Antefatto: come ho già detto altrove, avevo segnalato all’avvocato di Sinistra per Israele il comportamento incivile e scorretto che Massimo “Maxx”, moderatore della loro mailing list, stava tenendo su Usenet e che di fatto smentiva il comunicato di scuse del loro direttivo, nonostante lo avesse diffuso lui stesso.
Fatto: l’avvocato, che è peraltro il primo firmatario della comunicazione sull’antisemitismo di SpI che ho riportato qui e tra le mie FAQ, mi ha gentilmente risposto comunicandomi che le dichiarazioni espresse da questo suo promotore non rispecchiano il sentire di Sinistra per Israele e ribadendo la ferma intenzione di tale organizzazione di rimanere su un piano strettamente politico, di civiltà e di educazione, confermando quindi il comunicato emesso a tale proposito dal loro Direttivo e poi sostanzialmente smentito dal comportamento di colui che lo aveva diffuso.
Considerazioni finali: io intendo ritornare alla normalità e al mio blog.
Nonostante la gravità di quanto è avvenuto, mi rifiuto di passare altro tempo su brutture di questo tipo, se solo posso evitarlo.
Come ho già detto altrove, il danno che mi è stato fatto diffondendo i miei dati personali si può compensare solo attraverso l’assoluta chiarezza e trasparenza del mio blog: questo è il motivo per cui ho raccontato la vicenda e questo è il motivo per cui pubblico l’email che ho ricevuto.
Desidero che chiunque incappi in questa storia abbia ben chiara la doverosità, ribadita anche da chi ha idee diverse dalle mie, di confrontarsi “su un piano strettamente politico e, va da sé, di civiltà ed educazione”.
E desidero che su questo blog rimanga, a futura memoria, questa irrinunciabile dichiarazione di intenti, espressa anche da chi lavora con correttezza e senso di responsabilità per la stessa causa che alcuni facinorosi (sempre più numerosi, purtroppo) utilizzano come alibi per perpetrare aggressioni personali scorrette e violente.
Chiarita la parte “politica” e pubblica della vicenda, rimane quella personale.
Questo è un blog che ha una sua forte vena intimista, e che se la poteva permettere proprio perché era anonimo.
Bah.
Ci devo pensare.
A differenza dei post politici, non è possibile rimediare al danno per quelli sulla nonna, sulle amiche e sulle cavolate utilizzando la trasparenza.
Non so bene come farò. In realtà mi auguro che ‘sta cosa rientri e venga fagocitata dal tempo.
Al momento, mi pare che si stia verificando il paradosso per cui questa gente, avendo pubblicizzato il mio nome, mi costringe a tenere un blog molto più politico che personale e intimista.
Pensa te, che bel risultato.
Infine, a proposito di risultati e di efficacia politica, mi permetto di esprimere una considerazione da esterna sull’organizzazione politica che ha protagonizzato i post di questo blog negli ultimi giorni.
Mi riferisco, ancora, al loro chiarimento a sinistra di ciò che intendono per “antisemitismo”.
Io non vorrei dire, ma quel comunicato l’hanno firmato in nove.
E la contraddizione, l’incoerenza rivelata dall’aggressione nei miei confronti non è tra questi nove firmatari e la base, ma all’interno dei firmatari stessi.
Mi si potrebbe dire: “Fatti i fatti tuoi!”, se mi permetto di suggerire un chiarimento interno a SpI.
Solo che, mi pare, gli eventi hanno dimostrato che questi sono anche fatti miei. E non solo miei. Credo che siano fatti di un mucchio di gente, in realtà.
Di tutti coloro che vorrebbero esprimersi tranquillamente e liberamente sul Medio Oriente, per esempio.
Update: l’avvocato di Sinistra per Israele mi ha espresso il suo desiderio di vedere il testo integrale della sua email sostituito dalla comunicazione del suo contenuto sostanziale.
Naturalmente, lo accontento: ciò che interessa è, appunto, il contenuto sostanziale.
