, dico. Rendiamoci conto.
Ed io oggi ero lì che me la rimiravo, la casetta – seduta sulla scala, seduta a terra, seduta dove potevo a pensarci su e con una voglia pazzesca di portarci subito un materasso per riflettere meglio, là dentro – e pensavo per l’ennesima volta che è la prima volta nella mia vita che ho un contratto di affitto serio e che è anche la prima volta che me lo devo sistemare io con le mie mani, il posto in cui abito.
Arrivare a tanto traguardo alla tenera età di 44 anni è un’aggravante: una rischia di rimbambirsi seriamente e di cinguettare estasiata sulle prodezze della propria casetta per i prossimi cinquantasette post.
Ussignur….si ricomincia con il problema materasso!!!!!!!
Bella.Fermo le altre ricerche.
Carina! Poi i soffitti storti delle mansarde sono bellissimi e dormire sotto il tetto quando fuori piove è stupendo.
Quindi c’è spazio anche per il materassone egiziano? O alla fine l’hai lasciato al Cairo?
Mi metto comoda e aspetto con ansia tutti i post sull’arredamento della casetta. :-)
Ciao
CV
Evvai! ¡Enhorabuena Lia!
Che ti avevo detto? Nido accogliente…
Fa piacere saperti finalmente sistemata: ora arriva la parte divertente della personalizzazione!
Besos y abrazos, a te e a chi ti ha dato una mano
Puk
complimentoni! trovata a tempo di record, e pare beddissima :D
Grande Lia,finalmente una romanticissima mansarda. Sono felice che tu abiti nel tuo nuovo nido sui tetti.
Oddio, sembra ovvio dire che potresti aprire un blog intitolato ” La Lia sul tetto che scotta “.
Un abbraccio e un magnifico in bocca al lupo da Stefano.
Evvvvaaiiiiii!
Tu cinguetta pure Lia, noi ti si legge lo stesso.
Dalle foto sembra una casetta deliziosa!
Un bacione
Pedrita
Che bello :), somiglia alla mia mansarda quando facevo l’università. Per accedere avevo una scala a chiocciola in cemento, arrivavo su un pianerottolo da dove potevi accedere anche al sottotetto de tutta la casa pieno di mobili (lampade come vedi nei film americani, infatti ogni tanto cambiavo l’arredamento …), libri ed altre meraviglie, roba da prima della seconda guerra . L’unico inconveniente erano le tarme in primavera … uno sciame, veniva fuori con il sole ed il primo caldo!!!
Il bello era che dopo aver scalato, per arrivarci, aprivi la porta e ti trovavi davanti ad un’altra scala, stavolta in legno, … il soffitto aveva non ricordo più quante angolazioni e i miei amici, durante gli esami d’estate, scrivevano… disegnavano, scaramanzie varie!
E ci avevo anche un Radio gramophone, 1930, con dischi in carbone della Columbia, Eine kleine Nachtmusik, …
dischi
http://78rpms.com/images/DSC01563.jpg
Radio gramophone, 1930
http://www.beoworld.co.uk/vintage/vintage1/radiogramophone1930.jpg
La finestra si affacciava sul tetto dove in estate prendevamo il sole, qualche volta si tirava fuori anche il materasso e si guardavano le stelle e si confabulava sui ragazzi, si dormiva anche ma al mattino c’erano le campane delle chiese che ci svegliavano.
Sotto casa, che stava sul confine coi vicini ad un metro o due, c’era un giardino con alberi da frutta che “pescavamo” letteralmente dal tetto, una volta che maturava. E cosi via … bei tempi !!!
Auguroni !!!
Una mansarda!!!Ma che bella!!!! Io se fossi in te se ce la fai metterei il letto sotto alla finestra così puoi guardare le stelle!
Spero che tu ti possa trovare benissimo lì!!
Aspettiamo notizie sull’arredamento!
Baci!
Bene@
Lia,
adesso ti rigetto nell’ansia: ma perché non te la COMPRI????
:D
Ma è bellissima. Complimenti.
Dalla foto sembri stare in pieno centro, cioè vicinissimo a casa mia. Meno male: la maggioranza delle strade del centro non ha problemi di microcriminalità, di giorno, e soprattutto sei libera dalla schiavitù delle automobili. Benvenuta a Genova!
mi pare bellissima.
si vede che la meriti.
(oh dio, non volevo dire che quando eri nei 25 mq milanesi meritavi quelli)(si insomma hai capito cosa volevo dire. sono contento per te)
Per una donna intrigante come te ci voleva una casa adeguata…in tutti quegli spazi misteriosi ci potresti giocare anche a nascondino …con tutti gli uomini a cui spezzerai il cuore ora che sei di nuovo allegra e cinguettante…gongolo all’idea dei post da favola che ne deriveranno…
Ma è un amore la tua casina nuova!!!Tutta movimentata, allegra, con quella finestrina che si butta su quel panorama di tetti pittoreschi…Chissà come ci starebbero bene tappeti orientali, cuscini variopinti, lampade marocchine, veli colorati appoggiati su divanetti etnici e separè (si scrive così???) indiani intagliati…praticamente casa mia! ;-)
Lilith
davvero deliziosa e “cosy”, a giudicare dalle foto .. hai avuto fortuna, a trovarlo in cosi’ tenera eta’ .. :)
Benissimo, a dire il vero stavo già facendo mentalmente una verifica di cosa ho in casa che ti potrebbe servire: fai un bell’elenco please, che vedrai che salta fuori anche una cosina svissera :-)
Ho letto l’articolo che ti riguarda sul Secolo e quindi ti dò il benvenuto nella mia amata Genova. Quale persona sana di mente, se potesse scegliere, deciderebbe di restare nella grigia Milano, quando qui esistono casette deliziose come la tua!!!
Genova è una piccola ostrica che dischiude le sue perle poco a poco, ma quando lo fa non si è più in grado di andar via.
Un sorriso, Paolo.
Evvai!!!la casa nuova merita un brindisi quindi a la santè.
Stamane eri addirittura sul SECOLO XIX, eppoi dicono che noi si è gente chiusa….boh!
ciao
Genova?
Ma’Ashallah!
Che bello! Benvenuta!
Chissà se ci incontreremo, e parleremo di Islam?
Ora siamo così vicini…
Se ti serve un appoggio…
t’invidio da morire!
io ho appena ricevuto la raccomandata in cui il padrone di casa NON mi ronnoverà il contratto d’affitto. ho tempo n anno per sloggiare. cosa farò?
boh!
mondo aspettami, cerco casa.
è sempre un piacere passare da qui.
buona fortuna e auguri per la tua nuova casa.
Praticamente un gioiellino! Certo a me peggiorerebbe i problemi alla spina dorsale.
Ora, comunque, siamo tutti più rilassati.
Assolutamente una bella mansardona da studentessa fuorisede! :-)
Ovviamente noi auspichiamo che l’area in cui spunterà una cucina in futuro veda spuntare anche numerose pastiere…
ciao un saluto