Io ho uno strano fato: siccome, tanto tempo fa, espressi ad alta voce il desiderio di tenere la mia identità professionale separata da questo blog, adesso mi ritrovo periodicamente alle prese con gente che mi considera ricattabile a causa di questo mio desiderio.
A volte sono italo-sionisti, altre volte sono delle gang di settari arruolatori che, da “sinistra”, delle mie cronache dall’Egitto hanno fatto lo stesso uso strumentale dei vari Griso & friends dell’epoca (e non a caso si sono ritrovati tutti amicalmente insieme, al dunque) ma il risultato non cambia: la rete è piena di gente che non ha capito che, se tutelo il mio mestiere, è semplicemente perché non voglio che il mio blog influenzi i miei alunni.
E’ un riguardo verso di loro.
Non un fattore di ricattabilità per me.
Una non ha “paura” di vedere il proprio nome associato al proprio blog.
Una, semplicemente, pensa di avere delle capacità dialettiche che sarebbe sleale proporre a dei ragazzi molto giovani. Una vuole che i propri alunni votino per il cribbio che gli pare, senza conoscere le idee, espresse su blog, dei propri prof.
In questo paese di coglioni, c’è un mucchio di gente che ha pensato che io temessi di essere “licenziata” per il mio blog.
Che io volessi tenere la mia identità celata per motivi di auto-censura.
Come se fossimo in Arabia Saudita.
O in Cina.
Imbecilli.
Perché, insomma, una si preoccupa per i suoi ragazzi e vorrebbe per loro il meglio, compreso l’anonimato dei blog dei loro prof.
Ma da qui a farne un fattore di ricattabilità, direi che il passo è lungo.
Se c’è gente tanto poveretta da spargere in giro il mio nome – e quindi il mio mestiere – perché ha le fregole contro di me, se ne assuma le responsabilità.
A me dispiace perché interferisce con il mio rispetto verso i pupetti, questa cosa, ma poi amen. Al di là questo, me ne batto u belin.
Come è ovvio: se – a destra e a sinistra – c’è gente talmente fuori dal senso dello Stato da pensare che una prof debba tenere celato il proprio blog per conservare il lavoro – come se fossimo in Cina, o in Arabia Saudita – io non posso fare altro che pensare che l’imbecillità regni sovrana.
Tra i filo-guerrafondai neoconi come in certi blog filo-br che fanno da ‘commissari del popolo’ a questo blog.
La povertà intellettuale ed etica è identica.
Coglioni paranoici, a destra come a sinistra.
Amiconi tra di loro, del resto. Al dunque.
Tutti insieme negli stessi blog, me li sono ritrovati a spettegolare, e mica è un caso.
Al di là delle vezzose mossette di principio sugli argomenti asettici.
“Battitene u belin”, dicevo.
Perché, come è ovvio, c’è un mucchio di gente che mi chiede che effetto abbiano fatto a scuola i vari articoli su Corriere, Unità, Oggi, Giornale, Libero, Opinione, Vita, Linus, Secolo e via dicendo che si sono espressi su questo blog nell’ultimo mese.
Ed io rispondo: “Boh. Se se ne sono accorti, a me non lo hanno detto.”
E i miei interlocutori: “Già. E’ che i genovesi sono discretissimi.”
Ed io: “Decisamente. Che Dio li conservi così.”
Questo blog, comunque, al di là di un vago senso di gratitudine verso la Weltanschaunung perbene in cui si ritrova professionalmente immersa, non si era ancora messa alla prova nella socialità sporadica.
Stasera lo ha fatto.
Ed è successo che, all’ora dell’aperitivo in centro storico, qui ci siamo ritrovate a socializzare per qualche ora di fila con degli – ormai ex – sconosciuti.
E, al termine della prima ora di ciacole, eravamo ormai quasi intimi ed io mi sono ritrovata a sganciare il nome del blog a chi mi chiedeva cosa facessi nel tempo libero.
Ho pensato di avvisare: “Sai, al momento avrei uno scandaletto in corso: Corriere e Magdi Allam, cose così.”
E mi hanno guardato perplessi.
Poi ho aggiunto: “Sai, ad Agosto venni un po’ adottata, qui a Zena, trovai casa grazie a dei lettori.”