Da parte mia, ho colto l’occasione per sottolineargli quanto espresso su questo blog da me e da molti altri partecipanti alla discussione su questa vicenda: il fatto, cioè, che la totale contraddizione esistente tra le dichiarazioni pubbliche di chi firma i comunicati a nome di SpI e quanto poi viene espresso – di nuovo pubblicamente anche se “a titolo personale” – dal firmatario stesso è, con tutta evidenza, un problema che riguarda Sinistra per Israele tanto quanto riguarda coloro che ripongono, o potrebbero riporre, la propria fiducia in detta organizzazione.
Fatti forza, Lia.
Qualunque sarà la tua scelta l’affetto di tanti ti sarà sempre vicino.
Un forte abbraccio.
Sì, grazie. Leggere qui mi fa pensare a come era piacevole andare a cercare sull’Europeo gli articoli tutto cuore e unghie dell’ Oriana Fallaci, quella di allora, eh!!!
Il caso é chiuso ma la scoperta di “Sinistra per Israele” è stata un’infelice, sconfortante sorpresa.
Ancora una volta al naturale atteggiamento di fiducia si sostituisce la necessità della prudenza.
Peccato!
“Arrière ceux dont la bouche / soufflent le chaud et le froid”
Spero che ti lascino in pace, Lia, – anche egoisticamente: non commento i tuoi testi intimisti, ma li leggo con grande piacere ed ammirazione.
Grazie per il tuo blog
Claude
Quoto Claude.
io non ne so molto della questione israele/palestina, ho provato a farmelo spiegare diverse volte e tutti hanno un parere diverso da tutti.
leggendo questo blog ho appreso cose che di sharon non sapevo che non mi sono sembrate assolutamente contro il popolo d’israele (d’altronde dire che hitler era pazzo non è dire che i tedeschi stanno fuori…), ma contro un uomo che si dice abbia fatto del bene ma a quanto pare questo bene non era proprio bene.
penso che ognuno sul SUO blog possa dire ciò che voglia e che nessun’altro abbia il diritto di entrare nel privato di una persona che esprime liberamente la sua opinione.
hai fatto molto bene a denunciare in pubblico quello che loro stavano cercando di fare, sei un esempio per me e mi permetto di aggiungere che ci dovrebbero essere molto più persone che come te dovrebbero avere il coraggio di farsi sentire!
solidarietà da parte mia,
elisa
Il caso è chiuso. Ma, come sempre succede, le cose non possono tornare come prima. E’ venuto allo scoperto qualcosa che in molti, credo, non sospettavamo: un’intolleranza, una voglia di caccia alle streghe, una cattiveria, si sarebbe detto una volta, che non ti aspetteresti di trovare mai. Non qui.
Faccio mie le parole di AUGUSTA: “Il caso é chiuso ma la scoperta di ‘Sinistra per Israele’ è stata un’infelice, sconfortante sorpresa.”
Ti aspettiamo in rete con la stima di sempre.
Tempo fa ho consigliato a una persona (che ha l’eta’ dei tuoi allievi anzi e’ piu’ giovane) di immergersi nei tuoi post. Quelli personali, sull’Egitto o su Milano. E’ utile, educativo, bello e piacevole assaporarli quindi spero che finito questo “caso” e passato il clamore tornera’ un po’ di pace e potremo ancora leggere anche interventi di quel tipo.
Coraggio!
Per me è consolante sapere che questo blog c’è, soprattutto quando ho la “sindrome di Don Chiosciotte”. E se avessi un figlio, Lia, gli farei leggere i tuoi post perchè li trovo illuminanti, istruttivi, perchè vorrei che imparasse a guardare le cose da più punti di vista possibile. Un abbraccio.
Devo dire che ho letto per molti giorni da quando è scoppiata questa polemica seguendo gli indirizzi da te segnalati e ho aspettato prima di dare una opinione. Ho letto e letto ancora andando indietro nelle news di google, ho letto di Massimo e anche dei precedenti perchè volevo vedere chiaro prima di pronunciare cose sbagliate. Ma ho visto che tante cose tu non hai detto. Il caso ha precedenti come di litigi di bambini da parte di persone che hanno da tempo raggiunto l’età della (diciamo) ragione. Ho letto di persone che di dialogo non ne vogliono nemmeno sentir parlare e che urlano di aver ragione e non accettano il confronto da entrambe le parti. Questo non fa bene e non va bene. La colpa di Massimo è di aver sbagliato a non accorgersi di un articolo pubblicato su una mailing list che lui modera. La colpa di Massimo è di avere una opinione personale che diverge dalla tua. Tu punti il dito verso Massimo. Punta il dito anche verso me, allora, perchè penso quello che lui pensa. Questo e ora basta sono blog di odio.
