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Ne cito giusto qualche riga, ma il post di Angelo va letto tutto:

[] E non mi sento un oscurantista se nella mia ricerca di senso resto in ascolto — cerco di essere attento alle possibilita’ offerte da questo tipo di pensiero. Detto questo, niente implica che la scelta religiosa avvenga nelle forme delle religioni rivelate. Ma le religioni rivelate sono un immenso patrimonio di paradigmi — una ricchezza che attraversa millenni di storia umana e che fa parte in maniera profonda del nostro tessuto di identita’.

Difficile sottrarsi — in una prospettiva religiosa — alla convinzione che l’Altro veramente parli dentro quel patrimonio. E al bisogno di ascoltarlo.

Ancora piu’ difficile — e forse futile — tentare di percorrere strade diverse: anche in questo, essere nani sulle spalle di giganti val piu’ che stare a scrutare l’orizzonte dal basso della propria solitaria statura.

Io mi riconosco completamente nelle sue riflessioni che, ripeto, vale la pena di leggere per intero.
Mi sento anche spiegata, in molte sue frasi.

Mentre lo leggevo, mi è sbucato su Gtalk un amico blogger che ci conosce entrambi. Mi pare addirittura che abbia scoperto il mio blog tramite Angelo, anzi.
E ha sorriso, di fronte al mio entusiastico parlare di telepatia: “Madooo….te e Angelo. Non riesco a concepire due persone più dissimili.”
“Eh, lo so”, gli ho detto io.
Tu guarda che modo strano di essere dissimili.