Dice Al Jazeera che “Gli USA si preparano a punire la Siria”.
Quest’uso del verbo punire mi affascina.
Di cosa è colpevole la Siria?
Ma di avere armi di distruzione di massa, che domande. E, naturalmente, di spalleggiare il terrorismo.
Il giovane Assad a me pare dotato di un robusto buon senso: “Ma scusate: cercatele in Israele, le armi di distruzioni di massa!”
Non fa una piega.
E poi: “Gli iracheni hanno il diritto di resistere. Parliamo di una resistenza legittima perchè rappresenta la maggioranza del paese.”
Pfaal pubblica un sondaggio commissionato dalla CNN e da USA Today che conferma. (Nota: il sondaggio dice che la maggioranza assoluta del paese è contro la presenza degli USA. A questo punto, o è per l’ipotesi ghandiana o è per la resistenza. Dico io.)
Da leggere il resoconto di Groucho sugli attentati a Damasco dell’altro giorno.
Non sempre sono d’accordo con Groucho; questa sua conclusione, però, coglie il punto su cui uno non finirebbe più di scervellarsi:
L?Occidente ha molte responsabilità, è vero, ma a volte mi chiedo se il suo muoversi in questi luoghi come un elefante in una cristalleria non avrebbe potuto essere arginato, limitato, controllato, da uno spirito meno arrendevole, da una minore intima rassegnazione, da questo pervaso senso di sottomissione ad una volontà immane ed imperscrutabile, perché ?tutto viene da Dio?. Il clemente, il misericordioso.
E’ vero.
Allo stesso tempo non lo è: ci hanno pure provato, milioni di volte, a sfuggire a questo destino. Chi ci prova, però, rimane solo. E peggiorargli la vita fino all’inverosimile diventa uno scherzo.
Sono facili da dividere, gli arabi: il paese che mi ospita ha delle notevoli responsabilità, in questo senso.
C’è un una figura del folklore popolare, Gioha, attorno a cui fioriscono miriadi di storielle.
In una di queste (è una canzone popolare) la gente avvisa Gioha che i nemici sono arrivati nella sua regione.
Lui risponde che l’importante è che non arrivino nel suo villaggio.
Poi arrivano nel suo villaggio, e Gioha dice che l’importante è che non arrivino nella sua strada.
Poi arrivano nella sua strada e così via, fino a casa sua.
Ecco. Direi che c’è del vero.
pi? semplicmente direi ? come vedere un incendio non avvisare i pompieri perch? non ? proprio vicinissimo a casa propria. Piacere di leggerti.
Lia, il discorso, lo sai meglio di me, sarebbe complesso, articolato, e.. inifinito. Nel senso che parlare del popolo arabo (? cos? per qualsiasi popolo, ma per quello arabo ancora di pi?) significa parlare non di una entit? ben definibile e delineabile, ma di una infinit? di atteggiamenti, di visioni del mondo, di interpretazioni religiose, sociali. Credo che per?, alla base di tutto, c’? quello che dici anche tu: “ci hanno pure provato, milioni di volte, a sfuggire a questo destino. Chi ci prova, per?, rimane solo.” E’ proprio quello che intendo io quando dico nella mia cronaca che “i migliori se ne vanno” in America, in Europa, ma via di qui. Qui dove ? impossibile il concetto di ribellione al proprio destino, al proprio governo, alla propria condizione, in quanto, in una societ? ancora fortemente basata su radici tribali, questo rimarrebbe un senso isolato. Perch? il grosso della trib?, il resto della popolazione, ritiene sia molto pi? sicuro e affidarsi alla “volont? di Dio”, e attendere. Attendere che il nemico arrivi fino al proprio villaggio, alla propria, strada, alla propria porta….
Errata corrige: volevo dire “gesto” isolato.
