Il Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie, Zahi Hawass, ha un sito web che mantiene costantemente aggiornato. Nei giorni in cui internet era bloccato dal governo egiziano, è riuscito comunque ad aggiornarlo mandando via fax i suoi post ai suoi colleghi italiani, che li hanno pubblicati. Ieri ha scritto:
Come ho già dichiarato, nulla è stato rubato dal museo; sono stati danneggiati 70 oggetti, ma possono essere restaurati. Sfortunatamente non possiamo restaurarli adesso, come speravamo, perché il museo è chiuso e circondato dall’esercito. […] Ringraziamo tutti per le offerte di aiuto ricevute, ma il Museo Egizio può farlo facilmente e bene. […]
La cosa più importante che tutti devono sapere è che la gente nelle strade ha difeso i musei, i monumenti e i siti. Quando sono arrivato al lavoro, oggi, sono passato attraverso un posto di blocco organizzato dai comitati popolari. Quando queste persone mi hanno riconosciuto, mi hanno chiesto: “Signore, come sta il museo?” Qui c’è gente che magari non sa leggere o scrivere ma che si preoccupa per la propria eredità culturale.
Anche nel post di oggi smentisce le voci che sono circolate a proposito delle due mummie danneggiate ed altro.
Le due mummie di cui è stato detto che erano state danneggiate al Museo Egizio del Cairo sono, in realtà, due teschi non identificati risalente all’Epoca Tarda: questi due teschi NON sono mummie reali. I teschi erano stati provvisoriamente alloggiati nel magazzino accanto al laboratorio […] dove dovevano essere sottoposte a scanner. Quando sono stati recuperati dai saccheggiatori, erano nelle stesse condizioni in cui erano nel momento in cui li avevamo immagazzinati.
gent.ma Lia
ho lasciato un commento sul blog salamelik, poichè finora quel soggetto aveva dimostrato un minimo di decenza e aveva pubblicato i miei commenti. Poichè questa volta non l’ha fatto (penso che il mio link al suo post sul museo lo abbia davvero prostrato) cerco di riassumere le argomentazioni che ho portato al dott. Sherif
Intanto costui continua (insieme ai suoi sodali o ai commenti che si scrive da solo per dàrsi ragione) a ripetere “fare la rivoluzione col culo degli altri” quando non comprende (e comincio a pensare che questo poveretto non ci arrivi. Ma è veramente laureato?) che si tratterebbe, qualora egli non fosse il collaborazionista, doppiopesista e pilatesco quale è, soltanto di portare solidarietà a due milioni di persone che, soltanto al Cairo, preferiscono farsi ammazzare in piazza piuttosto che farsi assassinare uno dopo l’altro come i servizi segreti di Mubarak han giurato che faranno. “Portare solidarietà” pare esser un concetto che il dott. Sherif (ripeto, ma lei sa se è laureato?) non conosce, tant’è vero che ospita commenti di falangisti che spingono per il “ritiro del popolo” dalla piazza, quindi al suicidio di massa dei rivoltosi, per non esporre il suo, di culo, alla sacrosanta “presa di posizione” che ci si aspetterebbe da un antifascista che in Italia condanna la feccia leghista per le iniziative razziste che perpetra. La prima cosa che mi viene da dire, a questo guerrillero antifascista solo fuori da casa sua, è che chi è contro l’ingiustizia lo è sempre, non solo quando si tratta di condannare la moralità di un popolo straniero che lo ospita. Troppo facile, direi, fare il democratico col culo degli altri. Come vede, un’argomentazione sbandierata come un mantra puo’ ritorcersi facilmente contro chi l’ha pronunciata, anche se costui, molto democraticamente, censura i commenti. In second’ordine, spero di non leggere piu’ reprimende da quest’individuo che davanti al massacro della sua gente si comporta come un traditore e un venduto per poca gloria. Suonano offensive e false. E andando avanti per la strada di costui, si rischia di dover dare ragione ai leghisti, se non altro sul piano della coerenza di chi i predicozzi li fa ma non desidera riceverli.
Buona serata, signora.
Faruk
Bah. Tutta questa vicenda è parecchio squallida. Non so e non mi interessa se è laureato o no e, quanto ai leghisti, al momento, mi paiono completamente sulle posizioni espresse da Salamelik. Posizioni che, peraltro, si commentano da sole.
