Mi arriva la segnalazione di Marco Salvia sulla puntata di Matrix di stasera (ore 23,30) che lo vedrà assieme ad altri (tra cui il chiomato Meluzzi, psicologo dell’inquietante comunità Incontro) a discutere del caso Gelmini.
E siccome non ho la televisione, io, chiedo per email a Marzia se lo possiamo vedere da lei, magari (come tentativo di corruzione mi propongo come cuoca e home delivery per la cena) e poi crollo in un profondissimo sonno pomeridiano, ed è che se non si sbriga a finire, questo maledetto inverno, io non esco più dal letargo, e non è uno scherzo. Mi risveglio, quattro ore dopo, e – tragedia – Marzia non mi ha manco risposto, non ci sono TV in vista e si è pure fatto tardi per trovare un’alternativa. Ed io – che nutro una profondissima solidarietà nei confronti di Marco per il coraggio, la testardaggine e l’hombría (non trovo altro termine) che ha avuto nel denunciare quello che ha subito nella comunità di don Gelmini quando era poco più che un bambino e, soprattutto, per essere uno dei pochi intellettuali in circolazione a denunciarlo in termini chiarissimi, lo scandalo delle “comunità per tossicodipendenti” italiane – mi sono ritrovata a dovere cercare una TV alle 9 di sera e stavo per lanciarmi su Meetic, giuro, con un appassionato annuncio del tipo “46enne piacente rotondetta inquieta, buona cuoca, cerca in Genova distintissimo, età adeguata e rigorosamente telemunito, per piacevole serata dinanzi a Matrix e successivo dibattito. Stasera stessa.”
Giuro che sono stata a un pelo dal farlo, Twitter m’è testimone.
Poi, mentre stavo appunto per lanciarmi nella selezione online del telemunito, mi è venuto in mente: “Ma io ho un vicino!”. E quindi l’ho chiamato per chiedergli se aveva la TV e lui – un po’ perplesso, visto che vive in un monolocale e io l’avrò visto chissà quante volte, il suo scaffale con l’orrido elettrodomestico ma non me lo ricordo proprio, ed è che una ha la vista selettiva – mi ha detto che sì che l’aveva e che, ok, mi cedeva il telecomando per guardare Matrix, e quindi tra un po’ attraverso il mio cortiletto interno e vado a guardare la TV da lui, appunto, ed è molto più comodo che lanciarsi per la città a ingiungere a degli incolpevoli genovesi di fare immediatamente amicizia con me e di ospitarmi seduta stante nel loro tinello, ché d’accordo che sono molto diretti, i genovesi, e poco portati per le ciance a vuoto e i salamelecchi, ma temo che certe mie concretezze siano eccessive persino per loro ed io non sono qui per brutalizzare la cittadinanza, dopotutto. Quindi pensavo che è bello, avere vicini ospitali.
E poi pensavo che sono comunque un po’ stordita, a farmi venire in mente prima Meetic, nientemeno, e poi il vicino, per una cosa così. Esistono persone con un talento per trovare la soluzione difficile ai problemi semplici. Io sono una di quelle.
E poi mi sono chiesta come mai Marzia non mi avesse manco risposto, povera me, e controllando Gmail mi sono accorta di averla spedita alla mailing lista di Marco Salvia e non a Marzia, l’email in cui proponevo cena a domicilio in cambio di ospitalità dinanzi alla TV, ed è che, come dicevo, sono stordita.
Suppongo che a questo punto ci sia gente per l’Italia in attesa di vedersi sbucare in casa la sottoscritta sconosciuta munita di cena, stasera. Si vede che era destino, con o senza Meetic.
Tra un po’ mi pettino e vado dal vicino, quindi.
Ore 23,30, Matrix. E che il cielo ce la mandi buona, ché ‘ste cose non sono facili.
Falli neri, Marco.


Tornata a casa imbufalita, ho da dire quanto segue, ovvero la cronaca di quanto rovesciato di getto in IM:
haramlik: l’xxxxxxxo (il non bellissimo) Meluzzi e la Cristoterapia, su Matrix. E Marco che non lo facevano parlare, e lui è un ironico signore e non un verduraio.
haramlik: hanno tirato fuori un foglietto su cui dicono che ci è stato solo 7 giorni, in comunità, e lui come li smentisce in diretta? Che xxxxxxx (birboni).
haramlik: la quantità di xxxxxxx (gente disinvolta) con cui ci si ritrova ad avere a che fare, quando si cerca di dire qualche verità in Italia, fa paura.
haramlik: è che è difficile, confrontarsi con i xxxxxxxx (la gente molto disinvolta), se non hai la loro forma mentis. Ci vuole una testardaggine che ci puoi morire.
haramlik: che xxxxx (persone in deficit di pudore), gessù. E per cosa? Per xxxxxx (investire in teorie non provatissime) con i soldi per le comunità. La cristoterapia. Xxxxx (birboncelli).
haramlik: Potrei xxxxxxxx (avere un malore). E ammiro infinitamente Marco Salvia che è un uomo e una persona perbene, e il cielo sa se ce ne è bisogno.
