Mo’ ti spiego, guarda.
Io me la sono condita e ricondita, prima di chiudermi alle spalle la porta di casa a Milano per salire sull’aereo e venirmene qui.
Ho cercato mille motivi validi per farlo, ne ho trovati duemila e li ho usati per convincere parenti, amici e conoscenti tutti.
Ogni volta che ne convincevo uno, prendevo un po’ più di fiato e mi avvicinavo al Sant’Aereo delle mie preghiere. Mi serviva a convincere me stessa.
Durante tutta quest’operazione, però, mi sono sentita un po’ come una che stava truffando il mondo.
Perchè la logica c’era, non dico di no: “Ma guarda, è una questione di qualità della vita, ed io non posso più stare al buio ed ho bisogno di sole, mi riprendo e scommetto che mi tolgo pure di dosso i chili in più che mi ha lasciato Milano: sai come dimagrisco, in un mondo senza birre e senza carne di maiale?”
“Che tu dimagrisca in Egitto è fuor di dubbio. Cos’altro puoi fare, con 80 euro al mese?”
Il mio discorso filava, comunque, e fila tuttora.
Non ricordo più esattamente qual era, però.
Ad occhio e croce, doveva essere la costruzione dialettica con cui comunicavo l’unica verità che avevo in testa: “Io voglio andare in Egitto perchè voglio assolutamente andare in Egitto.”
Ma perchè, poi?
Perchè me l’ero messo in testa, suppongo.
La mia qualità della vita si è più o meno decuplicata.
A parità di potere d’acquisto – dignitoso senza sciali – lavoro circa 30 volte meno e con 30 volte più soddisfazioni.
Sento dire che, da voi, vogliono abolire pure i ponti. Fate voi. Che la corsa al consumo, alla ricchezza e allo spreco vada alimentata, a me pare ancora da dimostrare.
E lavorare come, poi?
In Italia, da un po’ di anni, la consegna per chi fa il mio mestiere (nelle lingue, almeno) è ‘Promuovere!’.
Promuovi quello perchè è sensibile e altrimenti soffre, promuovi quell’altro perchè ha i traumi, promuovi Tizio perchè è uno studente lavoratore, promuovi Caio perchè è amico di Tizio, promuovi Sempronio perchè, cribbio, noi siamo un’impresa e le statistiche dei promossi devono essere alte, altissime, e tutti si devono iscrivere da noi.
Promuovi tutti altrimenti non lavori più o, almeno, lavori stancandoti il triplo.
Io, in Egitto, ho riscoperto il piacere di promuovere la gente semplicemente perchè ha studiato.
Ancora un po’ e piangevo di commozione, mentre me ne rendevo conto.
Poi sono buffi, gli egiziani, sempre ossessionati dalla loro dilagantissima corruzione, e sono buffi pure gli stranieri che scuotono la testa e ti dicono che, tzk, qui ci sono i prof egiziani che si fanno pagare le lezioni private etc. etc.
Sì, lo so.
Ma io non vengo da Francoforte, vengo dall’Italia.
A me pare che l’unica, vera differenza tra i guasti del sistema italiano e quelli del sistema egiziano è che, in Egitto, i prof ci guadagnano qualcosa.
Noi, le porcherie le facciamo gratis.
Ma poi, insegnamento a parte, voi non sentite che si lavora peggio?
Io ci ho vissuto felice per anni, a Milano.
Non c’era altro da fare che lavorare (e che vuoi fare, al buio e al freddo?) ma era divertente. Era una gara a fare sempre meglio, ti fidavi del lavoro degli altri, sentivi adrenalina quando mettevi in moto la macchina, era bello. Imparavi un sacco.
Poi è cambiata. Non l’ho avuta solo io, questa sensazione.
Si è incialtronita, Milano.
Ha perso la bravura e le è rimasta la boria.
E, francamente, se a una città del genere togli l’orgoglio di lavorare bene, non so cos’altro possa avere.
Certo, sono cambiata anch’io: ho smesso di avere 30 anni ed ho cominciato ad averne 40.
Non vorrei fare autocoscienza: mi limito a considerarmi un campione rappresentativo della popolazione.
E’ arrivato un momento in cui io ho concluso che non era giusto dover far tanta fatica.
Una fatica molto femminile, tra l’altro: io ricordo la spesa del Sabato – dopo una settimana di lavoro folle – come un incubo che potrebbe ancora farmi svegliare di notte, urlante. La coda, il rimanere ore in piedi, il disumano sollevamento pesi sotto la pioggia o la neve. Io non ne potevo più.
Non ne ho la forza.
Ho deciso che, non solo ero delicata, ma avevo pure il diritto di esserlo.
Femminismo??? Ma voi siete pazzi!!
Io sono una debole femminuccia – cazzo – e mai più voglio fare l’Hulk in gonnella che crede di essere in carriera mentre si avvia festosa verso il macello.
E il fatto è che un paese islamico ti salva la vita, sì.