Mentre rileggo ci? che ho scritto, mi viene pure in mente che la loro religione si basa proprio sul gesto, coraggioso e isolato, di un uomo solo, Maometto, che and? contro anche la sua famiglia, cosa qui ritenuta inaccettabile. Ma lui, si sa, era ispirato da Dio.
ma forse mi sbaglio,,ma in ogni caso che io sappia non ci sono risoluzioni,sanzioni o similari contro il possesso di eventuali tipi di armi contro la Siria,,,In teoria la Siria non infrange nulla ,,anche se le possedesse o no?io resto poi resto curioso di come mai invece la Corea del Nord che le ha e pure grosse venga lasciata tranquilla,,,,,,
Il che rinnovo il mio dubbio,,non e che il messaggio dato dall Iraq ad eventuali,,, capoccioni scomodi vari nel mondo sia stato proprio “fatevi i bum bum atomici il prima possibile cosi non vi tokka nessuno”?
In teoria uno che avesse adeguate conoscenze di fisica e chimica il “Bum Bum” atomico potrebbe farselo in casa…
Il problema sono i materiali (grafite pura e materiale fissile sono difficili da reperire per un privato…) ed operare in modo da non contaminarti, ma il concetto alla base di una bomba atomica ? di una semplicit? spaventosa…
…concettualmente ? come un palloncino pieno d’acqua se lo schiacci violentemente tra le mani…solo che per farlo con una bomba atomica devi disporre attorno alla sfera di materiale fissile (“acqua”) circondato dalla grafite (“palloncino”) delle cariche di esplosivo ad alto potenziale (“mani che schiacciano”)….
C’ho fatto la tesina di maturit? sulla
bomba atomica…
Comunque, BB…tu non te ne eri gi? accorto che ad essere attaccati sono solo quelli che “non” hanno le testate nucleari? :D
Dai…stai scherzando, vero?
Gli yankee per fare gli stronzi con quelli con le bombe nucleari aspettano di aver completato il loro scudo stellare…poi potranno procedere con il loro piano di conquista mondiale…
Guido
Mah.
Non ci credo molto, alle spiegazioni religioso-antropologico.
Un mio collega, tempo fa, comparava l’Egitto all’Emilia Romagna in termini di cultura del fare contro cultura del fatalismo islamico.
“Ah. E la questione meridionale, allora? Mica l’Italia del sud ? musulmana…”
Sto ancora aspettando risposta.
Io per? intendevo “solo” anche in senso politico, come paese.
Mi pare che la Siria sia un buon esempio di questa solitudine: pensa a che bello scherzo le fece – e non solo a lei – il mio amatissimo Egitto, ai tempi degli accordi di Camp David, andando a fare una pace separata con Israele.
Per quanto ne so io, la Siria ha una bella storia di coerenza pagata cara.
Puntualmente, sbuca un paese che prende un’iniziativa forte. E’ solo, viene preso di mira, distrutto di fronte all’opinione pubblica, sottoposto a embargo, spinto a reprimere all’interno e a difendersi dall’esterno, e messo alla fame se appena si pu?.
E questo ? quanto.
Gli arabi non possono controllare il proprio destino perch? noi non vogliamo che controllino le proprie risorse.
E, senza questo controllo, gli altri sono irrisori.
E sono divisi, sempre, e la Lega Araba non riesce a mettersi d’accordo nemmeno per decidere che ora ?.
E torniamo alle responsabilit? dell’Occidente, che di queste divisioni ? il regista e il beneficiario.
“Ogni dirigente arabo ? sotto ricatto. Su ognuno di loro, nessuno escluso, esistono dossier, foto di vizi privati e pubblici, materiali per rovinarli per sempre. Tutti lo sanno e ci fanno i conti.”
Bah.
Comunque ? un pessimo spettacolo.
D’altra parte, l’altro grande Sud del mondo, quello dell’America, non ? musulmano e ci ha provato in tutti i modi, ad impadronirsi del proprio destino.
Che sono riusciti a fare?
Un bagno di sangue, l’Argentina alla fame, il Venezuela che, se tocca i prezzi del petrolio che vende agli USA, si ritrova puntualmente nei guai.
Poi ogni tanto c’? la “speranza”, gi?.
Per quel che dura.
E mica sono musulmani, loro.
Un bello spirito rivoluzionario, hanno sempre dimostrato.
Dimmi tu con che risultati.
ma in effetti avevo questo dubbio,,,, sul fatto che chi viene attaccato di solito non ha “bombe atomiche ”
Ovviamente se il “dittatore ” in questione opprime un paese dove crescono solo banane puo anche fare a meno della bomba atomica tanto nessuno si sognera mai di andare a “liberare ” il suo paese