Bene, direi che la missione è questa: mantenersi, molto testardamente, persone perbene in questo mondo di pagliacci e delinquenti. E’ l’unica missione che valga davvero la pena di portare avanti, in questo paese allo sbando morale. E senza sconti, da una parte o dall’altra. Non si transige, sull’ABC della verità, del senso comune e dell’etica.
Non ci credo, che il tempo non finisca col xxxxxxxx xxx xxxx (portare alla luce le debolezze scientifiche de) la loro “cristoterapia” per xxxxxx (persone molto spiritose) e xxxxxx (indagati per violenza sessuale).
P.S. Ho pensato di rivedere qualche concetto, tra quelli espressi stanotte, ed ho leggermente modificato il mio commento scritto a caldo.
Diciamo che desidero approfondirla maggiormente, questa teoria della ‘cristoterapia’ contro le dipendenze, e una querela mi farebbe disperdere a vuoto le energie.
Alla Bennet vendono televisori a partire da 45 euro :)
Pur non conoscendolo questo signore (Don Gelmini), non mi è simpatico.
che poi sarebbe bastato aspettare due giorni e avresti trovato la puntata disponibile via web su video.mediaset.it
è bello sapere che esiste ancora qualcuno capace di indignarsi. Grazie.
Clotilde
Bene, direi che la missione è questa: mantenersi, molto testardamente, persone perbene in questo mondo di pagliacci e delinquenti. E’ l’unica missione che valga davvero la pena di portare avanti, in questo paese allo sbando morale. E senza sconti, da una parte o dall’altra. Non si transige, sull’ABC della verità, del senso comune e dell’etica.
Non avrei saputo dirlo meglio e lo dico continuamente nell’ambito del mio lavoro. Questa povera Italia è divisa in due: 10% costituita da persone con valori etici e morali profondamente radicati, 90% gli altri che si stanno strozzando di debiti.
vincono gli altri
Martedi’ ho assistito su Canale 5 alla
puntata di Matrix dedicata al caso di don Gelmini. La puntata mi è sembrata
costruita con una certa obiettività dal punto di vista informativo. Mi è
parso che le presenze in studio fossero equilibrate, benché Meluzzi e
l’altro “pro” Gelmini (non ricordo il nome) usassero dei toni
insopportabili. Ma insomma, ciò che mi ha sbigottito è altro: sul finale è
intervenuto un Bruno Zanin del quale, dal nome, dalla voce, e dal
pochissimo che ha potuto dire, ho dedotto trattarsi del Bruno Zanin che io
ho intervistato un anno fa in occasione dell’uscita di un suo romanzo
proprio sull’argomenti sacerdoti e pedofilia. Mentana tu l’ha presentato
dicendo che era stato attore, ha citato Fellini, Ronconi e Strehler, poi ha
concluso dicendo “poi si è perso…”. Perso dove? Lo Zanin che io ho
incontrato a gennaio 2007 aveva appena pubblicato un romanzo, “Nessuno
dovrà saperlo”, del quale io per prima, ma poi il Corriere della Sera, la
Stampa e diversi altri giornali hanno scritto trattarsi di uno dei migliori
della stagione. E Zanin a suo tempo, in quell’ intervista, mi raccontò di
avere due figli, di essere stato operatore umanitario in Bosnia..
D’altronde chi abbia un po’ seguito le cronache dai Balcani all’epoca (io
lo facevo) ne aveva letto dei reportages importanti sul Corsera. “Perso”?
Il seguito è stato un frammento di voce che arrivava per telefono e aveva
il tempo di introdurre con provocatoria sincerità un dato autobiografico,
poi via il collegamento, e in studio Mentana scandalizzato e un Meluzzi
che faceva commenti sul “marchettaro”, senza contraddittorio. Ora: immagino gli autori di Matrix
abbiano chiamato Zanin proprio perché aveva scritto un romanzo
sull’argomento e perchè ne aveva conoscenza diretta. Non era necessario
dirlo? E, se affrontavano l’argomento degli abusi, poi si scandalizzano se
qualcuno ne parla per esperienza? Ivi comprese le conseguenze che gli abusi
provocano, omosessualità, prostituzione, eccetera? Io rimango con la
curiosità di sapere cosa avrebbe detto Zanin su don Gelmini dopo
quell’esordio: l’argomento, appunto, non era don Gelmini? E con un notevole
dolore perchè in tv, quando si ha il “coraggio”di affrontare certi
argomenti (ma fare cronaca è coraggio o è semplice dovere civile di noi
giornalisti?) ci si mantiene sulla sponda dello scandalizzato perbenismo.
Al punto di non commentare l’insulto – “marchettaro” – lanciato nello
studio contro un testimone chiamato apposta.
