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Dunque: si è scomodato Maroni, per fare escludere Gabriele Piccardo dalla lista civica imperiese collegata al candidato sindaco del PDL.
E hanno detto, subito, che lo volevano fuori perché (cito testualmente) “Nulla di personale contro quel ragazzo ma la sua presenza, di un musulmano praticante, sarebbe stata del tutto incoerente con le nostre posizioni“.

A questo punto Gabriele ritira la sua candidatura (Non si sta in una casa dove non ti vogliono) ma denuncia anche, senza mezzi termini, la discriminazione di cui è oggetto. Siamo al 7 maggio. E, da subito, incassa la solidarietà di un mucchio di gente, ché pare strano un po’ a tutti mettere in lista un musulmano dichiarato salvo poi cedere a un ricatto della Lega e cacciarlo perché è, appunto, musulmano. Da un sondaggio di Imperia 24 risulta che Il Pdl non doveva accettare il ricatto della Lega 48%; Piccardo doveva rimanere in lista 21,33%; sì alle dimissioni ma il Pdl doveva difenderlo 4,44%; ha fatto bene la Lega ad imporsi 26,22%.

Imperia è un posto piccolo ma con una sua rilevanza nel PDL, giacché è il feudo di nientedimenoché il ministro Scajola, a cui evidentemente non fa piacere che tutti i suoi concittadini pensino a un PDL ridotto a prendere ordini dalla Lega. E quindi interviene pesantemente, Scajola, mostrandosi in pubblico con Gabriele e rilasciando dichiarazioni sdegnatissime (“Non volevo si pensasse che si possono mettere preclusioni alle persone. Questo non sarebbe tollerabile“) I poveri giornalisti presenti, perplessi, rilevano che tali osservazioni non paiono troppo chiare, “visto che il giovane imperiese è ormai fuori dalla lista, come richiesto dalla Lega.

Il clima si infiamma e, in serata, il ministro rincara la dose: “‘Ero rimasto turbato dal fatto che si potesse pensare o credere – ha aggiunto Scajola – che si possano mettere delle preclusioni verso le persone. Preclusioni, caso mai, motivate da rapporti familiari, da una non condivisione dei rapporti con i padri e con i nonni, il che mi sembra una cosa vergognosa. Questo non e’ tollerabile da nessuna parte e, certamente, faccio di tutto perche’ non lo sia anche nella mia citta’’.

E, di fronte all’ira di Scajola, la Lega intraprende una cauta marcia indietro e comincia ad arrampicarsi sugli specchi facendo rilasciare al suo segretario provinciale, Mariano Porro, questa stupefacente dichiarazione: “‘Non abbiamo assolutamente escluso la candidatura di Piccardo e non esiste alcun problema di carattere religioso ci eravamo soltanto opposti ad alcune dichiarazioni altamente lesive rese al Corriere della Sera’.”
E cosa avrebbe dichiarato, il pestifero Gabriele? “Piccardo disse che la Lega e’ ben poca cosa, a Imperia. E’ ininfluente. Questo per noi, non era tollerabile e, quindi, non abbiamo chiesto di escluderlo, ma abbiamo soltanto detto che non potevamo allearci con liste che contengono persone che la pensano in questa maniera. Lui e’ un cittadino italiano ed ha tutti i pieni diritti a candidarsi. Non ha, tuttavia, il diritto di affermare certe cose“.

Il Ponente ligure tutto prende nota della clamorosa smentita di se stessa operata dalla Lega rispetto alle proprie dichiarazioni di appena tre giorni prima, quando dichiarava apertamente di non volere musulmani e che Gabriele era addirittura “una figura di spicco del movimento islamico“.

Questo blog, nel suo piccolo, si sganascia dal ridere e chiede al giovane ex candidato: “Ma esattamente cosa hai detto, al Corriere, contro la Lega?
E lui: “Ma io, a dire il vero, ho solo detto che la Lega è minoritaria, ad Imperia. E infatti ha il 5%, mica è un segreto, no..?

Che dire: si vede che speravano che nessuno se ne fosse accorto.

E così, qua abbiamo un ministro del PDL che sconfessa clamorosamente la Lega Nord e un ministro Maroni che, in visita nella ridente cittadina, interrogato sul caso-Gabriele riesce solo a spiccicare: “No comment! Ripeto, no comment! Ho detto no comment!!!

Insomma: ‘sto ragazzo si presenta in una lista civica e per poco non mi fa cadere il governo.

Non oso pensare a cosa succederebbe se decidesse di osare oltre.