E, a questo punto: “Ah, ma sei tu! Ma me la ricordo benissimo, la vignetta di te che cerchi casa! Ma sei tu davvero?? Ma dai!!”
Una li guarda: lo scandalaccio infame manco li ha sfiorati, a questi qua.
In compenso, mi ritrovo a febbraio – e davanti a un aperitivo – con gente che mi ricorda nella vignetta di Biani di agosto.
“Nah! Ma sei tu??”
“Sì, boh, sono io.”
Zena seleziona, tra i tuoi minutini di celebrità, i più esteticamente sostenibili, e ti rimanda solo quelli.
Una esce di casa, guarda la città e pensa: “Ehi: grazie, tu.”
Fossi la Pro-Loco di Genova, stamperei questo post sui depliant turistici :-)
E se fossi genovese (affettivamente un po’ lo sono), sarei mooooolto orgoglioso.
Ma non è solo questione di essere discreti… è che qui si parla poco perché si fanno sempre un sacco di conti in testa e molti hanno scoperto che con fastweb potrebbero chiudere i contratti con telecom e sky e così non fanno l’adsl nell’attesa che gli arrivino le fibre ottiche. Solo che sono tutti abbarbiccati sulle alture e non sanno che non ci arriveranno mai. Anzi, lo sanno… ;)
premesso che trovo ci siano un milione di buone ragioni per tenere separata l’identità di blogger da quella professionale e della vita reale (tra cui le ottime ragioni che elenchi tu) non mi pare che il tuo nome in rete risulti associato ad alcuna banda di neo-con e/o sionisti ricattatori, ne’ che tu sia stata oggetto di chissà quale azione vendicativa (conosco persone che in rete sono state letteralmente bombardate da google bombing, eh). No, sai, perchè a legger te qua si può pensare che tu sia finita sui giornali a causa del sionismo internazionale, eh…
E’ strano doverlo ricordare proprio a te, Rosalux, ma quando scrivo “a volte sono italo-sionisti” mi riferisco, come è ovvio, al precedente della divulgazione dei miei dati in mailing list e newsgroup da parte della tua amica di blog e soci di Sinistra per Israele.
Come farei a sapere che esisti, se non avessi avuto il dubbio piacere di vederti in prima linea in quell’occasione?
Suppongo che ti ritroverò da qualche parte pure alla prossima.
Pazienza.
Se fossi un peppo sarei felice d’aver un’insegnante sentimentalmente incasinata ed instabile, residente in una soffitta simile ad un bazar come la mia stanza. Sarei felice di sentirla incazzarsi con noi senza mezzi termini per poi scoprirla diversa in altri frangenti.
Per scoprire che in fondo scrivere quella frase sulla lavagna le ha dato un piccolo piacere grazie alla nostra pur presente anche se ben celata autocritica-ironica. Non so se imposterei la mia vita sulle sue orme,ma sono sicuro che troverei delle scusanti ai miei errori identici ai suoi. Se fumassi continuerei a farlo,se mi innamorassi continuerei(si augura),se volessi mettere ordine nella mia vita andrei in analisi per accertamenti.
E non mi dire di smettere di fumare perchè devi darmi tu l’esempio.
La tua responsabilità è grande,ma altrettanto grandi sarebbero le soddisfazioni se un domani trovassi un’altra Lia…perchè in fondo tu,a te,non ti dispiaci.
E come si potrebbe ottenere tutto questo tenendo separata la professione dal blog?
Oh,certo,una circostanza c’è.Forse più di una,ma tutte negative che vanno dalla repulsione per il proprio lavoro allo sdoppiamento di personalità della serie uso il blog per scrivere ciò che vorrei ma,me tapina, non posso.
Avere un blog porta inevitabilmete a dare piccoli e per noi insignificanti input che però per coloro che non hanno una mazza da fare e sono pazienti risolutori di puzzle e cruciverbi,sono tasselli decisivi per avere un’immagine completa ed usarla per i loro scopi.
E questo si collega alla mia convinzione sulla inutilità della sincerità su internet.
Ne consegue la scomparsa di tutte le Lie ed anche di molti old e di tanti altri….però che bello sarebbe far pigliare delle cantonate da antologia a chi ci vuol male…eh?
Questo lo posto anche in altro luogo altrimenti mi accusano di stitichezza.
A Mel…mannaggia,controlla le doppie….se fossi io il tuo insegnante…ciao.
