Piramides (38)

In un impeto di originalità, questo blog sta per andare in vacanza in Egitto.
Cairo-Dahab, per l’esattezza.
Siamo imprevedibili, sì.

Per un attimo mi ero anche baloccata con l’idea di andare a Damasco, stavolta. Poi però Marzia mi ha guardato storto attraverso Skipe, ed era evidente il fumetto che le aleggiava sulla testa: “Io preferisco l’Egitto, grrrr…” E siccome io ormai lo immagino come una grossa manona che periodicamente mi prende per le orecchie, quel paese, ci ho messo circa tre nanosecondi a cambiare idea.
Tra qualche giorno si parte, dunque, ché voglio sperimentarlo pure io, il wireless davanti al mare di Dahab.
Sono contenta.
Era troppo strano non andarci, diciamoci la verità.
Una ha la sensazione che il mondo sia tornato in ordine, adesso.

E poi siamo state giudiziose, qui (sperém…) e siamo rimaste di ruolo: niente Africa a settembre e niente conseguente licenziamento dallo Stato.
Per quest’anno.
Ma i giochi rimangono aperti e penso che sarà un’estate interessante, la prossima.
Fato permettendo, ché i progetti mi fanno impressione e non riesco a farli sentendomi serena.
Inshallah etc.

Intanto i commenti hanno ripreso a funzionare (con l’ennesimo accorgimento antispam, ma è che sennò mi cacciano dal server), il webmaster dice che passiamo a WordPress, io conto sull’estate per rimodernare il blogghino etc.
E Genova luccica da ieri sera, con questo tempo da pioggia, e il Vermentino serale – tra il mare e i vicoli, in questo perimetro di cose belle che è il mio habitat zeneize – metterebbe di buon umore chiunque.

Non potrei umanamente sentirmi più in vacanza di così.