Marco Salvia è un sacco di cose: poeta, scrittore, giornalista, uomo dal forte impegno etico (peraltro accusatore di Don Gelmini e del losco business delle comunità di recupero quando il resto dell’Italia ancora lo beatificava, il prete accusato di abusare dei ragazzi affidatigli) sperimentatore di linguaggi artistici e, adesso, anche blogger:
Senza voler entrare in polemica con alcuno, comunque, io conto di raccontarvi attraverso questo blog le cose che come collaboratore di giornali cartacei spesso non posso nemmeno trattare, e visto che sono i giornali a sistematizzare per noi “il mondo “e a darci la priorità delle informazioni – a decidere quindi in parole povere cosa è importante e cosa non lo è – il blog, solo per questo motivo, è già un grande strumento di libertà.
Il blog è qui: http://www.marcosalvia.it/
Ed io sono felice di vederlo arrivare e di riconoscerlo subito, dalle prime frasi:
Lasciarsi conoscere è anche o forse soprattutto un rischio oggi.
Ma sarebbe questo un segnale per me, una prova, se volete, che anche nel mondo virtuale e nella civiltà dell’immagine si può comunicare attraverso l’essere, rimanendo se stessi.
Utopico certo, ma provare cosa mi costa ?Non ho grandi segreti da difendere .
Cari saluti e buona lettura
Bene arrivato, Marco.
e cosa succederà al mondo del blog relativamente alla legge Prodi-Levi?
Sarà davvero la fine della libera circolazione dell’informazioni in rete?
Avviso importante:
Il Governo, in accordo con l’opposizione, stanno studiando una legge, per bloccare la libera espressione d’idee su internet.
Stanno preparando un decreto, per cui, per aprire un Blog occorre essere iscritti all’Ordine dei Giornalisti.
La necessità di questo Decreto, è rappresentato dal pericolo “Grillo” e dagl’altri Blog “spiritualmente liberi”, che costituiscono un serio pericolo per l’ordine costituito.
In questo modo potranno operare forme di “censura” sull’informazione.
Spero e mi auguro, che questa notizia, sia priva di fondamento.
Tranquilli, è una bufala.
Sicura Lia?
Da questi signori mi aspetto di tutto.
Mi dispiace, ma credo proprio che non eserciterò più il diritto di voto.
L’esternazione del magistrato De Magistris è stata pesantissima, non si può parlare di democrazia o di libertà, quando abbiamo solo la libertà di scelta di votare per lo stesso comitato d’affari.
I diritti dei cittadini diventano spesso concessioni date per benevolenza.
Grazie della segnalazione. Mi è già simpatico dalla tua presentazione.
Cristella
Dal sito di Beppe Grillo:
19 Ottobre 2007
La legge Levi-Prodi e la fine della Rete
Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.
Giulio, buone notizie: http://georgiamada.splinder.com/post/14375534
Ciao. :)
Eppure il ministro Gentiloni afferma di “non averla letta TUTTA” la proposta di legge.
Ma che lavoro fa?
Visto che è un politico se le legga tutte le bozze dal momento che sarà chiamato a votarle.
Comunque Lia,se il provvedimento dovesse essere approvato (io sono molto prevenuto in questi casi) dovrai “prestarmi” un giornalista visto che a te crescono oppure dovrò sperare che la legge non sia retroattiva ed aprire una decina di blog per prevenzione.
Segnalo qui,visto che sono uscito dal tema,la chiusura di OMB di cui non conosco le cause ma solo gli effetti.
Hai delucidazioni da darmi su OMB?
Ciao
Old: Biraghi ha fatto un video di spiegazioni. Lo trovi qui: http://www.onemoreblog.it/archives/017742.html
Sbaci.