Qui, i mestieri esistono ancora e nessuno si aspetta che tu faccia tutto.
Tu fai la prof? Poi c’è quello che, di mestiere, svuota il carrello della tua spesa e quello che riempie i sacchetti. Nei negozi ci sono le sedie ma, soprattutto, c’è quello che ti porta a casa la roba, fosse pure un chilo di zucchero. Alla stazione c’è il facchino. Nei palazzi ci sono i portieri.
In un paese islamico, io godo di tutti i vantaggi dell’essere una donna e vengo sollevata da tutte le fatiche.
E’ l’ultima frontiera di una donna occidentale stanca di guerre, un paese islamico.
E sai quanto ci giochiamo, con questa cosa, tutte quante?
Al minimo problema, una dice all’altra: “Va’ e fa’ la faccia da donna.” E tu vai, sbatti tutte le ciglia che hai, fai la faccia di quella che ha bisogno d’aiuto e, ma guarda che è pazzesco, non resistono.
Non so cosa abbiano gli arabi nel DNA, ma con uno “Ngué” femminile li smonti a pezzetti piccoli e quello che, un attimo prima, era impossibile, un attimo dopo è lì.
Che, poi, la vita è fatta di queste cose. Non di massimi sistemi.
La vita è da quando ti alzi la mattina a quando vai a letto la sera, e quante volte hai sorriso tra i due momenti.
Poi, certo, io mica sono espatriata perchè ero stufa di fare la spesa…
Berlusconi al potere, è stato.
L’ultima goccia.
L’incarognimento al potere, è stato.
L’ LSD mediatico che ha cominciato a calare sull’Italia, lo stravolgimento di ogni realtà e di ogni buon senso, il comprare miraggi in edicola ogni mattina – come se non ne avessimo avute già abbastanza, di cose inutili da comprare – e mezza Italia che trovava la propria ragione d’essere nell’odiare gli altri.
Un paese di poveracci, stavamo diventando, talmente distratti dall’esigenza di applaudire i guadagni altrui da dimenticare completamente l’evidenza del proprio diventare sempre più straccioni.
Una follia generale, con i media ti dicono che tu sei così e colà (bello, ricco, felice, moderno, ammericano) e tu ci credi, quando basterebbe uno specchio per avere una percezione più realistica di se stessi e del mondo.
Un mondo di marionette che si arrogano il diritto di spiegare agli altri come dovrebbero essere.
Io me ne sono scappata, e a gambe levate. E me ne sono andata dagli altri, appunto.
I quali, di farsi spiegare da noi come dovrebbero essere, fanno del tutto a meno. Saggiamente.
Io mi sento come una che è evasa da Marte ed è tornata ad abitare tra gli umani.
Sono fin troppo cinguettante?
Sembro “una pensionata in gita”, come diceva un acido commentatore l’altro giorno?
E che devo fare.
Provateci voi.
Venite qui. Fatevi la mattinata che mi sono fatta io, a comprare menta e cartocci di gamberi sotto al sole, a ridere col taxista che ti vuole insegnare l’arabo, ad uscire dalla banca con un mucchio di banconote senza avere paura, a guardarti intorno e sentire che, porca miseria, sei contenta di stare al mondo.
A me non succedeva da un sacco di tempo. Adesso mi succede.
Sembro in gita? Lo sono. E spero che mi duri molto. Moltissimo.
Io, degli arabi, fino a questo momento ho capito solo una cosa: che andrebbero lasciati in pace.
Questo è un mondo con un sacco di problemi ma non è un mondo infelice.
Qualsiasi cosa abbiano (la religione, certo) funziona, e ti si contagia pure.
Lasciamoli in pace, davvero.
Che rimanga un posto sulla Terra dove poter fuggire, quando il mondo che abbiamo fatto noi diventa insopportabile.
Uhm. Il discorso non ? semplicissimo e non so quanto lo si possa fare su internet. Io credo che qui si rispetti innanzitutto il bene dell’unit? familiare e sociale, di cui gli individui sono strumento, beneficiari e, qualche volta, vittime.
Il bene ? il gruppo, pi? che l’individuo e, per chi non ? nato qui, la cosa presenta delle difficolt? di cui ? bene essere consapevoli.
Sar? sbrigativa e superficiale: dai 16 ai 40 anni, una donna occidentale pu? vedere pi? vantaggi in Occidente che qui. Prima di quell’et? e, soprattutto, dopo, non c’? storia. Meglio qui.
Ma poi dipende da cosa desidera una, da come si vede, da cosa intende per ‘essere donna’… le vie della felicit? e dell’infelicit? sono infinite.
Se vieni, fammi pure uno squillo.