Quello che tu non hai detto però è grande. Non hai detto che in vece tua si sia pronunciata Dacia e che abbia fatto scoppiare un casino quando la questione poteva risolversi in una piccola bolla di sapone. Che la stessa Dacia ha prima di tutti fatto nomi e cognomi di persone che avevano un nome virtuale (come te) e non volevano i loro dati resi pubblici. Così fanno i bambini. Perchè non lo hai detto, Lia?
Tu sei vittima? In questo caso in un certo senso sì, ma se sei vittima ti sei scelta un pessimo avvocato su internet (non parlo dell’avvocato vero) perchè in vece di risolvere la cosa in silenzio ha urlato e urlato: se davvero non avesse voluto che tu avessi danni più di quelli già da te avuti avrebbe trovato il modo di farlo piano. Tu sapevi, Lia? Perchè se non sapevi sei stata strumentalizzata, ma se sapevi ti sei fatta strumentalizzare e quindi sei più di tutto vittima di te stessa. Mi viene in mente un mio amico di Roma che dice ‘il più pulito ci ha la rogna’.
Essere per la pace, cercare la pace e la giustizia è una cosa che ha tanto bisogno di dialogo. Ma non puo’ esistere dialogo fra persone che non si vogliono ascoltare e che urlano. Di questi paladini non abbiamo bisogno, Lia, e non hanno bisogno nemmeno in Israele. Persone che vogliono combattere una guerra di altri perche’ non hanno una guerra a casa loro. Questo non aiuta nessuno. A parte chi cerca una visibilita’.
Bashir
Il tempo aiuterà , Lia, in fondo tra pochi post tornerà a essere difficile per chi non si rigirerà tutto il blog avere dei dati sulla tua persona. La triste vicenda mi sembra che abbia avuto una certa eco in rete ma sai bene che la rete è mutevole, vasta e orientata su un eterno presente. Io non mi preoccuperei troppo.
E poi se chiudi rendi più triste ‘sto c@##o di mondo.
;-)
non cambiare mai ;)
Bashir, qui non c’e’ odio. No, qui non c’e’ odio.
Molti di coloro che intervengono sulla questione medioorientale, da entrambe le parti, hanno una caratteristica in comune: sono tranquilli, paciosi, pigri coglioni che digitano su una tastiera senza conoscere direttamente nulla dell’argomento trattato.
Altri, una minoranza, ammettono la loro ignoranza e provano a farsi un’idea, a valutare i punti di vista.
Pochissimi, scrivono dopo aver avuto una conoscenza diretta, per presenza personale sui luoghi.
Lia e’ una di queste persone e io mi sarei stufato di supponenti momentaneamente coglioni che continuano ad associarla a Dacia Valent, a Miguel Martinez e a Sherif El Sebaie, senza provare a distinguere le quattro persone.
Mi sembra che condividano dei punti di vista ma che abbiano personalita’ completamente diverse e modi di proporre le proprie idee completamenti diversi.
Per i momentaneamente ottusi e’ pero’ sufficiente che non siano d’accordo sulla vulgata medioorientale per essere indicati come agenti del grande complotto islamiconeonazista.
Provo ribrezzo a leggere persone che chiedono a Lia di dissociarsi dai comportamenti di Dacia, persone che rimproverano a Lia di essersi difesa da un branco di momentaneamente imbecilli perche’ ha osato ricordare chi siano i componenti del comitato direttivo di Sinistra per Israele.
Questa tecnica dell’uomo di paglia e’ molto simpatica a chi vuole demolire degli argomenti senza averne le capacita’.
In questo caso si punta all’associazione di Lia con Dacia Valent, molto aggressiva, molto sopra le righe, troppe volte esagerata, antipatica per la sua supponenza, per screditare Lia.
