Marco Hamam
Italo-egiziano, arabista, giornalista, è autore di diverse pubblicazioni su questioni del Mondo arabo contemporaneo. Collabora con la Rivista Italiana di Geopolitica Limes, con il quotidiano La Repubblica, il sito di analisi finanziarie Axia on line ed altre testate. È analista di temi riguardanti il Medio Oriente per stazioni radiofoniche nazionali ed internazionali.
Anima e cura il sito aljazira.it.
Marco l’ho conosciuto di persona al Cairo, una sera.
Ci leggevamo da un po’ e, quando arrivò in Egitto, mi fece un colpo di telefono e decidemmo di vederci all’After Eight per bere qualcosa e fare due chiacchiere.
Ricordo che, appena lo vidi, pensai: “Ma come è giovane!” Poi cominciammo a parlare e me lo scordai.
Direi che sta venendo su una generazione di arabisti, in questo paese, che è una risorsa autentica.
Non ho ancora letto Egitto, la svolta attesa, il libro che ha appena pubblicato, ma conto di farlo quanto prima.
Intanto segnalo il sito che ha appena aperto, con lo stesso nome, e che mi ha fatto venire una fitta di nostalgia, appena l’ho visto, da cui non mi sono ancora ripresa.
Il sito raccoglie articoli, riflessioni e fotografie che spiegano il momento delicatissimo e di enorme importanza che l’Egitto sta vivendo.
E io non ci posso credere, che mi ritrovo in Italia proprio adesso.
Altro che esaurirmi dietro alle sinistre e destre per Israele: io dovrei essere là, porca miseria, a vedere la storia – quella vera – in diretta.
Per fortuna c’è Marco, intanto: Egitto, la svolta.
Il sito che segnali, “egitto la svolta” mi sembra davvero interessante e merita di essere letto con molta attenzione. Lo faro’.
Parlando di cose piu’ frivole, la “intro-page” (si chiama cosi’?) di questo After Eight la trovo bellissima, sia l’animazione sia -soprattutto- la musica. Fa venire veramente voglia di andarci…e di ballare.
;-)
Ma sì Lia! Davvero, stare qui ti fa raggomitolare in questioni “urticanti”, quando stavi in Egitto eri piena di verve e curiosità , una trottola in continuo movimento.
Ti auguro di non dover restare qui a lungo.
Baci.
G.
tu scrivi:
— cut —
E io non ci posso credere, che mi ritrovo in Italia proprio adesso.
Altro che esaurirmi dietro alle sinistre e destre per Israele: io dovrei essere là , porca miseria, a vedere la storia – quella vera – in diretta.
— cut —
sarebbe facile dirti che ” ti e’ piaciuta la mela… ”
ma questa e’ LA STORIA,la TUA STORIA.
Possiamo scappare,rifiutarla,negarla; sta sicura che prima o poi ci ribecca.
PERCHE’ E’ LA NOSTRA STORIA – Unica e personale –
A noi scegliere se,come tu scrivi ” vedere la storia ” o ” vivere la storia “.
Capisciamme’…
un abbraccio
giovanni
Daria: i Wust el-balad sono bravissimi, sì. L’homepage dell’After8 è dedicata a loro, che lì ci suonano tutte le settimane.
Questo è il loro sito:
http://www.wustelbalad.com/home.htm
Pensa che il cantante è poliomelitico: in Europa avrebbe poco appeal, temo.
Gianna: sigh.
Giovanni: a me non riesce proprio a interessarmi, ‘sta storia qui. Ci provo, mi sforzo, ma alla fine mi pare tutto una cazzata.
Vorrei tornare a casa mia, e casa mia non è qua.
Non è nemmeno letteralmente in Egitto, inteso come luogo: è dove io mi sento bene con me stessa e mi riconosco. Qui non mi riconosco.
Sto aspettando fine mese: sarà la fine del primo quadrimestre, quindi un quarto del tempo minimo della mia “condanna”.
Sembro una carcerata che fa le tacche sul muro.
Da quanto ho letto sui quotidiani semplici, non essendo mai stato in egitto neanche per sbaglio neanche a sharm el sheik, sempre che così si scriva, è una svolta islamica estremista.
“Estremista” è una parola che rende poco il sentire della cosiddetta ‘rinascita’ religiosa che c’è lì. Quello che davvero colpisce, quando parli con molti di coloro che hanno – prevedibilmente – votato per i Fratelli è la rigida adesione alla ‘forma’ della religione islamica. Molto più che al suo messaggio spirituale, spessissimo.
Questo formalismo esasperato si accompagna, comunque, a un’assoluta mitezza dell’assoluta maggioranza di chi lo pratica. Parlerei di fondamentalismo, quindi, più che di estremismo. Fondamentalismo che, tra parentesi, non appartiene alla storia dell’Egitto. E’ una novità di questi tempi ed ha le radici che sappiamo.
Comunque ti rimando al sito di Marco Hamam, per orientarti.
La stampa italiana è di una superficialità insopportabie, su questi argomenti.
ah, volevo anche dirti che l’altro giorno ho avuto una discussione molto forte con una mia collega/amica che purtroppo e’ una fan sfegatata di Magdi Allam….e che purtroppo quando mi ha visto mettere in dubbio le sue certezze, mi ha aggredito con una veemenza di cui non avrei mai creduto fosse capace…pertanto, non dicendomi assolutamente niente di costruttivo ne’ convincente. Ci ho pensato molto in questi giorni a questo episodio, e sono ancora un po’ turbata.
Vabbe’… intanto mi sa che chiamero’ un mio amico arabista che sta in Egitto per chiedergli di spedirmi un paio di CD dei wust el balad ;-D
p.s. ah, no, non sarei molto d’accordo con l’idea che il cantante non avrebbe allure in europa solo perche’ e’ poliomelitico. Forse sono troppo ottimista, ma…alla fine c’e’ anche gente come noi in europa no?