Ne conosco, di italiane sposate ad egiziani. Credo che ti si potr? fare una rassegna delle rose e delle spine. :)
Ciao grazie mille per avermi risposto cos? velocemente.Preferirei parlare con te di persona io sar? in Egitto l’otto agosto star? l? una settima e poi penso che andremo al mare ad Alessandria fammi sapere come posso rintracciarti.A presto Giusy
Ciao,
mi chiamo Alessia e stamattina sono finita sul tuo sito per caso…stavo cercando un po’ di informazioni su Basata, dove vorrei andare la settimana prossima, e solo ora mi sono rendo conto che ho passato un’ora a leggere i tuoi resoconti…
Io sono arrivata al Cairo da un mesetto, e rimango per altri due. Ma tu sei qui?
Ti va di incontrarci?
alessia
Da come ti descrivi direi che la tua ? stata una scelta fin troppo facile, e ti do un consiglio, sei al Cairo e restaci, almeno fin quando Berlusconi non ce lo togliamo di torno, ? la vergogna di noi italiani nel mondo intero…
mi sono perso a 3/4 della lettura, sai, leggendo mentre si lavora in uffici affollati non ? semplice, il telefono che squilla, la segretaria che chiama ….. che siano i primi sintomi di voglia di EGIZIANESIMO ?
non e’ una questione di Sud e di Nord, e’ una questione di quanto uno e’ preparato a sopportare… anche per me le elezioni del 2001 sono state il fattore scatenante, ma c’erano tante altre cose.
Fortunati sono quelli che nella vita hanno capito cosa davvero conta per loro. Io ancora mi deprimo quando vado al supermercato, perche’ cucinare cibo decente e’ durissimo causa mancanza di ingredienti, ma so che posso mangiare pomodori di gomma se significa che l’impiegato pubblico sara’ cortese, non verro’ seguita per la strada da giovani nullafacenti che trovano inconcepibile lasciare in pace una donna sola, che il mio stipendio e’ il doppio di quello che sarebbe in Italia e l’affitto e’ la meta’…
e cosi’ via.
Fortunati sono quelli che capiscono cosa vogliono veramente, e hanno la possibilita’ di chiudere una porta e aprirne un’altra, se vogliono.
Ciao non so come ti chiami, ma quello che hai fatto tu sto per farlo anche io… venire in Egitto intendo. Leggerti ? guardare nella mia testa trovarci i desideri. Odio il nostro modo di vivere e la mentalit? europea… Odio non vedere pi? sorrisi e sguardi dolci. In Egitto ci sono stata gi? 10 volte e ogni volta che torno mi pare pi? un ritorno a casa che una fuga da casa. Parlo quasi bene l’egiziano e ti approvo e ti ammiro con tutto il cuore. Spero vada bene anche a me. Se vuoi dammi la tua mail personale, mi piacerebbe contattarti. Io parto a fine ottobre. Alba (shuruk in egiziano)
Lia….semplicemente stupendo!
Sono tornata da due giorni da scharm …e nn faccio altro che piangere…qui ? tutto buio proprio come dici tu.
nn so? se resistere…o partire di nuovo…questa volta per sempre!
ciao Lia, mi fa molto piacere quello che ti e` capitato.
Io mi chiamo Omar sono italoegizino di religione mussulmana; mi sono diplomato l’anno scorso dal DonBosco del Cairo con i massimi voti.
Vorrei dire solo una cosa: che sia ingiusto che gli atti terroristici di una stretta cerchia d persone condannino l’intero mondo mussulmano!.
Secondo me, siamo tutti stati creati dallo stesso Dio; siamo tutti fratelli, ed ognuno di noi prega Dio al suo modo; ma alla fine e` sempre uno.
ciao Lia,
finalmente qualcuno che descrive l’Egitto con le giuste parole. Io sono sposata con un meraviglioso egiziano e viviamo qui al Cairo. Adoro il trattamento “da donna” che mi viene fatto e mi sconvolgo quando sento la gente dirmi se non ho paura a vivere qui. Be’… io rispondo che qui non rapiscono e violentano i bambini e si puo’ lasciare la macchina incustodita con le chiavi dentro … e passeggiare da sola.
L’unico mio vero problema qui e’ che non giro molto … e non conosco molta gente…. per cui sarebbe interessante avere amiche che amano la vita e la cultura di questo posto come me.
Anch’io me ne sono andata dall’Italia e venuta qui ad abbracciare questi tramonti.. anche se vengo da un posto meraviglioso in Sardegna. E’ il calore delle vie del Cairo, la magia della tranquillita’ della gente e del sorriso di un uomo anziano vestito di stracci…. ma felice di vederti.
Ciao Lia,
ho raggiunto il blog tramite Kelebekler. L’architettura delle pagine e’ un po’ farraginosa, ma vale la fatica. Comunque, leggere questo post mi ti fa un po’ invidiare: ho vissuto due anni a Damasco con famiglia e sono assalito dalla nostalgia. Si sta davvero bene, tra gli arabi…
Ciao Lia, ho scoperto il tuo blog da poco, e non posso fare a meno di leggerti tutti i giorni .
