Facciamo che qui ci sia la foto di un piccione: l’internet cafe’ mi impedisce di postare immagini, mannaggia a loro. O, forse, io ho bevuto troppa birra.
Non so se l’ho mai detto: in Egitto, niente va mai come tu avresti pensato.
Lascia perdere il treno: l’omino che porta in equilibrio su una mano i vassoi colmi di bicchieri di te’ bollente volteggiava tra i vagoni, come sempre. Prima o poi quel vassoio soccombera’ a un sobbalzo, non puo’ non succedere: quel giorno, la doccia di te’ bollente uccidera’ qualcuno, spero non me.
Tra i digiunanti con gli occhi socchiusi, spuntavano ilari passeggeri egiziani che afferravano festosi il loro te’ e se lo tracannavano.
Ci sarebbe bastato molto meno per sentirci autorizzate a fumare e abbiamo provveduto.
In realta’, prima del nostro treno era passato un ‘Olocausto’: sono i treni di terza classe e dice Julia che il suo amico Hassan li chiama cosi’. Era pieno di soldati di leva, l’Olocausto, e uno ci ha visto fumare infrattate in fondo alla via e ci avrebbe sparato volentieri, credo, a giudicare dal’urlaccio che ci ha tirato. Fumatore accanito, doveva essere.
Poi il nostro treno, dicevo, e all’universita’ ci e’ parso che le studentesse cristiane avessero tutte la Fanta in mano, strano.
Io ricordo che l’anno scorso stavano tutti attenti a non ostentare ‘ste cose, boh.
E poi siamo andate a mangiare al nostro solito ristorante ed eravamo le uniche.
Io ho chiesto il piccione ripieno col riso e il grano (per questo volevo postare un piccione) e stavo per chiedere l’acqua, ma il cameriere me lo ha impedito: “Ma come, non vuole una birra??”
“Ma e’ Ramadan!!”, ho esclamato io.
“Embe’?? Lei e’ cristiana, no?”
E io: “Si’, ma…”
E la collega: “Ma sei piu’ realista del re, ma piantala! Se loro stessi ti propongono la birra, beviti la birra! E subito!”
E allora io, che sono un tipo preciso e amo mettere ordine nel mio mondo, ho chiesto: “Ma anche voi siete cristiani?”
E il cameriere, fiero: “Si’, qui siamo tutti cristiani, dal primo all’ultimo!” E plopp, mi ha stappato la birra.
Non ero mai stata cosi’ accudita, da un punto di vista alcolico: non si faceva in tempo a finirne una che te ne portavano un’altra.
Il cameriere giovane, portandomi la seconda, mi ha guardato estasiato: “Lei e’ cristiana, vero?”
E io: “Si’…”
E lui: “And do you love Jesus?”
E io, un po’ tirata: “Uh…yes, of course!”
E lui, felice: “And Jesus loves you, too!!”
Alla terza birra, ci sentivamo circonfuse da un’aura di santita’ che non avremmo mai osato associare alle nostre persone, prima di oggi, e ci guardavano come se fossimo state la Madonna in persona.
Noi ormai un po’ sbronze, che’ trattavasi di Meister Max ad 8 gradi.
Verso le quattro e mezza ci e’ venuta a trovare al ristorante la volontaria americana e ci ha spiegato che lei, pur essendo contro la guerra in Iraq, avrebbe votato per Bush perche’: “Kerry ha detto che non ritirera’ le truppe. E allora che senso ha votarlo? Va a finire che, per fare le stesse cose di Bush, dovra’ pure perdere mesi a studiare la situazione. Tanto vale votare per Bush, che la situazione la conosce gia’.”
Ho pensato che queste dinamiche mi suonavano familiari e ho chiesto un’altra birra: si avvicinava l’ora dell’iftar, e i camerieri hanno tirato fuori le tazzone del caffelatte per travestirla: “E’ che adesso arrivera’ gente.”
Col buio, la collega e io siamo uscite barcollanti dal ristorante: loquaci come non mai, abbiamo comprato magliette e ammirato piastrelle e comprato dolciumi e ci mancava solo di intonare un paso doble per le vie della cittadina e cantarlo col singhiozzo.
Mi sento in colpissima.
La collega dice che sono piu’ papista del papa e che dovevo confessare qui sul blog la mia vergogna, di avere esitato a prendere la birra mentre il cameriere ancora un po’ e ci supplicava.
Questo paese e’ strano assai, volevo dirlo.
Qualsiasi cosa tu preveda o creda di avere sotto controllo, lui fara’ una giravolta e, opla’, ti stupira’ con cio’ che meno ti aspetti.
E comunque mai nella vita avrei pensato di dare una solida testimonianza di fede inciuccandomi come una cosacca davanti a una parrocchia intera travestita da ristoratori.
La collega: “Stiamo andando benissimo! Con la sigaretta e’ perfetto!”
Amen.
Io questa sera… Pasta sfoglia al forno… con besciamela ecc…. BONA!!!
Certo che come cristiani… un bell’esempio!
sei il mio idolo!
sei riuscita a fare i panini piccolissimi?
prosit!
e … amen!
lia, vedo con piacere che anche i tuoi lettori sono rimasti attoniti dalla tua rivelazione di fede..non mi era mai capitato di non trovare commenti ad un tuo post.
Devo dire che anche io evito di bere alcool nei locali mussulmani, forse perche non sono cristiana, ma comunque di natura fondamentalista.
L’unica nota stonata ? il piccione..non ho potuto fare a meno a quelli orribili che incontro qui nelle strade del centro e che mi sembrano piu sporchi delle mosche..
Una giornata… leggimi sul forum…dopo che hai smaltito le birrette! Che indecenza in pieno ramadam!
Ma Lia ? una “vera cristiana”, ci ascolta con pazienza, ogni tanto “censura qualche sproposito di troppo”, ci racconta di un mondo vicino che ci ? cos? lontano… Il che, poi, non ? vero, e per molte cose questo mondo lontano ci ? pi? vicino di chi ci vuol far credere di essere come noi!
Buon ramadam mussulmano/cristiano, Santa Lia di Haramlink!!!
Il piccione ? buono sul serio, posso testimoniarlo. Io ci ho messo un anno prima di assaggiarlo, ch? pure io avevo un po’ di Piazza Duomo in mente.
Per? vabbe’.
Fa solo un po’ impressione la testolina arrosto adagiata sul piatto, ma passa subito.
Io, comunque, sono una che il giorno dell’Eid, quando sgozzano animali in strada per tutto il Cairo, poi devo correre a mangiare costolette d’agnello, ch? ‘ste cose mi fanno venire fame.
I commenti a volte non appaiono perch? sono in giro e non li posso abilitare.
E si dice HaramLIK, non Haramlink!!!! :)))
(Sul ‘Santa’, meglio tacere.)
HaramLINK sono i tuoi credits negli altri blogs..
Aiutami a fare una compagna…Sto cecando di insegnare alle persone che si dice RamadaN con la maledetta ENNE “N” e non RamadaM! Non lo posso sopportare…Comunque baci a tutti!