Nella piscina di via Solari, a Milano, c’è un cartello negli spogliatoi che ti ingiunge di non levarti il costume per fare la doccia.
Cartelli simili, anche se più gentili, ne trovi anche negli spogliatoi delle piscine d’Egitto, ovviamente: ti servono per sentirti scioccamente straniera quando obbedisci e le altre signore lì presenti ti guardano ironiche, ché a chi viene in mente di starsene in costume nel bagno turco, chessò, o in cose così?
Alle europee.
E, infatti, negli spogliatoi della piscina di via Solari, a Milano, è tutto un farsi la doccia vestitissime, e non voglio pensare a chi ha scelto il costume intero, per venire a nuotare, e mo’ le tocca riempirselo di bagnoschiuma e tornare a casa più scivolosa di una biscia.
E sono là che sperimento, per la prima volta dopo anni, l’ebbrezza di sciacquare il proprio costume da bagno senza toglierselo, e contemplo attonita lo spettacolo del comune senso del pudore di Milano che, come spesso accade quando si chiede alla gente di fare cose difficilissime e prive di un vero motivo, si traduce alla fine nel goffo spettacolo di signore che si contorcono sotto l’acqua spostando pezzi di stoffa a destra e a manca per togliere il sapone di troppo ed è tutta una gran fatica, un vederci comunque per intere tra gli spostamenti della stoffa, uno spettacolo di impudicizia involontaria e forzata che ricorda vagamente il clima di un battaglione di militari alla visita di leva e ti fa venire voglia di lavarti molto in fretta, ché del resto qui siamo a Milano e tempo da perdere indugiando sotto la doccia non ce n’è.
E’ curiosa, l’Italia: una penserebbe che l’unico luogo adatto a stare più nude che si può sia la strada.
Purché si stia strettamente tra estranei.
Purché non ci sia nulla da dirsi, fosse anche chiedersi lo shampoo in prestito.
Nei bagni delle donne, in Egitto, ci si chiede in prestito il profumo.
Nel bagno turco, i cubetti di ghiaccio per rinfrescarsi.
E io mi guardo queste signore che si strizzano i pezzi del costume che hanno addosso un po’ alla volta, per fare scivolare via il sapone senza mostrarsi, con l’aria dura a fissare le piastrelle, distanti, e ripenso ai voluttuosi spogliatoi da cui provengo e mi sento, come spesso mi succede in Italia, in caserma.
Dai voluttuosi spogliatoi da cui provengo si usciva, naturalmente, molto coperte.
Dalla piscina di via Solari a Milano si esce scopertissime, dopo tanta fatica per non farsi vedere, e una torna a casa perplessa.
In effetti è la prima volta che sento questa cosa di uno spogliatoio, assurdo :D
Nella piscina in cui andavo (a Cagliari) non ho mai sentito niente del genere.
quindi dovete entrare e uscire da quel luogo ameno col costume sotto i vestiti?
bah.
ps: neanche a roma si fanno tanti complessi.
posso inoltrare questo tuo messaggio??? e’ illuminante! ho fatto l’esperienza di una sauna in Germania e le mie amiche italiane erano molto perplesse di sapermi senza vestiti (era in contesto misto pero’) e col moroso a cui “andava bene” che fossimo entrambi senza vestiti……… pero’ e’ anche vero che una bella scollatura suscita analogo imbarazzo qua da noi
t’interessera’ sapere che questa piattaforma internet mi ha negato una prima versione del mio commento perche’ ho usato la seguente parola
n
u
d
a
quel divieto c’è anche nella mia piscina, ma è ampiamente ignorato (almeno nelle docce maschili), per abitudine precedente e per praticità .
i più ligi usano le uniche due docce che hanno una porta, e quindi permettono di lavarsi normalmente senza troppo turbare il senso del pudore, e poi girano con l’accappatoio. lo faccio anch’io se ci sono bambine che vanno nello spogliatoio con i padri, sammai che si impressionano.
ma probabilmente toglieranno le porte, forse per paura che nelle docce succedano cose ancora più in contrasto con il comune senso del pudore…
che sarebbe successo se avessi fatto una doccia normale?
HCE
eh eh eh Lia … sei uno spasso …
ma non fare confronti ..dai Milano e l’Egitto ?
due mandi opposti.
ciao
Effettivamente lascia perplessi ‘sta cosa. Ma poi una si tiene addosso il costume bagnato? No, perchè se il divieto vale sotto la doccia vuol dire che poi si esce e ci si cambia disinvoltamente?
E vale anche per lo spogliatoio maschile?
Certo che Milano, che a me continua comunque a piacere per molte cose, a volte mi inquieta. Venerdì scorso passeggiavo nei pressi del Duomo alle sette e mezza di mattina e mi chiedevo dove cacchio andassero tutte quelle persone di corsa. A Roma se giri per il centro alla stessa ora rischi solo di trovare gli spazzini.
Un bacio
Deh, e in spiaggia?
Quando c’è da cambiarsi il costume, ti vedi i tedeschi che si cavano bellamente quello bagnato e s’infilano quello asciutto, senza esibirsi ignudi più del necessario, ma neanche con troppa fretta.
Poi ci sono un po’ di italiani (lombardi o al massimo veneti) che fanno cazzate con gli asciugamani e tutte le altre razze che si tengono il costume bagnato e si asciugano al sole. Questione di Q.I.
OT Senti, ma visto che siamo un po’ tutti in clima mondiale, perchè non scrivi qualcosa su Spagna 82? Potrebbe venir fuori un bel post con dentro Felipe Gonzalez e Marco Tardelli. Dai prof! :)
Uh mamma, ma cosa mi tocca sentire?
Ma.. che razza di SPOGLIAtoio è, quello in cui non puoi SPOGLIARTI?
Tantovale mettere le docce direttamente fuori dalle piscine!!
et voilà .. il nostro finto buoncostume!
Comunque, ho imparato che quando la nostra UNA (Lia) torna a casa perplessa, viene sempre fuori un fanta-post-denuncia . :-)
Con affetto,
Pina