Sono sposata con un uomo egiziano, viviamo a Milano (sigh!!) e stiamo seriamente meditando di trasferirci in egy (ahim? per questioni lavorative credo finiremo a Sharm ..) . Ogni tanto mi assalgono mille paure per una scelta comunque cos? difficile, ma dopo aver letto le ragioni della TUA decisione, beh… mi si ? aperto il cuore !! Mi sembrava di leggere i MIEI pensieri, le MIE sensazioni !! Ti confesso che mi hai dato una nuova spinta per partire . Chiss? se potr? avere il piacere di conoscerti , mi piacerebbe proprio .
maa assalama .
Io sono nato in alessandria 55 anni fa ho lasciato il paese nel 63 come profugo assieme ai miei genitori.Ora vivo a roma coniugato e con prole.Ho ancora in egitto una cugina sposata con un medico copto.Ho rivisto alessandria nel 75 ero imbarcato come uff di coperta su una nave italiana.Ho avuto la delusione di rivedere le strade poco pulite i bambini col moccioecc.Il caso che ti ? capitato con l’estetista egizia non ? un caso.Li non amano il pelo e quando ero ragazzo la domestica lo faceva su se stessa e pure se mia madre lo chiedeva sulle gambe.Quando si faceva quella operazione io venivo messo fuori dalla stanza perch? ragazzino.Vorrei un giorno rivedere i luoghi dove sono nato ma non so se resister? alla commozzione.Saluti LIA e buon lavoro
Milano, Milano, si critica sempre Milano ma poche volte ci si ferma e ci si guarda attorno.
Posso accettare l’icona della citt? frenetica, ma non come una citt? morta e grigia.
A mio avviso per vivere decentemente in una grande citt? come questa è necessario fermarsi invertire completamente la rotta e sfruttare lo sfruttabile.
Teatro ? Planetario ? Musica ? Conferenze ? Biblioteche ? Musei ? Mostre ? Sport ? Cosa manca? Abbiamo anche un sacco di smog :)
Certo l’avere 23 anni comporta una visione molto diversa e meno impegnativa, con sicuramente meno code e meno pacchi della spesa, ma dipingire Milano come una brutta citt? non mi par giusto.
Milano insegna ad essere flessibili, basta prendere le consuetudini e buttarle nel cesso.
Offre molto a mio avviso.
2 centesimi di commento :)
Saluti, R.
Cara mia hai perfettamente ragione !!!
io ho vissuto per un anno e mezzo a Luxor tra i saiidi e, parlando perfettamente l’arabo ero adorato. ho lasciato l’Egitto da circa due anni ma ho una malinconia indescrivibile. alla prima occasione ci ritorno e qui ciao ciao Italia.
a proposito della situazione femminile, ragazzi, a noi in occidente ci rempiono di palle. io lì avevo le mie fidanzatine ! certo che bisogna fare un pò discretamente, ma anche questo ha il suo fascino.
Ya Misr aspettami che torno subito !!!
Francesco
SEI LA MATERIALIZZAZIONE DEI MIEI PENSIERI E DEI MIEI DESIDERI SPERO DI POTERTI INCONTRARE NEL MIO PROSSIMO VIAGGIO AL CAIRO
ciao a tutti/e io sono Paola e il mese prossimo esattamente il 20 agosto partirò nuovamente per l’Egitto. Finalmente dopo due anni cisiamo decisi io e Hamada…. ci si sposa… con la stupula di contratto di 6 mesi per poter (dopo ben due anni) permetterci di vederci da SOLI!!! Nel frattempo lo si comunica alle famiglie per riuscire a far arrivare anche i miei genitori in Egitto e poterci sposare per SEMPREEEEEEEEEE. Io ho tutti contro, famiglia , colleghi , amici… tutti.. ma nonostante tutto… e tutti abbiamo deciso. Molte persone mi deridono o tentano di scoraggiarmi ma sinceramente più persone parlano e straparlano e più mi rendo conto di quanta POCA conoscenza vi sia nei confronti della religione e la vita mussulmana. Mi dicono che sarò segregata in casa non appena avrò un figlio…. e la cosa mi fa ridere….io e mio marito saremo sempre assieme e i figli saranno con noi…in casa o fuori… ESATTAMENTE QUELLO CHE VOGLIO!!!!
ciao….voglio solo dirti che sei una grande,io ora sn ancora giovane ma nn aspetto altro che finire la scuola ed andare a vivere in egitto,vorrei lavorare in un villaggio turistico…vedremo..chissà se il mio sogno si realizzerà…un bacio…
non so nemmeno come ho fatto, ad arrivare qui (una serie scomposta di link e sovralink)
ed ho deciso che questo tuo post lo linko da me..