Quella Lia che non si e’ scelta nessun avvocato sull’internet; e’ capitato solo che molte persone, di entrambe le parti (che brutto termine da usare qui) abbiano scelto di appoggiarla nel momento in cui e’ diventata un personaggio pubblico,
Bashir, chiami la cosa una piccola bolla di sapone ma io non sono d’accordo: io non voglio la censura, non sono d’accordo per niente con le azioni di cancellazione, di rimozione di post offensivi o che altro ma sono per la confutazione, per la segnalazione, per la discussione che, anche se urlata, rimane una discussione.
Sulla tua chiosa finale sono d’accordo, cosi’ d’accordo che dovresti scriverlo come chiusura di ogni tuo commento per ricordare a tutti che coloro che commentato, che sposano una causa, solo per egocentrismo o per noia, non servono a nessuno.
Sono coloro che ho descritto per primi nella classificazione dei aspiranti mediorientalisti con cui ho iniziato questo commento.
A proposito di Dacia e del suo sputtanamento di mmax, dico che sono d’accordo; qui non parliamo di persone oppresse, che devono difendere il proprio anonimato dalla persecuzione di un regime totalitario. Siamo in Italia e possiamo parlare, mmax non stava parlando di notizie bomba sul G8 di Genova, non stava smascherando connivenze tra mafia e politica, stava gestendo una lista comunque pubblica su argomenti delicati ma che non comportano il rischio di arresti o sparizioni alla cilena.
Ognuno di noi deve, ripeto deve, imparare a prendersi le proprie responsabilita’ quando parla, deve, ripeto deve, essere pronto a rispondere di cio’ che dice.
Ognuno di noi deve essere difeso, con forza, contro le prevaricazioni, contro la violazione della sua liberta’ di pensiero. Non mi sembrano cose antitetiche.
Non penso che si sia arrivati, qui in Italia, al punto di aspettare una persona sottocasa per spiegarle con spranghe e bastoni il proprio punto di vista. Sono ancora fiducioso e penso che scoprirsi non sia sempre negativo.
Nel caso di Lia, al contrario, difendo il suo anonimato, non piu’ tale, per il suo ruolo di insegnante.
Penso anche, diversamente da lei, che non sarebbe cosi’ deleterio per gli studenti essere da loro riconosciuta. Qui mi fermo perche’ non conosco bene le dinamiche e le problematiche legate al ruolo del docente.
Chiarisco che ho usato la parola “momentaneamente” prima degli appellativi per chiarire che non penso che le persone siano stupide sempre e a prescindere. La maggior parte dei ragionamenti stupidi, che ci troviamo a fare, sono dovuti a fase momentanee di perdita della lucidita’ mentale.
Per tutto quello che ho finora detto,ho deciso da oggi di firmarmi con il mio vero nome, perche’ sono stufo di predicare bene e razzolare male.
Stefano Calzetti
Intanto vorrei ringraziarti per la fermezza che hai dimostrato nei confronti delle aggressioni e dei colpi di scena di vario tipo che purtroppo hanno caratterizzato questi giorni, e per la forza opposta al senso di malessere che avrai sicuramente e ragionevolmente provato.
Malessere che aleggiava nell’aria del tuo Blog, era lì a minacciare come una spada di Damocle, e a coinvolgere tutti coloro che conoscono la tua correttezza, sincerità , onestà e il tuo rispetto per gli altri.
Per quanto riguarda l’intervento “personale” di Mmax, mi sono chiesta più volte, durante la giornata di ieri, con quale serenità d’animo possa, un tal personaggio, presentarsi all’appuntamento mattutino con lo specchio.
Ho anche pensato a quale sentimento possono aver provato coloro i quali hanno apposto la loro firma ad un documento, ( che non era certo la ricetta del timballo), che trattava di un tema delicato ed di estremo interesse per la dignità altrui, assieme alla firma di colui il quale, altrove, e a titolo “personale”, si permette, dando sfogo alla più totale incoerenza, di dire tutt’altro.
Quale sentimento si può provare nei confronti di chi con te firma ( come promotore di sinistra per Israele) un documento in cui si parla di antisemitismo, salvo poi dimostrarti, attraverso dichiarazioni a “titolo personale”, che per lui quel tema probabilmente non è altro che una speculazione, un modo per campare come un altro, palesando così nei tuoi confronti una subdola presa per il culo.
L’incoerenza e la contraddizione all’interno dei firmatari del documento di cui sopra è, purtroppo per loro e per tutti, un fatto di tutti.
