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Credo che, nella nostra memoria collettiva, la scena del convoglio di militari americani che passa gettando caramelle ai bambini appartenga al contesto dell’Italia liberata, di zone in cui gli americani avevano il controllo del territorio.

In Iraq, dove la guerra è in pieno svolgimento, dove il controllo del territoro è l’ultima cosa che gli USA hanno e si calcola che le truppe americane subiscano più di 85 attacchi ogni giorno, lo scenario è spaventosamente diverso.

E’ appurato che i bambini sono stati chiamati con gli altoparlanti ed esortati a circondare il convoglio con la promessa di caramelle e dolciumi.
I familiari delle vittime – diversi dei quali avevano espressamente proibito ai piccoli di avvicinarsi al convoglio, proprio perchè era pericoloso – accusano apertamente gli americani di avere voluto usare i bambini come scudi umani.

E credo che qualsiasi adulto sulla terra considererebbe molto, molto imprudente attirare bambini attorno ai carroarmati, in una situazione come quella che c’è lì.
Doppiamente imprudente, visto che le esplosioni non sono state causate da kamikaze che, effettivamente, avrebbero potuto essere dissuasi dalla presenza dei piccoli, ma da autobombe collocate in anticipo e perfettamente prevedibili da parte di un esercito che, come dicevo, subisce attacchi di questo tipo ogni giorno.

Sui blog iracheni, sulla stampa araba e pure su quella americana.