Mi sono innamorata dell’Egitto, un paese pieno di “persone”, al Cairo ho un amico favoloso che spero di rivedere presto (purtroppo doveva venire in Italia, ma con gli ultimi accadimenti di Sharm.. l’ambasciata gli ha consigliato di non partire prima dell’inizio dell’anno prossimo)
ti dirò di piu’, molte volte mi sono chiesta che cosa potrei fare, in un paese come quello, come potrei vivere, se sarei davvero disposta a rinunciare all’indipendenza delle donne occidentali in cambio di una serenità che qui non avverto da un sacco di anni.
Grazie, per quello che ho letto, e per avermi fatto capire che e’ davvero possibile..
In primis, questa frase è già da sola da standing ovation: “Che, poi, la vita è fatta di queste cose. Non di massimi sistemi.
La vita è da quando ti alzi la mattina a quando vai a letto la sera, e quante volte hai sorriso tra i due momenti.”.
Secondariamente: Ben fatta! Hai coraggio, che a mollare tutto per trasferirsi così ce ne vuole, invece di stare a lamentarsi nelle proprie scarpe. Ma immagino che questo tu lo sappia benissimo ;) Adesso ci provo anche io a cambiar vita, che ne ho piene le scatole di questa Milano (che tu hai descritto perfettamente, a mio parere).
Que te vaya todo bien!!
Grazie mille avevo davvero bisogno di sentire finalmente qualcuno che parla bene di quel fantastico paese che è l’Egitto.Io sono fidanzata con un ragazzo egiziano e visto che,oltre che di lui, sono letteralmente innamorata dell’Egitto credo proprio che appena finirò gli studi anch’io lascerò questa terra ormai piena di falsi valori e false identità.Certo la cosa mi fa un pò paura e spero di poterne parlare meglio con te se vorrai contattarmi.
che bel blog!!! non mi conosci mi kiamo katia ho 21 anni e vivo in egitto, precisamente ad alessandria d’egitto da 7 anni(spezzettati ma son sempre 7!!) i miei genitori sn entrambi egiziani ma io sn nata e ho studiato (fino a sette anni fa ) sempre in italia!
cmq volevo dirti che mi e’ piaciuto il tuo blog (in cui sn capitata praticamente per caso) molto ironico e divertente, allo stesso tempo dici fatti a cui io oramai a furia di stare qui non ci faccio piu caso!!! cmq hai perfettamente ragione su tutto!!
coplimenti x il blog
katia
La tua esperienza e’ un’importante contributo per la creazione di un ponte culturale tra due mondi apparentemente diversi.Ho visitato il Cairo e il resto dell’Egitto a maggio e sento una forte attrazione, un senso di appartenenza.Gli egiziani sono un popolo meraviglioso,ambizioso.Vorrei vivere anch’io al Cairo ma cosa potrei fare io con una laurea in Legge?Ciao Lia .
Grazie,grazie al cielo ed a te.Finalmente dopo mesi di ricerche sono finita qui,io macino l’idea di trasferirmi in egitto da prima del 2000.Ne sono innamorata praticamente da sempre,forse perchè prima di me lo era mia madre(sara un’eredità genetica?!)Vorrei aprire un attività e in questi anni ho lavorato su questa idea.Oggi sarei pronta a fare il passo ma sento la necessità di parlare con qualcuno che è sul posto per avere se possibile qualche consiglio ,visto che non ci sono mai stata.Vi va di contattarmi? aspetto impaziente
sono tornata da una settimana da sharm el sheik.Veroè una località di vacanza….vero è praticamente costruita per chi vuol venire qui portandosi dietro le comodità di casa….però..però che dire,mi sentivo a casa mia. Gli Egiziani sembrano strani di primo acchito…poi scopri che sono spiritosi, molto fieri e soprattutto gentili e disponibili.Sarà questo che mi ha fatto rimanere nel cuore quella terra?Leggo con piacere che è capitato a molte persone…io sono meridionale e vivo in Lombardia…a cui devo un lavoro e un marito, ma che, come umanità, mi ha sottratto e non mi ha dato nulla.
Spero di tornare presto in quelle terre,di poterle conoscere meglio e soprattutto che le persone conosciute in villaggio non si dimentichino di me e possa rivederle un giorno. Ma a giudicare da come vi sento parlare degli egiziani, spero proprio che sia così.
un abbraccio a tutti.
Semplicemente fantasico!sono una giovane ragazza che coltiva da anni il sogno di andare a vivere in egitto!sono andata 3 volte in quella terra meravigliosa e ora il mio cuore è pieno di nostalgia!..gli egiziani sono fantastici, a volte, forse, un pò invadenti ma sempre gentili e disponibili..bè..caro egitto dammi ancora tempo 4 anni..e verrò da te!!!!!
un bacio….
Fantastico.