Vedo che mi sta dedicando una serie di post, a cui risponderò quando ne avrò voglia e quando non avrò di meglio da fare. Al momento c’è altro a cui pensare.
Ma scusa, ho capito bene? E’ questo Hawass che è diventato ministro???
sì, è il nuovo ministro delle Antichità. Perché? Non è che menta: al Museo Egizio collaborano un mare di archeologi internazionali, non sono cose su cui si possano raccontare cazzate.
Lia, ti seguo e ti apprezzo seppur silenziosamente da molto tempo. Ma questa volta mi sei sembrata abbastanza sommaria: http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/387691/
Marco, che ti devo dire: da una parte c’è la massima autorità nel campo, dall’altra non meglio identificati archeologi. La Stampa non riporta fonti. Poi, né io né La Stampa siamo là. Più che ascoltare gli esperti non si può. Prima o poi, sapremo se Hawass mente, anche se non mi è molto chiaro perché dovrebbe farlo.
P.S.: questo è ciò che scrive oggi Hawass. http://www.drhawass.com/blog/restoration-damaged-objects-egyptian-museum-cairo
Anche l’articolo precedente è interessante. Da notare che Hawass è nel nuovo governo di Mubarak, e che il regime aveva molto sottolineato, all’inizio, i danni ai reperti, come conseguenza della rivolta. La dietrologia, in questo caso, non la vedo tanto applicabile: che interesse hanno a minimizzare i danni? Al massimo gli converebbe enfatizzarli.
Scusa, torno solo ora sul mio vecchio commento a questo post perché non mettevo certo in dubbio le tue parole, anzi… ero stupita perché allora ne avevo letto solo sul tuo blog, della nomina a ministro… Ma ormai leggo le ultime sull’Egitto solo da te e sono sicura di saperne di più di chi legge solo giornali “ufficiali”!
Ora vado a curiosare direttamente sul blog di Hawass per vedere se ci sono notizie dei trafugamenti dal museo di statue di Tutankamon, di cui oggi parlano tutti…
(Sì, ci sono notizie, con tanto di foto dei reperti trafugati…)
Già. Sarà interessante sapere chi se li è portati via. E’ assodato che le squadracce di vandali erano composte da poliziotti in borghese e gente al loro soldo. Immagino che non sia tanto difficile, per la polizia, sapere dove andare a cercare. (Sempre che il tutto non sia in casa di Mubarak, come souvenir per lenire la nostalgia.)
Ecco, Hawass si sta contraddicendo sulle persone arrestate nel Museo:
In an interview with Al-Ahram newspaper Zahi Hawass said that an investigation to find the criminals who stole these objects is underway and that the Police and army plan to interview the thieves who were caught red-handed on January 28th and who are now in custody.
Earlier reports stated that 9 (or by some accounts 10) looters broke through the roof of the museum and lowered themselves down on ropes. Hawass told us that he interviewed these men the next day. Now we hear from Hawass that there was only one man caught in the museum:
One of these ten criminals was actually captured inside of the museum. This is the criminal I met when I arrived at the museum on the morning of Saturday, 29 January. In fact, he was still handcuffed to the iron bars of the exit doors to the new museum bookshop when I got there! This young criminal told me he had done nothing wrong; when I asked why he broke into the museum he began to cry and said, “They told me to.” I hope he will give the officers a detailed report of what had happened inside the museum.
Who told this man to loot the museum?
Several sources stated the day after the museum was looted that the government released prisoners from prisons and told them to go to Tahrir square to attack the protestors. Were they also instructed to break into the museum in an attempt to sway public opinion of the protests taking place in Tahrir square?
There have also been suggestions that the thieve(s) knew what they were looking for and carefully singled out some of the most valuable artefacts and ignored others.
But Hawass has been telling the press that these men were “ignorant” and “stupid” and were randomly grabbing items looking for gold:
“You know, they’re ignorant people. They have no education. They are criminals.”
Yet many of these valuable items taken were made of stone and wood, not the sort of thing an ignorant person would see as being valuable.
http://www.talkingpyramids.com/dahshur-looted-artefacts-stolen/#UD1
Aveva detto che gli arrestati erano diversi, ora risulta essere solo uno.
Quest’uno dice di essere stato mandato nel Museo. Rimane da capire chi lo ha mandato.
Quelli che sono entrati sembravano sapere cosa cercare. Hawass dice di no, che sono tizi ignoranti.
Suppongo che si dovrà aspettare. Di sicuro, la cosa appare sempre più losca.