C’era un tempo in cui questo blog riceveva in dono guarnizioni per la macchinetta del caffè.
E ancora sorrido se ripenso al portiere Bastawi che mi porge, perplesso, le bustone di Gattasorniona e Fzzz indirizzate all’Haramlik.
Poi, si sa: i tempi cambiano, i bisogni pure e Capsicum – che, da bravo medico, sa diagnosticare – è venuta a Genova e mi ha regalato questo braccialetto qua:

Ce l’ho appeso alla borsa: la tentazione era di incastonarmelo direttamente nella carne, ma ho resistito.
Soprattutto, Capsicum mi ha portato il suo libro, Nessuno a cui parlare, di cui parla qui e qui, ponendosi e ponendo delle domande sulla ‘rilettura di sé’ che riguardano la scrittura e non solo.
Ne abbiamo parlato, a Genova, ché è un argomento che entrambe sentiamo familiare.
E pensavo che non è mica un caso, se il suo è uno dei primi blog che io abbia linkato, quando cominciai a tenere ‘sto giocattolo su cui scrivo.
Mi è rimasta la voglia di continuarla, la chiacchierata.
Grazie, Capsi.

la rilettura di sè. lo sapevo che avevi capito! Baci
spero che la terapia sia efficace, nel caso qualche rituale apotropaico integrativo non guasterà :)))
A me pare che stia funzionando, ma lascia che mi gratti un attimo mentre lo dico.. :)
Cara Lia, ti ringrazio per avermi ricordato la faccenda della guarnizione. Non me la ricordavo più! Era una vita fa anche per me… Il bracciale scaramantico è un regalo bellissimo!
;) se ne sta parlando proprio sul blog dell’unititled. meglio, se ne è incominciato qualche accenno.
divertenti i discorsi sulla scrittura :-) ad esempio nella pagina dve si discute sulla d eufonica vedo, nel testo del libro, una sintassi pietosa.
Passi aulici alternati a scrittura internettiana da blog, be’, di medici e magistrati autori direi che proprio non ne posso più. Quando parlo di scrittura internettiana da blog nessuna allusione al tuo eh, anzi :-)
aulici… vabbe’, un mio amico lo chiama “basso poetichese del terzo millennio :-)