Caro Mmmax, moderatore di SPI, promotore di SPI, firmatario di articoli per SPI ecc…. qui si tratta di provare un gran senso di vergogna e di disgusto indipendentemente dal sangue che ti scorre nelle vene.
Tali bassezze e brutture non passano inosservate. La gente ci pensa, ci ripensa, riflette, trae delle conclusioni, ne parla con altri, il messaggio si diffonde.
Una fattiva, oltre che verbale, concreta presa di distanza mi sembra il minimo!
A calci in culo sarebbe il mio suggerimento!
Lia io auspico che tu possa tornare alla normalità del tuo Blog.
Lo attendo con ansia sincera, perchè è il tuo blog personale ed intimista che fa bene alla gente.
Bashir,
fin dallÂinizio ho messo perfettamente in chiaro che non sono una personcina moderata, anzi, sono assolutamente smodata. Non costringo nessuno a leggermi e chi lo fa, sa che i contenuti sono decisi, porti in maniera non mediata.
AllÂinizio di Orabasta avevo deciso di confrontarmi con chiunque. Credo di aver sopportato di tutto in blog: gente che disseppelliva cose del mio passato che ancora oggi mi fanno rabbrividire e che non erano piacevoli da leggere.
Ho detto a tutti che sono per il gioco duro, e ad armi pari. Io firmo, con nome e cognome, ognuna delle cose  discutibili o meno  che penso e che, quindi, scrivo. Non tollero però che qualcuno, forte del suo anonimato, si prenda la libertà di fare considerazioni che esulano dal dibattito per entrare – pesantemente – nel personale.
Non ho mai preso di petto nessuno che non mi abbia gravemente rotto le balle. Intendiamoci: a me personalmente. Non al mio leader politico di riferimento, non alla mia terra dÂorigine, non alle terre nelle quali sono cresciuta, non a quella nella quale vivo.
Ogni mio atto è stata una reazione commisurata alla seccatura ricevuta da quella persona (e solo quella, non dal suo gruppo etnico, dal suo condominio o dalla compagnia del muretto)
E quindi si va alla Âarmi pariÂ. Ritengo inaccettabile che qualcuno, per attaccare e sminuire ciò che dico, parli delle violenze domestiche che ho subito, sbeffeggi i miei lutti familiari, minacci la mia famiglia, e quando possibile (cioè sempre) do loro la possibilità di dare prova di coraggio, sottoscrivendo con nome e cognome le cose che dicono.
Ma se li chiami con nome e cognome, come per incanto minacciano il suicidio, scompaiono dalla rete (salvo poi riciclarsi con qualche altro nome).
Il mio blog è stato fin dallÂinizio una specie di zona franca dove tutti potevano intervenire, ho lasciato a ciascuno la responsabilità di automoderarsi. Ed ho sbagliato. Negli ultimi tempi ho deciso per lÂesclusione di alcuni di questi soggetti. Non mi è piaciuto farlo, ma cÂè gente che capisce solo la ÂpunizioneÂ, gente che non sa cosa voglia dire civile consesso, che no conosce il significato della parola dibattito.
In questi giorni ho letto le cose che hanno scritto MMAX e suoi compagni di merende: sono agghiaccianti. E tu vieni qui a dire che questo è un blog dellÂodio? Li non si scherza, caro Bashir, da quelle parti una persona vomitevole ha chiamato a raccolta le Âtruppe per fare del volantinaggio fuori dalla scuola di Lia ed ha invitato la massa a prenderci (Lia e me, o come lui preferisce chiamarci Âle bagongheÂ) a calci nei denti. Non metaforicamente. E tutto questo con il beneplacito del Âpoveretto che ha commesso un erroreÂ.
Quel Âpoveretto sta diffondendo in prima persona, e consentendo alle persone della sua banda di continuare a diffondere, dati di Lia che non si potrebbero trovare in rete senza il loro aiuto e le loro precisissime indicazioni. Non capiscono quando è giunto il momento di fermarsi, sono dei tifosi. Disgustosi, perché tifano sulla morte del prossimo.
Francamente per me la guerra è un atto detestabile, inflitto sempre ai più deboli, del quale solo pochi pasciuti profittatori traggono vantaggi.
