Va y viene mi alma de esponja
Viene y va si tú me hablas,
Si tú me cuentas cosas
La mia casella email è praticamente esplosa, ieri, e mi ha regalato immagini, piccole storie, frammenti di Genova. E di questo blog, anche. E degli sconosciuti che lo leggono e che mi conoscono – assurdamente bene, a volte – ed io non so nulla di loro ed è strano.
A Genova storicamente manca lo spazio: inventammo lo ‘sviluppo verticale’, palazzi di sette piani uno accanto all’altro, già nel Duecento, e c’e’ cronica mancanza di spazio edificabile con terreno franosissimo perchè argilloso.
E’ un po’ stupido, non so perchè te le mando, ma appena le ho ricevute stamattina ho pensato a te e al tuo blog.
[…] per l’allegria che hai saputo trasmettere nei momenti in cui eri allegra (non potrò mai scordare la tua ceretta a domicilio e mi piego in due dalle risa ogni volta che ci ripenso) […]
Ho lasciato troppe volte Beirut, fra troppe lacrime, senza che nemmeno una volta ne valesse la pena.
Sono sicura che la città ti piacerà: il mare, i carruggi, le case arrampicate sulle colline, il clima sempre clemente. I genovesi magari non sono proprio gentili come gli egiziani… e i lati negativi […]
Oggi mi sono scoperta Mafalda dopo diversi mesi di sentore che ero Mafalda. Ma sai, a volte ci si lascia andare…
Col passar degli anni […] divento sempre più campanilista, nostalgico della Repubblica (quella di San Giorgio) e intollerante verso la barbarie nostra e altrui.
Dunque casa mia è di lungo vacante e a disposizione e davvero mi farebbe piacere ospitarti finché non troverai un posto tutto tuo.
Sono sicuro che Genova ti piacerà.
Cerca solo di aver pazienza.
Questo blog è una riserva inesauribile di parole – date e ricevute – che mi fanno stare bene.
Ascolto molto la canzone di Manolo García che citavo all’inizio del post (si può ascoltare qui, anche se il video è bruttissimo), in questi giorni.
Video a parte, è una canzone d’amore dedicata alle parole e al bisogno di ascoltare storie, e a me le parole piacciono e le storie di più.
Dopo tutto, io credo di non chiedere davvero altro alla vita: un mucchio di storie – attimi, più intuiti che descritti – da ascoltare e poi da raccontare.
E’ tutto qua.
E’ da un po’ che ascolto, più che parlare. E di questo ho voglia, di stare a sentire. Io ho poche parole al momento, e molto spazio per assorbirne. Devo dare forma a pensieri che, in questo istante, non riescono a proiettarsi più in là di due ore, e poi sono curiosa.
Diceva Gattostanco: “Potresti lanciare un appello blogosferico per fare un corso accelerato di genovesità. Un appello ai blogger genovesi: raccontatemi la città!”
Eh, infatti.
E’ esattamente ciò che mi piacerebbe ascoltare.
E quindi fatemi ‘sto favore, dai, e raccontatemi la città: una deve trovare casa anche alla propria immaginazione.
Va y viene mi alma guerrera
Viene y va si tú me hablas,
Si tú endulzas la espera
Un corso accelerato di genovesità? Genova ha:
Il più grande museo giapponese d’Europa – il Chiossone (fondato dal fondatore della zecca giapponese nel XIX secolo, fratelo del fondatore dell’ospizio per ciechi)
L’unico chiostro a tre piani del mondo – S. Maria di Castello
Con S.Orso ad Aosta, l’unico chiostro triangolare del mondo – S.Agostino
La più antica versione della Sindone – Il Mandillo a S. Bartolomeo d. Armeni
Il più antico gioco del Lotto (scommesse sul sorteggio dei Dogi, gestite dallo Stato)
Il più piccolo presepe del mondo – in cera all’Accademia ligustica, 1.6 cm, XVIII sec., tedesco
La più antica tela di blue jeans – XVII sec., Abbazia Boschetto, ex-voto
La più grande collezione privata d’arte barocca d’Europa – V.Balbi, P.zzo Cattaneo-Adorno: il palazzo contiene una scala con un unico sostegno pe risarmiare: l’architetto fu pagato solo dopo il collaudo con un cassone di zucchero.