Faccio più di cinque ore di viaggio al giorno: auto/treno/bus per recarmi al lavoro nella grigia Milano. Definirmi “stanca e stufa” è poco. Ritmi di lavoro ormai insostenibili, tensione che si taglia col coltello, al lavoro, in auto, ovunque. Sul treno l’altra mattina un ragazzo sorrideva da solo per le parole di un signore che parlava ad alta voce al cellulare, i nostri sguardi sorridenti si sono incrociati e quasi m’innamoro, non perchè fosse bello: SOLO PERCHE’ SAPEVA ANCORA SORRIDERE e cercava qualcun’altro che sorridesse con lui… Lia, condivido appieno con te tutto. Io a gennaio verrò ad Alessandria D’Egitto per un sopralluogo, decisa a vendere la mia piccola casettina e lasciare il sicuro posto in banca. Decidere la propria vita in 15 giorni? Si può e si DEVE, quando non si è più sereni.
Oggi sul treno una ragazza raccontava quanto fa schifo Milano: case che fanno schifo che costano miliardi; code per tutto; indifferenza; sì, a Milano c’è tutto quello che vuoi, basta avere tanti TANTI euro in tasca per godertela… A me basta una cena in casa con gli amici per stare bene ma, come diceva anche quella ragazza sul treno che non potevo fare a meno di ascoltare, se non conosci e frequenti i locali più “in”, sei tagliato fuori. Se abiti fuori Milano sei come una “capra”, lei diceva… e io a questo punto voglio uscirne fuori definitivamente, il più fuori possibile! Si lavora per vivere o si vive per lavorare? A Milano si vive per lavorare, e quando hai finito di lavorare sei troppo vecchio e stanco per abbandonarla. Quel velo grigio come un coperchio tombale ormai sopra di noi.
Dieci anni fa era diversa Milano, forse solo un po’ più sicura… ormai in giro c’è troppa gente che non ha più nulla da perdere, e nessuno si occupa dell’altro. Dopo i commenti della ragazza in treno, sono felice di avere letto i tuoi. Mi dai la forza per affrontare con sempre più decisione una scelta che si sta delineando sempre più chiara nella mia mente… e smetterla di pensare di essere pazza perchè cerco una qualità di vita migliore: forse sono proprio quelli che non hanno il coraggio di fare una scelta coraggiosa come la tua che vogliono farmi sentire così… per sentirsi loro meno vigliacchi e poter continuare a lamentarsi senza fare nulla per cambiare. Ti abbraccio. Chissà, magari ci incontreremo, o forse ci siamo già incontrate. Insciallah.
ciao, io come te vivo al Cairo da quasi tre anni e devo dire che in effetti rivedo in cio’ che hai scritto alcune delle motivazioni che mi hanno spinto a cambiare paese.
Ma non nego che alcune cose dell Italia mi mancano da morire!!! Soprattutto perche’ io vengo da Genova e mi mancano i monti ed il mare vicino a casa … e le pizze fatte con il forno a legna etc.
Ma ci sono dei lati positivi anche a vivere qui e almeno per adesso che sono da poco diventata mamma la vita costa meno qui e ti puoi permettere di crescere un figlio con meno sacrifici.
Se trovassi il tempo di scrivermi mi farebbe piacerissimo conoscerti. un abbraccio
non riesco ad aver l’email di lia,qualcuno me la manda per favore?espray@email.it,vi ringrazio
brava o bravo,sei riuscita/o a infinocchiare tutti sti disperati(e anche me per un giorno),cmq complimenti..dove stai,in qualche palazzo disperato in brianza?
Spray: se non sei capace di raggiungere una homepage e capire come funziona un blog, non è colpa mia.
Io, comunque, non sono a disposizione dei passanti: prima di rompermi le scatole per email, dovresti almeno leggere cosa faccio e dove sono adesso, alle soglie del 2006.
(La gente è incredibile, oh!)
Ciao Lia, sono capitata per caso nel tuo blog, e mi è bastato leggere la parola Egitto per capire che ci sarei restata incollata per un pò. Io al Cairo ci ho abitato per un anno, lavoravo con la cooperazione. poi il programma è finito e sono rientrata in Italia. E in questi giorni in cui la nostalgia imperversa e la voglia di ritornare fra la gente del posto si fa sempre più sentire, leggere i tuoi post è stato come aprire un diario di viaggio di qualcun altro e ritrovarci dentro una parte del mio vissuto
non so chi sei ma ti vorrei incontrare..
ciao , anche io sono una malata d egitto ho vissuto a sharm x 1 anno e sono stata benissimo, ora sono in italia e stò giusto decidendo in questi giorni se ripartire o no!!!!!mi manca l egitto, la semplicità della vita , il sole e il mare. Non sò che fare potresti consigliarmi tu? ho 30 anni e mi chiamo chiara.
