Io, le mie perplessità sul Caso dello Smalto per le Unghie le ho esposte.
Poi è arrivata la notizia della fatwa egiziana, tanto per rimanere in tema.
Giustizia vuole che, a questo punto, si segnali anche la seguente notizia proveniente da Israele:
Zara si scusa con gli ebrei ortodossi per avere mischiato lino e cotone in un capo di abbigliamento.
Sono avvincenti, questi scontri a distanza tra titani del pensiero.
Deve esserci in palio una Coppa Ortodossia da qualche parte, non c’è altra spiegazione.
strasottoscrivo
io mi scuso con la regina d’inghilterra se oggi a pranzo ho mangiato con i gomiti sulla tavola.
(e nota bene che per ortodossia ho scritto tavola e non tavolo…)
Mo.
anzi
aunt Mo
Dilettanti!
Ben XVI° ha detto che agli indigeni sudamericani la conquista e l’evangelizzazione gli ha fatto un bene dell’anima! Questa è Ortodossia! Cazzo!
A me un po’ fa schifo quando compro il gelato nella vaschetta, poi si squalgia un po’ e si mescolano il cioccolato e il limone. Finché vanno insieme fragola e limone, o cioccolato e cannella mi sta bene.
E comunque, anche quando si mischiano cioccolato e limone, non è colpa di nessuno.
Quando vivevo in Siria sapevo dai miei studenti di certe trasmissioni televisive in cui lo “sheich” di turno dava indicazioni sul corretto comportamento da tenere nel “mese benedetto” e riceveva telefonate tipo “ma se mentre faccio la doccia mi cade un po’ d’acqua in bocca e mi capita di berne qualche goccia, è peccato?”. Per fortuna conoscevo non pochi che ridevano di queste cose, ma notavo anche che, come per tutti gli affari religiosi, anche le persone più insospettabili non ci trovavano molto da ridere e anzi si offendevano che io lo facessi.
Anche questa della mancanza del senso dell’umorismo, mi sembra una caratteristica di molte religioni. E non depone sicuramente a loro favore, per quanto mi riguarda.
Groucho mi ha fatto ricordare quando, da bambina non dovevo lavarmi i denti prima di andare a fare la comunione: non dovevo rischiare di mandare giu’ acqua o dentifricio. Non era una cosa da ridere essere rigorosamente a digiuno per poter trangugiare l’ostia, era una cosa seria.
Cosa che sembra ridicola adesso, pero’ era anche un modo di prendere sul serio le pratiche religiose.
Come si prendeva molto sul serio la quaresima, la proibizione di mangiare carne il venerdi e nei giorni di vigilia… tutte cose che la chiesa cattolica non chiede piu’.
Ricordandole provo un po’ di nostalgia. Nostalgia di un mondo, non ancora globale, dove le pratiche religiose collettive non avevano poi molto a che fare con la religione: segnavano piuttosto il corso dei giorni e delle stagioni.
A me, non credente, fa un po’ invidia il Ramadan.
Sono andata fuori tema. Avevo cominciato con l’intenzione di scrivere che la religione non e’ piu’, come un tempo, l’oppio dei popoli: e’ l’amfetamina dei popoli adesso. Lo scrivo adesso, e non c’e contraddizione con la nostalgia per il mondo di me da bambina. Era meglio l’oppio.
Sulla “Coppa Ortodossia” per poco non mi strozzo dal ridere.
Sei un genio.
Un bacione
Pedrita
Dona, e se provassimo a vivere in modo più lucido, senza oppio né anfetamine? Magari, se proprio si vuole, solo una bella, sana fede (non necessariamente una religione, con la sua sovrastruttura posticcia più o meno dogmatica), che ci faccia però stare bene, ci dia una reale serenità interiore?
E’ così difficile camminare con le proprie gambe, o meglio, con la propria testa?
Evidentemente sono rimbecillita.
Non solo posto commenti a cavolo (ma LIAAAA: leggimi prima di pubblicarmi. La firma dona mica garantisce che io abbia inviato il commento giusto al posto giusto!!!!). Non riesco neppure a farmi capire. Ci riprovo.
Caro Groucho,
non ho nostalgia dell’oppio, anche se penso che fosse piu’ salutare, per i popoli, delle amfetamine che stanno distribuendo fondamentalisti vari. E sono d’accordo con Michele Serra, che ha scritto oggi su Repubblica che “la nuova inquisizione e’ la coglioneria delle masse”.
Il mio commento non era a favore di religioni e di chiese. Nessuna, tra le divinita’ adorate dalle varie religioni, mi sembra degna di fede. Una fede personale? Io non ce l’ho, ho solo una collezione di valori che cerco di rispettare.