Maria Serena Palieri Unita’
quello che è successo ieri in studio con la telefonata di bruno è stato un incubo: l’audio almeno in studio era orrendo e bruno ha cominciato male ma finito meglio, purtroppo mentana si è subito stupidamente innervosito sia per la richiesta di non far parlare meluzzi sia per la telefonata prolissa di bruno che voleva raccontare troppo,ed era un argomento troppo personale perchè potesse darlo in pasto a quelle belve; lui si è alterato e meluzzi ne ha approfittato dopo che mentana diceva allo studio che avrebbe tagliato. li è sucesso il caos. per il marchettaro hai ragione ma il coglione di meluzzi ha detto anche “grazie per averci raccontato “questa marchetta con don gelmini” il che contraddice tutto quello che ha detto prima. io sono restato malissimo e abbiamo perso una ottima prova in più, ma bruno deve capire chi sono questi e che l’emotività è l’ultima cosa che ti perdonano, lui parla secondo me di cose di cui è pronto a scrivere ma non ancora a parlare in pubblico. giustamente.
avrei voluto difenderlo di più, ma mi era impossibile: il clima che si è creato era orrendo e ho preferito dire che la testimonianza era valida ma che non si capiva niente. in effetti per chi non conosceva la storia sarà stato così. tuutavia si è fatto in modo rimontando di salvarla, era il massimo possibie.
marco salvia
Per quel che vale, io mi son fatto quasi cinque anni (dai 7 ai 12) in un orfanotrofio gestito da prelati. Parlare o scrivere di quello che ho visto, e di quello che mi hanno raccontato, riesco a farlo solo sotto pesante influsso etilico e ovviamente non deve essere molto chiaro. Capisco quindi che il povero Marco non sia stato incisivo.
D’altra parte io Matrix l’ho vista solo in una puntata sul famigerato 11 settembre (quello 2001 che l’altro col cavolo che lo affronta) e ho avuto l’impressione che al mentana (minuscolo, in tutti i sensi, d’obbligo) l’unica cosa che interessi sia lo scèr!
Hai ragione: per niente facili!
Una precisazione per Silviù: la persona che ha testimoniato di abusi sessuali subiti non è Marco Salvia ma Bruno Zanin.
Il discorso che Marco Salvia porta avanti da anni (nel suo romanzo “Mara come me” e in articoli di giornali, interviste etc) è, in generale, la denuncia dell’impostazione anti-scientifica e prettamente ideologica delle comunità cosiddette “terapeutiche”, e del loro strapotere in Italia. Potere che, inevitabilmente, conduce ad abusi come quelli denunciati a proposito di don Gelmini i quali, ovviamente, sono la punta di un iceberg che pochi, in Italia, cercano di portare alla luce.
Detto questo, non so se Salvia sia stato più o meno incisivo: di sicuro Meluzzi ha sbraitato abbastanza da accaparrarsi il grosso della scena. Dubito che il suo sbraitare lo abbia reso incisivo, comunque.
Non si dovrebbe sputare sul piatto dove si mangia, ma io lo farei ogni qual volta vedo sento, sono costretta a sovrasedere a certe facende come quella accaduta durante la registrazione di Matrix di martedí 8 gennaio. Sí mi é sempre piú disgustoso questo mestiere redazionale, avallare bugie, ignorare falsitá, giochini fatti sotto banco, manovre sporche,meschinerie passate poi per coraggio civico, giornalismo indipendente e via discorrendo, uno schifo! La faccio breve: Vi racconto come é andato quel pomeriggio: Meluzzi ha fatto ritardare la registrazione di Matrix perché si opponeva alla telefonata di Zanin dalla Spagna, sapeva infatti che il giorno successivo sarebbe uscita sul settimanale “OGGI” una intervista dello stesso Zanin,contenente un racconto molto dettagliato e preciso sulle responsabilitá del “suo padre spirituale,” non voleva che Zanin ribadesse le stesse cose a Matrix. A questo punto Mentana pur di andare in onda aveva accettato un compromesso, che se la telefonata sarebbe stata troppo” disonorante per il Gelmini, l’avrebbe tagliata come aveva giá tolto, sempre dietro richiesta del Meluzzi, una intervista molto dura e drammatica fatta ad altro ospite della Comunitá e che non si prestava a un facile contradditorio. Dunque s’erano aggiustati cosí, telefonata tagliata nel caso che si fosse resa troppo compromettente per il Gelmini… a questo punto Zanin senza rendersene conto era andato loro incontro divagando troppo, c’é anche da dire che astutamente Mentana lo aveva presentato come un poveraccio, un attore fallito. Ma la gente se ne è resa conto, dalle e-mail arrivate alla redazione ci sono molte proteste per il comportamento sia di Mentana quanto di Meluzzi. E’ tutto. Io per i casi della vita so con assoluta certezza che il prete don gelmini é quanto e ancora peggio di quanto viene dai ragazzi accusato. Mi secca non potermi firmare.