Io ormai lo conosco, ahimé, e così molti altri. A lui piace il torbido: confondere le situazioni fino a che non si capisce più niente e poi proporsi come Portatore della Lanterna facendo credere a qualche allocco di stargli spiegando chissà cosa. Gliel’ho visto fare in situazioni gravi, rimanendone allibita, e glielo vedo fare su cazzate e cose minime. E’ che è fatto così: del resto, uno che passa mezza vita a dirigere una setta non è che possa essere fatto diversamente. Il concetto di “deformazione professionale” non l’ho inventato io.
Ricapitolando: io ho cominciato 4 mesi fa a fare al Campo Antimperialista la richiesta mirabilmente sintetizzata da Puk in questa striscia. Inutilmente. Contestualmente, ho cominciato a ricevere per email da tale “Talpa” (che potrebbe essere chiunque, per quanto mi riguarda: persino il Martinez stesso, chennesoio) una serie di messaggi di mailing list in cui appariva il Campo dibattendo sul che fare davanti alla mia richiesta e concludendo con un virile: “Stiamoci zitti”.
Il bizzarro dono postale ha rallegrato la sociologa mancata che è in me, giacché offre uno spaccato interessante della mentalità e del modus operandi di una piccola galassia politica che sa essere buffa e inquietante al tempo stesso e in cui regnano paranoia, fanatismo, provvedimenti disciplinari per i disobbedienti, sindrome da accerchiamento e un incurabile prendersi sul serio che, davvero, falsa qualsiasi percezione della realtà. Ed è che ci sono individui che da soli formano un singolo nevrotico ma, in gruppo, formano un’organizzazione politica. Questo è quanto, a sinistra come a destra come – soprattutto – nella zona dove sinistra e destra radicale si intersecano e sorge, a mo’ di ibrido, il Campo stesso.
La pervicacia del Campo nel rifiutarsi di rispondere a una mia legittima richiesta di chiarimenti su un loro comportamento scorrettissimo nei miei confronti mi ha adombrato. Tempo fa mi successe una cosa analoga con Sinistra per Israele: qualcuno mi girò un messaggio che circolava nella loro mailing list in cui si parlava di me. Io lo pubblicai, chiesi spiegazioni e la cosa si concluse con le scuse da parte di Sinistra per Israele nella persona del loro avvocato. E’ curioso vedere adesso, a distanza di tre anni, come lo stesso Martinez che si scagliava felice contro SpI in quell’occasione (e che monitorava con nick falsi tutte le mailing list sioniste d’Italia, e gli chiesi pure dove trovasse il tempo per lavorare, benedetto uomo sempre al pc), ora mi accusi di rubare posta e ricattare gli indifesi Campicelli. Imbarazzante, questo punto a favore dell’onestà intellettuale di SpI.
Martinez interviene sconnessamente nella querelle, dicevo, lanciandosi in lunghi esempi su Romolo e Remo, sulle “cose che si dicono senza pensare” e così via. Perché? Perché sa benissimo che questa cosa è successa giusto mentre il Campo stava sbattendo fuori lui, oltre a litigare con me. E quindi gli scoccia da morire l’idea che si sappia come e perché è stato cacciato. Perché non ci fa una bella figura, ecco tutto. Perché, se publicassi ciò che non ho pubblicato, lo intitolerei: “Miguel Martinez: ora e sempre Confidente“. E non farei nessun collage, nessun taglia e cuci, nessuna manipolazione. Queste sono le cose che fa lui, mica io. Né si potrebbero interpretare come “scherzose” o “dettate dalla fretta”, le considerazioni dei suoi compagni sul suo conto. Direi proprio di no.
Ma lui ci prova, come al solito: del resto, è lo stesso individuo che, riferendosi alla sua vecchia intervista a Cuore, quando questa ancora non era online, la spacciava per lo scherzo di un umorista. Altro che scherzo: eccola qua, e ditemi voi se c’è dell’umorismo, in questa roba. E a Cuore ancora se la ricordano, la Digos che gli entra negli uffici subito dopo, mandata da Nuova Acropoli, e Martinez che, come è suo solito, smentisce quello che aveva detto e li lascia nelle pesti. E dire che li aveva cercati lui. Se lo erano visto arrivare direttamente in redazione, a Cuore, a consumare la sua vendetta contro NA vuotando il sacco. Che tipo, senti…
Rimane il fatto che il mio presunto ricatto è il seguente: “Caro Campo Antimperialista, fammi sapere se posso o non posso pubblicare questa roba che ho ricevuto nella mia casella email che è accessibile a chiunque e indicata sul mio blog. Se mi dici che non posso, ti do la mia parola d’onore che non la pubblicherò. Nel contempo, sarebbe corretto da parte tua spiegarmi perché, invece, tu non togli il comunicato diffamante che hai scritto sul mio conto ben due anni fa e che continui a tenere online nonostante sia palesemente falso“.
A me non piace, ‘sta gente. Mi ricorda i vampiri, gente che sa stare solo nell’ombra e che è allergica alla chiarezza. Bah.
(Ah, a proposito dell’entrare nei sistemi informatici della gente: questo blog gira sulla versione 2.3.2. di WordPress, vistosamente superata, e non ho fatto l’update perché non lo so fare. Ora mi riunisco con la mia Banda Hacker e gli chiedo come si fa.)
Chissà perchè tutte le volte che Martinez interviene su queste discussioni ci tiene a precisare che se ne sta occupando en passant, specificando che ci sono comunque cose più belle e interessanti da fare. Allora, perchè non fa quelle????