E poi una fede personale non funziona, Groucho. Perche’ abbiamo bisogno di riti collettivi.
Era soprattutto questo che volevo dire nel commento qui sopra.
In mancanza di meglio, i riti collettivi li troviamo nelle celebrazioni di san Valentino, della giornata della mamma o di altre boiate simili. Nate dal bisogno di riti e nutrite dai venditori di cioccolatini, di fiori e di vari oggetti inutili.
Io ho nostalgia di un tempo in cui c’erano riti colletivi come le pulizie di Pasqua. Si tiravano fuori dalle stanze i mobili, si vuotavano armadi, credenze e cassettiere, si puliva tutto. Un rito simile l’ha descritto tempo fa Riverbend, una islamica irachena.
Un modo di celebrare la primavera, col pretesto della religione. Certo, una normale famiglia italiana di oggi non potrebbe farlo.
Tanto tempo fa c’erano pure i riti ideologici, morti con la morte delle ideologie, che pure rimpiango. Come la festa del primo maggio qui a Roma, a san Giovanni, diventata un concerto.
Quali riti collettivi possiamo celebrare oggi? Solo quello quadriennale di assistere ai mondiali di calcio? Un rito che comunque io celebro religiosamente.
Gia’ che ci sono, segnalo un sito che ho scoperto da poco (grazie a Wittgenstein di Luca Sofri)
http://www.bispensiero.it
Consiglio caldamente di visitarlo.
Dona, posso sottoscrivere in toto ciò che dici. Mi piace soprattutto quanto dici sui riti collettivi, molto vero, antropologicamente parlando.
La questione è molto complessa si sa, e non basterebbero tomi e tomi per affrontarla degnamente.
La necessità di oppio, come quella dei riti collettivi, è un fenomeno che ci portiamo dietro da quando, esseri impauriti e impauribili, vivevamo nelle caverne.
Da parte mia, io ho sempre cercato di credere nell’Uomo, in quell’Umanesimo che, da solo, potrebbe bastare a vivere in un mondo meno schizofrenico e folle. Mi sembra così strano cercare nell’astrattezza di un dio ciò che sarebbe così facile cercare nel nostro essere uomini, simili, connessi dall’unico legame imprescindibile e innegabile, il nostro essere umani tra umani. In fondo, forse, tutte le religioni hanno in qualche modo cercato di ricordare questo, ma evidentemente non ha funzionato. Non hanno funzionato le filosofie, da Socrate in poi, non ha funzionato a pieno nemmeno una religione filosofica come il Buddismo, che vorrebbe proprio dirigere verso noi stessi le preghiere che altri fanno ad un dio distante e distratto.
Personalmente non credo ci sia molta speranza, per l’umanità: come dici tu, dai riti collettivi a San Valentino il passo è stato breve, e chissà cosa ci attende di peggio.
Non c’è da stupirsi, secondo me, se poi da una parte e dall’altra iniziano a sorgere i fondamentalismi, degna risposta in un mondo che non ascolta più, non guarda più, non pensa più.
Secondo me la spiegazione è un’altra. Al fondo dei fondi le religioni monoteiste sono una cosa assurda. Al Cairo non te ne accorgi perchè la gente vive la sua religione senza pensarci troppo su, con certi cristiani o certi buddisti non te ne accorgi perchè vivono un’esperienza spirituale e del Rito e della Norma se ne sbattono, ma appena qualcuno prova a comportarsi secondo quanto prescrive la Religione così come viene fuori dai testi e dalla teologia precipita nel ridicolo. Inevitabilmente.
Ciao
Gio
No, giusto per la cronaca, lo shaikh che ha emesso la fatwa è stato allontanato da chi di dovere dall’ Ahzar. Purtroppo anche i sapienti ogni tanto danno i numeri.
Purtroppo l’Azhar, il Laterano, l’Angelicum, l’Università Rabbinica sono ancora pieni di gente che sostiene il dovere di fare cose insensate come continuare a vivere con un partner che hai sposato, ma non ami più e ogni sera volano i piatti, che essere vergini è meglio che aver fatto l’amore, che non si mangiano i gamberi o il culatello, gente che confonde il riposo con l’immobilità e dice che di sabato bisogna lasciare la luce accesa tutto il giorno perchè schiacciare l’interruttore è un lavoro, gente che pensa che una donna per essere “pudica” deve infilarsi un sacco sulla testa con due buchi per gli occhi (non troppo grossi,maialona!), che è meglio non tenere cani perchè potrebbero essere demoni (la mia Peggy potrebbe al massimo essere un angelo, ma secondo me è una cagnetta)
Qualcuno un giorno dovrà dirvelo che voi religiosi siete pazzi :-))
Senza offesa
Gio