Il vicino-baciatore non se ne fa una ragione e si è offerto di masterizzarmi Wagner, pur di farmi cambiare musica.
Epperò – che ci devo fare – a me piacciono le canzonette.
Quelle di cui capisco le parole, per giunta, e fondamentalmente mi piacciono perché d’improvviso ci vedo il genio, in una strofa o in un ritornello buttato lì.
Genialità pura di fronte a cui mi inchino in estasi, e che assume forme diverse a secondo della nazionalità di chi se le inventa, certe frasi.
Tipo questa, che da dove poteva mai venire:
[…] no, no, no voy a devorarte
tan solo quiero poder regalarte
una noche con arte […]
Io ci passo una settimana, a rigirarmi nella mente ‘sta cosa del “regalarte una noche con arte“.
Estasiata.
Beccatevi, quindi, il geniale tamarrone che la canta.
Io mi ricompongo, ché ho passato la giornata a pulire casa agitandomi al ritmo di innominabili rumbe, e faccio un salto di là, ché traslocano col tango.
Ecco. Volevo dirlo da tanto tempo, e finalmente colgo l’occasione: ma cosa gli prende con l’ortografia, a certi siti spagnoli??
Mi riferisco al link-karaoke che ho messo.
http://www.lyricsspot.com/papa+levante-una+noche+con+arte-lyrics-1110564.html
L’ho fatto per semplificare la vita a chi volesse avere il controllo del testo per cantarselo come l’ho cantato io tutto il giorno, ma diciamoci la verità: sarebbe da mettere in galera, chi ha trascritto ‘sta canzone con questa ortografia.
E la mia paura è che non sia straniero, chi lo ha fatto…
Forse bisogna parlarne, nei prossimi post.
Sì, sono razzista, forse nel senso più british del termine_
Io se si parla di canzonette mi fermo a Cerati, Joan Manoel Serrat, al limite Maná – ma questo tamarro lo condannerei a 7 anni di miniera di carbone cinese per diffamazione della melodia e della poetica più elementare_ E anche al tanto adorato Sir McCartney una 20ina d’anni come mozzo di peschereccio peruviano non glieli toglierebbe nessuno, fosse per me_ Fortuna loro che sono uno sfigato per appartenenza di casta_
Pulire casa a ritmo di innominabili rumbe è un mio grande classico.
Io per le canzonette mi do a Bollywood. Roba che il tuo tamarro è nobel per la letteratura in confronto. Ma che ci posso fare? Io ‘sti indiani canterini e ballerini li adoro.
Ma dai… io mi rendo conto di essere vittima di una forma di perversione, musicalmente parlando, ma tu pure esageri: quelle di Serrat le definisci “canzonette”???
Uggesù.
Ma dire che quelle di Serrat sono canzonette é come dire que De André era un ignorante incapace di scrivere un misero versetto….Serrat appare nei libri di storia dei liceali spagnoli, non é per dire.
Lia, di’ al vicino che un pacco di CD li pago io…
No – avete ragione – ce l’ho messo per provocarvi e vedere che mi dicevate_
Sentite un po’ qua – e cantatevela a squarciagola se volete, come sto facendo io mentre la leggo
Quizá porque mi niñez
sigue jugando en tu playa,
y escondido tras las cañas
duerme mi primer amor,
llevo tu luz y tu olor
por donde quiera que vaya,
y amontonado en tu arena
guardo amor, juegos y penas.
Yo,
que en la piel tengo el sabor
amargo del llanto eterno,
que han vertido en ti cien pueblos
de Algeciras a Estambul,
para que pintes de azul
sus largas noches de invierno.
A fuerza de desventuras,
tu alma es profunda y oscura.
A tus atardeceres rojos
se acostumbraron mis ojos
como el recodo al camino…
Soy cantor, soy embustero,
me gusta el juego y el vino,
Tengo alma de marinero…
¿Qué le voy a hacer, si yo
nací en el MEDITERRÁNEO?
(…)
E che dire di ‘Penelope’ ?
ah, a proposito di poeti, cantori e saltimbanchi: vorrei lasciare un pensiero a
Ingmar Bergman e Michel Serrault
Eccola qua. :-)
http://it.youtube.com/watch?v=FOLV1tVErDQ
(Al momento mi risulta una che canta a squarciagola a Genova, una in Spagna e l’altro in Cile. Non male.)
… sì, ma io per ora sono l’unico fra noi che mentre la canta piange come un demente, perché il mio mare lo vedeo solo in sogno_
Comunque, Signora Lia, tanto per restare in aria di canzonette, ti devo ringraziare calorosamente perché la versione live che hai linkato è
A-S-S-O-L-U-T-A-M-E-N-T-E M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-A
davvero grazie_