Da quando mi hanno spiegato che discendono dai Galli, ‘sti liguri, mi è tutto molto più chiaro e contestualizzo meglio anche lo stile simil-burbero della mia nuova città. Stile che, peraltro, ho amato follemente dal primo istante.
Tipo che stasera ho visto che avevano finalmente finito i lavori sotto casa mia e ne emergeva un ristorantino nuovo fiammante, rustico e grazioso, ed era tutto ancora vuoto, ovviamente, ché era la prima volta che aprivano i battenti, ma c’erano delle persone davanti al bancone appena inaugurato e ancora polveroso, e delle bottiglie. Ed io che sono curiosa e, soprattutto, abito a 10 metri e mi piace vedere locali nuovi sotto casa mia, ho messo il naso dentro per vedere come erano e sono stata invitata a entrare, e poi mi hanno cacciato in mano un bicchiere ed io, gemendo: “No, pochissimo ché sono a dieta…” e il possente ristoratore con la sua chioma bianca, serissimo: “Ah, se non voleva bere stava a casa!!”, e mi ha riempito il bicchiere fino all’orlo. Di ottimo spumante, peraltro.
Poi sono stata rifocillata con delle patate appena cotte che ho accettato obbediente, anche perché temevo di ricevere un pugno se le avessi rifiutate, ed infine sono tornata felice a casa. Anche perché mi rassicurano, i locali aperti sotto casa mia, ché uno degli avventori era lì con le stampelle perché lo avevano rapinato e menato giusto lì davanti qualche settimana fa, ed è che i rapinatori del nostro centro storico hanno la pessima abitudine di menarti, mentre ti derubano, e questa è una pratica a cui sono decisamente contraria. E, se proprio si deve, che la riservino ai soli uomini, per favore, ché io voglio essere rapinata gentilmente o niente. Ben vengano gli incrementi di vivacità notturna, quindi. Che poi mettono allegria, a prescindere.
Io comunque ribadisco che questa gente senza fronzoli, burbera e divertita e, in fondo, amichevole, a me sta simpatica. Parecchio, anche. E sarà che lo spumantino mette allegria, ma a me piace rincasare nei miei vicoli antichi, la sera, e sto sentendo aria di primavera, tra un acquazzone e l’altro. E’ un’Italia che non mi angoscia, questa. E del resto, noi burbere divertite dove dovremmo mai vivere, dovendo stare in Italia, se non in mezzo a tutti ‘sti Asterix? Si sta sentendo parecchio a casa, questo Haramlik. Per forza.
Il brutto è che i turisti che vengono non riusciranno mai a capire lo “spirito” della città, peccato!
Io nel frattempo mi rifocillo volentieri nel chiosco in sottoripa all’angolo con piazza Banchi con birra a 1 eurino ino ino. belo belo belo.
P.S. secondo me non ce la racconti fino in fondo… in questo periodo non hai postato nulla perchè eri andata al battesimo del Magdi.:-D ehehe
Genova è la città più bella d’italia anche per queste ragioni, oltre che per l’architettura allucinante e la macaia.
Siiiiiiii anch’io la penso come Fede.
Sei andata a San Pietro e facevi da testimone di battesimo al Magdi novello cristiano!
D
E’ vero è bello tornare a casa la sera nei vicoli, con i fruttivendoli ancora aperti, la gente che beve i gianchetti e l’aria di primavera!
genovarrivooooo….
Ma del battesimo del tuo caro amico non ci dici nulla? Nemmeno un commento piccolo piccolo?
Ragazzi e ragazze, state buoni, mi sa che la storiaccia legale è ancora in piedi e quindi Lia magari ha qualche problema a parlare del nostro. Beninteso, spero di sbagliarmi e che, viste le ultime novità, non ne parli per mancanza di tempo e per miglior motivo :-)
Ah, mi riempiono di gioia questi tuoi post soddisfatti.
E io te ne sono molto grata, cara Lia.
Baci, Pina
Mr ha colto nel segno. :)
Io conto di esprimerlo durante il processo contro di lui, il mio punto di vista su Allam.
Dispiace che questo Papa sia così pronto ad usare i peggiori meccanismi mediatici, piuttosto. Perché un conto è sapere usare i media, direi, e altro è giocare scopertamente con il peggio che la nostra propaganda sa esprimere. Il pelo sullo stomaco, la Chiesa dovrebbe sapere occultarlo meglio.
Lia ti aspetti giustizia in Italia?
Spero solo che le penali contro il nostro paese, per le lungaggini dei termini dei processi, comincino a piovere a iosa.
L’Europa ha posto un limite di 7 anni, come tempo massimo per arrivare a 3° grado di giudizio. Qui abbiamo gente che deve ancora arrivare al 1° grado di giudizio, da 20/30 anni.
Ho paura che qualcuno preferisca farci pagare penali su penali, piuttosto che accelerare l’iter processuale.
Così oltre al danno economico, anche le beffe.
Un bacione Lia.
http://www.cloroalclero.com/?p=109#more-109
a proposito di amici, questa l’hai vista?!? ti citano … curioso come si continui a litigare (ma la colpa è sempre altrui)
Sì, l’ho visto. ;)
Era ovvio che sarebbe successo, prima o poi. Del resto, le esperienze ognuno deve farsele da sé.
Vale sempre, comunque, il discorso che facevo sopra: io ho stabilito le mie priorità un secolo fa, e portare avanti la faccenda di Allam mi è sempre interessato di più degli “gnè gnè” fatti in rete. Tanto, nel frattempo sono bravissimi a scannarsi anche da soli. Qui abbiamo un sacco di pazienza.