Quando bloggo, non faccio il tifo per nessuno, scrivo le mie considerazioni e le sottopongo ad un dibattito pubblico. Chi vuole discuterle si accomodi, chi no, non è costretto, così come io on mi sento più costretta a rispetare l’opinione di persone che non mi rispettano.
Ma chi intende trascinare nel fango le persone che amo, la loro sicurezza, il loro essermi care, e pretende di farlo impunemente, se lo scordi.
Spero di essere stata cristallina. In caso contrario, ti consiglio un buon dizionario.
Dacia Valent
(Scusa per la lunghezza Lia)
In merito alla rivelazione dei dati veri di MMAX: per avere un indirizzo e-mail “mmax@mmax.xxx (1)che utilizza pubblicamente, ha pagato un dominio e un hosting per un sito, http://www.mmax.xxx.
Il sito è vuoto, cioè sembra creato soltanto per poter attivare indirizzi e-mail. Però esiste, e per qualsiasi sito, basta un whois (2) per trovare nome cognome e indirizzo reali di chi lo ha registrato: ed è così anche per quello di MMAX.
Quindi MMAX stesso, creando e utilizzando pubblicamente questo indirizzo, ha dato a tutti la possibilità di trovare i suoi dati personali veri, con mezzi semplici, accessibili a tutti, e perfettamente leciti: che MMAX sia stato consapevole di ciò che implicava la creazione di questo indirizzo tramite quella di un sito, o meno.
Lia invece non ha fatto niente del genere.
Claude
(1) metto xxx invece dell’estensione vera
(2) http://de.wikipedia.org/wiki/Whois dà una spiegazione particolarmente chiara per i profani di “whois”, con il risultato di un whois su wikipedia.org citato a mo’ di illustrazione. L’articolo è in tedesco, però da lì si possono raggiungere gli articoli su “Whois” in inglese, spagnolo, francese e olandese (in italiano ancora non c’è).
Lia, che dire? Sono sconcertato. Non entro nel merito delle opinioni di questo MMAX, mi imito a stigmatizzare l’incoerenza con cui prima firma un comunicato conciliante, poi parla di armi da fuoco, finalmente butta lì una vendettina da quattro lire diffondendo il tuo nome storpiato. L’ho scritto ai maggiorenti di SpI, lo ribadisco qua:
“Invito il direttivo di SpI a prendere le dovute misure nei confronti di un personaggio il cui comportamento è in antitesi con il chiaro statement del suo manifesto: “Sinistra per Israele si batte … per incoraggiare condizioni di fiducia reciproca e rendere perseguibile una comune costruzione di pace”. MMAX, anche a causa del suo vigliacco disclaimer, incoraggia risentimento e diffidenza”.
Sai cosa davvero mi sconcerta?!? che ci siano persone che hanno abbastanza tempo e cattiveria nella pancia da passare le loro giornate a spuxxanare gli altri e a spargere mexxa … i miei complimenti, davvero … chissà : se riuscissero a scrivermi un bignamino sull'”organizzazione del tempo”, magari potrei beneficiarne anche io … sono un po’ disgustata, ma Lia, tieni duro e non abbandonarmi (e scusa l’egoismo)…
*mi costringe a tenere un blog molto più politico che personale e intimista*
Cioé niente più post su timballo et similia?!?
Ma scherziamo?!? No, dico….!!!
Lia, scusa, ho seguito la cosa da lontano (anche perché da ieri blogger non mi funziona).
Mi dispiace che tu sia stata tirata in mezzo, tra l’altro, per una cosa che ho scritto io.
La cosa che mi urta di più del personaggio è il fatto di confondere una legittima aspirazione alla privacy per vigliaccheria; proprio quando lui stesso dimostra di voler separare una sfera “pubblica” in cui sottoscrive virtuosi manifesti e una “privata” dove spara merda con lo pseudonimo.
Ho anche pensato di scrivergli qualcosa, ma, chi me lo fa fare? Se in venti non siamo riusciti a farglielo capire, evidentemente non ce la farò io.
Un’altra cosa ti devo dire: il tuo blog è bello e funziona perché è così: materia viva di una persona che viaggia, lavora, incontra persone, cucina, si depila. Non credo che dovresti cambiare, anche se d’ora in poi sarà più dura. Del resto non devi rimanere in Italia per sempre, no?
