Qualche anno fa, mia figlia seguiva l’ora di religione a scuola (costretta da me che ho sempre voluto che la facesse) e ascoltava la lezione intrisa di odio antislamico della sua prof.
Finchè sbottò e, alzandosi, le disse: “Prof, io non credo in Dio. Inoltre sono stata diverse volte in Egitto. Be’, devo dirle che, quando ho confessato il mio ateismo a dei ragazzi musulmani, in Egitto, li ho visti lanciarsi a difendere il Cristianesimo e a dirmi che io DOVEVO essere cristiana, che dovevo seguire la mia religione di nascita e che era inconcepibile che io fossi atea. Devo dirle che nelle parole di quei ragazzi c’era un rispetto verso il Cristianesimo che lei, parlando di Islam, dimostra di non sapere nemmeno cosa sia.”
A volte una è molto orgogliosa della propria figlia.
Qualche giorno fa ho ricevuto per email l’intervista a una suora italiana missionaria in Egitto.
L’intervista, tra altre cazzate, dice:
Soprattutto nei villaggi dell?Alto Egitto dove la popolazione è a maggioranza cristiana, i pochi musulmani che ci sono, sono estremisti e generano terrore tra la popolazione, si impadroniscono dei campi e delle case e minacciano di morte. […] Ai cristiani è vietato mettere croci sulle chiese […]
A volte una si vergogna molto dei propri connazionali.
I cristiani dei villaggi di cui parla la suora sono i miei alunni, assieme ai loro compagni musulmani che, secondo la suora, dovrebbero terrorizzarli.
Io li ho visti aprire la scatola dei dolci del Ramadan, martedì scorso alle 3, e ho visto i ragazzi cristiani infilarci le mani dentro e papparsi i dolci mentre i musulmani – dopo averne offerti anche a me e avermi obbligato a mangiarli – la richiudevano per aspettare le 5,30, ora dell’iftar.
Gli estremisti che generano terrore.
E, ovviamente, ho un computer zeppo di foto di chiese con la loro brava croce sopra e sarei lieta di strofinarlo sul muso della suora in questione.
Suora che si nasconde dietro l’anonimato, per diffamare a base di menzogne il paese in cui dovrebbe fare la missionaria.
A me sembra una cosa da intervento disciplinare della Curia, questo, e non aggiungo altro.
Non so se lo stesso articolo sia arrivato anche a Sherif, ma so che lui oggi ha scritto il post definitivo sull’argomento.
Sto scrivendo questo post, in realtà, allo scopo di linkare il suo e farlo finire anche nel mio archivio, ché ogni tanto capita che passi gente in cerca di informazioni a consultarlo.
Negli Usa e in Australia, sono apparsi alcuni movimenti capeggiati da individui copti emigrati da quelle parti molti anni fa. Movimenti che si sono rinvigoriti negli ultimi anni grazie all’ascesa al potere dei neoconservatori e delle destre oltranziste. Movimenti che non hanno affatto a cuore il paese o i propri correligionari, ma i propri personali interessi e quelli delle lobby che li appoggiano. Si beccano i fondi del Congresso, si alleano con le lobby sioniste in cambio di una propaganda strumentale tesa a dipingere un paese che non “fa abbastanza” per combattere il fondamentalismo. Questi signori, dal caldo dei loro appartamenti negli Usa invocano sanzioni (e abbiamo visto cosa hanno fatto le sanzioni al popolo iracheno e non certo a Saddam) contro il proprio (ex)paese, contro il proprio popolo, contro la propria comunità che vive in Egitto. Con queste richieste e l’alleanza con i senatori e deputati filo-israeliani, visti malissimo dagli stessi cristiani egiziani, mettono in difficoltà la stessa minoranza copta che dicono di difendere e contribuiscono a fomentare il fondamentalismo islamico. Ma questi signori non sono altro che le versioni egiziane dell’Ahmad Chalabi iracheno.
Direi che Sherif ha perfettamente ragione.
Pope Shenouda, ovvero nientedimeno che il Papa dei copti, ha recentemente rifiutato un invito del Congresso USA dove gli proponevano di discutere di libertà religiosa dichiarando:
“Ho rifiutato il loro invito perchè non sono onesti.
Gli unici diritti delle minoranze che loro proteggono sono quelli la cui protezione è funzionale agli interessi della politica estera USA.
I diritti delle minoranze non potranno mai essere difesi attraverso l’interventismo o la coercizione straniera. […]”
La dichiarazione è su Egypt Today di Settembre, in una pagina che purtroppo non è online, ma confido che rimbalzi anche in rete.
A me fanno una paura tremenda, le solidarietà pelose provenienti dall’estero ai Cristiani di qui.
Credo che si propongano di spezzare un equilibrio che, se regge, è solo per l’immensa pazienza di questo paese pieno zeppo di brava gente nel senso più genuino del termine: con guerre e massacri dietro l’uscio, giustificati anche da una propaganda di cristianità occidentale contro l’Islam, un popolo meno buono e paziente di questo sarebbe ben più ostile, verso le proprie minoranze.
Mi fa paura sapere che esiste, nella natura umana, un fenomeno per cui i problemi troppo evocati finiscono col concretizzarsi.
