Prima hanno fatto festa i ragazzi e, fin lì, tutto regolare: balletti, canzoni e cose così.
Sono le occasioni in cui scopri lati altrimenti insospettabili dei tuoi alunni, sempre ammesso che tu riesca a riconoscerli: “Dov’è la De’ Peppis?”, chiedi, cercando con lo sguardo la tizietta brufolosa e scarmigliata che è solita giacere al quarto banco infagottata tra le lane, con la mutanda a vista e succhiando il pupazzetto che pende dal cellulare.
E ti risponde la sventolona a te del tutto ignota, truccata e scollata e col tacco e tutta luccicante che, solo poco prima, stava esibendosi in complicate danze davanti all’estasiata platea: “Ma prof, sono io!”
“Ah, scusa De’ Peppis. Naturalmente. Non ti avevo, ehm, riconosciuta.”
E ti guarda pure male, la De’ Peppis, certo pensando cose poco lusinghiere sulla tua capacità di osservazione e prontezza di spirito.
Tu batti in ritirata, coda tra le gambe, riflettendo sulle magie del maquillage, la versatilità femminile e cose così.
Poi abbiamo fatto festa noi prof.
L’austero collega Bortolini, al pianoforte, ci ha offerto un concerto di musica classica che ho ascoltato con interesse nonostante il contesto forse inconsueto, lì, in aula magna, in compagnia del collegio docenti tutto.
Poi ci hanno distribuito dei cartoncini ed io, perplessa, ho riconosciuto i testi delle due canzoni che vi erano stampati. Nemmeno il tempo di chiedere lumi e già si stavano alzando tutti.
E lì, in aula magna, accompagnato dalle note del collega Bortolini, l’intero collegio docenti ha intonato, in piedi e come un sol uomo, Tu scendi dalle stelle.
Seguita a ruota da Astro del ciel.
Questo è ciò che volevo dire.
Che io, questa mattina verso le 11, ero nell’aula magna della mia scuola e cantavo, assieme a tutti i miei colleghi, Tu scendi dalle stelle.
La vita è strana.
Al termine dell’insolita esperienza ci siamo spostati in sala prof dove ci attendeva il più lucullianamente meridionale tra i buffet scolastici che io abbia mai visto.
E non ne ho visti pochi.
Teglie di lasagne.
Arancini di riso, crocchè di patate, pizzette.
Mancavano i calzoni con la ricotta ma, per il resto, non c’erano dubbi: io e chi aveva deciso il menù eravamo concittadini.
E i colleghi, che ho scoperto essere in ottima salute e dotati di gagliardissimo appetito, che commentavano: “Sì, chomp, questa scuola avrà i suoi difetti ma ci si sta bene, chomp, adesso arriva un’altra teglia di lasagne.”
I brindisi, numerosi. Non è una categoria professionale particolarmente astemia, la mia.
Me la sono svignata in fretta, ché una è un po’ orsa.
Mentre slegavo la bici, però, ero divertita, certo, ma pure abbastanza intenerita.
Una ha un debole per le manifestazioni di umanità un po’ ingenue, un po’ pittoresche.
E poi, insomma, la scuola è dei puri. Anche perché solo a loro viene in mente di andarci ad insegnare.
Era comunque dai tempi delle elementari e delle medie, che non cantavo Tu scendi dalle stelle e il resto. Da quando ero ancora a Santa Dorotea e, siccome allora non fumavo le mie 30 Marlboro al giorno, non andavo in apnea al “mite agnello, Redentor!”
Che roba.
Ho continuato a canticchiarla fino a casa mia, pedalando.
Ancora indulgo, tra un cd e l’altro.
MI SEMBRA UNO SPEZZONE DI QUALCHE FILM DI PAOLO VILLAGGIO… CHISSA’ PERCHE’ OGNI ANNO CHE PASSA QUESTE SCENETTE DA LIBRO CUORE MI DEPRIMONO SEMPRE PIU’!!! STARO’ DIVENTANDO ACIDA??? BO’ COMUNQUE SE MI CAPITA DI PASSARE PER MILANO TI CONTATTO COSì MI DAI IL NUMERO DELLO PSICOGENIO GRAZIE
Son commosso anch’io. La musica è musica vera solo quando nasce nel luogo…altro che emmepitre.
