E questo è il mio nuovo posto di lavoro:

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A voler fare un reportage scrupoloso, qui c’è il campus: e questo è l’atrio della facoltà in un polveroso giorno di Agosto: , e questo è un corridoio:
affollato nonostante sia Agosto, non ho capito perchè. (A me comunque piace fotografare corridoi, e voglio la mia foto di corridoio sul blog.)
I due elementi degni di nota sono che Nefertiti è il nostro simbolo e, soprattutto, che in tutta l’università non c’è una scritta fatta con il nostro alfabeto neanche a pagarla. Aprirò porte con tanto di cartello, ma senza sapere se sto andando dal Rettore o alla toilette. Questo sarà un notevole incentivo ad imparare l’arabo in tempi ridottissimi. Spero.

Dalla finestra del dipartimento, gli elementi che, nei miei progetti, dovrebbero servire a ritrasformare il qui presente catorcio in un essere umano in forma, scattante, magrissimo e di ottimo umore:

Giuro che non mi limiterò ad osservare ‘sto panorama dalla finestra, con un libro in mano.
Davvero, giuro.
E non guardarmi così, Fant. Credimi. Vedrai. Non ridere.

Gli efficienti egiziani mi hanno già dato un orario provvisario (“Ma se non ti va bene si cambia, era giusto per cominciare a organizzare…”)
La Domenica avrei tre ore, cominciando dalle 8.
Il mio weekend è di Giovedì e Venerdì.

Come un computer, incamero dati, ma senza ancora metabolizzarli del tutto.
Sono divertita, questo sì.