L’abolizione dell’esame di Stato, ormai, è fatta.
Lo so perchè mi considero un termometro vivente. Groucho mi dice che l’esame andrebbe abolito, ed io non ho nulla da obiettare.
E che vuoi obiettare, scusa…? Ha forse un senso, tutta questa baracca montata per i soli Commissari interni..? Ma no… è come mettere il reggicalze e i ghingheri per lo stesso marito che ti conosce da vent’anni. Cazzate.
Cavapolli che si è presentato al tema di italiano tutto elegante, poverino, e noi giù a ridere… ma dico: ti ho visto le mutande a quadretti per tutto l’anno, che avevi i pantaloni al ginocchio, e adesso mi appari davanti in Levi’s e polo?
Il preside gli ha fatto fare un giro su stesso davanti alla classe, che ha applaudito.
Il giorno dopo, Cavapolli mostrava le sempiterne mutande.
Non ha più senso.
Ieri eravamo lì che ci straziavamo, durante le correzioni…. “Oddio, ma questo è un 4 secco, questo rischia…”.
E poi, in un lampo di lucidità: “Ma certo che rischia… ha finito l’anno con la media del 4…!!!”
Ci si perde, tra tante identità: da membro interno a commissario interno a commissario unico, e devi fare uno sforzo di lucidità per cambiare ruolo, che mica è facile, quando le pareti e le facce sono le stesse…
Io: “No, collega di italiano, non mi rompere le palle. Tu, qui, sei pagata dalle MIE tasse. Se dai il diploma a Tizietta, certifichi una stronzata e commetti un falso in atto pubblico. Truffi dei futuri datori di lavoro. Non è un diritto umano, avere un diploma. No. No. No.”
Ma la capisco, certo che la capisco… sono i “nostri”.
Noi siamo pavlovianamente equipaggiati per bocciarli agli scrutini, ma non siamo preparati a farlo all’esame.
Sono ANNI che, all’esame, il nostro ruolo è proteggerli.
I genitori sono pronti al linciaggio, ovviamente: “Ma come??? Li avete portati fin qui per bocciarli??” Vaglielo a ricordare, che ormai sono ammessi TUTTI, e che prima di bocciarli dobbiamo fare il rito…
Perchè non promuoverli e basta, così andiamo al mare e non ci pensiamo più?
Insomma, ci siamo, è finita.
Come gli esami di riparazione aboliti da Berlusconi… chi vuoi che li ripristini?
Forse si trascinerà ancora un po’, questa stronzata di maturità, ma poi basta.
Anzi… più si protesta per le tracce dei temi, più si accelerano i tempi.
(No, la tesi finale no…..!! Certo che la copiano, è ovvio… oppure gliela fa la mamma. Ed io dovrei correggermi 20 tesi fatte da 20 mamme? No, no, no…..)
Però non avremmo dovuto ridere di Cavapolli e del suo look elegante.
Ci stava dicendo qualcosa, Cavapolli.
Con tutte le sue sempiterne mutande, e i suoi sempiterni 4 e le sue sfide, la sua adolescenza, il suo tutto, lui ci stava prendendo sul serio.
Ci stava prendendo sul serio, investendo della fiducia sulla nostra serietà.
Grazie, Cavapolli… fiducioso e disarmato, che vieni a fare una cosa importante e mi ricordi che la sto facendo anch’io, una cosa importantissima.
Nonostante la Moratti, nonostante noi stessi, nonostante tutto.
E finchè dura.
Povero Cavapolli, l’unico che aveva preso davvero sul serio l’esame. L’unico, in tutta Italia.
Ora l’ha capita anche lui, che ? tutta una farsa. Un falso in atto pubblico.
Anni fa, quando ebbi finito l’anno come supplente in una classe terminale (cos? le chiamano, come i malati di cancro), uno studente mi disse “profess?, che ci dice sull’esame?” Io risposi, alzando le spalle “E’ la prima delle tante farse a cui assisterete. Prendere sul serio le farse ? una specialit? di noi italiani, quindi esercitatevi sin da ora”.
Forse davvero impareranno solo questo: la farsa come cifra sociale di questo simpatico paese in via di sottosviluppo.
Io non ho avuto traumi, solo conferme. Ho optato per la Siria perch? mi hanno chiamato, perch? in una lunga pausa tra un supplenza e l’altra avevo mandato circa 40 C.V. in tutto l’orbe terraqueo, perch? vivere all’estero ? sempre stato un mio grande desiderio.
E poi, non riuscivo a prendere troppo seriamente la scuola, come fai tu, giustamente, eh. Io non ci riuscivo proprio. Non ci riuscivo da studente, ancor meno come insegnante. E poi, insegnare italiano agli stranieri mi ha sempre divertito molto di pi? che far tradurre Virgilio.
Qui almeno non faccio le alzatacce (altro punto cardinale della mia riforma ideale: l’ORARIO!!), lavoro molto meno e guadagno di pi?, e mi diverto, molto di pi?.
Comunque, io non mi facevo le canne n? mostravo le mutande agli studenti. Solo, penso che capire anche il lato umano di chi ti sta davanti, e non trattarlo solo come materiale su cui imprimere il nozionismo librario, mi sembra un po’ meglio.
Il mio pi? bravo professore, di greco, era un professore bravissimo, competentissimo, che conosceva anche l’aramaico. Ma non sembrava prendesse troppo seriamente l’insegnamento. O meglio, lo prendeva sul serio senza esagerare. Credo ci sia una via di mezzo, un’aurea mediocritas, che vale per ogni cosa, e cos? anche nell’insegnare. Farsi le canne con gli studenti ? sconveniente come entrare tutta d’un pezzo in classe, instaurare un clima di terrore, snocciolare spiegazioni e interrogazioni con il paraocchi e uscire come si ? entrati.