Cantiamo tutti insieme con skype alla vigilia di natale ;-)
ma le 30 sigarette al giorno non fanno a pugni con la bicicletta (per non parlare del canto sulla bicicletta…)?
elisa
Esagerata. A cantare pedalando, ce la faccio benissimo. Che poi ascoltarmi sia un piacere, è da discutere.
Ste, sono pronta. Che cantiamo?
Meglio “astro dal ciel” che ha la stessa melodia come “Stille Nacht, heilige Nacht”, ma mi diceva la meastra alle elementari che sarei stuonato e che sarebbe meglio che facessi (?) solo i movimenti con la bocca. Di solito quindi canto sul trattore, intonato, mi sembra, ma appena sono in pubblico mi sposto di 3/4 nota. Ora, solo davanti un Mac silenzioso, uno è in pubblico o no?
Quoto Simona, la scena aveva un che di fantozziano.
Assolutamente nel senso più benevolo ed affettuoso del termine.
Posso approfittare per lasciare “qui” gli auguri di buon Natale?
“…E poi, insomma, la scuola è dei puri. Anche perché solo a loro viene in mente di andarci ad insegnare.”
Tagliata, incollata e spedita con gli auguri a tutti i colleghi (quelli che amo), con il link a questa divertente pagina.
La scena non aveva “un che di fantozziano”. Era totalmente, assolutissimamente, radicalmente fantozziana.
E tenera per questo, direi.
(E’ il post ideale per gli auguri, questo. Auguri, dunque.)
Ste: tu fai sul trattore quello che io faccio in bici, vedo, e con le stesse riflessioni. :)
Comunque adesso ho provato a cantare, davanti al pc, ma devo dire che in bici sono meno stonata. Sarà il movimento.
ÂE poi, insomma, la scuola è dei puri. Anche perché solo a loro viene in mente di andarci ad insegnare.”
In un ambiente frequentato da queste persone io, la scena che tu hai descritto, non riesco a vederla proprio Fantozziana; tenera si sicuramente, semplice, naturalmente inevitabile in questo momento, forse ingenua, ma non Fantozziana.
LÂambiente Fantozziano è fatto dai i megadirettori galattici, dirigenti, dirigentuccoli, dalle Sig.re Silvani, dai ragionieri Filini, che lÂunica cosa che possono insegnare è lÂarte di leccare i piedi.
Volevo fare gli auguri a te, Lia, a Pupina ( che fortuna che ha!!!!!) e a tutti coloro che passano da questo blog!
Cara Lia, ti seguo ormai da diverso tempo ed è sempre un piacere leggerti .
Vorrei solo rinnovarti la mia stima per come sai scrivere di argomenti a me cari.
Carissimi auguri e tieni duro… oggi qui a Milà n abbiamo più che mai bisogno di persone come te .
Buon Natale ! Lilla .
allora complimenti, io faccio già fatica a pedalare e non fumo, se dovessu pure cantarci sulla bici, non arriverei neanche a fare un chilometro…
auguri
elisa
Tanti auguri di buon Natale da un’atea-ebrea!!!
Boia,deh…è tutto un programma!
Baci!
Lilith
Ciao.
Altri auguri sono sul tuo forum natio….
State tutti meglio che potete.
Old
Beh. Allora BUONE FESTE!
Bello cantare in bicicletta, si.
:)
Grazie. :)
Tanti auguri a tutti.
E io ho la bici elettrica, è magnifica, Lia!!! Pedali, ma con la metà dello sforzo. Ci puoi cantare tu scendi dalle stelle e l’astro del ciel contemporaneamente. atale me Auguri!
P.S vai se ti capita in un negozio di dischi e ascolta il pezzo 11 della colonna sonora di Home Alone (mamma ho perso..), quella sì che è musica per un natale come si deve :-)