Old
Sai che mi sono chiesta, ultimamente, se avessi pubblicizzato o meno il tuo blog ai tuoi alunni? Il bello è che ero sicura di si e la cosa mi piaceva pensarla, perchè ero sicura che leggere questo tuo blog avrebbe fatto bene a molti tuoi alunni… poi, però, eccoti qui a dirne l’esatto contrario, e devo dire che forse hai ragione tu… io però il link a questo blog glielo darei lo stesso, magari senza dir loro che il blog è tuo… perchè didattico lo è, e di molto, se non altro per come è scritto lessicalmente parlando, senza contare che formativo lo è per i contenuti e per come sono affrontati. Siccome i ragazzi in internet ci bazzicano parecchio… io direi che ogni tanto sarebbe opportuno, per loro, navigare in siti e blogs come questo, tanto per non rimanere fossilizzati sulla “musica” house in mp3!
Ah… e comunque io ultimamente un po’ di paura ce l’ho ad esprimere la mia opinione, per quanto anonima possa essere, soprattutto su Israele, e soprattutto da quando la nostra massima istituzione, il nostro primo cittadino, si è sperticato in controindicazioni all’uso critico della parola anti-sionismo come se fosse da interpretare come anti-semitismo… no… non so se mi spiego! Io sono terrorizzata! Anche perchè a costui non ha replicato nulla nessuno!
ARGH! Ciao da qarmida
E’ proprio quello che intendevo dire. La storia della “pubblicazione” del tuo nome, pur essendo stata all’origine di molte pagine di sofferenza e denuncia e avvocati, i cui echi sei determinata a non far cessare (e infatti ciclicamente si risentono) è risultata essere di portata inconsistente. Tanto rumore, e non risulta una sola occorrenza legata a quel fatto: nessuno shock per i tuoi studenti, a causa dei sionisti! (molte ne risultano all’indirizzo dei tuoi presunti persecutori, ma tant’è) Io ero in “prima fila” – tanto perché chi ti legge non deduca cose sbagliate da quello che hai scritto – solo per dire che stavi facendo tanto rumore per nulla. Avevo ragione: il tuo nome è infatti salito agli onori delle cronache per altri motivi e con altri attori, come sappiamo tutti. Ah, fra parentesi anche in quel caso ti sconsigliai la grancassa, ma tu non ascolti mai i saggi consigli.
Confermo tutto. Su Genova e i genovesi, intendo. Anch’io quando capitai sul tuo blog pensai “Ma pensa, e’ quella che cercava casa!” ;)
La discrezione e’ l’altra faccia della musoneria. Non si fa casino, non si ride a voce alta, non si mettono in mostra beni e fortune, non ci si impiccia e ci si aspetta che nessuno si impicci.
(aah, la nostalgia dell’emigrata…)
Stai polemizzando per il gusto di farlo, Rosalux: allora come stavolta è successo che il mio nome è stato fatto venire fuori in modo pretestuoso e sporchetto.
Pretestuosa e sporchetta quella vicenda, pretestuosa e sporchetta questa.
L’altra volta con i limiti dei mezzi di chi lo stava facendo. Stavolta in modo più astuto, visto che è stato infilato qua e là su internet per associarlo alla risonanza momentanea di ‘sta storia: i giornali – con l’eccezione di un paio di giornalacci di scarsa diffusione – non lo avevano fatto.
E, stavolta come allora, non è che succeda chissà cosa o che il mondo stara lì a farsi le pippe nei secoli, su ‘sta storia.
Gli scandaletti basati sul niente lasciano il tempo che trovano, è noto.
Io, come allora, manifesto il mio fastidio professionale, nonché quello umano per chi, come si dice nella mia città, in questo genere di cose “ci inzuppa il pane”.
Anche se è per “dare saggi consigli”, come dici tu.
Evita la polemica, fammi il piacere: i botta e risposta mi annoiano a morte.
