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Mettiamola così: io ho un rapporto faticoso con le elezioni e ne ho uno ancora più faticoso con Napoli che, incidentalmente, sarebbe anche la mia città.

Però Amedeo Lepore è un amico da 30 anni (31, per l’esattezza: da quando io ero in quarto ginnasio all’Umberto, lui in terza liceo e due coordinate su quello che vuol dire fare politica senza cialtroneggiare me le mostrò allora, e aveva 18 anni.)

Amedeo è una persona seria, oltre che un amico. In una città in cui la serietà manca più dell’aria e ce ne siamo accorti, e non da oggi.
E quindi io – che pure ho un rapporto difficile con le elezioni e manco mi sogno, di applicarmi più di tanto nella contemplazione di un mondo che mi pare cadaverico, a volere essere gentili – se fossi a Napoli me lo andrei a sentire, domani:

Lunedì 8 ottobre alle ore 20,30 presso il Tennis Club Vomero – Incontro con Mazzarella, Lepore e de Nigris.

Perché alla fine, sai, di gente seria ce ne è veramente poca, in giro.
Forse è il caso di ripartire da lì.
Obiettivi di base.
Ché certi svolazzi suonano sicuramente più suggestivi, chi dice di no: però dove ti giri becchi un cialtrone, poi. E, davvero, basta cialtroni, per pietà.

(Se qualcuno ci va, domani, mi faccia sapere.)