Il più antico faro in funzione nel mondo – La Lanterna
L’unica banca in una chiesa medievale – Carige in S.Sabina, V. delle Fontane
L’unica banca europea dove si parla arabo – Carige in V. Gramsci
La piazza col max. numero di accessi – P.zza Corvetto (da controllare)
Il più antico affresco europeo di un pappagallo e di un tacchino – P.zzo Lomellini-Cataldi in Via Balbi
La più antica Barberia d’Italia – FAI, vicolo Caprettai
L’unica chiesa al mondo col pianterreno – S.Pietro in Banchi, eretta ex-voto dai Lomellini sul basamento di un precedente palazzo per essere scampati alla peste
L’unico monumento ad Enea, Ascanio e Anchise – a fianco della chiesa della Annunziata
La parrocchia più piccola del mondo (coincide col terreno della chiesa e dell’adiacente convento): la chiesa della Annunziata nella piazza omonima.
L’unico Museo dell’Antartide in Europa
La più grande fontana in bronzo con getto a colata unica d’Europa (25 tonnellate, Piazza De Ferrari)
La più lunga passeggiata urbana a mare del Mediterraneo – passeggiata Anita Garibaldi, Nervi: c passeggiava lei col marito prima della partenza della spedizione dei Mille
Il più antico bordello galleggiante – su una nave di proprietà dei Doria ormeggiata alla Darsena, XVII secolo
Il più antico mappamondo con l’indicazione dell’America fu fatto a genova (collezione Collegium Maius, Università Cracovia)
In epoca moderna, il primo a scoprire le Canarie fu un genovese (aprendo la strada al genocidio spagnolo degli indigeni)
La più antica squadra di calcio d’Italia – Genoa, 1893
(Chiesa delle Vigne – il più antico tetto in pietra in una chiesa europea – da controllare)
Il primo clown del mondo: nacque a Genova Joseph (Giuseppe) Grimaldi, le cui esibizioni clownesche sono nelle cronache della Londra del XVIII secolo.
Inoltre:
Fantasma dell’Opera – ispirato a fantasma di sedicenne giustiziata dove sorge il Carlo Felice
Tradizione cartografica – P.za Cinque Lampade – Consiglio d’Egitto di Sciascia
Casa di Menenio Agrippa ammiraglio di Augusto
Quintali di crocifisso portati su un gancio legato all’addome senza usae le mani di corsa su per i gradini del sagrato del Duomo – le Casacce
Prigione dove Marco Polo scrisse il Milione – Palazzo S.Giorgio – salvato da carducci che scrisse al re su suggerimento di Gandolin (Vassallo), umorista autore de ‘La famiglia De Tappetti’ e direttore del Secolo XIX
S.Graal nel museo del Duomo di S.Lorenzo (X secolo, vetro, rotto dai napoleonici, testa del Battista incastonata al centro del XV secolo)
Stemma di S.Giorgio – venduto agli Inglesi per spaventare i pirati nel Mediterraneo
L’unica colonia di Ebrei sefarditi in Italia sovrapposti a quelli presenti già dal tempo di Teodorico – inseriti nell’amministrazione dello Stato (Abramo Israel generale genovese in Corsica)
S.Francesco da Paola – contraltare religioso cinquecentesco della Lanterna come avviso ai naviganti che entravano o uscivano dal porto.
Coda dei grifoni ripiegata nello stemma dell’ospedale Galliera dopo l’insurrezione antisabauda del 1852 repressa dai bersaglieri di Lamarmora, il cui fratello fu il primo a cartografare la Sardegna.