I blog esistono per esprimere il proprio punto di vista sulle cose. Per il resto ci sono le chat e i newsgroup che, non a caso, non frequento.
figurati se non ti do ragione, riguardo alla polemica sterile: sono intervenuta qui precisamente per rispondere al tuo post (polemico, che ti piaccia o meno) e per sottolineare che il rivangare ancora una volta lo “scandaletto” di SpI ed evocare i fantasmi sionisti e neocon era piuttosto fuori posto, a questo punto, visto che quella faccenda non ha mai avuto risonanza alcuna, se non sul tuo blog. Non capisco poi cosa tu intenda con “mezzi a disposizione”: è un dato di fatto verificabile: nessuno ha abusato del tuo nome: zaddikim, spiriti maligni, sionisti, testimoni di geova: nessuno. Al contrario di quello che accade con i nomi e cognomi dei tuoi presunti avversari, che compaiono invece associati a quella vicenda, descritti a tinte fosche in vari blog, compreso il tuo (anche se – nel tuo – i nomi non sono in chiaro)
Eh?? Scusa, ma il ragionamento è assai involuto: di che parli, che dici?
Io rispondo di quello che scrivo sul mio blog, ragazza. Di quello che altri scrivono, prenditela con loro. E non è che, qui, i nomi non siano “in chiaro”. In italiano si dice: “Non ci sono”.
Ma pensa te.
I “mezzi a disposizione” sono mailing list e newsgroup, l’ho scritto. Perché non leggi, prima di precipitarti a rispondere?
Quanto al mio post: osservo semplicemente che, tra chi sguazza in pettegolezzi che vanno dai nomi in giù, noto più di un’affinità, al di là degli schieramenti.
E, scusami tanto, ma se voglio fare un bilancio in base alle diverse volte in cui l’ho vista andare in onda, la fiera del pettogolezzo, lo faccio. Sta’ a vedere che mo’ non posso scrivere delle cose successe A ME perché sennò Rosalux – dall’alto della sua squisita sensibilità – si inalbera.
Tanto per essere chiari, comunque: quella storia di Sinistra per Israele è ancora su internet e, digitando i miei dati personali, escono graziose esternazioni di tuoi amici in cui mi si definisce antisemita etc.
Io protestai, e pure parecchio.
Dopo le proteste, i propositi che leggevo in rete tipo “anche attaccando i volantini con la foto e la dichiarazione della signora XXX XXXX, alias Lia, fuori dalla scuola dove insegna” (citazione testuale) cessarono.
Così, per la precisione.
Io non ho trovato neanche un commento, associato al tuo nome e cognome, ne’ dei miei “amichetti” ne’ di altri. (la frase che tu hai scritto non risulta esistere sul web: l’avranno tolta, ma se tu sei riuscita “togliere” qualcosa dal web definitivamente, vuol dire che sei molto fortunata e che quel qualcosa era veramente poco e nulla: niente a che fare con l’essere esposti al google bombing, o avere il proprio nome ripetuto decine di volte sui NG – per dire)
Viceversa, se si cerca nome e cognome dei tuoi presunti “avversari”, ai primi posti…combinazione! compare proprio il tuo blog.
Naturalmente se ti riferivi al tuo nick, associato a epiteti come “antisemita”, è chiaro: che piaccia o non piaccia sei in una piazza, e – come tutti noi – sei esposta a critiche. Non vedo dove sia il dramma.
Devi cliccare su Group, Rosa.
Trattandosi, appunto, di newsgroup.
Detto questo, ti ricordo che l’argomento del mio post verte sul metodo, non sull’efficacia del metodo. Ne faccio un discorso etico, per quanto ti ostini a spostarlo.
Comunque, Rosa, direi di chiuderla qua.
Non siamo fatte per capirci. Ho visto qua e là che ti sei molto lanciata a dire la tua in una certa melma di pettegolezzi che, tra nomi e altro, mi hanno riguardato. Melma che, ti ricordo, non ha attinto a questo blog per prodursi, ma a un atto illegale e scorretto compiuto da un giornale, di cui dovrà rendere conto ai magistrati.
Come è ovvio, non ho risposto a nulla di ciò che tu e altri avete scritto. Sia perché, in quel momento, le mie preoccupazioni erano davvero altre, e sia perché rispondere avrebbe comportato uno sprofondare in diatribe da serva, tra un particolare e l’altro dell’esistenza mia e di persone con cui ho condiviso qualcosa, a cui non ho ritenuto di volermi prestare.
Tu sei padronissima di pensare che tutto il tuo esprimerti fosse legittimo.
Io sono padronissima di trarne un giudizio su di te e di non desiderare di averti come interlocutrice.