Evvai!

(Scritto il 25 aprile 2019 e poi non pubblicato.) Se la Spagna ha avuto un libro come Canijo, di di Fernando Mansilla, il nostro paese smemorato e perbenista ha raccontato ben poco la guerra della mia generazione. Mara come me, di Marco Salvia, è l’unica eccezione che mi viene in mente. Mara è un romanzo, […]
In un post precedente citavo Pierre Vilar, storico marxista che, parlando della Conquista spagnola dell’America, scrive: E’ degno di nota, per una potenza coloniale, avere avuto un Las Casas e non averlo lasciato isolato e privo di influenza. La Escuela de Salamanca, con Melchor Cano, Domingo de Soto e Francisco de Vitoria, a metà del s. […]
(Metto qui un post che avevo scritto su Facebook, ché è una riflessione che voglio continuare.) Due dati sulla colonizzazione spagnola e una premessa: dal s. XVI, l’operato della Spagna in America è stato oggetto di una violentissima campagna denigratoria chiamata Leggenda nera, il cui scopo apparente era/è la denuncia dei crimini commessi dai conquistatori […]
Per uno strano caso del destino, i miei molti anni in Spagna, paese dove sono cresciuta e che posso considerare più dell’Italia il paese della mia formazione, li ho trascorsi tutti in zone “di frontiera”: le isole Canarie, la frangia tra la Rioja e il Paese Basco e, appunto, la Catalogna. In quest’ultima ho conosciuto […]
Al di là del referendum catalano, c’è da dire che le inesattezze, quando non le bufale, che ho sentito circolare sulla Spagna in questi giorni gridano vendetta. Tanto più che si tratta di un paese vicino e letteralmente preso d’assalto dagli italiani a ogni festa comandata. Non credevo, onestamente, che lo si capisse così poco. […]
Un paio di settimane fa sono finita a un tavolo di bar in compagnia, tra altre persone variamente simpatiche, di un tale che attribuiva tutti i mali del continente latinoamericano al fatto di essere stato colonizzato dagli spagnoli. Mentre a essere colonizzati dagli inglesi, signora mia, diventavi gli Stati Uniti. Che culo. L’idea non è […]
Io non ho amato Cuba, nei tre anni trascorsi a studiare lì. Tanto è vero che mi spostavo in Messico ogni volta che potevo, e alla fine a Cuba ci avrò trascorso un anno e mezzo in totale. Non l’ho amata perché amo poco le isole, in generale, e perché i cubani mi davano sui […]
E’ sempre bello vedere una massa di civili pacifici uscire da una gabbia, o sfondare i muri.
Non sembrano le stesse scene viste a Berlino?
Quando ho visto la scena al tg ti ho pensata. Giuro.
E la cosa incredibile non è che siano usciti, ma che dopo aver fatto provviste siano tornati a Gaza.
Non chiedono molto: solo di non essere rinchiusi come bestie.
Allahu Akbar! Allahu Akbar! Che bella notizia, che festa! Finalmente un pò di sollievo per il popolo di Gaza! Che emozione e che gioia vedere la forza della moltitudine che abbatte le barriere dei nemici dell’umanità! Oggi possiamo finalmente sorridere.
Salaam
Gli egiziani sono i nemici dell’umanità?
Fripp, lo sai meglio di me cosa intendevo e CHI intendevo come nemici dell’umanità: coloro che hanno costretto un popolo in una prigione a cielo aperto e non contenti si divertono a bombardarlo, uccidendo bambini e donne e innocenti, coloro che nel solo mese di dicembre hanno lasciato morire 61 palestinesi ai loro posti di blocco, mentre questi chiedevano di andare a curarsi o a partorire…, coloro che continuano a rubare la terra altrui, coloro che insegnano ai loro figli che loro sono superiori e che i palestinesi sono scimmie che non esistono nemmeno come popolo, coloro che hanno ricostruito l’apartheid sudafricano chiamandoli territori occupati (anzi spesso “Territori” e basta)…e la lista delle indegnità sarebbe lunga.
Ecco, allora forse anzichè bollare come nemici dell’umanità chiunque, pensaci prima un attimo: le parole sono pietre.
Quel muro, ad ogni buon conto, lo hanno eretto gli egiziani, non gli israeliani, che a quanto ho capito, sono i reali destinatari dei tuoi strali (che peraltro in parte condivido).
Ok Fripp, ma anche se eretto dagli egiziani quel confine è di fatto controllato dagli israeliani. Ti racconto un piccolo episodio: due estati fa essendo in zona (ad Al Arish) ho deciso con la mia famiglia allargata di andare a vedere il confine a Rafah, da parte egiziana. Dopo varie difficoltà, grazie ad un lontano parente di mia moglie che lavora proprio sul confine riusciamo ad arrivarci (dopo essere stati fermati più volte da pattuglie miitari e poliziesche egiziane). Quel giorno era annunciata sui giornali locali l’apertura del confine dopo che alcuni poveri palestinesi erano morti sotto il sole del Sinai in agosto, in attesa di passare quel maledetto confine sempre chiuso. Arrivati troviamo il confine chiuso ancora nonostante l’annuncio di apertura di cui parlavo. Allora riusciamo a parlare con il famoso parente, il quale ci spiega che il confine è chiuso per ordine israeliano. Stupito (ingenuo!) ho chiesto spiegazioni e mi è stato spiegato che la prassi è questa, formalmente il confine è sotto controllo egiziano, ma nella realtà le autorità egiziane si consultano con quelle israeliane che danno gli ordini finali. E il bello (!!!) è che ci sono pure dei carabinieri italiani che stanno lì a non far niente, se non a prendere atto della situazione, che ci siano palestinesi anziani e donne che muoiono sotto il sole non riguarda e non preoccupa minimamente i ns. tutori dell’ordine in vacanza sul Sinai.
Salaam