Si vede che non c’è niente da fare: lasciare operare in pace un’organizzazione caritatevole islamica, perbene e che che fa un ottimo lavoro alla luce del sole, è superiore alle forze di questo paese.
E quindi giù con le campagne stampa, con le calunnie, con le insinuazioni, i sospetti e tutto il consueto repertorio con cui si intrattiene quel prodigio di professionalità che è certa nostra stampa. Il Teatro dei Pupi richiede protagonisti sempre nuovi, evidentemente.
Io sono talmente nauseata da queste dinamiche che non l’ho nemmeno segnalata sul blog, l’indecente cagnara scatenata nei giorni scorsi contro Islamic Relief.
Mi sono abituata, si vede, e la balle del tipo “Pasqua d’odio per 4000 islamici” o “gente che inneggia alla guerra santa” e così via, riferite a una manifestazione che attira in buona parte famiglie, donne e bambini, me le salto a pie’ pari quando le vedo sui giornali.
Figuriamoci commentarle.
Solo che poi torni a casa da scuola, trovi notizie come questa e torni a ricordartelo, che gli sciocchi e le persone in malafede hanno, tra le altre caratteristiche, quella di essere pericolosi:
(AGENZIA GRT) E’ stato domato in mattinata un principio d’incendio causato da bottiglie incendiarie lasciate davanti alla sede del Islamic Relief Italia, a Milano. Il gesto avrebbe già una rivendicazione giunta al centralino dei Vigili del fuoco: “Siamo il Fronte cristiano combattente, abbiamo distrutto la sede dell’Islamic Relief. Paolo Gonzaga e’ stato condannato a morte da un tribunale cristiano”. Paolo Gonzaga e’ il direttore di Relief Italia, associazione di raccolta fondi di matrice musulmana.
Ebbe’: sbatti il bersaglio in prima pagina ed è ovvio che, prima o poi, qualche pazzo disposto ad accompagnare le tue parole coi fatti non puoi non trovarlo.
Che altro ci si può aspettare.
Ritengo che pesino sulla coscienza della stampa di cui sopra, episodi come questo. Ammesso che di coscienza si possa parlare.
A Islamic Relief, tutta la mia solidarietà.
A Paolo Gonzaga, un abbraccio.
Con il tuo permesso, vorrei linkare questo post al mio blog. Long days and pleasant nights to you.
Nessun bisogno di permesso, Tony. :)
Che palle.
Leggi le notizie, e dici “che palle”.
Come dici tu: uno sbuffo irritato, un’imprecazione solitaria, e si passa ad altro con la convinzione che sia roba per malati, che la gente normale abbia altro da fare che dar retta a questi infidi spaccapalle.
Invece no.
C’è quest’idea che i cristiani debbano avere il monopolio della carità; “noi” siamo buoni e aiutiamo i bisognosi come ci ha insegnato gesù, “loro” sono severi e fanatici, ammazzano, puniscono, proibiscono, come gli ha insegnato maometto. ne consegue che la nostra è una carità disinteressata, pura, mentre la loro nasconde sempre loschi secondi fini.
io sono comunque diffidente verso le organizzazioni umanitarie a carattere religioso (specie cattoliche ed evangeliche, ma anche islamiche) nn tanto perchè finanziano i terroristi (non ci credo molto) ma perchè comunque tendono a fare proselitismo implicito o esplicito in cambio di aiuto materiale. nel maghreb è pieno di evangelici che tentano di convertire (specie le minoranze berbere, sarahawi ecc) in cambio di un bel passaporto USA o altri vantaggi. ma nessuno li denuncia?
Pensavo che ti fossi accorta della differenza che passa fra l’Islam visto a casa sua e quello che succede dalle nostre parti.. sbagliare e umano, perseverare e diabolico.. gli ometti, islamici o convertiti di casa nostra, con rare eccezioni bramano solo il potere..
Mi sono accorta di un mucchio di cose, Bluedanube.