S.Sisto – dove s’e’ sposato Carlo Goldoni, che prese il vaiolo la prima notte di nozze
Casa di Paul Valèry
Casa di Byron
Nietzsche
Konopnicka (lapide sulla passseggiata Anita Garibaldi)
S.Francesco d’Albaro cantata da Guido Gozzano (‘si accolgono tutti gli stanchi’)
Genovese ‘lingua franca’ da Corsica a Alessandria d’Egitto
Argentina caffè Segafredo
Acquario – ha ispirato Valencia
L’altro risorgimento (I.Ruffini, Lamarmora e Padre Santo, v.Assarotti e deportati da Gaeta a Fenestrelle, Santuario della Vittoria antisabauda)
Dinegro – Ossari peste
Campopisano – gulag dell’epoca della Meloria
Mengele e Eichmann in Via Balbi
Patrioti irlandesi in P.zza Banchi – O’Connell
Santuario dedicato a S.Colombano in viaggio per l’Irlanda, nell’entroterra a Bobbio
Santuario cetacei – nuove specie di balene
Santuario di S.Maria della Vittoria, a celebrazione della vittoria contro i Savoia
Congiura dei Fieschi
Fregata Ansaldo unica nave spagnola vittoriosa guerra di Cuba contro USA – autoaffondata a Santiago davanti a Cuba
Andrea D’Oria ospita Carlo V nella Villa del Principe e lo stupisce facendo buttare a mare le stoviglie nuove d’oro e d’argento usate nel pranzo (fatte ricuperare poi a parte con reti apposite)
Triora – la Salem italiana – processo alle streghe
Il diavolo e il vento salivano insieme la via Tommaso Reggio davanti all’Arciverscovado.Il diavolo disse al vento d’aspettarlo, chè doveva entrare in Arcivescovado a sbrigare un affare. Non è più uscito dal palazzo, e il vento ancora va su e giù per via Tommaso Reggio ad aspettarlo.
Paganini, C.Colombo, Embriaco (Crociate), D’Oria (Lepanto), scoglio dei Mille (Quarto)
Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Paolo Villaggio, Mazzini, Mameli (che qui scrive il suo inno), Giorgio Caproni, Giacconi (raggi X)
Pesto, focaccia, cima, cappon magro, pasqualina, pandolce.
L’esplosione è il motivo per cui attendo risposta? ;)
Intanto sguinzaglio anche io uno dei miei segugi a Genova, ma non garantisco nulla :)
JZ
Corso Accelerato di Genovesità:
Parte Prima
Il genovese è assolutamente orgoglioso, orgogliosissimo della sua città, della sua storia e in generale di tutto ciò che è genovese. Se malauguratamente ci fosse qualcosa di simile nel resto del mondo, il nostro è di sicuro più bello, più antico, più… degli altri.
Parte Seconda
Il genovese critica assiduamente e senza remore la sua città. E’ una specie di sport nazionale.
Penso che il detto “si stava meglio quando si stava peggio” lo abbiamo inventato noi; o almeno qua lo si utilizza frequentemente. Per il genovese a Genova non funziona nulla; è tutto più brutto, più sporco, più…, degli altri. Sembrerà una contraddizione ma purtroppo è così. In realtà penso che l’ideale di città del genovese medio sia quella del medioevo, una sorta di età dell’oro qua da noi ( o almeno cosi ci piace ricordare); In ogni caso tutto ciò che è innovativo deve, prima di essere quantomeno accettato, superare durissime e continue critiche da parte della cittadinanza tutta.
Forse è per questo che Renzo Piano se ne va a costruire in oriente.
Parte quarta
In generale per farsi accettare da un genovese bisogna adulare spudoratamente la sua città la sua storia e la sua cultura. La di lui reazione sarà una critica punto per punto alle vostre lodi sperticate. Non ci cascate, in realtà gode come un riccio, voi semplicemente assecondatelo e continuate ad osannare.
…
Parte quinta
Il genovese non sopporta Milano… punto. su questo non lo si smuove. Per un genovese al confronto con Milano noi si vive in una specie di svizzera col mare.
Parte quinta.
Non esiste un tipo di genovese ideale.
In effetti siamo stati un centro di smistamento culturale intensivo fin dal medioevo. Troviamo genovesi di orìgine sarda quanto spagnola, portoghese o napoletana. Biondi bruni alti o magri.
In realtà si diventa genovesi semplicemnete dopo un po’ che si vive a Genova. Non esiste un tempo minimo; c’è chi si sente genovese apena superati ibmonti, chi ci mette qualche anno. Ma dalla genovesità non si scappa.
Nota alla parte quinta
Prima città cristiana ad avere una Moschea all’interno delle sue mura ( anno mille cento e qualcosa) e non si riesce nel 2006 ad ammucchiare quattro beline dietro le acciaierie di cornigliano.
che dire… Buona fortuna.
In queste circostanze, più serene di altre, vedi quanta gente ti vuol bene, ti legge e ti stima. Buon viaggio, Lia; ti aspettano il mare e la luce :]
ghgh sono d’accordo con Federico!
Genova capitale del mugugno libero e sì, i Milanesi non ci piacciono, ma sarebbe strano il contrario, siamo terra di conquista.