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Dice Pepe che ha dormito 10 ore e però ha avuto sonno tutto il giorno.
Io due ore fa dormivo, mi sono svegliata solo per il casino di un sms.
La collega, giù, si è messa a letto alle 7 e arrivederci a domani.
E Pepe diceva: “Ma affacciati alla finestra, c’è un odore di fumo che pare un incendio, e invece è solo smog. Per forza che avevo tutti gli studenti addormentati, oggi. Siamo storditi dalla contaminazione e la reazione è il sonno.”
Giustamente, ‘sto weekend fugge ad Alessandria: “Mira, non avevo molta voglia di andare ma con tutto ‘sto fumo che c’è qui bisogna andarci per forza.”
E pensare che il mondo è pieno di gente che paga per stordirsi con colle e fumi vari; qua basta farsi un giro in centro per ottenere lo stesso effetto, gratis.
Io, intanto, ho deciso che quest’anno tramortirò gli studenti di II con una raffica di letture sull’ecologia. Cercando di non incazzarmi con loro, ma la tentazione l’avrei. Altro che importare la democrazia: ecologia a pacchi, ci vorrebbe qui. Uno sbarco armato del WWF, ché altrimenti è un disastro.

Sul fronte “oddio ho un uomo-in-casa” c’è da segnalare che ho, appunto, un uomo in casa. Ne ho avuto la percezione piena contemplando la tavoletta del water alzata. Ho pensato che me l’ero quasi scordato, che avere un uomo-in-casa significa passare le giornate ad abbassare la tavoletta del water. E poi mi sono detta che dai, che magari mi fa anche bene, che una altrimenti si inzitella e invece no, sopportare l’altra metà del cielo è come sapere una lingua, che se non la pratichi poi finisce che te la scordi e invece ha una sua utilità, dai, e dà anche qualche soddisfazione, me lo ricordo benissimo.
Questo mi sono detta, e ho abbassato la tavoletta del water.
E poi me lo sono ripetuto guardandolo usare tutte le pentole e i piatti della casa per fare un uovo fritto, e poi ancora osservandolo mentre tagliava il pane senza metterci un piattino sotto e spargendo tutte le briciole sul ripiano e poi ancora dinanzi a sintomi di tipica ipocondria maschile (“Oddio, ho un brufolo, sarà un cancro e quindi non ci vado dal medico, no!”) e, infine, di fronte all’inaudito spettacolo di un pennello da barba accanto alle mie cremine. Per non parlare dell’idratante Nivea for Men.
La mia missione, quindi, è fare recedere l’incallita zitellaggine che avanza e tutto ciò mi farà benissimo. Reprimerò l’istinto di afferrare l’insetticida per eliminarlo, me lo sono giurato.
Ché poi non se lo meritebbe (persino un uomo-in-casa è un essere umano, nonostante tutto) e comunque mi è parecchio simpatico: ha questo versante culinario che trovo di grande interesse e mi pare di essere ripiombata in Spagna, con le montagne di aglio che riesce a mettere in un paio di uova strapazzate (cinque spicchi, per l’esattezza) e la ricetta di ceci, spinaci e mandorle che mi ha appena dato.

E poi, mentre scrivo, ho Maria del Mar Bonet in sottofondo e dimmi tu se senza di lui mi sarebbe mai venuto in mente di ascoltarla.

Sempre dal fronte spagnolo: qui continuano ad arrivare certificati elettorali e l’atrio ne è pieno, ché gli spagnoli votano per la Costituzione europea.
Diretta MSN-Chat dalla giovane figliuola, ormai militante del PSOE: “Ciao, mumi, scappo perchè dobbiamo andare ad attaccare i manifesti per il Sì.”
Dopo un paio d’ore: “Ciao, mumi, sono tornata. Alla fine siamo andati a bere cose, ché ieri ne avevamo già attaccati abbastanza e poi, uhm, siccome voteremo tutti con la bocca stretta, come si dice qui…”

(Io, ormai, ogni volta che scopro di non dovere votare ne sono troppo contenta.)