Quindi, la mia solidarietà cerco di darla proprio a queste eccezioni. :)
Arrivo a te, passando dal blog di Tony. Quello che mi colpisce è il nome del fronte che firma la rivendicazione: Fronte Cristiano Combattente. Dio ha insegnato ad amare il prossimo, qualunqe sia il colore della sua pelle, la lingua che parla, la religione che pratica. Chiunque si dichiari cristiano non può (e dico non può, non “non dovrebbe”) permettersi di essere portatore di cotanto odio.
Sono solidale con te sul fatto che spesso la stampa ricopre un ruolo fondamentale nel condizionamento di certe coscienze.
Se posso vorrei inserire il tuo link nel mio blog.
Chi volesse trovare un ampio appello (che si può firmare) – indirizzato dalla redazione del sito web alle chiese, ai partiti, al ministro dell’interno e al presidente del Consiglio – può andare al seguente indirizzo:
http://www.ildialogo.org/islam/attentatoislrelief13042007.htm
So che poco serve firmare ma io l’ho fatto come personale testimonianza (almeno a mia futura memoria), se in questo paese dalla cultura traballante e dalla convivenza degradata, non si riesce a fare di più.
Tutti coloro che chiedono qualcosa in nome di una RELIGIONE nascondono loschi propositi.
Cara Lia,tempo fa ho trovato per caso il tuo blog e precisamente il primo accesso è stato agli archivi, mentre ricercavo notizie sull’Egitto…Notizie particolari direi…dato ke da diversi mesi ho conosciuto e mi sono legata sentimentalmente ad un ragazzo egiziano che vive e lavora in Italia da circa 10 anni.Il “ragazzo” ha 31 anni mentre io ne ho 28…Perchè ti dico questo?Perchè mi stò confrontando con cose più grandi di me,questioni di cultura e sentimento,religione e scelte di vita o forse,solo questioni di persone…Non sò,a questo punto sono confusa.I miei genitori sono nati cattolici ma poi hanno scelto di essere evangelisti…li apprezzo molto perkè mi sento di condividere più lo spirito di una religione protestante rispetto a quella cattolica.Sono fiera delle mie radici perkè senza costrizioni e serenamente mi sento libera nel mio rapporto con Dio.Sono lontana dal seguire alcun precetto religioso e adesso la mia spiritualità mi porta a vivere pensando che la religione appartiene agli uomini e con essa anke le differenze che in nome di essa esistono…penso che sono solo questioni “mortali” che nulla hanno a che vedere con qualcosa di più Grande che al contrario ci unisce indistintamente….Ma il problema c’è ed è reale nel momento in cui mi innamoro di un egiziano cristiano ortodosso.Per me prima di tutto conta che è Amir,per lui invece,il suo appartenere alla chiesa copta nn è un dettaglio…ma sinceramente nn lo è neanke x me,solo che io lo rispetto profondamente x ciò che è e quindi anke x ciò in cui crede.Lui invece è alquanto combattuto tra questioni religiose e culturali,con una madre(anke lei da poco in Italia…) che soffre al pensiero che suo figlio si sia come dire “allontanato dalla retta via”.Lui si consola pensando che cmq sono cristiana perkè se ad es.fossi stata musulmana la nostra storia nn avrebbe proprio visto luce. Ma a me queste ragioni nn solo nn mi consolano ma mi fanno sprofondare nell’assurdità.L’assurdità di questioni religiose capaci di dividere,di venire prima e di condizionare le ragioni del cuore….Ma il mio cuore in realtà nn conosce ragione e forse sono ancora una bambina che crede che l’amore dovrebbe essere più forte di qualsiasi altra cosa…tanto da mettere in dubbio ke di amore vero si tratti.Scusa lo sfogo ma ho apprezzato molto ciò ke hai scritto e ke continui a scrivere e probabilmente spero in tue parole ke mi aiutino a capire e a venirne a capo….Con affetto,Ele
per ele,