Nell’uno e nell’altro caso gli studenti non ameranno molto n? la scuola, n? rispetteranno gli insegnanti.
E poi, non devi mica amare Baricco, era solo per dire che di autori contemporanei non si sa mica molto. Tu almeno non lo apprezzi, ma molti manco sanno chi ?… mi sembra molto peggio.
Non dico leggere i libri, che costa fatica, tempo e soldi (scandaloso, questo s?, che noi che lavoriamo con il libri non abbiamo sconti negli acquisti librari), ma almeno tenersi informati, non fermarsi a Pirandello. Almeno Sciascia, ecco. ;)
P.S.: Magari, lavorassi all’Universit?, lavorerei ancora di meno e guadagnerei davvero molto. Sono solo un misero insegnante di un Istituto Italiano di Cultura. Ma mi basta, ti assicuro.
Altro P.S.: Sull’efficacia delle Universit? come macchine di cultura avrei mooooltissimo da obbiettare. Io ho fatto Lettere a Milano, alla Statale, e forse un giorno ti racconter? le mie splendide e culturalmente illuminanti esperienze sulla didattica dei baroni, opps, scusa dei docenti universitari.
Ma ? stato dopo il trauma da ‘matura’, che hai optato per la Siria…? :)
Lo so, che tu non mostri le mutande agli allievi. Spero…:)
N?, del resto, io entro tutta d’un pezzo in classe. Stiamo scadendo nella caricaturizzazione del mestiere, gess?…
Prendo sul serio la scuola, s?.
Perch? prendo sul serio i ragazzi, gli anni che loro ci investono, la crescita, il futuro e tutto quanto.
E poi prendo sul serio il fatto di essere pagata per lavorare.
Come sono seria, no…? :)
Ma questo mica vuol dire fare lo stoccafisso scolastico o il giovane Hitler… si suppone che prendere sul serio la scuola comporti soprattutto saper stare in una classe, saper ottenere l’attenzione, saper creare quel che si chiama ‘un clima propizio all’apprendimento’… e che altro, senn??
L’universit? ? una miniera di aneddoti infinita, lo so…:)
Ma davvero l’IIC paga di pi?…? Di pi? quanto…? Me lo dici….? Anche per email, dai….. slurp…. mumble….
Cara collega, giusto per fare il guastafeste: non ? che, pi? che prendervi sul serio, Cavapolli vi stava prendendo in giro, seguendo i consigli di qualche improvvisato Consulente per l’Immagine e pensando che, vestendosi da bravo ragazzo per un giorno, vi avrebbe fatto dimenticare il lazzarone di tutto un anno?
Io non faccio il cinico, SONO cinico. Per questo gli occhioni da Bambi degli esaminandi non m’incantano pi?. Anche perch?, avendo un rapporto abbastanza informale (e populista, se vuoi) con gli allievi, a me raccontano anche cose che agli altri prof. non dicono. E poi suvvia, sei stata giovane anche tu >;-)
No, non mi credo depositario di nulla: se possono, fregano anche me, fa parte del gioco, lo so e lo accetto. Semplicemente, con me si fidano anche a parlar male degli altri prof., forse perch? sanno che sono un po’ stronzo ma leale e non glielo andrei mai a raccontare. Le confidenze sentimental-erotiche delle gatte morte in erba, invece, non sono mai state il mio genere. Sapere chi fa il filo a chi, s?, questo m’intriga, perch? posso prendere in giro entrambi – a meno che non veda che ci stanno male sul serio: sono una carogna, ma ho anche un codice d’onore..
“Tu gli permetti di parlar male dei colleghi davanti a te…???” S?, ma qualche volta fingo d’indignarmi >;-)
In realt? a volte hanno ragione i ragazzi – non sempre, eh? – ma in generale evito di prendere posizione, casomai faccio un po’ di diplomazia sotterranea. Per? quando gli fanno i gestacci alle spalle, ai colleghi sussiegosi, mi scappa da ridere.. lo so, sono una carogna. Mai preteso di essere migliore, comunque. Buon lavoro per domani: io non ho esami, in compenso sono ‘a disposizione’, cio? consegnato a scuola a far nulla. Speriamo almeno che ci sia internet..
Come sei prosaico, Griso…:)
Cavapolli, pensando di prenderci in giro, ci aveva svestito del nostro quotidiano ruolo di ehi-bellal?-prof e ci aveva elevato al rango di Esaminatori Supremi.
Eravamo altro, ai suoi occhi.
E lui era emozionato. Davvero.
Mettiti nei suoi panni e non fare il cinico…:)
A me fanno un po’ tenerezza, tutti ‘sti prof maschi e populisti sinceramente convinti di essere gli unici depositari delle confidenze “vere” dei ragazzi…:)
Io avevo un prof di filosofia, maschio e populista, appunto, con cui facevo la cinicona sapendo perfettamente che lui voleva vedermi cos?.
In realt?, morivo dallo spavento e le altre prof lo sapevano benissimo…
(Ma questo ? stato quando ero giovane, appunto.
Tanti, taaaanti anni fa…:) )
Tu gli permetti di parlar male dei colleghi davanti a te…??? Ohibo’, sono indignatissima.
Ma non si fa, scusa…:(((
E il codice d’onore verso i colleghi…? E il ruolo educativo…?? Ho i capelli dritti, dopo questa rivelazione…:(
(Io domani mattina all’alba ho la Terza Prova… adesso vado a dormire, ma sar? costretta a fare incubi pieni di prof neocon chiusi in bagno con gli studenti a parlare male di me…Sar? una nottataccia. Abbraccer? una zanzara per tranquillizzarmi.)