Oggi non esiste, in Egitto, una cosa che possa definirsi “persecuzione dei cristiani”. Dovremmo ringraziare il cielo per questo, anzichè fare le sedute spiritiche per evocarla.
Dio non voglia (è proprio il caso di dirlo) che chi la evoca abbia successo: sarebbe una catastrofe, e l’ultimo crimine di un ‘Occidente’ sempre più ideologizzato, sempre più fanatico e sempre più folle che sembra proprio ripromettersi di distruggerlo, il mondo.
cio? tu mandi tua figlia a lezione di religione come “sabotatrice” :-)) ??? bei tempi quelli in cui il cristianesimo insegnato era amore del prossimo e dei musulmani non si parlava neanche
No. Non avevo letto quell’intervista, che comunque rientra nell’argomento affrontato verso la fine dell’articolo: la rivalit? tra Chiesa Cattolica e Chiesa Copta. A spingermi a scrivere quel post era quel signore che continuava a postare a ripetizione nei commenti l'”intervista” ad uno di quei personaggi di cui parlavo nel post, chiaramente legati alle lobby americane. E’ una cosa comica: il direttore di un quotidiano copto in Egitto che va a dire negli Usa che ? “perseguitato”. E come cavolo fa, allora, a dirigere un quotidiano copto se ? “perseguitato”? Certi personaggi, e non solo quelli li, non meriterebbero nemmeno la definizione di “ex-egiziani”. Che questi personaggi di patria, in verit?, non ne hanno nessuna. O Forse si: il deposito di Zio Paperone.
Non mi ricordo se ho trascritto la notizia che segue dal Corriere della sera o dalla Stampa. Comunque la fonte era “seria e perbene”.
COMO. Quattro milioni di elettori cattolici americani hanno fatto la differenza. Gli ascoltatori di Radio Maria (sede in un cortile di Erba) rosari snocciolati integralmente, omelie in diretta, messaggi della Madonna di Medjugorie in differita, sono i pi? soddisfatti e i meno sorpresi. ?Bush ha vinto perch? protegge la famiglia?. Chiama Rita da Parma e chiede solo: ?Una domanda semplice: ma dopo l?aborto e il matrimonio omosessuale, Bush sapr? cambiare anche la legge sul divorzio? E? un?altra oscenit?…?.
Divorzio versus guerra … questi bravi radiomariani hanno ereditato la disinvoltura sanguinaria dei crociati.
E non basta. Il 5 dicembre un signore senza connotazioni religiose chiedeva al giornalista di turno nella rassegna stampa del mattino: “Che differenza c?? fra questi italiani e quelli di Nassirya?”.
“Questi italiani” erano i “resti mortali” degli italiani morti in territorio sovietico nel 1941-42-43, durante l’aggressione all’URSS, resti mortali che -secondo il signore di cui sopra- erano accolti con un qualche disinteresse o almeno con interesse non pari a quello per i morti italiani a Nassiria.
Problema: dato che gli italiani alleati dei nazisti erano oggettivamente aggressori tali sono da considerarsi (secondo il signore al telefono)anche i carabinieri a Nassiria? Oppure: se i carabinieri a Nassiria aggressori non sono ma difendono la sanguinante “libert?” del popolo irakeno, la qualifica di difensori va estesa anche ai caduti del Corpo di spedizione italiano poi Armir?
O dobbiamo semplicemente concludere che nessuna logica si pu? applicare a nessuna guerra? E men che meno attribuirla ai suoi sostenitori …
Per ci? che riguarda il Ramadam e i suoi dolcetti anch’io ho avuto la tua stessa esperienza un anno fa e ricordo quel mese con tenerezza (cos? come affettuosamente sono stata trattata)
Avevo letto un testo redatto da un notaio, sui processi per stregoneria (ai quali partecipava come “notaro”) avvenuti a Bolsena circa 250 anni fa. La prassi era la stessa della “tua suoraccia”, precisamente:
Prima un “pretaccio” spargeva “voci” tra il popolino ignorante, su sue “preoccupazioni su un determinato cittadino”, poi andava via, e sostituito da un domenicano (cane-di dio non san Domenico, quelli del S.Uffitio!), che raccogleva dal “popolino ignorante e zelante” le maldicenze sul poveretto… Ed era fritto.
Ricordo, in una trasmissione televisiva, un dibbattito tra un domenicano e Pippo Baudo sul tema la rock star Madonna… Pippo s’infuri? con il Domenicano quado il Domenicano disse: “persone di mia fiducia mi hanno detto… per cui…”.
Conclusione: Il lupo perde il pelo ma non il vizio…Non gli ? bastata la Repubblica Romana..
Io sarei cattivissimo su temi quali “dolcetti”.
Scipperei l’intera scatola ai bambini…
Il Pope Shenouda ha dimostrato, con quella dichiarazione, di essere una persona degna di condurre il suo popolo di fedeli.
Ho avuto sempre molta simpatia per gli ordini “minori”, della chiesa cattolica romana, quali i Francescani, i Cappuccini e i Trappisti.
Non mi sono mai stati simpatici i Domenicani e quelli dell’Opus Dei…
The Dubliners Blog
Eravamo io, Calderoli, Facci e Voltaire…
di seguito riporto un bell’articolo di Haramlik, da Macchianera:
Condivido con Facci un certo disagio di fronte all