ti consiglio di valutare attentamente le cose prima di essere troppo coinvolta emotivamente (forse lo sei già). Fra te e il tuo uomo ci sono alcune differenze profonde. primo: provenite da un paese diverso. lingua, cibo, abitudini, gusti e paesaggi diversi. questo può anche essere interessante, può anche arricchire. secondo: una religione diversa. lui copto, tu, diciamo così, agnostica. sarebbe un errore pensare che questa sia la differenza principale fra voi. la vera differenza è il senso di appartenenza. lui appartiene ad una minoranza, e perciò la sua identità si basa sul senso di appartenenza e fedeltà alla sua comunità. tu sei “cittadina del mondo”, aperta, i tuoi genitori hanno cambiato religione senza che questo sconvolgesse il loro senso di identità, perchè credo che loro non si identifichino nella loro comunità religiosa, ma più in generale nella comunità umana. perchè nella nostra società, l’appartenenza religiosa è relegata nell’ambito del privato, e ognuno è libero di fare quello che vuole. per un copto non è così; loro si considerano innanzitutto cristiani copti egiziani, e POI essere umani; perciò non sposerebbero mai un altro essere umano che non sia cristsiano, verrebbe considerato un tradimento verso la propria comunità e la propria storia. questo non vuol dire che siano arretrati o chiusi; semplicemente, difendono la loro identità di minoranza; per loro la sopravvivenza e la continuità nel tempo delle loro tradizioni religiose -la comunità- ha la priorità rispetto alle esigenze del singolo individuo. è un meccanismo che accade in tutte le comunità di minoranze etniche o religiose che si sentono “a rischio di estinzione”, o la cui identità è minacciata; conosco ragazzi kurdi, ebrei, armeni persiani, che hanno lo stesso identico atteggiamento. di solito -da quello che ho visto- magari si innamorano e hanno “avventure” con ragazze italiane, sono attratti da un modo di pensare diverso e più libero, ma la spinta identitaria e le pressioni familiari sono molto forti, perciò alla fine o la ragazza accetta di diventare membra della comunità e assumere il peso di quella identità (ad es. dal punto di vista religioso) o loro hanno dei “ripensamenti”. detto ciò, ogni caso è diverso, e mi auguro che tu possa trovare la felicità che desideri. “baraha allahu fiki”
Ki nn ti ama e nn resiste nn t merita, cara amica innamorata del ragazzo copto… ke rrazza di differenza ci sarebbe tra noi e loro, poi.. mica l’ho mai capito bene, sai?
Se è vero amore resiterà anche alle tue… resistenze. Tu comunque non cedere soltanto per non perderlo. Perderesti te stessa, temo.
CMQ tanti tanti auguri anke da me (nn scrivo mai così, intendo da “pischella”, con le abbreviazioni stile sms, ma lo faccio per… simpatia verso te…)
Per salaam,
ti ringrazio di cuore per le tue preziose parole…E’ esattamente il pezzo di puzzle che mi mancava e non potrai mai capire quanto sia stato importante il tuo intervento. Ora che sono pienamente consapevole non mi manca altro che confrontarmi con la realtà. La mia “testa” ed il mio “cuore” a questo punto diventano una cosa sola.E’ dura già adesso ma lo sarebbe ancora di più se andassi avanti perchè non saprei,nè potrei,fingere di essere diversa da quella che sono.Comunque grazie davvero.
Che Dio benedica anche te.
Grazie,grazie,grazie anche a te qarmida…Perchè di auguri ne ho proprio bisogno…e perchè per simpatia nei miei confronti hai accettato l’odioso stile da sms!Odiato anche da me,per intenderci…ma haimè utile quando le parole non si possono risparmiare e quando anche gli sms costano troppo…Poi quì non volevo essere troppo “lunga” ed impegnare troppo spazio perchè temevo di esagerare…ed invece ho trovato una comprensione ed una solidarietà che davvero non speravo.Di cuore….