AIUTO AIUTO: ciao,lavoro anch’io in una scuola e sto pensando ad un trasferimento in Egitto, ma il mio problema e’ che non so come usufruire della mobilita’, (o di qualche altro sistema) poiche’ sembra che la mia qualifica non sia contemplata: sono medesima categoria di una assistente amministrativa, ma il mio ruolo e’ di tecnico di laboratorio di elettronica ed informatica, uso quindi questo spazio per chiedere notizie a quanti ne sanno piu’ di me e per condividere appieno la descrizione di un mondo sicuramente piu’ “naturalmente umano”
grazie e ciao a tutti lory
Sono tornata dall’Egitto venerdì scorso. Oggi è martedì. Sono tornata al lavoro con la mia abbronzatura ed il mio ciondolo egiziano (portafortuna). E’ da sabato notte (fino ad ieri) che continuo a sognare il deserto. Le dune, i colori pastellosi, le curve di sabbia. Ho salutato il giovane Assan (il guardiano del pontile a ridosso della barriera corallina), mi sono fatta scrivere su un pezzo di carta la preghiera per Allah (io che mi vanto d’essere una laica fino in fondo…).Poi, inaspettatamente ho cominciato a piangere, proprio come una scema. Devo scrivere il mio nuovo articolo dopo aver parlato per ore con Sharif, Saladin, Mustafà e tanti altri. Della situazione in Egitto. Volevo ascoltare le parole della gente comune, perchè è così bello stare con loro.
E’ bello tornare in Egitto.
Grazie per il tuo blog che ho scoperto per puro caso, ma, come dico spesso, qualche volta, le cose di cui abbiamo bisogno arrivano a noi.
Liliana
Stupendo blog…Ma come si fa ad andare a vivere in Egitto??????????Devo assolutamente cambiare vita….
sono sposata con un ragazzo egiziano che mi ha fatto conoscere l’egitto. Andiamo spesso ad Alessandria a trovare la sua famiglia con cui mi trovo benissimo, infatti stiamo cercando di comprare una casa ad Alessandria per poi trasferirci,speriamo presto lì. Se riuscissi a darmi qualche “dritta” mi farebbe piacere. Comunque brava quello che scrivi è molto bello…ciao
Piu’ mi perdo nel tuo blog, che ho scoperto da giorni peraltro, piu’ si impossessa di me la voglia, sincera ma irrefrenabile, di conoscerti… sapere chi sei e cosa fai… Mi sembri di una profondita` impressionante e credo che poter avere una conversazione con te a quattr’occhi sia proprio un’esperienza. Boh!
…fidanzata da quattro anni (due dei quali in versione “farò la zerbina quasiasi cosa tu faccia”), chi l’avrebbe mai detto che sarebbe capitato proprio a me ciò che sto per raccontarvi?! Vacanza 2006 a Marsa Alam, col fidanzato..che da quando siam scesi dall’aereo inizia a dire “Minchia, qui non c’è un cazzo da fare, che palle”..io invece trovo tutto stupendo, tutto meno superficiale è più vero che in Italia..e per la prima volta dopo quattro anni lo contraddico, dicendogli che dovrebbe iniziare a rispettare anche ciò che è diverso da lui (ciumirsi il cervello ogni sabato sera, spendere migliaia di euro perchè la macchina deve essere figa, avere sempre più cavalli ed andare sempre più veloce delle altre, ecc) dopo di che inizia la vacanza ed io sono affascinata da TUTTO!! E fin qui ci siamo…Poi tra un’escursione e l’altra,mi innamoro letteralmente della nostra guida..e dei suoi sguardi dolcissimi e rassicuranti (anche quando stavo per cadere dal dromedario, mentre il mio ragazzo,OVVIAMENTE, controlla tramite il riflesso degli occhiali da sole, se i suoi capelli sono ancora da figo)…la vacanza e breve e dopo una settimana si riparte,senza che io non abbia nenche potuto dire ciò che mi stava succedendo alla guida! Piango durante il volo di ritorno, e mi chiedo come mai, visto che nei quattro anni di fidanzamento, e anche nei periodi più brutti, nessun corteggiatore italiano abbia suscitato un minimo interesse in me..non importa che erano belli, pieni di soldi o mi tempestassero di corteggiamenti. nulla. Ma senza la guida mi sento persa! Passano le settimane, ma niente, è sempre nei miei pensieri..Allora prendo coraggio (e fortuna), e in un forum, trovo che si parla del villaggio in cui sono stat io…una ragazza sta per partire a breve, cosi ,senza farmi troppe illusioni, scrivo una lettera per la guida e le chiedo se la può stampare e consegnargliela…lei dice di si..Parte e dopo qualche giorno la guida mi contatta…gli invio una mia foto, lui immediatamente si ricorda e mi dice che anche io gli piacevo, ma che non ha mai potuto parlarmi per via del mio ragazzo…e per paura che lui non mi interessasse…Sono felicissima, lui mi invita ad andare là,a organizzarci per fare una vacanza al Cairo, suo paese d’origine..Il mio sogno si sta realizzando, ma mi rimangono due problemi: come lasciare il mio ragazzo?? (lui non è mai presente, ma per quattro anni è stato il mio punto di riferimento,e distaccarmene è difficilissimo)e poi penso che potrebbe essere una scelta sbagliata, rovinare la mia storia per una situazione che potrebbe rivelarsi una sbandata…se non funzionasse con la guida sarebbe la fine per me, dovermene tornare in Italia, e dover affrontare famiglia, amici, parenti e magari un ex fidanzato che attuerà una di quelle vendette che ti fannno molto male…E allora cosa fare? Seguire cuore o ragione? Una via di mezzo non c’è?? Grazie a tutti per l’ascolto!!