E a tal proposito, un’ultima cosa: ricordati di chi in questa penisola sventurata invece deve restarci! VA’ A VOTARE!!!
Bashir: qui c’è da capire una cosa, ed è che io non conosco le liti pregresse di cui mi parla nè mi interessano. Non sono un’utente di Usenet e ho visto l’arena su cui si disputano queste guerre l’altro giorno, per la prima volta in vita mia, e solo perché i referrer del mio blog venivano da lì: vado a vedere e scopro il mio nome, cognome, data di nascita e codice fiscale sparso in tutte le salse da gente che vuole dimostrare che “SpI non ha fatto niente di male” e che medita iniziative violente ai miei danni e nella mia vita, non su internet.
Questo è ciò che io so.
Tutto questo mi succede perché io ho scritto un post su Sharon.
Perché, Bashir, il mio ruolo in questa vicenda è stato scrivere un post su Sharon.
Punto.
Tutto il mio rapporto con Dacia Valent, in questa storia, nasce dal fatto che il suo post su Sharon contiene un link al mio.
Ma, la sorprenderà saperlo, prima di questa vicenda io e Dacia ci conoscevamo come si conoscono i blog che trattano argomenti affini, ma non ci eravamo mai sentite nè scritte: io non posso conoscere dinamiche che riguardano persone che non ho mai sentito nominare (Mmax) o con cui non ho rapporti al di fuori della lettura reciproca.
Che si litighi con Dacia o con chi per lei facendo dei MIEI dati carne di porco, quindi, è una cosa che mi sbalordisce e su cui sono senza parole.
Ma non posso prendermela con Dacia Valent se qualcuno litiga con lei colpendo me.
Me la prendo con chi mi colpisce.
Anzi: posso solo prendere atto del fatto che assisto a una follia che mi sovrasta.
C’è lei che mi accusa di non avere detto cose pregresse di liti a me ignote tra gente che non conosco.
Ci sono io, che non c’entro nulla, e che mi ritrovo ad essere colei che è al centro di ipotesi e progetti su come è meglio “contrastarmi” nella mia vita concreta.
Ma ve ne rendete conto?
In tutto questo, io desidero non fare guerre personali. Se avessi voluto, avrei potuto scrivere in tutti i miei post il vero nome di Mmax: per come è posizionato su Google questo blog, il suo nome si ritroverebbe associato a questa vicenda al primo posto su Google, e molto a lungo.
Se non lo faccio, non è per proteggere il signor Mmax: è perché ho una resistenza “estetica” contro questo modo di procedere.
L’idea di farlo mi infastidisce.
Punto.
Io vorrei solo essere lasciata in pace a scrivere le mie cose, signor Bashir.
Non ho tempo , nè voglia, nè energie per odiare nessuno.
Ho la mia vita, i miei cavoli, i miei pensieri e mi piace scrivere.
Tutto qua.
Ti faccio i miei migliori “in bocca al lupo”, e i miei complimenti per come riesci sempre a esprimere e difendere le tue idee, qualunque esse siano. Io non ne sarei capace, non sono culturalmente e emotivamente preparata, e ammiro le persone come te. COntinuo a leggerti. Ciao
La cosa più stupefacente di tutto ciò è vedere come continuino a circolare correnti sotterranee di pensiero che sembravano sepolte o appartenenti ad altre epoche, altre ideologie: parlare di “sangue ebreo” ricorda, con un agghiacciante effetto di straniamento, i più classici discorsi sul “sangue puro” e la razza (“ariana” o no, poco importa).
“Sangue e suolo”: ecco la lezione che continua a dominare
per qualcuno, al di là della retorica superficiale, al di là delle belle parole, ecco la vera mentalità , esibita però di nascosto.
Del resto, anche il fascismo e il nazismo avevano radici “(nazional-)socialiste”.
Faccenda dunque molto istruttiva, alla fine.
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“Non ho tempo , nè voglia, nè energie per odiare nessuno.
Ho la mia vita, i miei cavoli, i miei pensieri e mi piace scrivere.
Tutto qua”
che sfiga, a me piacciono i tuoi post intimistici.
(su quelli politici non sono d’accordo quasi mai)