Una sera, comitiva post festival della scienza.
Entriamo in un pub famoso per avere molti tipidi birra (Polena, mi pare si chiami).
Uno dei ragazzi entra e dice “noi siamo in 6”.
Uno dei gestori risponde: “e a me che me ne importa?”.
Ah, ‘sti genovesi scorbutici.
Buon fine settimana da Maria
Sono stata lontana dalla terra dei fieri discendenti dei Galli (in realtà i liguri sono tra i primi popoli preistorici , come testimoniano i resti trovati in tante tante caverne in zona savona/imperia) e ora che ne sono rientrata ho ritrovato tutto il nostro scorbutico senso degli affari e dell’humor. Felice che venga apprezzato , davvero felice.
Mi fai quasi venire voglia di tornare a Zena per un giretto..
genovesi burberi? Mmahh..mah, non saprei.
Però son lieto tu gradisca lo stile.
Genova per noi che veniamo da Napoli.
Ci sono vissuto qualche giorno da bambino. Ci sono tornato qualche volta da adulto. Sempre ho trovato un’aria familiare. Forse parenti siamo un po’ di quella gente che c’è lì che in fondo in fondo è come noi, selvatica…
Ma mancano di Napoli un sacco di cose, ed è un gran bene che manchino (a parte la pastiera, qualche canzonetta, un po’ di teatro e un paio di amici).
Sarà perché son cimbro che mi vien voglia di riprenderti? Ché di solito sei così attenta…
“sapere occultarlo meglio” quel lo non stava meglio attaccato al sapere?
Son difficile, lo so, ma da te solo il meglio si pretende! :-)
baci cimbri
LIAAAA GUARDA COSA HO TROVATO SU ANSA NEWS!!!!!!
INTERNET, LA MORTE ARRIVA COL BLOG
(di Alessandra Baldini)
NEW YORK – La morte arriva col blog: lo stress di tener aggiornato 24 ore su 24 un ‘diario on line’ combinato con l’assenza di esercizio fisico e di sonno e con una dieta irregolare e malsana, sono un cocktail potenzialmente letale che ha cominciato a mietere vittime nel mondo del web.
Due settimane fa a Fort Lauderdale in Florida è stato celebrato il funerale di Russell Shaw, un prolifico blogger di temi tecnologici morto improvvisamente di infarto a 60 anni.
In dicembre un altro blogger suo amico, Marc Orhant, era finito sottoterra per un esteso blocco alle coronarie. Un terzo, Om Malik, ha avuto un infarto negli stessi giorni ma ce l’ha fatta: ha appena 41 anni. Sono casi isolati o la punta di un iceberg? Se lo è chiesto oggi il New York Times raccogliendo le lamentele di altri ‘diaristi’ della rete che hanno perso peso o sono diventati obesi, che non riescono più a dormire regolarmente o crollano esausti sulla tastiera: tutti disturbi, se non proprio malattie, attribuite allo stress di dover produrre notizie in un ciclo di informazione non stop in cui la concorrenza è spesso feroce. Alcuni di quelli che erano nati come diari online sono in effetti diventati negli ultimi anni veri e propri produttori di informazione che fanno concorrenza ai media tradizionali sul fronte della pubblicità.
La pressione è enorme soprattutto per i free lance, navigatori della rete pagati spesso neanche dieci dollari a pezzo, ma anche chi sui blog ha costruito una fortuna ha motivo di preoccuparsi. “Non sono ancora morto ma presto finirò in ospedale con l’esaurimento nervoso”, ha detto Michael Arrington, fondatore e direttore di TechCrunch, un popolare blog sulle nuove tecnologie che rastrella milioni di dollari in pubblicità. Arrington, che è ingrassato di 15 chili in tre anni, ha attribuito allo stress da blog il fatto che ora soffre gravemente di insonnia: ‘Sono arrivato a un punto di rottura”. Non è da oggi che i bloggers denunciano pubblicamente contraccolpi fisici del loro mestiere: è un leit motiv dei diaristi online lamentarsi della fatica perennemente in agguato per chi passa buona parte della giornata e spesso della notte a smanettare sul computer a caccia di informazione. Molti blogger sono pagati a pezzo, altri a numero di lettori, in una gerarchia retributiva che ripaga lo scoop anche se appena di pochi minuti. La velocità in questi casi è tutto: “Non c’é una volta, neanche quando dormi, che non ti viene l’ansia di avere preso un buco”, ha detto Addington al New York Times. Tanto i blogger sono consapevoli dei rischi del mestiere che alcuni di loro hanno preso a scambiarsi consigli su come farvi fronte.
Un mese fa su Problogger.com l’australiano Darren Rowse, che contribuisce a una ventina di blog oltre ai due da lui curati, ha offerto ai suoi lettori un piccolo manuale di sopravvivenza: tra i consigli, quello di “tagliare le catene della scrivania” e “tornare a buttar giù idee su taccuini di carta”.
bah! Non so chi Te l’abbia raccontata. Boh! Cmq. di ballisti a quanto pare ne circolano anche qui… sgrunt! Del gallico … lo vai a dare a qualcun altro! Tze’! Ohhhh… ma come osi … tze’ tze’!! Darmi del gallico. Non credo proprio! Tze’! e RI-SGRUNT!
Detto in una frase “siamo una razza bastarda, ma onesta”: siamo come il minestrone alla genovese: c’ è un po’ di tutto e sappiamo di buono e molto mediterraneo.
Di Gallo a Genova ce n’è solo uno vero: è Don Gallo :)
….Salve prof….Non sapevo su che intervento salutarla… Le manco?!SALVE!