sono italiana musulmana dal 1992, alhamdulillah, e oggi leggo per la prima volta di Lia e della sua avventura in Egitto
io vivo sul canal di Suez da quasi due anni e, a parte il fatto che proprio non mi aspettavo tanti miei connazionali sparsi per l”egitto, devo dire che vivere qui e’ un privilegio soprattutto per una come me che non deve piu’ sopportare i commenti idioti alla fermata dell’autobus tutte le mattine a milano, o gli insulti gratuiti… qui non sono un fenomeno da circo ne’ un pericolo pubblico, sono una sorella come tante, una italiana musulmana orgogliosa e consapevole, una mamma che spera in un futuro migliore per i suoi figli, che ,liberi, possono giocare a pallone in mezzo, ma proprio in mezzo ,alla strada.
con affetto
sono di bari, e già vivere qui fa la differenza. Sono in simbiosi con te quando leggo ciò che hai scritto e ammetto di desiderare ardentemente una vita nel deserto tunisino o nello splendore dell’Egitto. E’ il mio cuore che lo ordina,la mia pelle…spero di “seguirti” prima o poi.
…io ho seguito il cuore, e probabilmente lo rifarei…ma non e’ tutto rose e fiori come si puo’ pensare…
in Italia ci sono aspetti positivi e negativi ma non crediate che qui non ci siano.
E’ assolutamente vero che tutto il mondo e’ paese.
Ed e’ altrettanto vera quella pubblicita’ sull’ Egitto “Egitto,il paese che ti sorride”…verissimo.
Molte situazioni qui sono assolutamente assurde, buffe, bizzarre, dell’ altro mondo…inspiegabili se non le vivi…talmente assurde che ti disarmano, ti stravolgono, ti sconvolgono…ti fanno sorridere o ti fanno arrabbiare..
ti diro la verita, non mi ha emozionato il tuo racconto forse perche elogi troppo questo paese da cui molti vorrebbero scappare “solo” per avere dei diritti umani che da noi sono ovvii e non disprezzo l’ italia e la ,per me, meravigliosa Milano.
Infatti ho seguito il cuore, e con il cuore penso all’amore dell’uomo per cui son qui, e a tutto cio’ che mi fa emozionare di questo paese, alle sue meravigliose albe e ai suoi tramonti, all’ immenso cielo stellato, cosi vicino, da poterlo toccare, ai colori e al silenzio del deserto, al caldo che ti avvolge e ti accarezza la pelle, al sorriso disarmante di uno sconosciuto, che, ti chiama e ti dice sabalkhir o ti stupisce dicendoti buongiorno..
A volte pero’ penso anche con la mente e allora mi assale la paura di essere comunque sola in un paese straniero.
In ogni caso seguite cio che sentite per non avere il rimpianto di non aver profondamente vissuto.
ho camminato nel vento secco e caldo, ho guardato un uomo negli occhi e ho capito che non avevo piu vie di fuga…a volte mi sveglio la mattina e sento l’odore intenso che non ho trovato in nessun altro posto al mondo…
Parto per l’Egitto tra un mese, a parenti e amici continuo a dire che starò via solo un paio di mesi, ma la verità è che vorrei cercarmi un lavoro e trasferirmi per almeno un anno. Io di anni ne ho 24, non mi manca nulla eppur mi sento in gabbia. Lascio la mia mail per chiunque sia disposto a contattarmi e magari a darmi una mano.
larobiola@hotmail.it
Ciao!
Non ho mai scritto nulla su un blog e non so nemmeno bene come funziona però è la seconda volta che rileggo il tuo messaggio del 31 Marzo 2004 12:15 e mi ha colpito molto. Ho 35 anni e sto pensando già da qualche mese a come poter trovare un lavoro per vivere a Hurgada o comunque in una delle città sul Mar Rosso. Sono stata 5 anni fa a Sharm el Sheikh e quest’anno due volte vicino a Quseir. L’unico lavoro che ho trovato facilmente qualche mese fa era quello di animatore turistico per 6 mesi ma mi piacerebbe sapere come si può trovare lavoro a Hurgada come insegnante di matematica. Io ho una laurea in matematica e non ho l’abilitazione nè ho mai insegnato. Lavoro da dieci anni come analista programmatore software. E’ possibile insegnare lì senza avere esperienza nè avere un’abilitazione in Italia? Ho letto che recentemente c’è stato un aumento dei ragazzi nelle scuole in Egitto. Non ho proprio nessuna idea su cosa fare per trovare informazioni in questo senso. Se mi puoi aiutare ti ringrazio. Ciao.